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Consoli alto imperiali romani
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Questo articolo contiene la lista dei consoli alto imperiali romani, relativamente al periodo che va dal 30 a.C. al 284 d.C., quale elenco successivo a quello dei consoli repubblicani romani e precedente a quello dei Consoli tardo imperiali romani.
Legenda
[modifica | modifica wikitesto]Legenda: CS o Suff.=Consul Suffectus - I, II, II, IV, ecc.= successione in caso di più nomine
Colori di sfondo:
- Console suffetto
- Console dell'impero delle Gallie
- Console dell'impero d'Oriente-palmireno
I secolo a.C.
[modifica | modifica wikitesto]I secolo
[modifica | modifica wikitesto]II secolo
[modifica | modifica wikitesto]III secolo
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Attilio Degrassi, I fasti consolari dell'impero romano dal 30 avanti Cristo al 613 dopo Cristo, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1952, pp. 3-6.
- ^ a b c d e f g h i j Svetonio, Augustus, 26.
- ^ a b Cassio Dione, LIV, 25.1.
- ^ a b Cassio Dione, LIV, 28.2.
- ^ a b Cassio Dione, LIV, 32.3.
- ^ a b c d Cassio Dione, LV, 1.1.
- ^ Attilio Degrassi, I fasti consolari dell'impero romano dal 30 avanti Cristo al 613 dopo Cristo, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1952, pp. 6ss.
- ^ a b Svetonio, Vita di Vespasiano 2.
- ^ Diana Gorostidi Pi, Sui consoli dell'anno 13 d.C.: novità dai Fasti Consulares Tusculani, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, vol. 189, 2014, pp. 265-275.
- ^ a b c A. Degrassi, I fasti consolari dell'impero romano, Roma 1952, p. 8, ritiene, seguito dal resto della critica (ad es. R. Syme, Roman Papers, IV, Oxford 1988, p. 179, e PIR2 R 107 [Wachtel]), che Gaio Annio Pollione abbia ricoperto il consolato nel 21 o nel 22 sulla base di numerosi fasti consulares. Nuovi ritrovamenti epigrafici, uniti al riesame di altre iscrizioni prima neglette, sembra invece puntare con sempre maggior probabilità ad un consolato ricoperto da Pollione nel 18 insieme a Gaio Rubellio Blando dal quale egli sembra essersi dimesso, per motivi ignoti, nella seconda metà di settembre, quando sarebbe stato sostituito da Marco Vipstano Gallo. Rimane singolare, in ogni caso, la sua totale assenza da tutti i fasti consulares a noi noti: lo status quaestionis è in B. Liou, Inscriptions peintes sur amphores de Narbonne (Port-la-Nautique), in Archaeonautica, vol. 11 (1993), pp. 131-148, in particolare pp. 131-133; G. Camodeca, Nuovi dati dalla riedizione delle tabulae ceratae della Campania, in Atti XI Congresso AIEGL (Roma, sett. 1997), Roma 1999, 521-544, in particolare p. 526 nota 18; e A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 608-609.
- ^ a b Degrassi, Fasti consolari, 1952, p. 8. Si è escluso Lucio Calpurnio Pisone perché questi è definito chiaramente come praetor provinciae [Hispaniae Tarraconensis] in Tacito, Annali, IV, 45, 1, e non legatus Augusti della provincia, come spiegava l'espressione Degrassi. Il legatus era infatti Lucio Arrunzio: a riguardo, vd. R. Syme, Some Pisones in Tacitus, in The Journal of Roman Studies, vol. 46, n. 1/2 (1956), pp. 17-21; idem, Roman Papers, III, 1982, p. 1432.
- ^ a b Così è ipotizzato da Ronald Syme, Vibius Rufus and Vibius Rufinus, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 43 (1981), 365-376 = Roman Papers, III, ed. by Anthony R. Birley, Oxford, 1984, 1423-1435.
- ^ a b La tradizionale disposizione dei fasti degli anni 26 e 28 è stata ora smentita da un nuovo frammento dei Fasti Arvalium ( Pascal Arnaud, Deux fragments de fastes du bois des Arvales, in Mélanges de l'école française de Rome, vol. 98, n. 1, 1986.): Si adotta qui la ricostruzione attuale.
- ^ Il praenomen del console, ritenuto Publio sulla base del passo di Cassio Dione, Storia Romana, LX, 8, 7, è stato ricostruito invece come Aulo sulla base di AE 1991, 436.
- ^ L. Vidman, Fasti Ostienses, Praha, 1982, p. 42, corregge il primo suffectus proposto da Degrassi.
