Pier Luigi Nervi

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Pier Luigi Nervi

Pier Luigi Nervi (Sondrio, 21 giugno 1891Roma, 9 gennaio 1979) è stato un ingegnere, imprenditore e architetto italiano,[1] specializzato nell'edilizia civile. Fu socio dell'Accademia nazionale delle scienze e autore di alcune grandi opere. Collaborò con architetti di fama internazionale, tra cui Le Corbusier e Louis Kahn.

Nato a Sondrio da genitori liguri, a causa del lavoro del padre (direttore postale) durante l'infanzia fu costretto a cambiare più volte residenza. Si iscrisse alla facoltà di ingegneria dell'Università di Bologna, conseguendo la laurea nel 1913. Subito dopo trovò lavoro nell'ufficio tecnico della Società per Costruzioni Cementizie a Bologna; qui si formò professionalmente, approfondendo i problemi di ogni tipo di struttura. Durante la prima guerra mondiale svolse servizio nel Genio militare. Nel 1923 fondò a Roma la sua prima impresa, la Società per costruzioni Ing. Nervi e Nebbiosi, che nel 1932 divenne Nervi e Bartoli. Nel 1924 sposò Irene Calosi, da cui ebbe quattro figli. Tre di loro lo affiancheranno nel lavoro, mentre il quarto, Carlo Nervi, sarà oncologo a Roma.[2]

La prima struttura realizzata da lui, il Ponte sul fiume Cecina nel comune di Pomarance (PI) porta la data 1920. Nel 1925 realizzò la copertura in cemento armato con apertura mobile e la galleria del teatro Politeama Pratese di Prato. Il Teatro Augusteo di Napoli fu realizzato tra il 1926 e il 1927, ma il primo lavoro a destare interesse a livello internazionale fu lo stadio "Berta" di Firenze Campo di Marte (successivamente noto come Stadio Artemio Franchi) con le particolari scale elicoidali e la famosa Torre Maratona, entrambi progettati con l'ingegnere Gioacchino Luigi Mellucci [3][4][5][6][7]. Il concorso per l'opera si svolse nel 1930 e il suo progetto fu giudicato il migliore per la raffinatezza strutturale, per l'impatto delle strutture totalmente a vista e per l'attenzione al contenimento dei costi di costruzione.[8]

Interno del Palazzo del Lavoro per l'esposizione Italia '61 (Torino), fotografato da Paolo Monti.

Nervi continua la sua ricerca nello sviluppo delle costruzioni anche con progetti e studi di tipo programmatico. Così nel 1932 espone a Firenze lo studio per un albergo galleggiante progettato insieme all'architetto Rubens Magnani. L'albergo (non realizzato) dispone di 16 camere ed è pensato come luogo di soggiorno tipo da ancorarsi al largo in prossimità di città marine.[9] Essendo studiato per gli abitanti di queste città che non abbiano la possibilità di assentarsi dal loro luogo di residenza per una villeggiatura, l'idea contiene anche un originale aspetto funzionale che ulteriormente pone in evidenza la multiforme ricerca di Nervi.

La stessa attenzione al controllo tecnico ed economico rese vincenti anche i progetti per aviorimesse, realizzati per conto della Regia Aeronautica italiana. Gli hangar generalmente erano costruiti in legno o metallo, ma all'epoca questi materiali erano preziosi e venivano destinati alla produzione bellica. Restano visibili i famosi "hangar in galleria" realizzati sull'isola di Pantelleria. Applicando innovative soluzioni nella progettazione delle ampie volte di copertura, caratterizzate da archi incrociati di cemento, tra il 1935 e il 1943 costruì due dei quattro hangar dell'idroscalo di Orbetello, i due dell'idroscalo di Marsala e i quattro dell'aeroporto di Castel Viscardo/Orvieto[10], impiegando l'avveniristica ed elegante struttura "geodetica". Tali realizzazioni consentivano di ridurre il numero dei punti di appoggio, aumentando considerevolmente le luci interne destinate ad ospitare gli aerei. Nulla resta delle costruzioni di Orvieto ed Orbetello, distrutte dai tedeschi in ritirata alla fine dell'ultimo conflitto; sono invece in buono stato di conservazione le aviorimesse coeve da lui costruite presso l'idroscalo di Marsala e sull'aeroporto di Pantelleria, in Sicilia.

