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* La [[Chiesa di Santa Teresa (Brindisi)|chiesa di Santa Teresa]], costruita nel [[1671]] nel quartiere detto "degli spagnoli", è tipico esempio di [[architettura barocca]]. |
* La [[Chiesa di Santa Teresa (Brindisi)|chiesa di Santa Teresa]], costruita nel [[1671]] nel quartiere detto "degli spagnoli", è tipico esempio di [[architettura barocca]]. |
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* La [[facciata]] e il [[campanile]] della [[Cattedrale di Brindisi|Cattedrale]] risalgono alla seconda metà del Settecento, quando l'edificio venne ricostruito a seguito del terremoto del [[1743]]. |
* La [[facciata]] e il [[campanile]] della [[Cattedrale di Brindisi|Cattedrale]] risalgono alla seconda metà del Settecento, quando l'edificio venne ricostruito a seguito del terremoto del [[1743]]. |
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* La Chiesa Ortodossa di san Nicola, edificata nel 1891, situata in Via Indipendenza. |
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Il suolo di proprietà di Salvatore Perrone, su cui doveva erigersi la Chiesa greco-ortodossa, dedicata a San Nicola, fu acquistato il 12 aprile 1891 da Malvina Omero sposa di Giuseppe Nervagna e Socrate Cocotò, vice console ellenico a nome e per conto della comunità greca di Brindisi. Potè costruirsi per volontaria sottoscrizione e grazie ad una contribuzione dello zar Alessandro III (1881-94). Ne fu primo archimandrita Nicandro: nel 1910 ricopriva l’ufficio Macario Papinikos. Era allora frequentata da alcune decine di greco-ortodossi abitualmente in Brindisi domiciliati. |
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La chiesa fu inizialmente compresa giurisdizione ecclesiastica corfiota: successivamente come tutte le parrocchie in territorio non greco passò sotto la dipendenza del vescovo di Londra che aveva pertinenza sull’intera Europa occidentale. Costituitosi,l’esarcato d’Italia fu compreso nella metropolia d’Austria-Italia con sede in Vienna e sempre riferentesi al patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Dal 5 novembre 1991 la chiesa di San Nicola è parte della metropolia d’Italia ed esarcato dell’Europa del sud con sede in Venezia. La parrocchia brindisina è il punto di riferimento più importante per i greco-ortodossi di Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. |
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Il progetto, se come quello di altre fabbriche coeve appare scandito su cadenze neoclassiche, si volge però a movenze neo-gotiche con l’inserto del campanile la cui cella si apre sui quattro lati con eleganti trifore. L’interno, ad unica navata, è stato arricchito con i restauri del 1987, ricordati dall’iscrizione sulla controfacciata e voluti dall’archimandrita padre Eftimios Kulumbis e dal preposto Giorgio Manolas, dalle rappresentazioni dei profeti sulla fascia superiore delle pareti di mezzogiorno, ponente e settentrione e del Cristo Pantocratore sul soffitto, ad opera del pittore ellenico Crità. L’inconostasi, che separa il presbiterio dalla navata, presenta un triplice ordine di icone: sul primo da sinistra verso destra, sono le immagini di Santa Marina Martire, San Michele Arcangelo, Madre di Dio con Bambino, Cristo in trono, San Gabriele Arcangelo, San Giovanni Battista. La prima e l’ultima delle immagini elencate sono state completate il 18 ottobre 1903 da un anonimo; le altre sono state dipinte dal sacerdote Crisanto di Plateo,sull’isola di Corfù.Questi è autore anche del San Spiridione, molto venerato a Corfù come anche santa Marina e del San Nicola che salvano quasi le pareti dell’aula dell’inconostasi. Il secondo ordine di icone comprende la rappresentazione dei Quattro Evangelisti, il terzo la Nascita del Cristo, il Battesimo nel Giordano, il Mistico banchetto, la Crocifissione, la Pietà. |
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L’abside è stata con gli interventi del 1987 dipinta dal Crità: su di essa campeggia ora l’immagine della Vergine Platitera, ossia più ampia dei cieli. Più in basso sono le immagini di San Basilio, San Giovanni Crisostomo, San Gregorio Nasianzeno. Una Natività fedele ai consueti canoni agiografici di tradizione bizantina dallo stesso Crità è stata infine dipinta sul concavo della nicchia che ha funzione di preparazione delle specie e che porta il nome di prothesis. L’edificazione del San Nicola può dirsi coronasse una remota aspirazione; la colonia greca aveva avuto nel settecento come propria chiesa quella abbaziale di Sant’Antonio Abate che, acquisita dalla Casa di Ammortizzazione e del Demanio Pubblico era stata venduta a don Oronzo Catanzaro. La conseguente rendita a godere dall’1 gennaio 1821 a favore della colonia greca non risultò tuttavia mai incassata tant’è che nel 1828 la civica amministrazione ne chiese la conversione a proprio favore. Segno delle difficoltà incontrate dalla comunità ellenica, nella fase che porta all’indipendenza della Grecia, perché indiziate da simpatie liberali da parte del governo borbonico. Nel 1877 i sudditi ottomani di rito greco ortodosso, prevalentemente commerciati, chiedono di poter utilizzare San Giovanni dei Greci, demaniale per “compiervi gli uffici della lor religione, mentre essi si offrirebbero a sostenere la spesa necessaria onde ridurre in stato decente il richiesto tempio”. La richiesta non fu accolta in quanto determinò l’alienazione di San Giovanni a vantaggio del comericante greco Spiros Cocotò. |
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==== Periodo recente ==== |
==== Periodo recente ==== |
Versione delle 19:25, 18 lug 2014
Brindisi comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Puglia |
Provincia | Brindisi |
Amministrazione | |
Sindaco | Cosimo Consales[1] (PD) dal 7-5-2012 |
Territorio | |
Coordinate | 40°38′18″N 17°56′45″E |
Altitudine | 15 m s.l.m. |
Superficie | 328,48 km² |
Abitanti | 88 405[2] (02-04-2014) |
Densità | 269,13 ab./km² |
Frazioni | Tuturano |
Comuni confinanti | Carovigno, Cellino San Marco, Latiano, Mesagne, San Donaci, San Pietro Vernotico, San Vito dei Normanni |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 72100 |
Prefisso | 0831 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 074001 |
Cod. catastale | B180 |
Targa | BR |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona C, 1 083 GG[4] |
Nome abitanti | brindisini |
Patrono | San Lorenzo da Brindisi, san Teodoro d'Amasea |
Giorno festivo | Primo fine settimana di settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Brindisi nella provincia omonima | |
Sito istituzionale | |
Brindisi (Template:IPA2, Brinnisi in brindisino, Brundisium in latino, Brentèsion (Βρεντεσιον) o Vrindhision in greco antico, Brunda in messapico) è un comune italiano di 88.405[2] abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Puglia.
Importante centro del Salento nell'Italia meridionale, la città ha rivestito storicamente un importante ruolo commerciale e culturale, dovuto alla sua fortunata posizione verso Oriente e al suo porto naturale, ancora esistente, sul mar Adriatico.
Il comune è membro dell'area vasta brindisina[5] di cui è capofila.
Con un valore aggiunto procapite pari a 25.037 euro nel 2009, Brindisi è al 5º posto tra i comuni della Puglia[6].
Geografia fisica
Brindisi sorge su un porto naturale, un'insenatura che si incunea profondamente nella costa adriatica della Puglia. All'interno dei bracci più esterni del porto vi sono le isole Pedagne, un arcipelago minuscolo attualmente non visitabile perché utilizzato per scopi militari (Gruppo Scuole Onu, base realizzata ai tempi dell'intervento in Bosnia).
Presentando una morfologia del territorio pianeggiante, l'intero territorio comunale rientra nella Piana di Brindisi si caratterizza per l'elevata vocazione agricola dei suoi terreni. Si trova nella parte nord-orientale della pianura salentina, a circa 40 km dalla valle d'Itria e quindi dalle prime propaggini delle basse Murge. Poco distante dalla città si trova la Riserva Marina Naturale del WWF di Torre Guaceto[7]. Il mar Ionio si trova invece a circa 45 km.
Territorio
Il territorio brindisino[8] è caratterizzato da un'ampia area sub pianeggiante dalla quale emergono depositi calcarenitici e sabbiosi di origine marina; i quali a loro volta presentano un livello più profondo argilloso del pleistocene inferiore, e uno ancora successivo carbonatico composto da calcari mesozoici e da terreni del ciclo sedimentario della Fossa bradanica. Lo sviluppo dell'agricoltura, soprattutto intensiva, ha causato un aumento dell'utilizzo delle risorse idriche comportando però un aumento indiscriminato degli utilizzi.
Clima
In base alle medie di riferimento trentennale (1961-1990), la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta attorno ai +9,6 °C, mentre quella del mese più caldo, agosto, si aggira sui +25 con picchi che possono raggiungere anche i +35-40 °C. Le precipitazioni medie annue, inferiori ai 600 mm, presentano un minimo in primavera-estate ed un picco in autunno-inverno[9][10][11].
BRINDISI | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
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Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 12,7 | 13,2 | 15,0 | 18,0 | 22,0 | 25,8 | 28,5 | 28,6 | 25,9 | 21,6 | 17,4 | 14,1 | 13,3 | 18,3 | 27,6 | 21,6 | 20,2 |
T. min. media (°C) | 6,3 | 6,6 | 7,9 | 10,1 | 13,7 | 17,6 | 20,4 | 20,6 | 18,2 | 14,7 | 10,5 | 7,6 | 6,8 | 10,6 | 19,5 | 14,5 | 12,9 |
Precipitazioni (mm) | 60,2 | 63,1 | 73,4 | 35,0 | 28,7 | 19,4 | 10,3 | 25,3 | 45,6 | 71,0 | 74,2 | 68,1 | 191,4 | 137,1 | 55,0 | 190,8 | 574,3 |
Giorni di pioggia | 9 | 8 | 8 | 6 | 4 | 3 | 2 | 3 | 4 | 6 | 7 | 9 | 26 | 18 | 8 | 17 | 69 |
Umidità relativa media (%) | 78 | 75 | 74 | 72 | 70 | 71 | 70 | 72 | 74 | 76 | 77 | 77 | 76,7 | 72 | 71 | 75,7 | 73,8 |
Eliofania assoluta (ore al giorno) | 3,9 | 4,4 | 5,3 | 6,7 | 8,6 | 9,9 | 10,8 | 9,8 | 8,0 | 6,2 | 4,4 | 3,6 | 4,0 | 6,9 | 10,2 | 6,2 | 6,8 |
- Classificazione climatica di Brindisi[12]:
- Zona climatica C;
- Gradi giorno 1083.
Storia
Città antichissima, porta d'Oriente, in un crocevia di culture e genti, ha vissuto una storia altalenante, caratterizzata da periodi aurei e periodi di decadenza, sempre in stretta correlazione alla sua posizione geografica e all'importanza del suo porto.
Origine
Nel promontorio di Punta le Terrare, che si trova nel porto esterno, è stato individuato un villaggio dell'età del bronzo media (XVI secolo a.C.) dove un gruppo di capanne, protette da un terrapieno di pietre, ha restituito frammenti di ceramica micenea. Lo stesso Erodoto aveva parlato di un'origine micenea per queste popolazioni. La necropoli di Tor Pisana (a sud dell'attuale centro storico di Brindisi) ha restituito vasi protocorinzi della prima metà del VII secolo a.C. La Brindisi messapica intrattenne certamente rapporti commerciali intensi con l'opposta sponda adriatica e con le popolazioni greche dell'Egeo: tali rapporti sono oggi documentati da numerosi reperti archeologici[15] mentre fu in contrasto con la vicina Taranto.