- ^ La struttura dei Fasti per il regno di Caligola è basata su A. Tortoriello, I Fasti consolari degli anni di Claudio, Roma, 2004, Appendice: I Fasti consolari degli anni di Caligola, pp. 619-625, e P. Buongiorno, Sulla struttura dei Fasti consolari degli anni 39 e 40 d.C., in M. Pani (ed.), Epigrafia e territorio; Politica e società. Temi di antichità romane, VIII, Bari, 2007.
- ^ a b c d A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 624-625, ritiene che l'anno 40 abbia contenuto tre coppie di consoli suffetti, mentre P. Buongiorno, Sulla struttura dei fasti consolari degli anni 39 e 40 d.C., in M. Pani (ed.), Epigrafia e Territorio. Politica e Società. Temi di antichità romane, VIII, Bari 2007, pp. 253-271, considera che la struttura dei fasti consolari dell'età di Caligola non comporti affatto la presenza di una terza coppia di suffetti tra settembre e dicembre dell'anno. Da ultimo, G. Camodeca, Il console M. Furnius Augurinus e la datazione al 40/41 del dittico giocondiano CIL IV 3340, 50, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, vol. 202 (2017), pp. 263-265, considera aperta la doppia possibilità che Marco [---] e Marco Furnio Augurino siano stati consoli o nel 40 o al massimo nel 41. Tortoriello e Buongiorno concordano che, qualora Marco [---] e Augurino fossero stati consoli nel 41, Publio Suillio Rufo e Quinto Ostorio Scapula scalerebbero al novembre-dicembre del 44.
- ^ I consoli di età claudia (41-54) sono ricostruiti e studiati da A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Memorie dell'Accademia dei Lincei, Roma 2004.
- ^ a b c d e A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 414-419, determina due opzioni per i consolati suffetti di Rufo e Scapula: novembre-dicembre 41 oppure novembre-dicembre 44; la seconda ipotesi comporterebbe lo spostamento di Publio Fabio Firmano e Lucio Tampio Flaviano dal novembre-dicembre del 44 al novembre-dicembre del 45. P. Buongiorno, Sulla struttura dei fasti consolari degli anni 39 e 40 d.C., in M. Pani (ed.), Epigrafia e Territorio. Politica e Società. Temi di antichità romane, VIII, Bari 2007, pp. 253-271, preferisce, per Rufo e Scapula, un consolato nel 44, determinando gli spostamenti suggeriti da Tortoriello.
- ^ a b c A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 414-419.
- ^ Il nome completo(?) del console è tratto da M. Christol, P. Faure, M. Heijmans, N. Tran, Les élites de la colonie et de l’Empire à Arles, au début du Principat: nouveaux témoignages épigraphiques, in Chiron, 44 (2014), pp. 341-392, in particolare pp. 359-365.
- ^ a b CIL VI, 1984 (p 3235, 3824).
- ^ a b Si è invertito l'ordine dei colleghi di Silano, che A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 426-427, inserisce come prima Paolino e poi Tutore: si è operata questa scelta perché la stessa Tortoriello, loc. cit. e p. 547, ipotizza che il console suffetto defunto in quell'anno (evento interpretato come presagio della fine di Claudio: Tacito, Annales, XIII, 64, 1; Svetonio, Claudio, XLVI, 1; Cassio Dione, Storia Romana, LX, 35, 1) possa essere stato o lo stesso Silano oppure Tutore (gli altri consoli del 54 sono infatti attestati come ancora in vita in anni successivi) e che la morte di Tutore abbia portato all'avvicendamento con Paolino. Cfr. P. Buongiorno, Claudio. Il principe inatteso, Palermo 2017, p. 224, che definisce Silano e Tutore come consoli nel luglio-agosto 54.
- ^ I consoli del regno di Nerone sono riportati sulla base di G. Camodeca, I consoli degli anni di Nerone nelle Tabulae Herculanenses, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, vol. 193 (2015), pp. 272-282.
- ^ a b Secondo G. Camodeca, I consoli degli anni di Nerone nelle Tabulae Herculanenses, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, vol. 193 (2015), pp. 272-282, la data del consolato di Gaio Licinio Muciano e Quinto Fabio Barbaro Antonio Macro oscilla tra 63 e 64, senza possibilità di discernere con esattezza.
- ^ Cfr. G. Camodeca, Riedizione delle Tabulae Herculanenses: TH2 41 (quietanza dell'a. 67) e TH2 81 (compromissum), in La Parola del Passato, 76 (2021), pp. 441-466, in particolare 449-451.
- ^ I consoli per quest'anno sono desunti e discussi da G. B. Townend, The Consuls of A.D. 69/70, in American Journal of Philology, vol. 83 (1962), pp. 113–129.
- ^ a b c Cfr. la ricostruzione di G. Camodeca, Le datazioni consolari nelle Tabulae Herculanenses, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 226 (2023), pp. 269-280, in particolare p. 277 nota 26.