La produzione degli anni trenta e quaranta (stadio di Firenze, aviorimesse), con la sua chiarezza compositiva, impose all'attenzione del pubblico Nervi, che ben presto divenne il simbolo dell'evoluzionismo in architettura, il simbolo di un continuum tra il grande passato artistico dell'Italia e il presente. In questo senso la figura di Nervi fu utilizzata dal regime fascista per propagandare il "progresso" e proposta all'opinione pubblica come un idolo.

Sebbene figura particolare, Nervi era comunque legato al Razionalismo Italiano e nel dopoguerra assieme a Bruno Zevi, Luigi Piccinato, Mario Ridolfi e altri fu tra i fondatori nel 1945 a Roma dell'Associazione per l'Architettura organica.

Nel dopoguerra, la prima opera significativa fu il Salone per Torino Esposizioni, in cui sfruttò la nuova tecnologia del ferro-cemento per realizzare la grande volta a botte trasparente. Dal 1946 al 1961 insegnò alla facoltà di Architettura dell'Università Sapienza di Roma. Nel 1952 realizza una sala, che prenderà il suo nome, all'interno del Parco dell'Acquasanta a Chianciano Terme. Tra il 1953 e il 1958 si occupò della realizzazione della sede dell'UNESCO a Parigi e, con l'affermarsi della sua figura di progettista al di fuori dell'Italia, a questa fecero seguito numerosi incarichi internazionali. Nel 1950 fu insignito della laura honoris causa in Architettura di Buenos Aires. Seguiranno quelle di Edimburgo e Monaco (1960), Varsavia (1961), Harvard e Dartmouth College (1962), Praga (1966), Londra (1969).

La chiesa di San Gaspare del Bufalo a Roma uno degli ultimi lavori di Nervi (1982)

La costante attenzione nei confronti del rapporto tra forma e struttura, tra architettura e ingegneria, tra etica dei costi ed estetica della costruzione, contraddistinse anche la produzione dei suoi scritti e il suo impegno come docente universitario: fra il 1945 e il 1962 fu professore incaricato di Tecnica delle costruzioni e Tecnologie dei materiali della facoltà di Architettura dell'Università "La Sapienza" di Roma.

Tra il 1956 e il 1961 collaborò alla progettazione del Grattacielo Pirelli a Milano e, nello stesso periodo, alla progettazione del complesso di opere per le Olimpiadi di Roma del 1960.[12]

Sempre del 1961 è il Palazzo del Lavoro per l'esposizione Italia 61 a Torino e la progettazione della Cartiera Burgo[13] a Mantova. L'incarico più prestigioso per Pier Luigi Nervi fu quello conferitogli nel 1964 da papa Paolo VI per la costruzione della nuova Aula delle Udienze Pontificie in Vaticano, nota come Aula Nervi.

Muore nel 1979 a Roma all'età di 87 anni. Dopo la morte del figlio Antonio, che seguì di pochi mesi quella del padre, lo studio Nervi chiuse l'attività, dopo aver completato tra il 1980 e il 1981 gli ultimi progetti.

Filosofia operativa

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Il filo conduttore di tutta l'opera di Nervi è la staticità. Egli affermava: «Come sempre in tutta la mia opera progettistica ho constatato che i suggerimenti statici interpretati e definiti con paziente opera di ricerca e di proporzionamento sono le più efficaci fonti di ispirazione architettonica. Per me questa regola è assoluta e senza eccezioni».