Il periodo romano
Nel 267 a.C. Brindisi, come l'intero Salento, fu conquistata dai Romani e divenne un importantissimo scalo per la Grecia e l'Oriente, quindi venne elevata al rango di municipio nell'83 a.C. e ai brindisini fu riconosciuta la cittadinanza romana (240 a.C.). La città conobbe durante il periodo romano la sua età aurea e godette di importanti collegamenti stradali con Roma attraverso le consolari Appia, la Regina Viarum, e la via Traiana. Crocevia culturale, soprattutto per chi si recava in Grecia per motivi culturali, diede i natali al poeta Marco Pacuvio; Giulio Cesare ed Ottaviano si imbarcarono da Brindisi per raggiungere l'Egitto; Marco Tullio Cicerone vi sostò in quanto ospite di Lenio Flacco e qui scrisse le Lettere Brindisine[16]; a Brindisi si trattenne Orazio Flacco, accompagnato da Mecenate; fu meta dello sbarco di Agrippina con le ceneri di Germanico; il celebre Virgilio vi morì il 21 settembre 19 a.C. proprio tornando da un viaggio in Grecia.
Medioevo
Sede episcopale sin dall'età apostolica[17], Brindisi fu un centro importante per l'evangelizzazione della zona. Esaurito il fortunato periodo sotto l'Impero romano, la città era già desolata nel VI secolo quando fu occupata dai Goti[18]; nel 674 fu presa dai Longobardi guidati da Romualdo[19] e assaltata dai Saraceni nell'838[20]; ritornò quindi stabilmente sotto il controllo degli imperatori bizantini che si preoccuparono di ricostruirla, forse agli inizi dell'XI secolo, affidandone l'incarico al protospatario Lupo.
Nel 1070 fu presa dai Normanni divenendo parte del Principato di Taranto e del Ducato di Puglia; fu prima signoria dei conti di Conversano e poi, dopo la rivolta baronale del 1132, città demaniale per volere di Ruggero II; la città pugliese recuperò in parte il fasto del passato durante il periodo delle Crociate, quando riottenne la sede episcopale, vide la costruzione della nuova cattedrale e di un nuovo castello con un importante arsenale, divenne porto privilegiato per la Terra Santa e anche sede di una delle due zecche del Regno di Sicilia.
Fu nella Cattedrale di Brindisi che ebbero luogo le nozze del principe normanno Ruggero, figlio di re Tancredi (che nel 1192 vi lasciò a ricordo una fontana monumentale) e quelle dell'imperatore Federico II, con l'erede alla corona di Gerusalemme, Isabella (o Jolanda) di Brienne (9 novembre 1225)[21] e, sempre Federico II, partì proprio dal porto brindisino nel 1227 per la Sesta crociata[22].
Fu fortemente colpita dalla peste del 1348 e riguadagnò, lentamente, le antiche dimensioni demografiche grazie a importanti flussi migratori di slavi, albanesi e greci che giungevano d'oltremare.
Storia moderna
Dal 1496 al 1509 appartenne a Venezia per poi passare sotto il dominio spagnolo. Proprio sotto il periodo vicereale iniziò un lungo periodo di declino, di pari passo al progressivo impaludamento del porto. Con la successiva dominazione borbonica si ebbe un periodo di crescita economica: nel 1775, sotto Ferdinando IV di Borbone, fu riattivato il canale d'uscita del porto interno e furono risanate le paludi adiacenti alla città.
Storia contemporanea
L'annessione al Regno d'Italia, nel 1860, e l'apertura del canale di Suez, nel 1869, portarono a Brindisi una linfa vitale nuova, che permise di diventare il terminale preferenziale per la Valigia delle Indie e importante snodo mercantile per la grande ex colonia britannica.
Durante la seconda guerra mondiale Brindisi divenne sede del comando alleato per il basso Mare Adriatico, acquisendo una notevole importanza strategica e pagando tale ruolo con diversi bombardamenti nella zona storica. Tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, successivamente alla fuga di Vittorio Emanuele III da Roma[23], la città offrì rifugio all'intera dinastia[24][25].
Il 19 maggio 2012, alle ore 7.42, è esploso un ordigno composto da tre bombole al GPL camuffate in un cassonetto blu piazzato davanti all'Istituto Professionale "Francesca Laura Morvillo-Falcone". L'esplosione ha ferito dieci studenti che frequentavano tale Istituto: tra questi si contano una studentessa deceduta, Melissa Bassi (nata a Mesagne il 26 novembre 1996, dove risiedeva), e cinque ferite gravemente. Questo fatto ha suscitato un'indignazione civile diventata poi internazionale. Quale responsabile della strage fu individuato, pochi giorni dopo, il copertinese Giovanni Vantaggiato, il quale aveva tentato di uccidere un ex socio, divenuto poi rivale, con lo stesso sistema di esplosivo.
Simboli
Il sito Comuni italiani[26] descrive lo stemma della città in questo modo:
«Di rosso al rincontro di cervo d'oro; ramoso d'argento sormontato da due colonne dello stesso, con basi, capitelli e corona all'antica d'oro. Lo scudo è sormontato dalla corona di città, fregiato dalle insegne della croce di guerra, araldicamente disposte»
Lo stemma della città di Brindisi, trae origine da alcune caratteristiche peculiari dell'antica città di Brindisi, alcune di esse ancora oggi visibili. La testa di cervo deriva dal toponimo messapico della città "Brention", toponimo ispirato dalla forma del porto cittadino, che ricorda, appunto, le ramificazioni delle corna di un cervo: ciò è chiaramente visibile ancora oggi nelle foto satellitari, che evidenziano i due seni, di levante e di ponente, in cui il porto è diviso. Nello stemma sono inoltre presenti le cosiddette "colonne terminali" della Via Appia, visibili oggi in cima a quella che è comunemente denominata la "Scalinata Virgilio".
Monumenti e luoghi di interesse
La città di Brindisi conserva interessanti testimonianze monumentali dall'antichità all'età moderna. Di seguito i luoghi di maggiore interesse.
Architetture religiose
Periodo medioevale
- La chiesa di San Benedetto, costruita nel 1090 circa per le monache benedettine con la intitolazione di Santa Maria Veterana. Il campanile è in puro stile romanico pugliese. Particolarmente suggestivo il chiostro romanico del XI secolo.
- La chiesa di San Giovanni al Sepolcro ha una pianta circolare risalente forse agli inizi del XII secolo e tracce di affreschi lungo le pareti interne. Di particolare interesse il portale, sormontato da un protiro con decorazioni in bassorilievo.
- La Cattedrale, eretta in stile romanico tra l'XI e il XII secolo, conserva di quel periodo solo alcuni tratti interessanti del pavimento musivo originale (XII secolo).
- La chiesa della Santissima Trinità o di Santa Lucia, risale alla fine del XII secolo: di questo periodo conserva la cripta quasi completamente affrescata; è stata modificata nei secoli successivi.
- La chiesa del Cristo, ultimata intorno al 1232, ha una facciata di stile romanico con un grande rosone (di restauro). All'interno presenta due sculture lignee interessanti: un Crocefisso e una Madonna col Bambino, entrambi riconducibili alla scultura gotica francese del XIII secolo.
- La chiesa di San Paolo eremita, raro esempio di gotico pugliese, fu costruita agli inizi del XIV secolo. Notevoli gli altari barocchi conservati.
- La chiesa di Santa Maria del Casale fuori dal centro abitato, pregevole esempio di architettura di passaggio dal romanico al gotico, fu costruita intorno al 1300. Nell'interno è possibile ammirare affreschi trecenteschi.
Dal Rinascimento all'Unità d'Italia
- La chiesa di Santa Maria degli Angeli, fu costruita nel 1609 per iniziativa di San Lorenzo per le clarisse di Brindisi.
- La chiesa di Santa Teresa, costruita nel 1671 nel quartiere detto "degli spagnoli", è tipico esempio di architettura barocca.
- La facciata e il campanile della Cattedrale risalgono alla seconda metà del Settecento, quando l'edificio venne ricostruito a seguito del terremoto del 1743.
- La Chiesa Ortodossa di san Nicola, edificata nel 1891, situata in Via Indipendenza.
Il suolo di proprietà di Salvatore Perrone, su cui doveva erigersi la Chiesa greco-ortodossa, dedicata a San Nicola, fu acquistato il 12 aprile 1891 da Malvina Omero sposa di Giuseppe Nervagna e Socrate Cocotò, vice console ellenico a nome e per conto della comunità greca di Brindisi. Potè costruirsi per volontaria sottoscrizione e grazie ad una contribuzione dello zar Alessandro III (1881-94). Ne fu primo archimandrita Nicandro: nel 1910 ricopriva l’ufficio Macario Papinikos. Era allora frequentata da alcune decine di greco-ortodossi abitualmente in Brindisi domiciliati. La chiesa fu inizialmente compresa giurisdizione ecclesiastica corfiota: successivamente come tutte le parrocchie in territorio non greco passò sotto la dipendenza del vescovo di Londra che aveva pertinenza sull’intera Europa occidentale. Costituitosi,l’esarcato d’Italia fu compreso nella metropolia d’Austria-Italia con sede in Vienna e sempre riferentesi al patriarcato ecumenico di Costantinopoli. Dal 5 novembre 1991 la chiesa di San Nicola è parte della metropolia d’Italia ed esarcato dell’Europa del sud con sede in Venezia. La parrocchia brindisina è il punto di riferimento più importante per i greco-ortodossi di Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Il progetto, se come quello di altre fabbriche coeve appare scandito su cadenze neoclassiche, si volge però a movenze neo-gotiche con l’inserto del campanile la cui cella si apre sui quattro lati con eleganti trifore. L’interno, ad unica navata, è stato arricchito con i restauri del 1987, ricordati dall’iscrizione sulla controfacciata e voluti dall’archimandrita padre Eftimios Kulumbis e dal preposto Giorgio Manolas, dalle rappresentazioni dei profeti sulla fascia superiore delle pareti di mezzogiorno, ponente e settentrione e del Cristo Pantocratore sul soffitto, ad opera del pittore ellenico Crità. L’inconostasi, che separa il presbiterio dalla navata, presenta un triplice ordine di icone: sul primo da sinistra verso destra, sono le immagini di Santa Marina Martire, San Michele Arcangelo, Madre di Dio con Bambino, Cristo in trono, San Gabriele Arcangelo, San Giovanni Battista. La prima e l’ultima delle immagini elencate sono state completate il 18 ottobre 1903 da un anonimo; le altre sono state dipinte dal sacerdote Crisanto di Plateo,sull’isola di Corfù.Questi è autore anche del San Spiridione, molto venerato a Corfù come anche santa Marina e del San Nicola che salvano quasi le pareti dell’aula dell’inconostasi. Il secondo ordine di icone comprende la rappresentazione dei Quattro Evangelisti, il terzo la Nascita del Cristo, il Battesimo nel Giordano, il Mistico banchetto, la Crocifissione, la Pietà. L’abside è stata con gli interventi del 1987 dipinta dal Crità: su di essa campeggia ora l’immagine della Vergine Platitera, ossia più ampia dei cieli. Più in basso sono le immagini di San Basilio, San Giovanni Crisostomo, San Gregorio Nasianzeno. Una Natività fedele ai consueti canoni agiografici di tradizione bizantina dallo stesso Crità è stata infine dipinta sul concavo della nicchia che ha funzione di preparazione delle specie e che porta il nome di prothesis. L’edificazione del San Nicola può dirsi coronasse una remota aspirazione; la colonia greca aveva avuto nel settecento come propria chiesa quella abbaziale di Sant’Antonio Abate che, acquisita dalla Casa di Ammortizzazione e del Demanio Pubblico era stata venduta a don Oronzo Catanzaro. La conseguente rendita a godere dall’1 gennaio 1821 a favore della colonia greca non risultò tuttavia mai incassata tant’è che nel 1828 la civica amministrazione ne chiese la conversione a proprio favore. Segno delle difficoltà incontrate dalla comunità ellenica, nella fase che porta all’indipendenza della Grecia, perché indiziate da simpatie liberali da parte del governo borbonico. Nel 1877 i sudditi ottomani di rito greco ortodosso, prevalentemente commerciati, chiedono di poter utilizzare San Giovanni dei Greci, demaniale per “compiervi gli uffici della lor religione, mentre essi si offrirebbero a sostenere la spesa necessaria onde ridurre in stato decente il richiesto tempio”. La richiesta non fu accolta in quanto determinò l’alienazione di San Giovanni a vantaggio del comericante greco Spiros Cocotò.