- ^ a b c d e f Tacito, Historiae, I, 77
- ^ CIL VI, 2051
- ^ Il nome completo del console è noto da AE 2009, 1758.
- ^ I consoli degli anni 70-97 sono tratti e studiati da W. Eck, Vespasian und die senatorische Führungsschicht des Reiches, in Luigi Capogrossi Colognesi, Elena Tassi Scandone (ed), La Lex de imperio Vespasiani e la Roma dei Flavi, Roma 2009, pp. 231-257.
- ^ Una nuova ricostruzione dei consoli di questo anno è in W. Eck, Korrekturen und Präzisierungen zu Daten von Konsuln vom 1.-3. Jahrhundert, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 223 (2022), pp. 207-218.
- ^ a b AE 1955, 198.
- ^ a b CIL X, 4734, CIL IV, 5523.
- ^ AE 2002, 1771.
- ^ a b c d e f Cfr. W. Eck, Korrekturen und Präzisierungen zu Daten von Konsuln vom 1.-3. Jahrhundert, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 223 (2022), pp. 207-218.
- ^ a b c d e H. Bengtson, Die Flavier, München 1979, p. 84, lo colloca tra 70 e 75.
- ^ a b c d CIL XIV, 5354.
- ^ Cfr. G. Camodeca, Le datazioni consolari nelle Tabulae Herculanenses, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 226 (2023), pp. 269-280, in particolare p. 278 nota 29.
- ^ a b c d e Il primo consolato di Tullo è inserito nel 74 da J.D. Grainger, Nerva and the Roman Succession Crisis of AD 96–99, London 2003, p. 14, mentre tra 76 e 79 da P. Gallivan, The Fasti for A.D. 70-96, in Classical Quarterly, vol. 31 (1981), pp. 186-220.
- ^ a b AE 2016, 2018.
- ^ a b W. Eck, Vespasian und die senatorische Führungsschicht des Reiches, in Luigi Capogrossi Colognesi, Elena Tassi Scandone (ed), La Lex de imperio Vespasiani e la Roma dei Flavi, Roma 2009, pp. 231-257, colloca il consolato di Tito Atilio Rufo e di Aulo Cesennio Gallo genericamente "prima dell'80" sulla base dei loro mandati provinciali consolari attestati in quell'anno. Per evitare gravose ripetizioni sotto ogni anno, li si è inseriti qui.
- ^ W. Eck, Prosopographische Nichtidentitäten: M. Cornelius Nigrinus Curiatius Maternus, Curiatius Maternus und Maternus – drei verschiedene Personen aus der Zeit der Flavier, in Politica Antica, 6 (2016), colloca il consolato di questo senatore sotto Vespasiano: per evitare gravose ripetizioni, lo si inserisce nell'ultimo anno di regno.
- ^ Qualora non fosse identico a Publio Sallustio Bleso, console suffetto dell'89, è stato proposto da A.R. Birley, The Roman Government of Britain, Oxford 2005, pp. 95-99, e da G. Camodeca, La carriera di [---Cicat]ricula Sent[ius---] console sotto Domiziano in una iscrizione inedita reimpiegata a Salerno, in W. Eck, F. Santangelo, K. Vössing (ed.), Emperor, Army, and Society. Studies in Roman Imperial History for Anthony R. Birley, Bonn 2022, pp. 237-248, che Sallustio Lucullo fosse stato console probabilmente prima dell'80.
- ^ a b Il consolato dei senatori a lato è datato in questi anni da G. Camodeca, La carriera di [---Cicat]ricula Sent[ius---] console sotto Domiziano in una iscrizione inedita reimpiegata a Salerno, in W. Eck, F. Santangelo, K. Vössing (ed.), Emperor, Army, and Society. Studies in Roman Imperial History for Anthony R. Birley, Bonn 2022, pp. 237-248.
- ^ a b Questo nuovo console è rivelato e studiato da G. Camodeca, La carriera di [---Cicat]ricula Sent[ius---] console sotto Domiziano in una iscrizione inedita reimpiegata a Salerno, in W. Eck, F. Santangelo, K. Vössing (ed.), Emperor, Army, and Society. Studies in Roman Imperial History for Anthony R. Birley, Bonn 2022, pp. 237-248.
- ^ Il nome completo del console è testimoniato da CIL XVI, 30.
- ^ a b c W. Eck, Die Statthalter der germanischen Provinzen vom 1.-3. Jahrhundert, Bonn 1985, pp. 152-154, ritiene che il primo consolato di Spurinna vada inserito o negli anni tra 84 e 86 o, al più tardi, nel 93.
- ^ La coppia consolare è ricostruita quasi con certezza in Werner Eck, Andreas Pangerl, Neue Diplome mit den Namen von Konsuln und Statthaltern, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, vol. 187 (2013), pp. 273–294.
