Tito Mussidio Polliano | |
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Console dell'Impero romano | |
Nome originale | Titus Mussidius Pollianus |
Nascita | 2 a.C. circa |
Morte | tra 48 e 54 |
Figli | Mussidio Polliano |
Gens | Mussidia |
Padre | Tito Mussidio |
Madre | Pollia |
Questura | prima del 35 |
Vigintivirato | Xvir stlitibus iudicandis, prima del 35 |
Tribunato della plebe | prima del 35 |
Pretura | prima del 35 |
Consolato | luglio-ottobre 44 (suffetto) o luglio-agosto 45 (suffetto) |
Proconsolato | Gallia Narbonense, tra 35 e 37 (pretorio) |
Curatore | curator viarum, prima del 35 |
Prefetto | praefectus frumenti dandi ex senatus consulto, prima del 35 |
Tito Mussidio Polliano (in latino Titus Mussidius Pollianus; 2 a.C. circa – tra 48 e 54) è stato un magistrato e senatore romano, console dell'Impero romano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Polliano apparteneva alla gens Mussidia, ritenuta originariamente proveniente dalla città di Sulmo[1][2] ma più probabilmente, invece, di provenienza sannita (probabilmente dal territorio frentano e marrucino)[3]. La gens era entrata in senato in età triumvirale con il nonno di Polliano[4], Lucio Mussidio Longo, quattuorvir monetalis del 43/42 a.C.[4][5][6] Questi ebbe come figli[4] Tito Mussidio, attestato come IVvir viarum curandarum, questore e tribuno della plebe[7], e Lucio Mussidio, arrivato in età augustea fino al proconsolato pretorio di Sicilia dopo il 21 a.C.[6][8] Figlio di Tito Mussidio e di una Pollia fu proprio Polliano, nato sotto Augusto[4].
La carriera di Polliano è ben nota grazie ad un'epigrafe romana[9]: egli fu, in quest'ordine[4][10], Xvir stlitibus iudicandis, questore, tribuno della plebe, pretore, curator viarum, praefectus frumenti dandi ex senatus consulto, proconsole pretorio della provincia di Gallia Narbonense (probabilmente tra 35 e 37[4][10]), e infine console. Il consolato di Polliano, a lungo ritenuto di età tiberiana[11][12][13][14], è invece stato saldamente fissato agli inizi dell'età di Claudio[15]: egli fu infatti console suffetto insieme a Tito Axio[16][17] o nel luglio-ottobre del 44 o nel luglio-agosto del 45[4].
Un'altra epigrafe recentemente attribuita a Polliano aggiunge alle cariche citate sopra anche una adlectio inter patricios[18]: evidentemente, Polliano fu elevato al rango di patrizio durante la censura di Claudio e Vitellio nel 47/48[4]. È stato proposto che Polliano sia morto nella seconda metà del principato di Claudio, entro quindi il 54[19]. In ogni caso, il nuovo status della famiglia dovette giovare al figlio Mussidio Polliano, che fu infatti questore alle dirette dipendenze del princeps Nerone e pretore, per poi purtroppo morire durante la sua pretura[20].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ M. Torelli in Epigrafia e ordine senatorio, II, Roma 1982, p. 188.
- ^ R. Syme, The Roman Revolution, Oxford 1939, p. 361, seguito da H.-G. Pflaum, Les Fastes de la Province de Narbonnaise, Paris 1978, pp. 6-7, lo indica generalmente come proveniente dal Sud Italia.
- ^ Ciò è dedotto dalla tribus Arniensis che le epigrafi relative ai membri della famiglia riportano: A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 529-531.
- ^ a b c d e f g h A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 529-532.
- ^ Roman Republican Coinage n° 494/7, 494/13-15, 494/39-46 (cfr. Monete di L. Mussidius Longus, su numismatics.org.)
- ^ a b PIR2 M 754 (Petersen).
- ^ CIL VI, 41053.
- ^ RPC I 627.
- ^ CIL VI, 1466.
- ^ a b H.-G. Pflaum, Les Fastes de la Province de Narbonnaise, Paris 1978, pp. 6-7.
- ^ T. Mommsen, Römisches Staatsrecht, II, Leipzig 18873, p. 669 nota 5.
- ^ Fluss, RE XVI.1, col. 901 n° 4.
- ^ S.J. De Laet, Die Samenstelling van den Romeinschen Senaat gedurende de eerste eeuw van het principaat (28 vóór Chr. - 68 na Chr.), Antwerpen 1941, n° 255.
- ^ Cautamente PIR2 M 756 (Petersen).
- ^ Già A. Degrassi, Osservazioni su alcuni consoli suffetti dell'età di Augusto e di Tiberio, in Epigraphica, 8 (1946), pp. 34-39, e I fasti consolari dell'impero romano, Roma 1952, p. 11, aveva ritenuto che Polliano fosse stato console dopo il 38. In questo fu seguito da H.-G. Pflaum, Les Fastes de la Province de Narbonnaise, Paris 1978, pp. 6-7, e W. Eck, Miscellanea prosopographica, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 42 (1981), pp. 227-256, in particolare 252-254.
- ^ AE 1982, 192.
- ^ AE 1986, 180.
- ^ CIL VI, 41072.
- ^ G. Alföldy, commento a CIL VI, 41072.
- ^ CIL VI, 41073.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- H.-G. Pflaum, Les Fastes de la Province de Narbonnaise, Paris 1978, pp. 6-7.
- W. Eck, Miscellanea prosopographica, in Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 42 (1981), pp. 227-256, in particolare 252-254.
- A. Tortoriello, I fasti consolari degli anni di Claudio, Roma 2004, pp. 529-531.