Periodo recente
- La chiesa del Sacro Cuore, costruita in stile neoromanico nel (1934) è retta dalla Congregazione salesiana.
Altre chiese di Brindisi
- Ave Maria Stella
- Cristo Salvatore
- Cuore Immacolato di Maria
- San Nicola
- Santissima Addolorata
- Santissima Annunziata
- San Francesco d'Assisi
- San Giustino de Jacobis
- San Leucio
- San Lorenzo da Brindisi
- Spirito Santo
- Santissima Resurrezione
- San Vito Martire
- Madonna della Scala
- Madonna di Loreto
- Sant'Antonio da Padova
- San Michele Arcangelo (detta delle Scuole Pie)
- San Sebastiano (detta delle Anime)
- Santa Maria della Fontana o dei Cappuccini
- Santa Maria del Romitorio
- Santissima Addolorata (a Tuturano)
- Madonna del Giardino (a Tuturano)
Architetture civili
Periodo romano
- Le vasche limarie dell'antico acquedotto.
- Le colonne romane, da sempre il simbolo della città di Brindisi, riferimento portuale per gli antichi naviganti. Furono costruite forse nel II secolo d.C. (o anche successivamente) con marmo proconnesio.
Periodo medioevale
- La Fontana Tancredi, sull'antica via Appia, costruita o restaurata da Tancredi, ultimo re normanno, nel 1192, a ricordo del matrimonio tra suo figlio Ruggero e Irene Angelo.
- Il cosiddetto Portico dei Cavalieri Templari, loggia del più antico palazzo Vescovile realizzata nel XIII secolo, e oggi ingresso del Museo Ribezzo.
- La Loggia Balsamo è in realtà di un balcone su mensole decorate appartenente a un palazzetto della fine del XIII secolo in stile gotico.
Dal Rinascimento all'Unità d'Italia
- Il Palazzo Granafei-Nervegna, è un esempio di architettura tardo-rinascimentale con influenze catalane.
- Il Palazzo Montenegro, oggi sede di rappresentanza della Prefettura, fu edificato nella seconda metà del XVII secolo sul lungomare da un'agiata famiglia di commercianti di origine montenegrina.
- La Fontana de Torres, voluta nel 1619 dal governatore spagnolo Pedro Aloysio de Torres per condurre l'acqua nella piazza del Mercato, ha una bella vasca di marmo, forse un fonte battesimale di epoca medievale.
- Il Palazzo del Seminario, realizzato nel 1720 su progetto di Mauro Manieri, ospita il Museo diocesano Giovanni Tarantini e la prestigiosa Biblioteca arcivescovile Annibale de Leo.
Periodo recente
- Il Monumento ai Caduti (1926-1931) è una interessante scultura in marmo bianco di Carrara dell'artista brindisino Edgardo Simone.
- Il Monumento al Marinaio disegnato da Luigi Brunati (1933-1934), ha la forma di un timone alto 53 m in pietra di càrparo che spicca sul porto della città.
- Il Collegio navale Niccolò Tommaseo è un edificio razionalista (1934-1937) dell'architetto Gaetano Minnucci: è destinato a sede universitaria.
- Il Palazzo di Giustizia è opera degli architetti Sergio Lenci e Carlo Aymonino.
- Il Monumento a Virgilio nel giardinetto posto sul lungomare è una scultura di Floriano Bodini del 1988.
- Il Teatro Verdi, realizzato su progetto dell'architetto Nespega (1970 circa), ma inaugurato solo nel 2006, è un grande edificio moderno che incombe sui resti archeologici della Brindisi romana.
Architetture militari
- Il Castello Svevo voluto da Federico II, risale al 1227, ma al nucleo originario fu aggiunto un antemurale con poderosi torri angolari ad opera degli Aragonesi.
- Il Castello alfonsino (o Aragonese), più conosciuto come Forte a mare, è una fortezza realizzata sull'isola di Sant'Andrea antistante il porto di Brindisi, da Ferdinando I d'Aragona (1445) e ampliata nel XVI-XVII secolo.
- Fanno parte dell'antico muro di difesa della città: il Bastione inferno, Porta Napoli, Bastione San Giacomo, Porta Lecce, Bastione Levante.
- Torre Testa, Torre Penna e Torre Mattarelle sono delle Torri costiere di difesa ancora visibili.
Siti archeologici
- L'area archeologica di San Pietro degli Schiavoni sotto il nuovo Teatro Verdi, in cui si riconoscono una strada lastricata di età romana e le abitazioni, le botteghe e le terme che vi si affacciano.
Aree naturali
Nell'ambito territoriale del comune di Brindisi sono dislocate alcune aree ambientali protette, alcune di recente istituzione:
Aree ambientali protette
- Il Parco naturale regionale Salina di Punta della Contessa[27]: zona umida, ampia 214 ettari, che si sviluppa tra Capo di Torre Cavallo e Punta della Contessa;
- L'Oasi di protezione faunistica del Cillarese[28]: invaso artificiale a nord-ovest di Brindisi di circa 170 ettari;
- La Riserva naturale regionale orientata Bosco di Cerano[29]: un'area naturale protetta che ricade nel territorio di Brindisi e San Pietro Vernotico;
- La Riserva naturale regionale orientata Bosco di Santa Teresa e dei Lucci[30]: è un'area naturale protetta composta dai due boschi di cui porta il nome. Con la Direttiva dell'Unione europea 92/43 CEE, è stata inserita nell'elenco dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC)[31];
- La Riserva naturale statale Torre Guaceto[32] e la Riserva naturale marina Torre Guaceto[33]: ricadenti in massima parte nel territorio del comune di Carovigno, sono gestite da un Consorzio di cui fanno parte i Comuni di Brindisi, Carovigno e il WWF.
Parchi Comunali
- Parco Cesare Braico.
- Parco comunale di Brindisi Tonino Di Giulio (Parco Palmarini - Patri).
- Parco comunale di Brindisi 19 maggio 2012 (Parco urbano del Cillarese).
- Parco comunale di Brindisi Sbitri.
- Parco naturale comunale di Brindisi Punta Penne Punta del Serrone.
Società
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[34]
Migrazioni
Brindisi è stata oggetto di un'ampia emigrazione durante il Novecento, così come tutte le città del Mezzogiorno. L'emigrazione riguardava soprattutto le fasce sociali più basse che abbandonavano le campagne[35]. L'emigrazione può essere ricondotta in due grandi ondate. La prima, che ha il suo picco negli anni immediatamente precedenti e seguenti la prima guerra mondiale, ha per meta esclusiva le Americhe (Stati Uniti, Argentina, Brasile), per poi dirigersi verso l'Europa centro-settentrionale, che diviene così la destinazione principale dell'emigrazione pugliese. Quella dopo la seconda guerra mondiale, attratta dallo sviluppo industriale di alcune aree settentrionali del Paese: il Piemonte e la Lombardia, in particolare Milano.
A partire dagli anni sessanta con la realizzazione del grande petrolchimico che andava ad aggiungersi alle imprese meccaniche e aeronavali, Brindisi poté garantire opportunità di lavoro a tecnici e operai. La città conobbe quindi una piccola immigrazione regionale, attirando famiglie dalle province e regioni limitrofe.
Un altro importante capitolo nella demografia cittadina fu sicuramente l'esodo albanese del 1990-1991 (che in realtà durò almeno un decennio) che portò nel porto di Brindisi ondate di sbarchi immigrati[36]. Nell'emergenza i cittadini di Brindisi si distinsero per la grande solidarietà. Moltissimi portarono beni di prima necessità, offrirono cibo e acqua ai migliaia di Albanesi che giungevano in navi-rottame super affollate dopo l'attraversamento del canale d'Otranto.
Se durante gli anni novanta l'emigrazione verso il nord si era affievolita, nell'ultimo decennio la crisi dell'industria labour intensive, non supportata da una diffusione di piccole e medie imprese nel territorio, e gli anni di stasi dell'economia italiana e, ancor più, meridionale hanno fatto sì che il fenomeno, soprattutto giovanile, si riaccendesse. A beneficiarne maggiormente sono stati i poli più attrattivi del Paese: le industrie del nord est, le grandi città come Roma, Milano e Bologna che, tutt'oggi, sono sia per motivi di lavoro, che per motivi di studio le mete privilegiate di migliaia di brindisini. Il circolo vizioso di Brindisi nonché del Mezzogiorno è che, essendo luogo di partenza di lavoratori e studenti universitari in movimento, si impoverisce di capitale umano, provocando nel medio e nel lungo periodo un ritardo di sviluppo nel tessuto economico e sociale.
Oggi Brindisi è una città che conosce anche una regolare immigrazione extracomunitaria, sebbene i valori siano lontani dalle città del Nord Italia.
Etnie e minoranze straniere
Gli stranieri regolari residenti sono 1.820[37] (785 maschi e 1.034 femmine) pari all'2.02% della popolazione brindisina. La più grande comunità, come prevedibile, è quella albanese. Il numero di coloro che hanno deciso di rimanere nella città pugliese è, comunque, molto trascurabile rispetto al totale di immigrati che vi sono transitati. Brindisi, infatti, ha rappresentato, e rappresenta ancora oggi, per questo popolo balcanico il primo passo verso l'Italia e l'Europa occidentale.
Il gran numero di statunitensi è spiegato dal fatto che, tra Brindisi e San Vito dei Normanni fu installata, e ha operato in tutta la seconda metà del Novecento, una stazione dell'aeronautica militare statunitense[38]. Nonostante la base non sia più operativa da anni, molti militari hanno deciso di restare a vivere nella città pugliese.
La presenza britannica è il risultato di un fenomeno che, da almeno un decennio a questa parte, sembra consolidarsi nel territorio: un'immigrazione da parte di famiglie del Nord Europa, soprattutto inglesi e irlandesi[39]. Queste famiglie, di solito composte da pensionati, decidono di comprare delle ville nella campagna brindisina e godere tutto l'anno delle gradevoli temperature brindisine. Tale fenomeno, relativamente recente in Puglia, è conosciuto come "Salentoshire", neologismo scherzoso sulla falsariga del "Chiantishire", relativo al consolidato turismo britannico in Toscana[40].
