Indice
Valpelline (comune)
Valpelline comune | |
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(IT) Comune di Valpelline (FR) Commune de Valpelline | |
Panorama di Valpelline. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Valle d'Aosta |
Provincia | Non presente |
Amministrazione | |
Sindaco | Maurizio Lanivi (indipendente) dal 22-5-2015 |
Lingue ufficiali | Francese, italiano |
Territorio | |
Coordinate | 45°50′N 7°20′E |
Altitudine | 964 m s.l.m. |
Superficie | 31,45 km² |
Abitanti | 603[2] (31-12-2020) |
Densità | 19,17 ab./km² |
Frazioni | Les Ansermin, Arliod, Le Berioz, Chez-les-Bovet, Cheillon, Chez-Cailleur, Chez-les-Chuc, Le Chosod, La Cleyvaz, Le Cumet, La Fabrique, Frissonnière-dessous, Frissonnière-dessus, La Fusinaz, La Forge, Les Gontés, Lavod, La Moulaz, Le Moulin, Plan-Coudrey, La Poste, Les Prailles (sede comunale), Semon, Souverou, Toules-dessous, Toules-dessus, La Ville[1] |
Comuni confinanti | Doues, Ollomont, Oyace, Quart, Roisan, Saint-Christophe |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 11010 |
Prefisso | 0165 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 007069 |
Cod. catastale | L643 |
Targa | AO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona F, 3 462 GG[4] |
Nome abitanti | (IT) valpellinesi (FR) Valpellinois |
Patrono | san Pantaleone |
Giorno festivo | 27 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Valpelline all'interno della Valle d'Aosta | |
Sito istituzionale | |
Valpelline (fr. AFI: [valpəlin] - Valpeleunna in patois valdostano[5], localmente Vapeleunna) è un comune sparso italiano di 603 abitanti[2] della Valle d'Aosta.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il comune di Valpelline occupa la parte medio-alta della valle omonima, a nord di Aosta.
- Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)[6]
Clima
[modifica | modifica wikitesto]In inverno le temperature sono particolarmente rigide. La Valpelline è conosciuta localmente come Combe Froide (in francese) o Coumba fréda (in patois), cioè "valle fredda".
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La baronia di Quart, Valpelline e Oyace fu tra le più importanti del Ducato di Savoia: apparteneva ai potenti signori De Porta Sancti Ursi (in francese, de la Porte Saint-Ours).[7]
Valpelline fu sede cantonale all'interno dell'arrondissement d'Aoste dal 1802 al 1814.
In epoca fascista il toponimo fu cambiato in Valpellina (già in uso in alcune cartine di inizio secolo) e rimase in uso dal 1939[8] al 1946[5].
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Giunta regionale del 10 gennaio 2000.[9]
«Semipartito troncato: il 1º d'argento, alla porta di città, a un fornice trifogliato, sostenente una ghimberga cimata da un giglio e affiancata da due torri quadrate, merlate alla guelfa di tre pezzi visibili, il tutto di rosso; all'orso passante sotto la porta di nero; il 2º di rosso, alla torre rotonda d'argento, merlata alla guelfa di tre pezzi visibili, aperta e finestrata di un pezzo del campo; il 3º d'oro, al sole di rosso. Ornamenti esteriori da Comune. Nastro portante i colori dello Stato e della Regione.»
L'orso passante sotto la porta di città, stilizzazione della Porta Prætoria di Aosta, è il blasone dei nobili de la Porte Saint-Ours (De Porta Sancti Ursi in latino volgare)[10], divenuti alla fine del XII secolo signori di Quart e di tutta la valle del Buthier. La torre è tratta dallo stemma della famiglia Ansermin. Il sole rosso in campo d'oro è lo stemma dei nobili Des Prés (de Pratis, de la Tour-des-Prés)[10], documentati a Valpelline alla fine del XIII secolo.
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e d'argento.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]A nord della chiesa parrocchiale si trovano la casaforte La Tour de Valpelline, di origine medievale ma oggi di aspetto settecentesco, e la Tornalla, un edificio caratterizzato da una torre circolare contenente una scala a chiocciola, di recente interessata da un restauro "sciagurato", secondo André Zanotto[11].
Vicino alle scuole è presente La prebenda, abitazione del prebendario risalente al 1744.[12]
Poco distante dal paese si notano i resti della fonderia di Valpelline, che tra Settecento e Ottocento lavorava il minerale proveniente dalla miniera di rame della vallata, di proprietà dei Perrone di San Martino, così come poi fece la fonderia nei pressi del Castello di Quart. Archeologia industriale è ridotta a rudere, la fonderia non è ancora stata recuperata[13].