La prima produzione di Nervi si scontrava comunque con una non perfetta gestione degli spazi, ma questo era dovuto in larga misura alla scarsa intesa con i collaboratori. A tal proposito, esempi significativi sono il grattacielo Pirelli (1955-1959), il cui progetto architettonico è di Giò Ponti (Nervi ha progettato esclusivamente le strutture in cemento armato), e il grattacielo di Place Vitoria a Montréal (1962-1966), il cui progetto architettonico è di Luigi Moretti.

Il Nervi più autentico si manifesta nelle opere più recenti, i cui progetti sono stati redatti da lui o in collaborazione con architetti di minor calibro. Ne sono esempio il Palazzetto dello Sport di Roma (1956-1957, con Annibale Vitellozzi), la cartiera Burgo a Mantova (1961-1963, con il figlio Antonio), il grattacielo di Australia Square a Sydney (1961-1967, progetto architettonico di Harry Siedler), l'Aula delle Udienze Pontificie in Vaticano (1966-1971).

Per uno spirito contemplatore la natura riserva una miriade di spunti alla creazione, ma al contempo, nell'atto della creazione e della costruzione, si rivelano i vincoli imposti dalle leggi fisiche, che limitano la creatività dell'artista. Pier Luigi Nervi ha saputo, nel corso della sua vita di costruttore, superare questi vincoli in maniera brillante, quanto determinata. Lo ha fatto con la sperimentazione e la ricerca (le sue coperture ne sono un esempio). Per Nervi l'arte non è concepibile soltanto come estetica, ma è pura funzionalità e staticità.

(elenco parziale)

Le strutture del Palazzo del Lavoro di Torino in corso di costruzione, fotografate da Paolo Monti nel 1961.
  • Pier Luigi Nervi. Scienza o arte del costruire? Caratteristiche e possibilità del cemento armato. Roma, Edizioni della Bussola, 1945.
  • Pier Luigi Nervi. El lenguaje arquitectonico. Buenos Aires, Est. Graf. Platt SAC e I., 1951.
  • Giovanni Michelucci (a cura di). Architettura d'oggi: Testi e riproduzioni di Pier Luigi Nervi, Luigi Cosenza, Franco Marescotti, Gino Levi-Montalcini, Ludovico Quaroni, Giovanni Astengo. Firenze, Vallecchi, 1955.
  • Pier Luigi Nervi. Costruire correttamente: caratteristiche e possibilità delle strutture cementizie armate. Milano, Hoepli, 1955.
  • Pier Luigi Nervi. Aesthetics and technology in building: Charles Eliot Norton lectures, 1961-1962. traduzione Robert Einaudi, Cambridge, MA, Harvard University press, 1965.
  • Pier Luigi Nervi. Nuove strutture. Milano, Edizioni di Comunità, 1963.
  • Pier Luigi Nervi. È già iniziato l'immutabile stile del futuro?. Roma, Tip. della Pace, 1963.

Archivio e biblioteca personale

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L'archivio è conservato in più sedi. Presso la sede di Architettura della Biblioteca di Scienze Tecnologiche, Università degli Studi di Firenze è presente un fondo iconografico[18] di circa 5000 tra negativi e lastre fotografiche di vari formati, che documenta la maggior parte dei progetti di Nervi, soprattutto l'attività meno conosciuta della sua impresa di costruzioni "Società Ingg. Nervi e Bartoli". Al MAXXI è conservata la corrispondenza, oltre alla documentazione relativa ai progetti e alle attività scientifiche e didattiche[19]. Alla documentazione archivistica è aggregata la biblioteca dello studio. Si trovano allo CSAC disegni e fotografie di progetti realizzati dal 1920 alla fine degli anni Settanta[20].