Di seguito i dati statistici della composizione migratoria nella città di Brindisi[37]:
- Albania: 521
- Romania: 310
- Marocco: 80
- Regno Unito: 78
- Stati Uniti d'America: 78
- Cina: 66
- India: 56
- Polonia: 50
- Grecia: 39
Lingue e dialetti
«Tutti li cristiani tì 'lu mundu nascunu libberi e li stessi pì tignità e tiritti. Tutti tennu capu e cuscenza e tocca cu'ssi portunu comu frati l'uni cu l'atri.»
Il dialetto brindisino[41] è una variante del salentino e, pur esistendo delle differenze minime tra i vari comuni, la radice resta invariata. Esso è parlato, oltre che a Brindisi, nel territorio di alcuni comuni limitrofi e, con piccole differenze, in alcuni comuni della provincia di Taranto. Il brindisino, inoltre, influenza alcuni dialetti del nord leccese e del sud brindisino.
Dal salentino standard si distingue, oltre che per la pronuncia di alcune parole, la caratteristica di trasformare la "e" finale di parola in italiano in "i". Ad esempio:
- Il mare diventa lu mare in salentino standard e lu mari in brindisino. Il melone diventa lu milune in salentino standard e lu muloni in brindisino.
Il gruppo della doppia ll in italiano, diventa dd in brindisino. Ad esempio:
- Il Cavallo diventa lu cavaḍḍu in salentino standard e lu cavaddu in brindisino.
Religione
- Brindisi, insieme a Ostuni, è sede dell'omonima arcidiocesi (Archidioecesis Brundusina-Ostunensis in latino)[42], sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Lecce e appartenente alla regione ecclesiastica Puglia. La diocesi fu eretta nel IV secolo, il suo primo vescovo fu san Leucio. Nel X secolo in seguito alla distruzione della città ad opera dei saraceni, i vescovi stabilirono la propria residenza ad Oria. Fu in questo secolo che fu stabilita la diocesi di Ostuni, dapprima unita alla diocesi di Monopoli e probabilmente erede dell'antica diocesi di Egnazia. Sempre nel X secolo o in quello successivo che la sede di Brindisi fu elevata al rango di arcidiocesi metropolitana. Già nel 1010 comunque Brindisi aveva due suffraganee: Ostuni e Monopoli. Nel 1591 l'arcidiocesi oritana e brindisina venne smembrata: Brindisi conservò il titolo di arcidiocesi mentre Oria divenne sede vescovile indipendente. Il 30 settembre 1986, con decreto della Congregazione per i Vescovi, l'arcidiocesi di Brindisi e la diocesi di Ostuni furono unite sede plena nell'arcidiocesi di Brindisi-Ostuni. La nuova diocesi fu riconosciuta civilmente il 20 ottobre 1986, con decreto del Ministero dell'Interno. Il santo patrono della città di Brindisi è san Teodoro di Amasea, le cui reliquie sono conservate nella pontificia basilica Cattedrale in piazza Duomo. Per questa ragione, la città è da secoli meta di pellegrinaggi, anche da parte dei cristiani ortodossi. Nella seconda metà del Novecento anche san Lorenzo da Brindisi, a seguito della sua proclamazione a dottore della Chiesa, è divenuto patrono assieme a san Teodoro di Amasea.
- Resta viva traccia della presenza dell'antica Chiesa ortodossa della parrocchia di San Nicola di Myra di rito bizantino, la presenza del rito greco a Brindisi è stata a lungo maggioritaria durante il domino dell'Impero bizantino con una fortissima diffusione dei Monaci Basiliani.
- Solo alcune tracce archeologiche e documentarie restano della presenza ebraica. Gli ebrei furono presenti in città con una piccola ma laboriosa comunità dal 53 d.C. sino alla seconda metà del XVI secolo.
- I nuovi flussi migratori ha portato al riproporsi dopo il XVI secolo della religione islamica e alla presenza per la prima volta di Induisti.
Tradizioni e folclore
Significativo in terra di Brindisi è il culto del tarantismo, che mescola tradizioni pagane e cristiane in passato si credeva, infatti, che le donne che mostravano forme di isteria, fossero contaminate dalle punture di tarantola. L'unico rimedio conosciuto era quello di ballare ininterrottamente per giorni, in modo che il veleno non facesse effetto.
Attraverso la musica e la danza era, quindi, possibile dare guarigione ai tarantati, realizzando un vero e proprio esorcismo a carattere musicale. Ogni volta che un tarantato esibiva i sintomi associati al tarantismo, i suonatori di tamburello, violino, mandolino, chitarra e organetto si recavano nell'abitazione del tarantato e cominciavano a suonare la pizzica, musica dal ritmo sfrenato. La pizzica brindisina, a differenza di quella leccese, si presenta scevra da riferimenti cristiani[43] e con un repertorio terapeutico-musicale particolare.
Istituzione, enti e associazioni
La base logistica delle Nazioni Unite
A Brindisi hanno sede una Base Logistica delle Nazioni Unite (UNLB) e il Deposito del WFP-UNHRD[44]. L'UNLB, attivo dal 1994, riceve materiale proveniente dalle missioni in chiusura o ridimensionamento, ispeziona, ripara, immagazzina e invia tale materiale alle operazioni di pace e umanitarie che ne fanno richiesta; appronta e mantiene in condizioni di efficienza i cosiddetti "start up kits", ossia tutti quei materiali ed attrezzature necessarie all'apertura di una nuova missione; opera da centro di smistamento, o hub, delle telecomunicazioni satellitari per le Nazioni Unite.
Per anni Brindisi ha rappresentato un punto nevralgico del traffico di sigarette di contrabbando e, in misura minore, di droga proveniente dai Paesi balcanici[45].
La città pugliese era la soglia che permetteva l'accesso illecito di sigarette, di fattura per lo più cinese, in Italia e in altre destinazioni comunitarie (in particolare Francia, Belgio, Gran Bretagna). Fortunatamente lo Stato, in questo caso, è riuscito a decapitare la criminalità pugliese e a inferire un grosso colpo al contrabbando brindisino. Il fenomeno, infatti, è considerato quasi del tutto scomparso, mentre, secondo la Direzione Investigativa Antimafia[46] oggi la criminalità organizzata pugliese è stata molto indebolita e marginalizzata, presentando ad oggi un'alta frammentazione e frequenti ricambi interni.
Cultura
Istruzione
Biblioteche
- La Biblioteca provinciale è una biblioteca di pubblica lettura sita in viale Commenda molto frequentata dall'utenza: possiede oltre 100.000 libri e una ricca emeroteca. Aderisce al Servizio Bibliotecario Nazionale. Al suo interno funzionano un moderno auditorium, una mediateca e le segreterie universitarie delle sedi di Bari e Lecce.
- La Biblioteca arcivescovile Annibale de Leo[47] è una prestigiosa biblioteca pubblica che ha sede nel Seminario arcivescovile di Brindisi, in piazza Duomo. Fondata nel 1798 dall'arcivescovo brindisino Annibale de Leo, con un fondo di circa 6.000 volumi, oggi ne conta oltre 20.000 volumi, 17 incunaboli, oltre 200 cinquecentine e altrettanti manoscritti. Tra questi ci sono alcune opere rarissime, nonché varie collezioni manoscritte.
Ricerca
L'Ente per le Nuove Tecnologie, l'Energia e l'Ambiente è presente a Brindisi fin dai primi anni novanta con uno sportello tecnologico. Nel 2001 l'ENEA ha consolidato la propria presenza a Brindisi, rilevando le strutture del Centro Nazionale per la Ricerca e lo Sviluppo dei Materiali (CNRSM) e creando un proprio Centro di ricerca all'interno del Campus "Cittadella della Ricerca" ubicato sulla Strada statale 7 Via Appia.
Attualmente operano nel Centro l'Unità Tecnico Scientifica Materiali e Nuove Tecnologie (MAT), l'Unità Tecnico Scientifica Fusione (FUS), l'Unità Tecnico Scientifica Tecnologie Fisiche Avanzate (FIS) e il Progetto Speciale Clima Globale (CLIM)[48].
Scuole
- Scuole Secondarie di I grado: 5 scuole in diverse sedi
- Scuole Secondarie di II grado: 15 scuole (4 Istituti Professionali, 6 Istituti tecnici, 6 Licei)
Da segnalare la presenza a Brindisi dell'Istituto tecnico nautico "Carnaro" (44 in tutta Italia)[49] e dell'Istituto Professionale Alberghiero "Sandro Pertini" inserito nel novero dei 44 istituti alberghieri d'eccellenza d'Italia.[50]. Da sottolineare la presenza sul territorio dell'istituto "Ettore Majorana" che entrato a far parte delle 15 scuole Tecnologiche 2.0 d'Italia.
Università
- L'Università del Salento ha alcune succursali anche a Brindisi con la facoltà di Scienze sociali, politiche e del territorio con i corsi di Sociologia, Servizi sociali e Scienze politiche dell'area mediterranea[51], e la facoltà di Ingegneria industriale.
- L'Università di Bari[52][53] è presente in città con i corsi di Economia aziendale, Amministrazione e Consulenza aziendale (attivo solo il II anno), L. S. in Economia e Management delle Organizzazioni marittime e della logistica (attivo solo il II anno), Informatica, Progettazione e Gestione delle Attività Culturali, Infermieristica e Fisioterapia.
Musei
- Il Museo Archeologico Provinciale "F. Ribezzo" si trova in piazza Duomo e dispone di numerosi e ampi locali, offrendo ai visitatori sei sezioni: epigrafica, statuaria, lantiquarium, preistorica, numismatica, medioevale, moderna e i bronzi di Punta del Serrone.
- Il Museo Diocesano "Giovanni Tarantini" è di recente istituzione e ha sede nel Palazzo del Seminario. Conserva dipinti, statue, suppellettili e paramenti sacri provenienti dalle chiese della diocesi. Particolarmente importante l'Arca d'argento sbalzato che conservava i resti di San Teodoro e una idria del VII secolo, nella quale la tradizione riconoscere una di quelle dell'episodio delle Nozze di Cana.
- Il Museo Etnico della Civiltà Salentina "Agrilandia Museum" offre al turista la possibilità di osservare molte statue in legno e in pietra riguardanti l'agricoltura e presenta inoltre interessanti attrezzi di lavoro della cultura contadina.
Letteratura
A Brindisi nacque Marco Pacuvio, drammaturgo, la cui produzione fu esclusivamente tragica; ci sono stati tramandati infatti dodici titoli di fabulae cothurnatae e vari frammenti tratti da singole tragedie. Pacuvio scrisse anche una fabula praetexta, cioè una tragedia di ambiente romano, il Paulus, avente per protagonista Lucio Emilio Paolo, il vincitore a Pidna.
Importante la presenza a Brindisi nel I secolo a.C. del mecenate Lenio Flacco che aveva trasformato la sua casa, posta sulle colline settentrionali del porto, in un cenacolo di cultura: ospitava artisti, letterati, scienziati e poeti, tra cui Orazio e soprattutto l'amico fraterno Marco Tullio Cicerone, in particolare in occasione del suo esilio del 58 a.C. A Brindisi soggiornò Virgilio durante la stesura dell'Eneide e vi trovò la morte nel 19 a.C.