- ^ W. Eck, Vespasian und die senatorische Führungsschicht des Reiches, in Luigi Capogrossi Colognesi, Elena Tassi Scandone (ed), La Lex de imperio Vespasiani e la Roma dei Flavi, Roma 2009, pp. 231-257, colloca il consolato dei senatori elencati a lato genericamente "prima dell'87" sulla base di notizie storiografiche o epigrafiche. Per evitare gravose ripetizioni sotto ogni anno, li si è inseriti qui.
- ^ Qualora non identico al Publio Sallustio Bleso attestato come console suffetto nell'89: W. Eck, Vespasian und die senatorische Führungsschicht des Reiches, in Luigi Capogrossi Colognesi, Elena Tassi Scandone (ed), La Lex de imperio Vespasiani e la Roma dei Flavi, Roma 2009, pp. 231-257.
- ^ W. Eck, Vespasian und die senatorische Führungsschicht des Reiches, in Luigi Capogrossi Colognesi, Elena Tassi Scandone (ed.), La Lex de imperio Vespasiani e la Roma dei Flavi, Roma 2009, pp. 231-257, inserisce Sura come console "prima dell'87 o del 97".
- ^ a b c d I consoli degli anni 97-100 sono tratti da K. Strobel, Kaiser Traian. Eine Epoche der Weltgeschichte, Regensburg 2010, p. 174, e da W. Eck, La crisi di potere dell'imperatore Traiano nella Renania romana nell'anno 97/98 analizzata sulla base dei diplomi militari, in Epigraphica, 84 (2022), pp. 139-152.
- ^ Secondo W. Eck, Korrekturen und Präzisierungen zu Daten von Konsuln vom 1.-3. Jahrhundert - Teil II, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 224 (2022), pp. 280-290, il primo consolato di Sura dovrebbe collocarsi in questo nundinium, e la notizia della Epitome de Caesaribus (13.6) sull'aiuto che Sura avrebbe dato a Traiano nel prendere il potere si riferirebbe al fatto che in ottobre Sura, in qualità di consul designatus, avrebbe formulato la proposta di risoluzione che concedeva la tribunicia potestas e lo imperium proconsulare maius a Traiano dopo l'adozione da parte di Nerva.
- ^ Un nuovo diploma militare smentisce la coppia consolare Bittio Proculo-Giulio Lupo, prima ritenuta certa (cfr. PIR2 I 262): AE 2018, 1992.
- ^ W. Eck, A. Pangerl, Das vierte Diplom für die Provinz Galatia et Cappadocia, ausgestellt im Jahr 99, in Zeitschrift Für Papyrologie Und Epigraphik, 192 (2014), pp. 238–246, ipotizzano che possa esserci un'altra coppia di suffetti tra gli ordinari e la coppia Barba-Afro.
- ^ Il praenomen è ora noto grazie a W. Eck, A. Pangerl, Das vierte Diplom für die Provinz Galatia et Cappadocia, ausgestellt im Jahr 99, in Zeitschrift Für Papyrologie Und Epigraphik, 192 (2014), pp. 238–246.
- ^ a b Barba e Afro sono attestati come consoli ancora il 28 giugno 99: CIL VI, 2018.
- ^ a b Attestati ancora il 14 agosto: W. Eck, A. Pangerl, Ein weiteres Diplom aus einer Konstitution für die Truppen von Moesia Inferior vom 14. August 99 n. Chr., in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 180 (2012), pp. 295-301.
- ^ a b AE 2018, 1992.
- ^ W. Eck, Jahres- und Provinzialfasten der senatorischen Statthalter von 69/70 bis 138/139, in Chiron, 12 (1982), pp. 281-362, in particolare 362 nota 320.
- ^ I consoli di questo secolo sono ricostruiti, salvo ove esplicitato in altre note, da A. Cooley, The Cambridge Manual of Latin Epigraphy, Cambridge 2012, pp. 467ss.
- ^ a b Cfr. Werner Eck, Jahres- und Provinzialfastern der senatorischen Statthalter von 69/70 bis 138/139, in Chiron, 12 (1982), p. 327 n.181.
- ^ Una ricostruzione dei consoli di quest'anno è in C. Letta, Ancora sull'iscrizione del Monginevro e sui consoli del 102 d.C., in Studi Classici e Orientali, 65.1 (2019), pp. 433-436, e in W. Eck, Konsuln des Jahres 102 und ein Diplom aus demselben Jahr für die Mauretania Tingitana, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 221 (2022), pp. 225-228.
- ^ a b PIR2 T 88 (Strobach, 2009).
- ^ cfr. W. Eck, Konsuln des Jahres 102 und ein Diplom aus demselben Jahr für die Mauretania Tingitana, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 221 (2022), pp. 225-228.