  1. ^ Nèrvi, Pier Luigi, su treccani.it.
  2. ^ Alberto Bologna, Pier Luigi Nervi negli Stati Uniti: 1952-1979, Firenze, Firenze University press, 2013, p. 94.
  3. ^ L'ingegnere rivista tecnica del Sindacato nazionale fascista ingegneri, Stabilimento poligrafico de Il lavoro d'Italia, 1930. URL consultato il 17 novembre 2023.
  4. ^ Daniela Concas, Conservazione vs innovazione: L’inserimento di elementi tecnologici in contesti storici, il prato publishing house srl, 9 aprile 2018, ISBN 978-88-6336-418-7. URL consultato il 17 novembre 2023.
  5. ^ Bollettino del Comune di Napoli rassegna illustrata di storia, arte, topografia e statistica napoletana 1928.
  6. ^ Giovanni Liccardo, Alla scoperta dei segreti perduti di Napoli, Newton Compton Editori, 10 novembre 2023, ISBN 978-88-227-7644-0. URL consultato il 17 novembre 2023.
  7. ^ Dezzi Bardeschi Chiara e Panza Pieruigi, Ananke 92 - Gennaio 2021: Stadi del moderno a rischio. Yourcenar, 70 anni dalle 'Memorie di Adriano'. Eredità dell'illuminismo, Altralinea Edizioni, 5 luglio 2021, ISBN 979-12-80178-33-6. URL consultato il 17 novembre 2023.
  8. ^ Micaela Antonucci, Annalisa Trentin e Tomaso Trombetti (a cura di), Pier Luigi Nervi : gli stadi per il calcio, Bologna, Bononia university press, 2014.
  9. ^ Plinio Marconi: Fiera nazionale dell'artigianato. Esposizione di architettura razionale a Firenze, in: Architettura, 11.1932/5, p. 241.
  10. ^ Pamela Pacetti, Le aviorimesse di Pier Luigi Nervi ad Orvieto, Viterbo, La Caravella, 2008.
  11. ^ Francesco Presenti, Quando Orbetello aveva le ali e i capolavori architettonici di Pier Luigi Nervi, Roma, Aracne, 2013.
  12. ^ T. Iori e S. Poretti, Le opere di Pier Luigi Nervi alle Olimpiadi di Roma del 1960, in Rassegna di architettura e urbanistica, n. 121-122, 2007.
  13. ^ Cartiere Burgo – Atlante architettura contemporanea, su atlantearchitetture.beniculturali.it. URL consultato il 25 dicembre 2020.
  14. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  15. ^ https://archivio.quirinale.it/archivio//GIOVANNI_COLLI/SCATOLA_8/186_DIPLOMI_ONORIFICENZE_E_DECORAZIONI_DI_COLLI_1934_1980.pdf
  16. ^ Premi Feltrinelli 1950-2011, su lincei.it. URL consultato il 17 novembre 2019.
  17. ^ La nuova sede della Società Galbani in Milano, in L'architettura. Cronache e storia, anno VII, n. 75, gennaio 1962, pp. 592-601.
  18. ^ Archivio Pier Luigi Nervi, su sba.unifi.it, Università degli studi di Firenze. Fondi archivistici del Sistema bibliotecario di Ateneo. URL consultato il 22 agosto 2018.
  19. ^ Collezioni 20. secolo. Archivio Pierluigi Nervi, su inventari.fondazionemaxxi.it. URL consultato il 7 dicembre 2017.
  20. ^ Catalogo del Sistema Museale dell'Università di Parma. Fondo archivistico Pierluigi Nervi, su samha207.unipr.it. URL consultato il 7 dicembre 2017.
  • Giulio Carlo Argan. Pier Luigi Nervi. Milano, Il Balcone, 1955.
  • Gustavo Colonnetti. Scienza delle costruzioni: vol. III. La tecnica delle costruzioni. Le pareti sottili. Realizzazioni di Pier Luigi Nervi, Eduardo Torroja, Guido Oberti. Torino, Einaudi, 1957.