Aulo Gellio nelle Noctes Acticae, tra il serio e il faceto, parla di Brindisi come di una città dove la cultura era ampiamente diffusa e dove si potevano trovare a buon prezzo testi in lingua greca.
Non vi è traccia delle opere di una Clodia Anthianilla, giovanissima poetessa brindisina, di cui si conserva solo una statua (proveniente dall'area del foro della città) con il basamento che reca un'iscrizione elogiativa di rara commozione.
Lupo Protospata compilò nel XI secolo un Chronicon: se non fu con certezza un brindisino, era comunque un pugliese. I più bei versi dedicati a Brindisi furono composti dall'imperatore Federico II, che così cantò la città che riteneva la capitale di tutte le città di mare: Filia Solis, ave, / nostro gratissima cordi.
Nel XVI secolo la città diede i natali a un letterato che ebbe fama a Venezia: Lucio Scarano fu anche un filosofo e fu tra i fondatori dell'Accademia Veneziana (1593).
Eruditi, scrittori di cose religiose o autori di storie locali furono tra Cinquecento e Seicento Nicola Taccone (XVI secolo), che fu poeta in lingua latina, Giovan Battista Casimiro (XVI secolo), l'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio (1522-1570), il gesuita Lelio Fornari (1545–1612), Antonio Monetta (1556–1620c.), Giovanni Maria Moricino (1558-1628), il santo cappuccino Lorenzo da Brindisi (1559-1619), il francescano Bernardino Selvaggi (1600c.-1679).
L'arcivescovo Annibale de Leo (1739-1814), uomo di grande cultura, ha legato il suo nome al Codice Diplomatico Brindisino, ma fu autore anche di diversi scritti di profonda erudizione ed ebbe contatti con i maggiori studiosi del tempo.
La poesia vernacolare ha avuto i suoi massimi esponenti in Agostino Chimienti (papa Ustinu) (1832–1902) e Pasquale Camassa (1858-1941), esempi emulati da Giovanni Guarino (autore di testi per le canzoni dialettali più popolari) e, in tempi più recenti, da Alfredo Galasso, Luigi De Marco, Ennio Masiello e Attilio Mingolla.
Musica e Teatro
La musica e il teatro a Brindisi non hanno mai caratterizzato sensibilmente la vita culturale della città, seppur rilevanti risultino le varie compagnie di tradizione teatrale che in alcuni periodi dell'anno riportano scene quotidiane in dialetto del passato sul palcoscenico. Non avendo mai ospitato istituti di formazione teatrale e musicale riconosciuti, la città vive queste due arti semplicemente valorizzando l'impegno di compagnie amatoriali. Negli ultimi dieci anni nella Città sono sorte e consolidate compagnie teatrali non amatoriali, alcune si occupano di teatro ambientale altre di teatro di ricerca e formazione attoriale. La compagnia gruppo Mòtumus ad esempio ha realizzato diversi progetti socioculturali per la promozione della cultura teatrale, anche per le persone diveramente abili. Lo stesso gruppo ha prodotto sei spettacoli non amatoriali. Nel campo della musica l'unico celebre esponente cittadino a livello mondiale è Stefano Miceli, direttore d'orchestra e pianista, insegnante alla Boston University, nato e cresciuto a Brindisi, di scuola napoletana, poiché si è esibito nei teatri più importanti del mondo a New York, Berlino, Lipsia, Pechino, Milano, Melbourne, Boston e Roma e ha ricevuto una medaglia dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il premio alla carriera a New York "Bravo Award"
Personalità della Musica e del Teatro legate a Brindisi
- Giustino Durano (Brindisi 1923 – Bologna 2002), attore
- Eugenio Barba (Brindisi, 1936), regista teatrale
- Antonella Restelli (Brindisi, 1959), regista
- Stefano Miceli (Brindisi, 14 aprile 1975) è un pianista e direttore d'orchestra italiano
- Federico Rizzo (Brindisi, 25 novembre 1975) è un regista e sceneggiatore italiano
- Pierpaolo Zizzi (Brindisi, 28 giugno 1981), è un attore di cinema e teatro
- Gianni Rizzo (Brindisi 1924 - Roma 1992), attore
Media
Radio
Un'importante realtà brindisina è CiccioRiccio, emittente radiofonica storica e che è ascoltata in tutta la Puglia, Basilicata, parte del Molise, Campania e Calabria[54].
Sede nella città ha anche Radio Dara[55], nata nel 1980 da un progetto partito in un seminario, oggi trasmette in tutta la provincia.
Stampa
Per quanto riguarda la stampa, presente la Gazzetta del Mezzogiorno con la redazione della Gazzetta di Brindisi, venduta in tutta la provincia.
Il Nuovo Quotidiano di Puglia, giornale del Salento, che ha anch'esso una redazione provinciale a Brindisi.
Senzacolonne, quotidiano fondato nel 2004, è l'unico ad avere sede e redazione centrale a Brindisi.
Il Nautilus testata scientifica nazionale con sede a Brindisi che tratta di mare, porti, trasporti e nautica da diporto; fondata il 22.03.2006 dalla S.C.Editore Brindisi.
Altri quotidiani che hanno sede in città sono BrindisiSera, Brindisi News e Premier Magazine.
Cinema
Nel 1998 il regista Nanni Moretti ha girato a Brindisi il film a colori Aprile.[56]
Televisione
Brindisi ospita alcune emittenti televisive come Teleradio Agricoltura e, la più importante, Puglia TV[57] che ha cominciato a trasmettere nel gennaio del 1988 a Brindisi e nella sua provincia. L'autorizzazione è stata concessa dal Ministero delle Comunicazioni e sono iniziate le prove in digitale terrestre.
A Brindisi vi sono degli studi di TV locali che hanno sede in altre città. È il caso di BS Television[58] (con sede a Taranto), emittente che nasce nel 1987 e che nel 1994 ottiene dal Ministero delle Telecomunicazioni la concessione di emittente commerciale. Alcuni programmi del palinsesto sono trasmessi anche da Puglia Channel (canale dalla piattaforma Sky). Altre emittenti che hanno base nella città sono Studio 100 Tv[59], nata nel 1978 a Taranto, che trasmette in tutte le province salentine, e Telerama, emittente fondata a Lecce e avente sede anche a Lecce e Taranto.
Personaggi televisivi legati a Brindisi
- Monica Setta (Brindisi, 5 agosto 1964) è una giornalista, conduttrice televisiva e scrittrice.
- Mino Taveri (Brindisi, 21 settembre 1961) è un giornalista e conduttore televisivo.
- Leonardo Sgura (Brindisi, 27 agosto 1961) è un giornalista.
Cucina
La cucina brindisina[60] presenta numerosi prodotti della tradizione agricola e del mare.
È una cucina povera per gli ingredienti usati, a partire dalla farina poco raffinata oppure di orzo, meno costosa di quella di grano. Per l'uso di verdure coltivate e selvatiche che la terra salentina può offrire, insieme con gli altri prodotti della terra come le lumache. Per l'impiego di pesce azzurro, oggi rivalutato, ma un tempo l'unico pesce che la popolazione poteva permettersi. Per la scarsità dei piatti a base di carne troppo costosa per i contadini.
Tra le ricette tipiche meritano di essere ricordate, in particolare "li pettuli" (frittelle di pasta lievitata da gustare dolci o salate magari ripiene di baccalà o acciughe sotto sale, di cavolfiore o broccoli), "tajedda di riso patani e cozzi" (riso, patate e cozze al forno), zuppa di pesce, purè di fave, fave e cozze, "cozze racanate", "scuma ti mari" (bianchetti).
Bevande alcoliche, distillati, liquori
- Latte di mandorla: realizzato mettendo in infusione in acqua le mandorle finemente tritate e spremendo poi le stesse per farne uscire tutto il succo. La regione Puglia ha inserito il latte di mandorla nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.
- Limoncello: è un liquore dolce ottenuto dalla buccia del limone e arricchita da acqua, zucchero e alcool.
Formaggi
I formaggi brindisini sono per lo più di origine ovina, data la diffusione dell'allevamento delle pecore e delle capre. Nella stagione estiva si producono il cacioricotta, che si può consumare fresco o stagionato per qualche mese in modo che assuma un sapore più deciso e il caciocavallo.
Tipici della stagione invernale sono invece il formaggio pecorino, la ricotta e la ricotta forte (o ricotta 'scante per via del sapore che pizzica il palato). Quest'ultima si presenta come una crema spalmabile e si ottiene dalla fermentazione della ricotta. Viene impiegata per insaporire il ragù o spalmate sulla bruschetta.
I formaggi freschi i più diffusi sono la burrata, la giuncata, la manteca, la mozzarella o fiordilatte.
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati
Le verdure sono il vero protagonista della dieta tradizionale del Salento. Secondo la stagione, si trovano le cime di rapa, vari tipi di cavolo (verze, mùgnuli, ossia broccoli, cavolfiori, cavoli cappuccio), le bietole da erbette, il cardo, i peperoni, le melanzane e le zucchine (tutti serviti secchi al Sole o sott'olio), i carciofi di cui Brindisi è grande produttrice. Numerose sono anche le verdure selvatiche impiegate nella cucina tradizionale: le cicorie selvatiche, il tarassaco (o zangune), gli asparagi selvatici (preparati sott'olio), la senape selvatica, i cardi selvatici, i lampascioni detti anche pampasciuni o pampasciuli, i capperi. I funghi, pure spontanei, sono essiccati sole o serviti sott'olio.
Frequentissimo, nella cucina brindisina, è anche l'impiego di pomodori verdi o maturi: questi ultimi sono impiegati principalmente per la salsa di pomodoro, ma vengono consumati anche sott'olio, dopo un processo di essiccamento naturale. Significativo è anche il consumo di olive nere e verdi, schiacciate o in salamoia. Infine, diffusi sono anche legumi, quali i fagioli, i ceci, i piselli e le fave, da consumarsi fresche in primavera o secche durante la stagione invernale.
Tra le specialità preparate con la frutta si menziona la cotognata, il cotto di fico e i fichi secchi (preparati con un ripieno di mandorle), marmellata di arancio e limone e marmellata di fichi.
Paste fresche e prodotti della panetteria, pasticceria, confetteria
La pasta, come il pane, viene prodotta con farina poco raffinata e, quindi, assume un colorito scuro. Oggi si utilizzano anche farine di semola rimacinate mescolate in una certa percentuale con la farina tradizionale che, comunque, resta fondamentale. Tra i piatti tipici troviamo le lagane con legumi e, naturalmente, pasta al sugo: cavatelli, le celebri orecchiette (stacchioddi in dialetto brindisino), i ravioli con ripieno di ricotta.
Per quanto riguarda il pane, importanti specialità sono quello di grano duro, pane di semola e pane di orzo. Per la produzione del pane si utilizza il lievito naturale (detto criscituni) e la cottura avviene nel forno di pietra, utilizzando fascine di rami di ulivo che danno al pane un profumo particolare. Una tipologia tradizionale è il pane con le olive (detto anche puccia). Quest'ultimo è realizzato con una farina di grano molto più raffinata rispetto al pane semplice al quale vengono aggiunte olive nere di dimensioni piccole.
Fra i prodotti da forno importantissima anche la frisella, una sorta di pane duro disidratato, che serviva per essere conservato a lungo in casa; i taralli e i tarallini, anch'essi facilmente conservabili per lunghi periodi. Tipiche anche le focacce: le pucce e le uliate.