- ^ Cfr. Werner Eck, Ittai Gradel, Eine Konstitution für das Heer von Mauretania Tingitana vom 20. September 104 n.Chr., in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 219 (2021), pp. 248–255.
- ^ Cfr. W. Eck, Korrekturen und Präzisierungen zu Daten von Konsuln vom 1.-3. Jahrhundert - Teil II, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 224 (2022), pp. 280-290.
- ^ a b AE 1964, 69a.
- ^ Il console è fornito da Evgeni I. Paunov, Margaret M. Roxan, The Earliest Extant Diploma of Thrace, AD 114 (=RMD I 14), in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 119 (1997), pp. 269–279.
- ^ a b I consoli di quest'anno sono ricostruiti da Werner Eck, Konsuln des Jahres 117 in Militärdiplomen Traians mit Tribunicia Potestas XX, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 185 (2013), pp. 235–238.
- ^ Cfr. G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter der Antoninen, Bonn 1977, p. 287.
- ^ Cfr. K. Strobel, Kaiser Traian. Eine Epoche der Weltgeschichte, Regensburg 2010, pp. 221-222.
- ^ a b c d e f g h i j Cfr. W. Eck, P. Weiss, Hadrianische Konsuln. Neue Zeugnisse aus Militärdiplomen, in Chiron, 32 (2002), pp. 449-490.
- ^ a b Cfr. W. Eck, A. Pangerl, Neue Diplome mit den Namen von Konsuln und Statthaltern, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 187 (2013), pp. 273-294.
- ^ Il nome è testimoniato in W. Eck, A. Pangerl, Neue Diplome aus der Zeit Hadrians für die beiden mösischen Provinzen, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 207 (2018), pp. 219-231.
- ^ Cfr. B. Pferdehirt: Römische Militärdiplome und Entlassungsurkunden in der Sammlung des Römisch-Germanischen Zentralmuseums. (= Kataloge vor- und frühgeschichtlicher Altertümer 37), I, Mainz 2004, pp. 54-56, n° 19, nota 5.
- ^ a b c d Secondo A.R. Birley, A New Governor of Britain (20 August 127): L. Trebius Germanus, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 124 (1999), pp. 243-248, il consolato di Trebio Massimo e Orbio Sperato potrebbe ricadere anche nel 121. Ma cfr. W. Eck, P. Weiss, Hadrianische Konsuln. Neue Zeugnisse aus Militärdiplomen, in Chiron, 32 (2002), pp. 449-490, in particolare note 113 e 115.
- ^ Cfr. W. Eck, A. Pangerl, Eine Konstitution für das Herr von Moesia Inferior vom 1. Juni 125 in fünf Diplomen, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 188 (2014), pp. 245–249.
- ^ W. Eck, P. Weiss, Hadrianische Konsuln. Neue Zeugnisse aus Militärdiplomen, in Chiron, 32 (2002), pp. 449-490, colloca il loro consolato genericamente "attorno al 125". Per evitare fastidiose ripetizioni sotto ogni anno, li si sono inseriti qui.
- ^ Il consolato di questa coppia di consoli è datato con ogni probabilità al 126 da W. Eck, A. Pangerl, Ein Diplom für die Hilfstruppen der Provinz Arabia, ausgestellt unter Hadrian, wohl im Jahr 126, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 197 (2016), pp. 227–230.
- ^ Cfr. AE 2009, 1177.
- ^ A. Cooley, The Cambridge Manual of Latin Epigraphy, Cambridge 2012, p. 470, propone di integrare Quinto Planio Sardo Lucio Vario Ambibulo, ma un consolato nel 128 si scontra con la carriera di Ambibulo, per il quale è stato proposto un consolato poco dopo il 132: PIR2 V 271 (Wachtel).
- ^ a b c d Cfr. G. Camodeca, [- Pi]narius (?) Castus, console nel dicembre di un anno di Antonino Pio: una intricata questione nata da un’erronea lettura di AE 1999, 546 Aesernia, in AION, n.s., 21-22 (2014-2015), pp. 159-168.
- ^ a b c d Cfr. il commento di W. Eck su AE 1973, 36 nel database EDCS.
- ^ a b Attestati in coppia da CIL XV, 244 e CIL XV, 522: per l'anno di carica cfr. Ronald Syme, The career of Arrian, in Harvard Studies in Classical Philology, vol. 86 (1982), pp. 181-211.
- ^ a b c d e I consoli di quest'anno sono ricostruiti da W. Eck, P. Holder, A. Pangerl, A Diploma for the Army of Britain in 132 and Hadrian's Return to Rome from the East, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 174 (2010), pp. 189-200.
- ^ Cfr. N. Schindel, Ein Militärdiplomfragment aus Moesia inferior (136 n. Chr.), in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 174 (2010), pp. 259-263.