  • Jurgen Joedicke. Pier Luigi Nervi. Milano, Edizioni di Comunità, 1957.
  • Ada Luise Huxtable (a cura di). Pier Luigi Nervi. Milano, Il Saggiatore, 1960.
  • Agnoldomenico Pica. Pier Luigi Nervi. Roma, Editalia, 1969.
  • Paolo Desideri, Pier Luigi Nervi jr, Giuseppe Positano (a cura di). Pier Luigi Nervi. Bologna, Zanichelli, 1979.
  • Silvio Ceccato (a cura di). Pier Luigi Nervi e la sua opera: incontro di studio organizzato dal Comitato del Premio Ingersoll rand Italia. Milano, Boroni, 1980.
  • Fabio Mariano e Gabriele Milelli (a cura di). Pierluigi Nervi: una scienza per l'architettura. Roma, Istituto Mides, 1982.
  • Gabriele Milelli (a cura di). Eredità di Pier Luigi Nervi. Ancona, Istituto marchigiano Accademia di scienze-lettere ed arti, 1983.
  • Luigi Ramazzotti (a cura di). Nervi oggi: scritti dalle mostre e dai convegni. Roma, Kappa, 1983.
  • Andrea Claudio Galluzzo, Carlo Battiloro, Francesco Varrasi. La grande vicenda dello stadio di Firenze. Firenze, Edifir, 2000. ISBN 88-7970-095-2.
  • Fausto Giovannardi" Pierluigi Nervi e l'arte di costruire" 2008, Borgo San Lorenzo (Fi).
  • Sergio Poretti, Tullia Iori. Pierluigi Nervi. L'Ambasciata d'Italia a Brasilia, Electa, 2007
  • Claudio Greco. "Pier Luigi Nervi. Dai primi brevetti al Palazzo delle Esposizioni di Torino 1917-1948, Quart Verlag, Lucerna 2008
  • Conny Cossa. "Moderne im Schatten. Die Audienzhalle Pier Luigi Nervis im Vatikan", Regensburg, Schnell & Steiner 2010. ISBN 978-3-7954-2344-5
  • Conny Cossa: "Modernismo all'ombra. La Sala delle udienze pontificie di Pier Luigi Nervi", Roma, Libreria Editrice Vaticana 2010.
  • Carlo Olmo e Cristiana Chiorino (a cura di), Pier Luigi Nervi: architettura come sfida, Bruxelles, Silvana Editoriale, 2010.
  • Massimiliano Savorra, Félix Candela, Pier Luigi Nervi and formalism in architecture, in P. Cassinello (ed.), Félix Candela, Madrid 2010, pp. 155–167.
  • Annalisa Trentin, Tomaso Trombetti (a cura di). La lezione di Pier Luigi Nervi, Milano, Bruno Mondadori 2010.
  • Francesca Romana Castelli, Anna Irene Del Monaco (a cura di). Pier Luigi Nervi e l'architettura strutturale, Roma, Edilstampa 2011. pp. 200 ISBN 978-88-7864-081-8
  • M. Antonucci, Costruzione di un'identità. La formazione bolognese di Pier Luigi Nervi, in: Cantiere Nervi. La costruzione di un'identità. Storie geografie Paralleli., MILANO, Skira, 2012, pp. 42 – 45 (atti di: Cantiere nervi. La costruzione di un'identità, Parma-Ferrara-Bologna, 24-25-26/11/2010).
  • Antonucci M., Cimino V., Pier Luigi Nervi e la scuola di Ingegneria e Architettura di Bologna, «IN BO», 2012, 5, pp. 309 – 316.
  • Fausto Giovannardi. "Pier Luigi Nervi e l'arte di costruire", Storie di ingegneria, teknoebook Ebook free Archiviato il 12 aprile 2021 in Internet Archive.
  • Micaela Antonucci, Annalisa Trentin, Tomaso Trombetti, Pier Luigi Nervi. Gli stadi per il calcio, Bologna, Bononia University Press, 2014, pp. 267.

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