Tra i dolci brindisini il posto centrale è occupato dalla pasta di mandorla, ottenuta dalla macinazione di mandorle sgusciate e zucchero. Di solito si trova farcita con marmellata, tipicamente la cotognata o la mostarda (marmellata d'uva di varietà negroamaro). Un'altra specialità sono le cartellate, dei nastri di una sottile sfoglia di pasta, ottenuta con farina, olio e vino bianco, unita e avvolta su sé stessa sino a formare una sorta di "rosa" coreografica con cavità e aperture, che poi verrà fritta nell'olio. Secondo la ricetta tipica, una volta fritte le cartellate sono condite con vincotto tiepido o miele, e poi spolverizzate con cannella, zucchero a velo o confettini colorati.
Vino
Nel territorio di Brindisi è possibile produrre Aleatico di Puglia Doc, Ostuni Doc, Brindisi Rosso DOC, Brindisi Rosato DOC e Puglia Igt.
Lungo la Strada Appia dei vini, di cui il comune è membro, esistono varietà indigene di vitigni:
Critiche
Le inchieste Moine del 1990, Avvelenamento del 1999 e Falsa uva del 2008 hanno dimostrato le scarse condizioni igienico sanitarie del vino brindisino. Tuttavia queste inchieste sono state smentite da Ferrarese nel 2010.
Eventi
- Il Cavallo parato si svolge nel giorno del Corpus Domini.
- La Processione a mare di San Teodoro e San Lorenzo, nel primo sabato di settembre.
- La Festa di San Teodoro: festa patronale con luminarie, stand gastronomici, musica, fuochi artificiali, nella prima settimana di settembre.
Persone legate a Brindisi
- Marco Pacuvio: (Brindisi, 29 aprile 220 a.C. – Taranto, 7 febbraio 132 a.C.) è stato un drammaturgo e poeta latino. Nipote di Quinto Ennio, si trasferì giovane a Roma, dove intraprese l'attività di pittore e di poeta, frequentando il Circolo degli Scipioni.
- Lucio Ramnio: (Brindisi II secolo a.C. - ?) fu un cavaliere romano che dimostrò la sua fedeltà al Senato.
- Lenio Flacco: (lat.: Marcus Laenius Flaccus; Brindisi I secolo a.C.) fu un mecenate che aveva trasformato la sua casa in un cenacolo di cultura: ospitava artisti, letterati, scienziati e poeti, tra cui Orazio e soprattutto Cicerone, in occasione del suo esilio del 58 a.C.
- Margarito da Brindisi o Margaritone: (Brindisi, c. 1145 – Roma, 1200), fu Grande Ammiraglio della flotta degli ultimi re normanni di Sicilia.
- Bartolomeo Pignatelli: (Brindisi, circa 1200 – Messina, circa 1272) è stato un vescovo cattolico italiano. Dall'imperatore Federico II di Svevia venne nominato docente di Decretali all'Università di Napoli dal 1239.
- Ruggero Flores (in tedesco Rutger von Blum; Brindisi, 1266 - Adrianopoli, 1305) fu un cavaliere templare e poi comandante degli Almogàver.
- Lucio Scarano: (Brindisi, 1540 – Venezia, circa 1610) è stato un filosofo e letterato italiano. Molto apprezzato dai contemporanei, fu tra i fondatori dell'Accademia Veneziana (1593).
- Giovanni Maria Moricino: (Brindisi, 1558 – Brindisi, 1628) è stato uno scrittore italiano di scienze e letteratura, guadagnandosi la stima e l'ammirazione dei letterati del suo tempo.
- San Lorenzo da Brindisi: (al secolo Giulio Cesare Russo; Brindisi, 22 luglio 1559 – Belém, 22 luglio 1619) è stato un presbitero italiano dell'Ordine dei Frati Minori Cappuccini. Proclamato santo da papa Leone XIII nel 1881, nel 1959 venne annoverato tra i Dottori della Chiesa.
- Bartolomeo Passante: (Brindisi, 1618 - Napoli, 1648) è stato un pittore barocco allievo di Giuseppe de Ribera.
- Benedetto Marzolla: (Brindisi, 14 marzo 1801 – Napoli, 10 maggio 1858) è stato un cartografo del XIX secolo, che ottenne in vita pubblici riconoscimenti ed attestati per la produzione cartografica.
- Teodoro Monticelli (Brindisi, 5 ottobre 1759 - Pozzuoli, 5 ottobre 1845) è stato un presbitero e naturalista italiano. Personalità di spicco nell'ambiente scientifico napoletano del suo tempo, fu imprigionato per sei anni a causa del suo ardore rivoluzionario dimostrato nella Rivoluzione del 1799. I suoi principali interessi erano volti alla vulcanologia e allo studio della mineralogia del Vesuvio e dei Campi Flegrei
- Cesare Braico: (Brindisi, 24 ottobre 1816 – Roma, 25 luglio 1887) è stato un patriota, medico e politico italiano che ha partecipato all'impresa garibaldina dei Mille ed è stato eletto Deputato di Brindisi.
- Edgardo Simone: (Brindisi, 1890 – Hollywood, 1948) è stato uno scultore e scenografo italiano. Formatosi all'Accademia di belle arti di Roma, realizzò numerosi monumenti in diverse città italiane. Alla fine degli anni venti emigrò negli Stati Uniti.
- Giustino Durano: (Brindisi, 5 maggio 1923 – Bologna, 18 febbraio 2002) è stato un attore di teatro poliedrico, dotato di una mimica e di una duttilità vocale non comuni, ha recitato una parte importante nel film di Roberto Benigni "La vita è bella", vincitore di due premi Oscar.
- Vincenzo Gigante: (Brindisi, 5 febbraio 1901 – Risiera di San Sabba, 1944) è stato un antifascista e partigiano, comandante partigiano, medaglia d'oro al valor militare.
Geografia antropica
Urbanistica
Origine
Da un punto di vista urbanistico[61][62], la città conosce i più antichi segni di antropizzazione nel territorio sul promontorio di Punta le Terrare, un'area costiera esterna al porto, ma si deve ai Messapi la formazione di una città nell'area dell'attuale centro urbano. Dell'impianto urbanistico della città messapica e di altre emergenze (la presunta agorà, i templi, le porte) non se ne hanno riscontri archeologici certi: gli scavi occasionali hanno restituito soprattutto tombe.
Periodo romano
Dopo che a Brindisi fu dedotta una colonia romana (244 a.C.), la città conobbe una espansione urbanistica notevole per lo sviluppo economico e sociale che ne conseguì. Secondo Plinio il Vecchio Brindisi era una delle più importanti città italiane (Brundisium... in primis Italiae portu nobile).
Medioevo
Durante l'alto Medioevo Brindisi subì un forte declino; dopo che fu devastata dai Goti nel (VI secolo), Procopio la descrive come una piccola città senza mura difensive: l'abitato si restrinse in un ambito più piccolo, probabilmente attorno al tempio di San Leucio, fuori dal centro antico. Il porto fu abbandonato per alcuni secoli. La rinascita avvenne con l'ultima dominazione bizantina (XI secolo) e soprattutto coi Normanni e con gli Svevi (XII e XIII secolo), quando diviene scalo privilegiato per le Crociate e per tutti i traffici con l'Oriente. Successivamente la città si sviluppò intorno alla "rua maestra" (le attuali via Consiglio, piazza Sedile, via Fornari, largo Angeli e via Carmine), sulla quale si affacciavano i più importanti edifici privati cittadini. La città era divisa in tre rioni o "pittachi": Santo Stefano (nelle vicinanze delle colonne), Sant'Eufemia (nella zona di Santa Teresa) e San Toma (nella zona di Santa Lucia). Se il passaggio della peste del 1348 e le seguenti discordie cittadine furono devastanti per Brindisi, il fatto che portò al collasso la città fu l'inopportuna ostruzione del canale di accesso al porto per timore di un attacco dal mare da parte dei Veneziani (1446): il conseguente impaludamento delle acque spopolò Brindisi. Sotto gli Aragonesi e gli spagnoli, i maggiori sforzi furono rivolti essenzialmente intorno alle fortificazioni (mura, castello di terra e forte a mare) e a fornire agevolazioni a popolazioni di immigrati (soprattutto greci, albanesi e slavoni).
Epoca moderna
Solo attraverso la riapertura del canale Pigonati (1775) la città conobbe un nuovo slancio che si riaprì ai traffici con l'Oriente soprattutto grazie alla istituzione della Valigia delle Indie sul finire dell'Ottocento.
Epoca contemporanea
Lo sviluppo demografico e urbanistico del Novecento ha portato al nuovo disegno della città moderna sovrapposta a quella antica a costo di sventramenti e demolizioni (quartieri delle Sciabiche, di San Pietro degli Schiavoni, Teatro Verdi, Torre dell'Orologio).
Oggi una nuova concezione urbanistica, per quanto tardiva, consente di programmare gli insediamenti di maggiore impatto architettonico fuori dal centro storico. Nel frattempo la città si espande oltre le mura del centro storico costituendo nuovi quartieri periferici: Commenda, Cappuccini, Sant'Angelo (negli anni 1950-1970) e poi Santa Chiara, Sant'Elia, Bozzano (anni 1980-2000).
Suddivisioni amministrative
Le circoscrizioni del comune di Brindisi[63]:
Circoscrizione | Denominazione |
---|---|
I | Centro |
II | Commenda - Cappuccini - Minnuta - S.Chiara - S.Angelo |
III | Casale - Paradiso - Torretta |
IV | Perrino - Bozzano - Villaggio S.Paolo - Villaggio S.Pietro |
V | Sant'Elia - La Rosa |
VI | Tuturano |
Frazioni
Tuturano è l'unica frazione di Brindisi abitata tutto l'anno. Sorge a 10 km a sud della città nella Piana di Brindisi e conta circa 4500 residenti. La frazione sconta la presenza, a pochi chilometri dall'abitato, di una delle centrali termoelettriche più grandi d'Europa: la centrale Federico II di proprietà dell'Enel. Durante la costruzione e l'avviamento della centrale, le zone limitrofi sono state prese d assalto da lavoratori trasfertisti, creando una vera e propria ricrescita del mercato immobiliare, molta di quella gente affascianta dalle zone ha deciso di rimanervi.
Economia
Pur godendo di una tradizione agricola molto importante, lo sviluppo industriale, veloce e massiccio nel corso del XX secolo, ha comportato cambiamenti radicali al tessuto economico, ma anche urbano e sociale della città con una conseguente cementificazione di parte della costa.
Sfruttando la posizione del porto, Brindisi è anche un importante scalo marittimo per la Grecia e la Turchia, ed è essa stessa una destinazione turistica che conosce importanti tassi di crescita a partire dagli anni novanta.
Agricoltura
L'agricoltura brindisina raggiunge i suoi "primati" nell'orticoltura, viticoltura, frutticoltura e olivicoltura. Sicuramente il settore che ha segnato il territorio per secoli si basa su colture di mandorli, olivi, tabacco, carciofi, cereali. L'agricoltura ha però conosciuto negli ultimi decenni una dinamica sfavorevole[senza fonte], forse da imputare una crisi dovuta all'elevata età media degli imprenditori agricoli (superiore ai 50 anni). È, quindi, auspicabile un ricambio generazionale del settore per garantire una maggiore dinamicità ed evitare un ulteriore indebolimento, in termini di incidenza del settore nell'economia totale.