- ^ Cfr. W. Eck, Die Statthalter der germanischen Provinzen vom 1.-3. Jahrhundert, Bonn 1985, p. 168.
- ^ I consoli degli anni 138-161 sono tratti da W. Eck, Die Fasti consulares der Regierungszeit des Antoninus Pius. Eine Bestandsaufnahme seit Géza Alföldys Konsulat und Senatorenstand, in W. Eck, B. Fehér, P. Kovács (ed.), Studia epigraphica in memoriam Géza Alföldy, Bonn 2013, pp. 69-90.
- ^ a b c d W. Eck, Die Fasti consulares der Regierungszeit des Antoninus Pius. Eine Bestandsaufnahme seit Géza Alföldys Konsulat und Senatorenstand, in W. Eck, B. Fehér, P. Kovács (ed.), Studia epigraphica in memoriam Géza Alföldy, Bonn 2013, pp. 69-90, lo colloca o sotto Adriano o sotto Antonino Pio: lo si inserisce nei rispettivi ultimi anni dei due principes.
- ^ W. Eck, Die Fasti consulares der Regierungszeit des Antoninus Pius. Eine Bestandsaufnahme seit Géza Alföldys Konsulat und Senatorenstand, in W. Eck, B. Fehér, P. Kovács (ed.), Studia epigraphica in memoriam Géza Alföldy, Bonn 2013, pp. 69-90, lo colloca sotto Adriano, ma in anno incerto: per evitare fastidiose ripetizioni, lo si colloca qui, nell'ultimo anno del principato.
- ^ W. Eck, Die Fasti consulares der Regierungszeit des Antoninus Pius. Eine Bestandsaufnahme seit Géza Alföldys Konsulat und Senatorenstand, in W. Eck, B. Fehér, P. Kovács (ed.), Studia epigraphica in memoriam Géza Alföldy, Bonn 2013, pp. 69-90, inseriva come suffetti tra maggio e luglio la coppia Quinto Antonio Isaurico-Lucio Aurelio Flacco, ma W. Eck, A. Pangerl, Zu den Konsulnfasten der Zeit des Antoninus Pius. Konsequenzen aus einem neuen Militärdiplom, in Studia Europaea Gnesnensia, 16 (2017), pp. 91-101, smentiscono la collocazione.
- ^ W. Eck, Die Fasti consulares der Regierungszeit des Antoninus Pius. Eine Bestandsaufnahme seit Géza Alföldys Konsulat und Senatorenstand, in W. Eck, B. Fehér, P. Kovács (ed.), Studia epigraphica in memoriam Géza Alföldy, Bonn 2013, pp. 69-90, inseriva come suffetti in marzo e aprile la coppia Gaio Giulio Pisibano-[-- Larcio?] Lepido, ma W. Eck, A. Pangerl, Zu den Konsulnfasten der Zeit des Antoninus Pius. Konsequenzen aus einem neuen Militärdiplom, in Studia Europaea Gnesnensia, 16 (2017), pp. 91-101, smentiscono la collocazione.
- ^ Il nome del console è riportato da F. Beutler, W. Eck, A. Pangerl, E. Steigberger, Ein Flottendiplom des Antoninus Pius aus dem Jahr 142, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 227 (2023), pp. 192-196.
- ^ W. Eck, Die Fasti consulares der Regierungszeit des Antoninus Pius. Eine Bestandsaufnahme seit Géza Alföldys Konsulat und Senatorenstand, in W. Eck, B. Fehér, P. Kovács (ed.), Studia epigraphica in memoriam Géza Alföldy, Bonn 2013, pp. 69-90, lo colloca genericamente "nei primi anni di Pio": per evitare fastidiose ripetizioni, lo si inserisce qui, nell'anno mediano del principato di Antonino Pio.
- ^ AE 2018, 1102.
- ^ In precedenza si riteneva che il collega di Curzio Giusto fosse un Publio Giulio Nautone (P. Iulius Nauto) sulla base del papiro AE 1922, 135, ma ora è stato dimostrato da R. O. Tomlin e J. Pearce, A Roman military diploma for the German fleet (19 November 150) found in northern Britain, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 206 (2018), pp. 207-216, che il nome era stato frainteso e sbagliato dallo scriba del papiro, e che il vero nome del collega, sulla base di AE 2018, 1102, fu Gaio Giulio Giuliano.
- ^ a b c d e f W. Eck, A. Pangerl, Zu den Konsulnfasten der Zeit des Antoninus Pius. Konsequenzen aus einem neuen Militärdiplom, in Studia Europaea Gnesnensia, 16 (2017), pp. 91-101.