Passeggiando lungo il ru Pompillard, canale irriguo risalente al 1409 e non ancora valorizzato turisticamente, si possono ancora incontrare tratti scalpellati nella roccia risalenti all'epoca medievale.[14]
Il lago di Arpisson, ai piedi della Becca di Viou, si trova nel Vallone di Foillou.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[15]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]Come nel resto della regione, anche in questo comune è diffuso il patois valdostano.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Biblioteche
[modifica | modifica wikitesto]In frazione Capoluogo 6A è presente la biblioteca comunale.
Musei
[modifica | modifica wikitesto]- Museo della fontina e centro visitatori
- Museo della resistenza
- Salone dell'alpinismo
Eventi
[modifica | modifica wikitesto]- La Sagra della seupa à la vapelenentse, la seconda metà di luglio[16], che celebra il piatto tipico di Valpelline a cui è stato riconosciuto il marchio De.C.O nel 2007.[17]
- La Féa de Vapeleunna (che significa "fiera di Valpelline" in patois valpellinois), a ottobre, tradizionale fiera del bestiame.
Carnevale della "Combe Froide"
[modifica | modifica wikitesto]A carnevale è di grande interesse la sfilata delle landzette, le maschere tradizionali della Combe Froide ispirate alla divisa delle truppe napoleoniche, che seminarono il terrore al loro passaggio nel maggio del 1800. Per esorcizzare questo evento, la popolazione della Combe Froide, della zona della Valpelline e della Valle del Gran San Bernardo ha elaborato nei secoli una coloratissima parodia delle divise militari dell'epoca. Il giorno del carnevale tutti i comuni delle due vallate vengono percorsi in maniera estremamente chiassosa e festosa[18].
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Come in molti comuni valdostani, anche nel comune di Valpelline si produce energia idroelettrica. La centrale idroelettrica di Valpelline, in gestione alla CVA, sfrutta le acque del torrente Buthier e dei suoi affluenti.[19]
Nelle ex miniere di rame, in frazione Frissonière, si trova il centro visitatori Fontina con il magazzino di stagionatura.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Grand-Combin.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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15 gennaio 1988 | 30 maggio 1990 | Aldo Chenal | Autonomistes Démocrates Progressistes | Sindaco | [20] |
30 maggio 1990 | 29 maggio 1995 | Aldo Chenal | Autonomistes Démocrates Progressistes | Sindaco | [20] |
29 maggio 1995 | 8 maggio 2000 | Aldo Chenal | - | Sindaco | [20] |
8 maggio 2000 | 9 maggio 2005 | Aldo Chenal | lista civica | Sindaco | [20] |
9 maggio 2005 | 24 maggio 2010 | Claudio Restano | lista civica | Sindaco | [20] |
24 maggio 2010 | 29 giugno 2013 | Claudio Restano | lista civica | Sindaco | [20] |
29 giugno 2013 | 11 maggio 2015 | Ermanno Riva Rivot | Sindaco | [20] | |
22 maggio 2015 | in carica | Maurizio Lanivi | Sindaco | [20] |
Sport
[modifica | modifica wikitesto]A Valpelline si gioca a fiolet e a rebatta, caratteristici sport tradizionali valdostani.[21]
Lungo la valle vengono organizzate alcune escursioni someggiate con tappa a Valpelline.
Pallavolo
[modifica | modifica wikitesto]A Valpelline ha sede l'ASD Volley Grand Combin, società nata nel 2007. La sua formazione femminile ha ottenuto al termine della stagione 2023/24 la prima promozione in Serie D. Gioca le partite casalinghe presso la palestra del centro Sportivo di Gignod, a Variney.
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
Uno scorcio del paese.
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La Tornalla.
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Il municipio.
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Facciata della chiesa parrocchiale di San Pantaleone.
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Lapide commemorativa dedicata a Joseph-Marie Henry, sulla chiesa parrocchiale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Arrêté n° 882 du 28 novembre 2003 du président de la région autonome Vallée d'Aoste.
- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 686, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Le zone sismiche in Italia: Valle-Aosta, statistica 2006, www.abspace.it
- ^ Jean-Baptiste de Tillier, p. 105 (14).
- ^ Regio Decreto 22 luglio 1939, n. 1442.
- ^ D.P.G.R. n. 9 del 10/01/2000 (PDF).
- ^ a b Federico Bona, Armoriale Valdostano (PDF), Blasonario Subalpino, 2013, p. 14 e 25.
- ^ André Zanotto, Castelli valdostani, Quart (AO), Musumeci, 2002 [1980], p. 147, ISBN 88-7032-049-9.
- ^ Comunità Montana Grand.Combin, Guida Rurale della Valle d'Aosta
- ^ LA SCUOLA MINERARIA e le Scuole di Mineralogia
- ^ Passeggiata lungo il ru Pompillard (opere di presa)
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ La Seupa à la valpeleunèntse
- ^ Decreto del Sindaco N. 7 del 17 luglio 2007 Archiviato il 4 marzo 2016 in Internet Archive., Decreto di conferimento De.C.O.