Per quanto concerne la zootecnia è consistente con allevamenti di capi bovini e ovi-caprini[64].
Industria
L'industria brindisina[65] si identifica principalmente con l'industria chimica e aeronautica.
Polo industriale chimico
L'industria chimica, nelle sue più svariate accezioni (alimentare, energetica, farmaceutica o di processo) è nel territorio brindisino assai sviluppata. L'associazione Federchimica riconosce Brindisi e provincia un polo industriale chimico.
I diversi stabilimenti dell'ENI, dislocati come Polimeri Europa, Snam ed EniPower sono inseriti del resto proprio nel polo petrolchimico di Brindisi, situato alla periferia della città, e si affaccia sul mare Adriatico. Negli ultimi anni, con l'entrata in esercizio della nuova centrale, degli impianti originali sono rimasti in esercizio i soli generatori direttamente alimentati con vapore di recupero dall'adiacente impianto di "cracking idrocarburi" di altre società Eni e una caldaia come riserva fredda.
Brindisi è filiale produttiva della multinazionale farmaceutica Sanofi Aventis.
L'area energetica
Brindisi è leader per la produzione di energia elettrica in Italia. Sul territorio comunale insistono tre grandi centrali pertinenti ai gruppi Enel, Edipower ed EniPower ed è inoltre in progetto la realizzazione di un'importante centrale fotovoltaica.
- Centrale ENEL Federico II: è una centrale termoelettrica articolata su 4 sezioni termoelettriche policombustibili dalla potenza di 660 MW ciascuna, è entrata in servizio tra il 1991 e il 1993.
- Centrale Edipower di Brindisi: situata presso Costa Morena, nella zona industriale di Brindisi. Ne fu iniziata la costruzione nel luglio del 1964.
- Centrale EniPower di Brindisi: la centrale termoelettrica a ciclo combinato di EniPower, una volta completata, con una potenza installata di 1.170 megawatt, sarà la più potente tra quelle della Società Eni.
- Terminale di rigassificazione di Brindisi: è in progetto nell'area del Porto Esterno di brindisi, denominata Capobianco, la costruzione di un rigassificatore ad opera della società "Brindisi LNG Spa". L'iter autorizzativo è al momento in fase di completamento della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale nazionale, iniziata dalla società nel gennaio 2008.
- Impianto fotovoltaico: è in progetto la realizzazione del parco fotovoltaico più grande d'Europa (con potenza di 11 MWp), che dovrebbe entrare in funzione nel 2010, sul sito dell'ex-polo petrolchimico. Il gruppo industriale incaricato della costruzione verrà affiancato dalle Università della Puglia.
Il settore aeronautico
A Brindisi sono dislocati gli stabilimenti di Alenia Aeronautica (specializzata nella modifica di velivoli dalla configurazione passeggeri a quella cargo), Avio (centro di eccellenza per i motori militari) e Agusta (produzione di strutture metalliche e revisione di elicotteri).
Servizi
La crescita del settore terziario nella provincia è confermata dall'analisi del trend sempre crescente che ha accompagnato i servizi nella creazione del valore aggiunto tra il 1995 e il 2004 (dal 66,8% al 75,5%), dimostrando quindi il fatto che Brindisi (ancora più che la provincia) si sta indirizzando verso uno sviluppo terziarizzato, abbandonando la forte vocazione industriale.
Ad oggi è in questo settore economico che si può ritrovare il contributo principale alla formazione del valore aggiunto brindisino: una produzione complessiva di quasi 6.000 milioni di euro, pari al 75,5% dell'output totale.
Turismo
Nella città i driver per lo sviluppo del turismo non mancano. La città conserva importanti ritrovamenti archeologici e presenta una bella costa, soprattutto nel litorale nord, dove si trovano grandi dune e numerosi lidi e dalla quale, spesso, spuntano le torri di avvistamento. Nell'entroterra si possono ammirare le masserie fortificate o si possono scoprire i luoghi del vino (Appia dei vini) o dell'olio (olio Collina di Brindisi).
Il turismo brindisino, tuttavia, resta molto dipendente dalla domanda italiana (74%, contro il 26% della domanda straniera) e molto stagionale. Bisogna considerare, però, che da questo punto di vista, negli ultimi anni, sono stati fatti molti progressi, registrando performance migliori rispetto al resto della Puglia[66].
Infrastrutture e trasporti
Strade
Le principali direttrici stradali di Brindisi sono:[67]
- Superstrada Bari-Lecce: in realtà unione di vari tratti di strade statali diverse, collega Brindisi con Lecce, con Bari e con l'Autostrada A14.
- SS 16 Adriatica: costituisce la Tangenziale di Brindisi e collega la città con San Vito dei Normanni e con Lecce.
- Superstrada Brindisi-Taranto collega Brindisi con Taranto.
Ferrovie
I trasporti ferroviari sono assicurati dalla Stazione di Brindisi, un importante snodo ferroviario della Puglia, punto di incontro tra la Ferrovia Adriatica e la linea Brindisi – Taranto. La stazione appartiene al circuito Centostazioni e presenta collegamenti verso tutte le località servite dalla linea adriatica e ionica.
È prevista la dismissione della linea ferroviaria Brindisi – Brindisi Marittima che permetterà l'allargamento della sede stradale di via del Mare, con la conseguente creazione di nuove zone di sosta per le auto, e consentendo inoltre di risolvere buona parte dei disagi rivenienti proprio dalla carenza di parcheggi.
Il porto
Il porto di Brindisi[68] da sempre al centro dei traffici commerciali con la Grecia e l'Oriente, ha sempre rappresentato la fortuna della città.
Oggi è un porto turistico, commerciale e industriale, uno dei più importanti del mar Adriatico. Il traffico mercantile concerne carbone, olio combustibile, gas naturale, prodotti chimici.
Il porto si compone in tre parti:
- Il Porto esterno: i cui limiti sono a Sud la terraferma, a est le isole Pedagne, a ovest dall'isola Sant'Andrea e dal molo di Costa Morena e, a Nord, dalla diga di Punta Riso.
- Il Porto medio è formato dallo specchio di mare che si trova prima del canale Pigonati, l'accesso al porto interno, il bacino a nord forma le Bocche di Puglia.
- Il Porto interno è formato da due lunghi bracci che toccano il centro di Brindisi sia a nord che ad est, essi sono il "seno di ponente" e "seno di levante".
Le banchine di Costa Morena[69] si sviluppano per 1.170 m, con profondità di 14 metri e piazzali per 300.000 m². Lungo la diga di Costa Morena (500 m) si sviluppa il sistema, a mezzo nastro e tubature, per lo sbarco dei prodotti destinati all'alimentazione delle centrali elettriche di Brindisi sud e nord. A Punta delle Terrare sono operativi 270 m di banchine per il traffico Ro-Ro con possibilità di ormeggio contemporaneo di cinque navi.
Aeroporto Internazionale del Salento
L'aeroporto di Brindisi[70] ha collegamenti giornalieri con le maggiori città italiane ed europee. Lo scalo, distante 6 km dal centro cittadino, serve l'intera provincia di Brindisi, quella di Lecce ed in parte anche quella di Taranto. Nel 2007 sono transitati complessivamente 929.854 passeggeri.
L'aeroporto è denominato "del Casale" (in riferimento alla bellissima chiesa romanica sita vicinissima alla recinzione dell'area oltre al quartiere in cui è situato) e/o "del Salento". La parte civile dell'aeroporto è intitolato ad Antonio Papola, in memoria del comandante di aeromobile civile deceduto il 13 febbraio 1938 per incidente di volo, il pilota aveva uno stretto legame con la città. Il contiguo aeroporto militare, che sfrutta le stesse aree di decollo, è invece intitolato ad Orazio Pierozzi, aviatore della seconda guerra mondiale.
È dotato di due piste, una in direzione NW-SE lunga 3096 m, l'altra in direzione NE-SW lunga 1.970 m. Le loro caratteristiche sono tali da consentire l'atterraggio anche a grandi aerei da trasporto come l'Antonov An-124 Ruslan o, talvolta, come il Boeing 747.
Il posizionamento dell'aeroporto all'interno dell'area mediterranea, insieme alla sua naturale potenzialità multimodale (il porto è a pochi chilometri di distanza), hanno reso la base di importanza strategica, sia per quanto concerne la Difesa nazionale che in un'ottica NATO. Al riguardo, è da ricordare che fino a pochi anni fa sull'aeroporto ha avuto sede il 32º Stormo dell'Aeronautica Militare e che fino al 2000 era attivo nella zona godendo, in passato, un ruolo strategico per il controllo dell'area dei paesi dell'Unione Sovietica con l'appoggio della vicina base Nato di San Vito Dei Normanni[71][72][73][74] (che dista 10 km dalla città) un importante centro di Telecomunicazioni dell'USAF, attualmente dismesso.
Per le stesse motivazioni strategiche, l'aeroporto è stato scelto come principale base logistica mondiale dalle Nazioni Unite per il supporto alle operazioni di "peacekeeping" e "peace enforcement" in tutto il globo. Dalla base ONU di Brindisi, inoltre, partono gli aiuti umanitari ed alimentari indirizzati verso le aree più remote e disastrate del pianeta.
L'aeroporto è stato recentemente rinnovato e ristrutturato[75]. Così sono stati modernizzati i controlli ed il check-in, nonché l'area di attesa dei passeggeri e quella dei gate.
Quello di Brindisi resta un piccolo scalo, sebbene in crescita, sufficiente per l'utenza salentina e quella turistica verso queste destinazioni. Sono previsti dei nuovi collegamenti verso tutta l'area europea, balcanica e nordafricana oltre che nuovi voli verso le principali città italiane.
Mobilità urbana
La Società Trasporti Pubblici di Brindisi[76], garantisce un servizio di trasporto pubblico urbano e il collegamento del capoluogo con gli altri comuni della provincia.
Inoltre, questa società assicura il servizio di trasporto via mare nelle acque interne del porto di Brindisi.
Amministrazione
Elenco dei sindaci dal 1989:[77]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
4 marzo 1989 | 11 agosto 1990 | Cosimo Quaranta | DC | Sindaco | |
11 agosto 1990 | 26 ottobre 1992 | Giuseppe Marchionna | PSI | Sindaco | |
5 dicembre 1992 | 29 marzo 1993 | Teodoro Saponaro | PDS | Sindaco | |
24 maggio 1993 | 3 giugno 1994 | Francesco Paolo Arina | DC | Sindaco | |
25 luglio 1994 | 5 dicembre 1994 | Natale D'Agostino | Comm. pref. | ||
5 dicembre 1994 | 18 dicembre 1995 | Michele Errico | PDS | Sindaco | |
12 marzo 1996 | 10 giugno 1996 | Isabella Giannolla | Comm. pref. | ||
10 giugno 1996 | 9 giugno 1997 | Lorenzo Maggi | centro-destra | Sindaco | |
17 novembre 1997 | 28 maggio 2002 | Giovanni Antonino | Polo delle Libertà | Sindaco | [78] |
28 maggio 2002 | 5 novembre 2003 | Giovanni Antonino | L'Ulivo | Sindaco | |
5 novembre 2003 | 14 giugno 2004 | Bruno Pezzuto | Comm. pref. | ||
14 giugno 2004 | 1º settembre 2011 | Domenico Mennitti | Popolo delle Libertà | Sindaco | [79] |
1º settembre 2011 | 12 maggio 2012 | Bruno Pezzuto | Comm. pref. | ||
12 maggio 2012 | in carica | Mimmo Consales | centro-sinistra | Sindaco |
Consolati
Brindisi è sede dei seguenti consolati:[80]
- Danimarca
- Francia
- Grecia (consolato onorario)
- Paesi Bassi
Gemellaggi
Brindisi è gemellata con i seguenti comuni:
Sport
Città Europea dello sport 2014
La città di Brindisi è stata proclamata Città Europea dello Sport per l'anno 2014 dall'ACES (Associazione delle Capitali Europee dello Sport). Oltre alla città adriatica hanno ricevuto il titolo per il 2014 Ascoli Piceno e Latina. Il riconoscimento è stato conferito il 7 novembre 2012 a Bruxelles, presso la sede del Parlamento Europeo.[82]
Calcio
- S.S.D. Città di Brindisi Calcio: ha disputato nella sua storia calcistica 6 campionati della serie cadetta. I colori richiamano quelli della provincia, il bianco ed il blu. Il club gioca nello stadio comunale, intitolato alla memoria del presidente dello storico sodalizio in riva all'Adriatico, il commendatore Franco Fanuzzi.