- ^ a b W. Eck, A. Pangerl, Eine neue Bürgerrechtskonstitution für die Truppen von Pannonia inferior aus dem Jahr 162 mit einem neuen Konsulnpaar, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 173 (2010), pp. 223-236, in particolare p. 230, ipotizzano che il primo consolato di Severo sia ricaduto assai probabilmente nel 161, oppure, meno plausibilmente, nella prima metà del 162.
- ^ a b c d e f W. Eck, Die Fasti consulares der Regierungszeit des Antoninus Pius. Eine Bestandsaufnahme seit Géza Alföldys Konsulat und Senatorenstand, in W. Eck, B. Fehér, P. Kovács (ed.), Studia epigraphica in memoriam Géza Alföldy, Bonn 2013, pp. 69-90, lo colloca genericamente "sotto Pio": per evitare fastidiose ripetizioni, lo si inserisce qui, nell'anno finale del principato di Antonino Pio.
- ^ W. Eck, Die Fasti consulares der Regierungszeit des Antoninus Pius. Eine Bestandsaufnahme seit Géza Alföldys Konsulat und Senatorenstand, in W. Eck, B. Fehér, P. Kovács (ed.), Studia epigraphica in memoriam Géza Alföldy, Bonn 2013, pp. 69-90, lo colloca genericamente "sotto Pio", specificando però "probabilmente nella seconda metà del principato di Pio": per evitare fastidiose ripetizioni, lo si inserisce qui, nell'anno finale del principato di Antonino Pio.
- ^ W. Eck, Die Fasti consulares der Regierungszeit des Antoninus Pius. Eine Bestandsaufnahme seit Géza Alföldys Konsulat und Senatorenstand, in W. Eck, B. Fehér, P. Kovács (ed.), Studia epigraphica in memoriam Géza Alföldy, Bonn 2013, pp. 69-90, lo colloca tra i consoli non sicuramente in carica sotto Pio, specificando però "probabilmente nei tardi anni del principato di Pio": per evitare fastidiose ripetizioni, lo si inserisce qui, nell'anno finale del principato di Antonino Pio.
- ^ a b c d W. Eck, Die Fasti consulares der Regierungszeit des Antoninus Pius. Eine Bestandsaufnahme seit Géza Alföldys Konsulat und Senatorenstand, in W. Eck, B. Fehér, P. Kovács (ed.), Studia epigraphica in memoriam Géza Alföldy, Bonn 2013, pp. 69-90, lo colloca tra i consoli non sicuramente in carica sotto Pio.
- ^ I consoli dal 162 al 180 sono tratti, ove non specificato altrimenti, da G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, pp. 176ss., con i rimaneggiamenti di A. Cooley, The Cambridge Manual of Latin Epigraphy, Cambridge 2012, pp. 473-474.
- ^ W. Eck, A. Pangerl, Eine neue Bürgerrechtskonstitution für die Truppen von Pannonia inferior aus dem Jahr 162 mit einem neuen Konsulnpaar, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 173 (2010), pp. 223-236.
- ^ a b c d e f g Questa coppia di consoli è inserita da G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, pp. 194-195, tra gli anni 161 e 168.
- ^ a b Questo console è inserito da G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, p. 195, "prima del 164" o persino "prima del 161", ma W. Eck, Die Fasti consulares der Regierungszeit des Antoninus Pius. Eine Bestandsaufnahme seit Géza Alföldys Konsulat und Senatorenstand, in W. Eck, B. Fehér, P. Kovács (ed.), Studia epigraphica in memoriam Géza Alföldy, Bonn 2013, pp. 69-90, non lo inserisce tra i possibili consoli del regno di Antonino Pio, quindi lo si è posto negli unici anni ipotizzati rimasti.
- ^ a b c d e f g h G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, pp. 194-195, lo inserisce tra gli anni 161 e 169.
- ^ a b c d e f g h P. Weiß, Militärdiplome und Reichsgeschichte: Der Konsulat des L. Neratius Proculus und die Vorgeschichte des Partherkriegs unter Marc Aurel und Lucius Verus, in R. Haensch, J. Heinrichs (ed.), Herrschen und Verwalten. Der Alltag der römischen Administration in der Hohen Kaiserzeit, Köln 2007, pp. 160-172.
- ^ a b G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, pp. 195-196, lo inserisce tra 163 e 164.
- ^ a b c d e Questa coppia di consoli è inserita da G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, p. 196, tra gli anni 164 e 168.
- ^ a b c d G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, p. 196, lo inserisce tra 165 e 168.
- ^ a b P. Weiß, P. Caelius Optatus, cos. suff. 167 oder 168 n. Chr., in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 140 (2002), pp. 253-256.
- ^ a b c G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, p. 197, lo inserisce tra gli anni 168 e 170.
- ^ a b c d e f g G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, pp. 197-198, lo inserisce tra gli anni 169 e 175.
- ^ G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, p. 197, lo inserisce attorno al 170.