- ^ (IT, FR, EN, DE, ES) I carnevali della Combe Froide
- ^ CVA, Gli impianti, su cva-ao.it. URL consultato il 1º novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2013).
- ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/
- ^ Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mario Aldrovandi, Guida delle valli del Gran San Bernardo, Valpelline e di Ollomont , 2. ed., Torino: SPE, 197?
- Luigi Bois, Alla scoperta della Valpelline e della Valle di Ollomont, Ivrea: Priuli & Verlucca, 1995
- Felice Aguettaz et al., Valpelline: un pays, une communauté: mélanges, Aosta: Tipografia valdostana, 2008
- Gianni Filippini, Valpelline: storia, tradizioni, bellezze naturali, passeggiate ed escursioni, Quart: Musumeci, 1981
- Joseph-Marie Henry, Guide du Valpelline: Valpelline, Ollomont, Oyace, Bionaz, Prarayé, 2e éd., Aoste: Société editrice valdôtaine, 1925; ristampa Quart: Musumeci, 1986
- Joseph-Marie Henry, La paroisse de Valpelline, Aoste: Imprimerie catholique, 1912
- Joseph-Marie Henry, Valpelline en 1500, Ivrea: Viassone, 1921
- Joseph-Marie Henry, Reconnaissances et inféodations dans le Valpelline (seigneurie de Quart) en 1500, Aoste: Imprimerie catholique, 1938
- Valpelline ieri: fotografie costruzione impianto, Aosta: Tipografia valdostana, 2006
- Agnese Ansermin et al., La Valpelline: storia, natura, itinerari, Torino: Kosmos, 1992
- Marco Blatto, Luca Zavatta, Valpelline, Saint-Barthélemy: trekking, Rimini: L'escursionista, 2009
- Manfredo Vanni, Il ghiacciaio di Tsa-de-Tsan in Valpelline, Torino: Villarboito, 1939
- Bernard Marnette, La Valpelline et ses explorateurs anglo-saxon, in Cimes, fascicolo 2012, pp. 145–158
- Giuseppe Nangeroni, Valle Gran S. Bernardo, Valpelline, Valtournanche, Val Gressoney, Val Chiusella, in Lo spopolamento montano in Italia : indagine geografico-economico-agraria, volume 1, Milano: Trèves, 1932, pp. 319–371
- Luca Zavatta, Gran San Bernardo, Valpelline e conca del Fallère, Rimini: L'escursionista, 2004
- Daria Pulz, Marie-Rose Colliard, La Valpelline e la diga di Place-Moulin: storie al plurale per un luogo singolare, Aosta: Le château, 2011
- William Augustus Brevoort Coolidge, Histoire topographique de la Haute Valpelline entre 1820 et 1862, in Revue valdôtaine d'histoire naturelle, 8, 1912, pp. 17–23
- Bernard Marnette, A propos du passage d'Edward Whymper en Valpelline, in Ardennes & Alpes, fascicolo 175, 1° trim. 2013, pp. 14–19
- Edoardo Brunod, Luigi Garino, Cintura sud orientale della città, Valli di Cogne, del Gran San Bernardo e Valpelline, Aosta: Musumeci, 1993
- Roberto Nicco, Note sui Bic e la metallurgia nella Bassa Valle d'Aosta; La questione dell'inquinamento atmosferico in Valpelline nel 1813; La metallurgia valdostana nella "Memoria" dell'ing. Ottavio Coletti (1857); Progetti per le miniere della Valpelline; Mappe e disegni sull'industrializzazione in Valle d'Aosta, Aosta: Istituto storico della Resistenza in Valle d'Aosta; Quart: Musumeci, 1989
- René Willien, Vieille vallée: vecchie immagini della Valle d'Aosta. Aosta, Grand Saint-Bernard, Valpelline, Ollomont, 3, Ivrea: Priuli & Verlucca, 1977
- C.-F. Cerriana, La première Société mutuelle contre les dommages de la mortalité du bétail dans la Vallée d'Aoste: mutuelle du bétail à Valpelline, Aoste: Imprimerie Joseph Marguerettaz, 1914
- Comunità montana Grand Combin (a cura di), Guida rurale della Valle d'Aosta: Comunità montana Grand Combin, 2009.
- Filmografia
- Compagnie des guides Valpelline, Ritratti di guide della Valpelline, da un'idea di Pietro Giglio, 2010
- Due valli, due vie: percorsi alla riscoperta della Valle del Gran San Bernardo e della Valpelline, di Giancarlo Baudena, a cura della Comunità montana Grand Combin, 2000
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Valpelline
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.valpelline.ao.it.
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