- Brindisi Calcio: il club dopo aver ereditato il titolo sportivo del Mesagne Calcio ed aver acquistato al tribunale fallimentare la denominazione Brindisi calcio 1920 ha disputato il campionato di Promozione nella città di San Pietro Vernotico, mantenendo però il settore giovanile nel capoluogo.
- A.S.D. Real Paradiso Brindisi: milita nel girone C pugliese di 1ª Categoria.[senza fonte]
Pallacanestro
La principale società di pallacanestro della città e di tutta la Puglia è la New Basket Brindisi[83], la quale sta disputando il proprio terzo campionato in Lega A e ha disputato diversi campionati in Legadue; i colori sociali sono gli stessi della società calcistica e di tutti i sodalizi sportivi presenti in città, ovvero il bianco e il celeste. Il club disputa le proprie partite interne nel palazzetto dello sport "Elio Pentassuglia", dedicato all'uomo simbolo della palla a spicchi brindisina. Attualmente la squadra è gestita dal presidente onorario Massimo Ferrarese e dal presidente Fernando Marino. Il maggior risultato cestistico lo ha raggiunto nel 2013, dopo essersi qualificata per la Coppa Italia di Lega A per la prima volta nella storia della società.
Oltre alla New basket Brindisi, nel capoluogo adriatico disputano il loro campionato diverse società minori come lInvicta Brindisi, lEagles BK Brindisi e lAssi Basket Brindisi, tutte militanti in C2. In Promozione militano il Basket Brindisi e lAsteryx Brindisi ed altre 7 squadre militanti in Prima Divisione. In tutto, quindi, la città di Brindisi può vantare di ben 12 società cestistiche maschili.
Per quanto riguarda la pallacanestro femminile, si distingue la rinnovata società Futura Basket Brindisi[84] che partecipa al campionato di serie A/2 femminile.
Rugby
Pallavolo
- Assi Amatori Volley 2006[86] (Serie B1 Femminile).
Ciclismo
Nel 1971 Brindisi è stata sede di arrivo del prologo del Giro d'Italia, una cronometro a squadre di 62 km con partenza da Lecce vinta dalla Salvarani.
Impianti sportivi
- Stadio Franco Fanuzzi: stadio comunale
- PalaPentassuglia: palazzetto dello sport
- PalaMelfi: palazzetto dello sport
- Palazzetto comunale "Giovanni e Carlo Zumbo"(ex palazzetto di via castello)
- Centro polisportivo "contrada Masseriola": atletica, nuoto, palazzetto dello sport
- Piscina "G.Parodo": piscina della marina militare (sede di gare regionali)
- Piscina "Marimisti": piscina comunale nel quartiere Sant'Elia.
- Piscina "sottosopra": associazione sportiva dilettantistica quartiere Bozzano
- Circolo Tennis Brindisi: Campi da tennis
- Centro polisportivo di Sant'Elia: campo da rugby, palazzetto dello sport, campo da tennis
- Palestra comunale "Galiano"
- Campo sportivo "Torretta"
- Pattinodromo comunale di Viale Duca degli Abruzzi
Personalità sportive legate a Brindisi
- Flavia Pennetta (Brindisi, 25 febbraio 1982) è una tennista, arrivata al 10º posto nel ranking mondiale.
- Cosimo Aldo Cannone (Brindisi, 20 marzo 1984) è un pilota di offshore, 2 volte campione del mondo, nel 2007 e nel 2008.
- Antonio Benarrivo (Brindisi, 21 agosto 1968) è un ex calciatore di ruolo difensore.
- Cosimo Francioso (Brindisi, 24 gennaio 1967) è un ex calciatore e allenatore di calcio.
- Elio Pentassuglia (Brindisi, 1932 – Brindisi, 31 ottobre 1988) è stato un allenatore di pallacanestro.
- Antimo Iunco (Brindisi, 10 giugno 1984) è un calciatore del Bari e ricopre il ruolo di attaccante.
- Daniele Vantaggiato (Brindisi, 10 ottobre 1984), è un calciatore del Calcio Padova e ricopre il ruolo di attaccante.
- Teddy Wigga (Brindisi, 11 maggio 1988) è un ballerino e coreografo hiphop per diversi artisti locali e non come: Sud Sound System, T.O.K., Inoki, ecc.
- Marco Di Bello (Brindisi, 12 luglio 1982, è un arbitro di calcio appartenente alla CAN B
- Francesco Della Rocca (Brindisi, 14 settembre 1987) è un calciatore italiano, centrocampista del Bologna in prestito dal Palermo.
- Tonino La Palma (Brindisi ?) ex calcialtore del Brindisi terzino-stopper del Napoli in serie A con apparizione in nazionale
Galleria fotografica
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Scorcio del Teatro Verdi, il "teatro sospeso"
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La colonna romana che segna la fine della Via Appia
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Una stradina del centro storico
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Campagna nei pressi delle grotte di San Biagio
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Il Torrione dell'Inferno, nel circuito murario di età aragonese (XV secolo)
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Canale Cillarese e ospedale "Perrino"
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Foto notturna del Palazzo Granafei-Nervegna
Note
- ^ Ministero dell'interno: risultati elettorali Brindisi 2012.
- ^ a b ISTAT: Popolazione residente al 31/12/2012.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Il sito ufficiale dell'Area Vasta brindisina, su areavastabrindisina.it. URL consultato il 07-01-2009.
- ^ Puglia in cifre 2009, IPRES - Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali, pag. 186, su ipres.it. URL consultato l'11-01-2010.
- ^ Località raggiungibile tramite la SP 35.
- ^ Michele Spizzico, Nicola Lopez, Donato Sciannamblo, Roccaldo Tinelli, La Piana di Brindisi: fenomeni di interazione fra le falde idriche sotterranee presenti nell'area, in Da il "Giornale di Geologia Applicata 3", 2006.
- ^ Medie climatiche 1961-1990, su wunderground.com. URL consultato il 07-01-2009.
- ^ Dati climatologici medi, su eurometeo.com. URL consultato il 07-01-2009.
- ^ Tabelle e grafici climatici, su meteoam.it. URL consultato il 07-01-2009.
- ^ Pagina con le classificazioni climatiche dei vari comuni italiani, su confedilizia.it. URL consultato il 07-01-2009.
- ^ Vladimir Orel, A Concise Historical Grammar of the Albanian Language: Reconstruction of Proto-Albanian, Leiden, Netherlands, Brill, 2000.
- ^ Giovanni Alessio, Sul nome di Brindisi (PDF), in Archivio Storico Pugliese, VIII, n. 3, 1955, pp. 211-238. URL consultato il 31 luglio 2010.
- ^ A largo di Brindisi sono stati ritrovati numerosi vasi e crateri di provenienza attica, corinzia, cretese ecc.).
- ^ Cicerone Epistulae - Ad Familiares 14 - 4..
- ^ Paolo Diacono, Liber de episcopis mettensis
- ^ Procopio, Libro III, cap. 18
- ^ Paolo Diacono, Historia Longobardorum
- ^ Chronicon Salernitanum
- ^ Documento sulle nozze di Isabella di Brienne, su brindisiweb.com. URL consultato il 07-01-2009.
- ^ Documento sulla VI Crociata partita da Brindisi, su brindisiweb.com. URL consultato il 07-01-2009.
- ^ I Savoia nella bufera
- ^ Resoconto della conversazione tenuta nell'Istituto magistrale "Palumbo" di Brindisi il 14 ottobre 1993 da Denis Mack Smith e Raffaello Uboldi Interventi di Franco Arina, Antonio Maglio, Renato Minafra e del pubblico, su funzioniobiettivo.it. URL consultato il 07-01-2009.
- ^ Storia di Brindisi - La Gazzetta del Mezzogiorno, su lagazzettadelmezzogiorno.it. URL consultato il 07-01-2009.
- ^ Il sito Comuni Italiani, su comuni-italiani.it. URL consultato il 07-01-2009.
- ^ Legge regionale 28 del 23 dicembre 2002.
- ^ Decreto del Presidente della giunta regionale n.376 del 06.08.92.
- ^ Legge regionale 26 del 23 dicembre 2002.
- ^ Legge regionale n.23 del 23 dicembre 2002 (B.U.R.P. n.164 - Istituzione aree naturali).
- ^ Assessorato all'Ecologia Regione Puglia.
- ^ Decreto interministeriale del 4 dicembre 1991, Decreto ministeriale del 4 febbraio 2000.
- ^ Decreto interministeriale del 4 dicembre 1991.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 29-04-2021.
- ^ Il sito di emigrati.it, su emigrati.it. URL consultato il 07-01-2009.
- ^ Immigrazione albanese sulla stampa quotidiana (PDF), su cirsdig.it. URL consultato il 07-01-2009.
- ^ a b Statistiche ISTAT - La presenza straniera a Brindisi al 31 dicembre 2008, su demo.istat.it.
- ^ Composto dal 7275mo gruppo di base aerea statunitense, il San Vito AB ha cominciato nel 1960 come un'installazione esterna della base aerea di Aviano con il personale e le attrezzature di sostegno forniti dalla 6900mo stormo di sicurezza. Successivamente si è trasformato in un'installazione primaria dal 1º marzo 1961 essendo attivato dal servizio di sicurezza dell'aeronautica degli Stati Uniti (USAFSS). Dal 1º ottobre 1979, la base ha ospitato il 6917mo gruppo elettronico di sicurezza e altre unità e organizzazioni americane ed alleate.
- ^ Il sito demo.istat.it, su demo.istat.it. URL consultato il 07-01-2009.
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- ^ Il sito dell'Onu Italia, su onuitalia.it. URL consultato il 07-01-2009.
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- ^ Rapporto I semestre 2007 Direzione Investigativa Antimafia.
- ^ Il sito della Biblioteca arcivescovile Annibale de Leo, su bibliotecadeleo.it. URL consultato il 07-01-2009.
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- ^ Scheda del film su Apulia film commission.
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- ^ Il sito di Studio 100 TV, su studio100.it. URL consultato il 07-07-2009.
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- ^ Rosario Jurlaro, Storia e cultura dei monumenti brindisini, Brindisi, 1976.
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Bibliografia
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Voci correlate
Altri progetti
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