- ^ G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, p. 197, lo inserisce forse attorno al 170.
- ^ a b c d e f G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, p. 198, lo inserisce tra gli anni 170 e 175.
- ^ a b c d e f g h i j G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, p. 198, lo inserisce approssimativamente tra gli anni 172 e 176.
- ^ G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, p. 198, lo inserisce forse attorno al 173.
- ^ a b Historia Augusta, Commodus, 12.1.
- ^ a b G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, pp. 198-199, lo inserisce circa attorno al 175/176.
- ^ a b c d e f g h G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, p. 199, lo inserisce circa tra gli anni 175 e 182.
- ^ a b Historia Augusta, Commodus, 12.4.
- ^ a b c d e G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, pp. 199-200, lo inserisce circa tra gli anni 177 e 181.
- ^ a b Historia Augusta, Commodus, 12.6.
- ^ a b G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, p. 199, lo inserisce attorno al 178.
- ^ C. Römer, Diplom für einen Fußsoldaten aus Koptos vom 23. März 179, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 82 (1990), pp. 137–153.
- ^ I. Piso, D. Benea, Das Militärdiplom von Drobeta, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 56 (1984), pp. 263-295.
- ^ I consoli degli anni 180-235 sono tratti, ove non altrimenti specificato, da P.M.M. Leunissen, Konsuln und Konsulare in der Zeit von Commodus bis Severus Alexander (180 - 325 n.Chr.), Amsterdam 1989, pp. 129ss., con i rimaneggiamenti di A. Cooley, The Cambridge Manual of Latin Epigraphy, Cambridge 2012, pp. 474-476.
- ^ Historia Augusta, Commodus, 12.7.
- ^ a b G. Alföldy, Konsulat und Senatorenstand unter den Antoninen, Bonn 1977, p. 200, lo inserisce probabilmente attorno al 180.
- ^ D. S. Potter, The Roman Empire at bay, AD 180–395, London-New York 2006, p. 72.
- ^ G. Migliorati, Iscrizioni per la ricostruzione storica dell'Impero romano da Marco Aurelio a Commodo, Milano 2011, p. 60 nota 309.
- ^ Historia Augusta, Commodus, 12.9.
- ^ a b Cfr. A. R. Birley, The Roman Government of Britain, Oxford, 2005, pp. 290-291, e H. Ben Romdhane, Remarques sur la famille du sénateur africain C. Memmius Fidus Iulius Albius, in S. Aounallah, A. Mastino (ed.), Epigrafia e antichità, 45 (2020), pp. 247-260.
- ^ Cfr. P. Weiß, Konstitutionen eines toten Kaisers: Militärdiplome von Commodus aus dem Jahr 193 n. Chr., in PHAROS. Studien zur griechisch-römischen Antike, Rahden 2015, pp. 273–280.
- ^ Secondo P. Weiß, Konstitutionen eines toten Kaisers: Militärdiplome von Commodus aus dem Jahr 193 n. Chr., in PHAROS. Studien zur griechisch-römischen Antike, Rahden 2015, pp. 273–280, egli potrebbe essere stato collega di Silio Messalla in maggio-giugno.
- ^ Cfr. il commento di W. Eck in EDCS-09900615 presso https://db.edcs.eu/.
- ^ a b CIL IX, 338.
- ^ a b AE 1972, 503.
- ^ In alternativa Marco Claudio Tacito.
- ^ Un'iscrizione ritrovata in Hispania Baetica (CIL II, 1115) attesta un consolato dell'imperatore Marco Annio Floriano, fratellastro e successore di Tacito; si ritiene che Floriano sia succeduto a Tacito anche nel consolato, dopo la sua morte (A. Degrassi, I Fasti Consolari Dell'Impero Romano, Roma, 1952).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti primarie
- Augusto, Res Gestae Divi Augusti. Vedi anche CIL III, p 0774.
- Sesto Aurelio Vittore, De Caesaribus.
- Sesto Aurelio Vittore, De viris illustribus Urbis Romae.
- Cassio Dione Cocceiano, Historia Romana, libri XLV-LVI. Versione in inglese
- Eutropio, Breviarium ab Urbe condita.
- Fasti triumphales. Testo in latino: AE 1930, 60. Versione in inglese qui
- Floro, Epitomae de Tito Livio, libro II. Versione in inglese qui
- Historia Augusta, Vite degli imperatori romani da Adriano a Marco Aurelio Caro. Versioni in inglese qui.
- Tito Livio, Periochae.
- Plinio il Vecchio, Naturalis historia.
- Gaio Svetonio Tranquillo, De vita Caesarum, libri I-II-III.
- Publio Cornelio Tacito, Annales, libro I. Versione in inglese qui
- Velleio Patercolo, Historiae Romanae, libro I. . Versione in inglese qui