Paola Barocchi (Firenze, 2 aprile 1927 – Firenze, 25 maggio 2016) è stata una storica dell'arte italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figura centrale nello studio della storia dell'arte moderna e della critica d'arte, dopo gli studi nel Liceo classico statale Galileo si laureò all'Università di Firenze nel 1949 con Mario Salmi, discutendo una tesi su Rosso Fiorentino, pubblicata nel 1950 dall'editore Gismondi. Nominata assistente al Magistero di Firenze nel 1957, conseguì l'abilitazione alla libera docenza nel 1959, anno in cui fu incaricata dell'insegnamento di Storia dell'arte medievale e moderna all'Università di Lecce. Vinse la cattedra nel 1966 nella medesima Università e proseguì la carriera accademica alla Scuola Normale di Pisa, dove insegnò a partire dal 1968. Prima donna docente ordinario di quest'istituzione e a lungo sua vicedirettrice, si distinse per la pionieristica applicazione dell'informatica agli studi storico artistici. Nel 1980 fondò il Centro di elaborazione automatica di dati e documenti storico artistici, che dal 1991 prese il nome di Centro di Ricerche Informatiche per i Beni Culturali (CRiBeCu). Il suo lavoro di informatizzazione delle fonti proseguì dopo il pensionamento (2001) attraverso la Fondazione Memofonte, da lei istituita a Firenze e tuttora attiva.
I suoi studi si concentrarono sul Rinascimento e sul Manierismo. Esordì nel 1950 con una monografia su Rosso Fiorentino, per poi dedicarsi allo studio di Michelangelo, di cui pubblicò il corpus dei disegni delle raccolte fiorentine,[1] e al Vasari pittore. Numerosi i suoi testi considerati fondamentali per lo studio della storia e della critica d'arte: vanno ricordati i Trattati d'arte del Cinquecento in tre volumi. Fra Manierismo e Controriforma (1960-1962), l'edizione critica in cinque volumi della Vita di Michelangelo di Vasari (1962) e l'edizione critica in sei volumi delle Vite del Vasari, con Rosanna Bettarini (1966-1987). Curò anche la pubblicazione del Carteggio di Michelangelo e alcuni volumi sul collezionismo mediceo.[2][3][4]
Accademico Onorario all'Accademia delle Arti del Disegno dal 1974, nel 1978 vi fu eletta «Vicepresidente della Classe di Storia dell’Arte».[5] Nel 1991 fu insignita insieme ad Enrico Castelnuovo del Premio Antonio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei.[6] Dal 1993 fece parte dell'Accademia di San Luca.
Fondò la casa editrice Spes, che ha la sua sede nello stesso palazzo dove lei risiedeva, a Firenze, in Santo Spirito.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Studi vasariani, Collana Saggi, Torino, Einaudi, 1984.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Luciano Berti, La collezione di disegni della Casa Buonarroti (PDF), su casabuonarroti.it.
- ^ Paola Barocchi, su treccani.it.
- ^ L'arte come impegno civile: addio a Paola Barocchi, su ilgiornaledellarte.com.
- ^ La signora delle fonti, su ilsole24ore.com.
- ^ Accademia delle arti del disegno, Barocchi Paola, su aadfi.it, Firenze. URL consultato il 25 settembre 2023.
- ^ Premio Antonio Feltrinelli, su lincei.it. URL consultato il 5 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 28 luglio 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cesare De Seta, Viale Belle Arti. Maestri e amici, Milano, Bompiani, 2013.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Baròcchi, Paola, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Paola Barocchi, su accademicidellacrusca.org, Accademia della Crusca.
- (EN) Paola Barocchi, su Dictionary of Art Historians, Lee Sorensen.
- Opere di Paola Barocchi, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Paola Barocchi, su Open Library, Internet Archive.
- Paola Barocchi scheda biografica sul sito dell'Accademia di San Luca Archiviato il 6 aprile 2018 in Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 51703956 · ISNI (EN) 0000 0001 0900 2975 · SBN CFIV035559 · BAV 495/91915 · LCCN (EN) n82256449 · GND (DE) 1029017719 · BNE (ES) XX827764 (data) · BNF (FR) cb12027118w (data) · J9U (EN, HE) 987007274578605171 · CONOR.SI (SL) 19269475 |
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