Donnas comune | |
---|---|
(IT) Comune di Donnas (FR) Commune de Donnas | |
Panorama dal Bec di Nona | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Valle d'Aosta |
Provincia | Non presente |
Amministrazione | |
Sindaco | Amedeo Follioley (lista civica Un pays à vivre) dal 24-5-2010 |
Lingue ufficiali | Francese, italiano |
Territorio | |
Coordinate | 45°36′N 7°46′E |
Altitudine | 352 m s.l.m. |
Superficie | 33,97[2] km² |
Abitanti | 2 408[3] (31-12-2020) |
Densità | 70,89 ab./km² |
Frazioni | Albard, Artade, Balmasse, Barat, Barme, Berriou, Beuby, Bodonne, Bondon, Bonze, Chanton, Chelevrinne, Chenail, Cignas, Clapey, Coudrette, Fabrique, Fioley, Glaires, Grand-Vert, I Pian, La Balmaz, La Cervaz, Lillaz, Lius, Mamy, Montat, Montey, La Moya, Novesse, Outrefer, Paians, Painfey, Pampéry, Perroz, Peyron, Place, Planet, Piole, Pomerou, Porcelette, Pramotton, Praposaz, Prelle, Reisen, Ronc, Rondevaccaz, Rossignod, Rovarey |
Comuni confinanti | Arnad, Bard, Carema (TO), Hône, Perloz, Pont-Saint-Martin, Pontboset, Quincinetto (TO), Traversella (TO), Valchiusa (TO) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 11020 |
Prefisso | 0125 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 007023 |
Cod. catastale | D338 |
Targa | AO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[4] |
Cl. climatica | zona E, 2 700 GG[5] |
Nome abitanti | (FR) Donnassins[1] |
Patrono | san Pietro in vincoli |
Giorno festivo | 1º agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Donnas all'interno della Valle d'Aosta | |
Sito istituzionale | |
Donnas (fr. AFI: [dɔnas] - Dounàs in patois valdostano[6], Donàs in piemontese, Dunaz in walser) è un comune italiano di 2 408 abitanti della Valle d'Aosta sudorientale.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]- Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)[7].
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Donnas gode di un clima particolarmente mite, tenuto conto della sua posizione geografica. Tale caratteristica le vale il soprannome di "Nizza della Valle d'Aosta".[8]
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Contrariamente alle regole di pronuncia della lingua francese standard, la "s" finale di Donnas si pronuncia ("Donàs"). È scorretta la pronuncia Dònnas[9].
Il toponimo potrebbe derivare dal nome di una varietà di castagna locale, la donnasc.[10]
La tesi più accreditata fa però risalire il nome a un prediale Donatis, probabilmente da fundus Donnus o Donatus.
È italianizzato in Donas durante il fascismo dal 1939[11] al 1946, e mantiene la grafia Donnaz dal 1946 al 1976[6].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Da Donnas, epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia. Di questa strada, all'inizio del paese, esiste un tratto di strada ben conservato.
Un tempo il borgo sorgeva a meno di un chilometro a ovest del villaggio di Tréby: nel 1176 un'enorme frana distrusse il paese e la primitiva chiesa. Il borgo fu quindi ricostruito a ridosso della parete rocciosa.[12]
Fu un importante centro economico e amministrativo fino al termine del XVII secolo, sotto il controllo diretto dei Savoia e dei signori di Pont-Saint-Martin.
Donnas è stato sede cantonale all'interno dell'arrondissement d'Aoste, dal 1802 al 1814.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma comunale e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 13 marzo 1989.[13]
«Inquartato: nel primo, di rosso alla croce d'argento; nel secondo, di azzurro, alla lettera maiuscola D, d'oro; nel terzo, di azzurro, alla torre quadrangolare, d'argento, murata di nero, vista di spigolo, la facciata volta a destra chiusa di nero e finestrata di uno dello stesso, la facciata volta a sinistra munita di due finestrelle di nero, poste in palo, essa torre priva di merli, con la sommità intagliata in rettangolo nei due lati visibili, sostenuta dalla rupe trapezoidale d'argento, fondata in punta; nel quarto, partito di nero e di rosso, al leone d'argento, attraversante. Ornamenti da Comune.»
La croce sabauda ricorda che il territorio di Donnas, dal 1242 al 1694, dipendeva dai conti, poi duchi di Savoia; la lettera D è l'iniziale del nome del Comune; nel terzo quarto è raffigurata la torre di Bellegarde, antico mastio del distrutto castello di Aviès, che sorge nel comune di Donnas al confine tra la Valle d'Aosta e il Piemonte e che segnava un tempo il confine tra i regni medievali di Borgogna e d'Italia; l'ultimo quarto è ispirato allo stemma e alla bandiera della Regione autonoma. Prima della fine dell'Ottocento il comune di Donnas utilizzava uno stemma ispirato alla sovranità sabauda sul territorio: di rosso alla croce d'argento, alla banda attraversante d'azzurro, caricata della scritta in lettere capitali DONNAS, d'oro.[14]
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Donnas vanta uno dei reperti più importanti e meglio conservati della Valle d'Aosta: un tratto della via consolare romana delle Gallie, tagliata nella roccia a strapiombo sulla Dora Baltea, che poco fuori dal borgo antico viene sormontato da un arco di pietra spesso circa 4 metri con una pietra miliare numero XXXVI (le miglia da Augusta Prætoria Salassorum, l'odierna Aosta).
- Una testimonianza del florido passato di Donnas è data dai palazzi del borgo antico, tra cui il palazzo Enrielli o Henrielli (XVII secolo), i portali in noce e gli affreschi, come quelli della Confraternita dello Spirito Santo (Confrérie du Saint-Esprit), oggi sede dell'Ecomuseo della latteria turnaria di Tréby.
- Sul versante dell'envers, è possibile ammirare la Torre di Pramotton (in francese Tour de Pramotton), esagonale e risalente all'XI secolo, una delle più antiche della Valle d'Aosta, in località Pramotton, sopra Grand-Vert.
- Sempre all'envers, il selvaggio vallone del torrente Fer.
- Il paese è un tipico borgo medievale: al Medioevo risalgono resti di mura di cinta, finestre e porte lavorate. In particolare, sono degni di nota la Casaforte e torre del "conte Cammello", la torre scalare di casa Enrielli (o Henrielli). In località Rovarey si segnala una casa cinquecentesca.
-
La via delle Gallie all'entrata del borgo di Donnas
-
Arco di ingresso al borgo
-
Palazzo Enrielli, sede distaccata dell'Istituto musicale della Valle d'Aosta
-
Via centrale del borgo di Donnas
Via Francigena
[modifica | modifica wikitesto]Nel territorio del Comune e all'interno del borgo passa il percorso della Via Francigena valdostana, proveniente da Bard e diretta successivamente verso Pont-Saint-Martin[15].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[16]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]Come nel resto della regione, anche in questo comune è diffuso il patois valdostano. Inoltre, in virtù della vicinanza geografica con il Piemonte e dei rapporti storici con il Canavese, la popolazione locale capisce bene e parla anche il piemontese.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Biblioteche
[modifica | modifica wikitesto]In piazza XXV Aprile 7 ha sede la Biblioteca comunale.
Musei
[modifica | modifica wikitesto]- L'Ecomuseo della latteria turnaria di Tréby (Laiterie de Tréby)
- Museo della vite e del vino
Eventi
[modifica | modifica wikitesto]Ogni inverno, Donnas ospita la Foire de Saint-Ours de Donnas (Fiera di Sant'Orso di Donnas) nel borgo antico, che anticipa di una settimana la Foire de Saint-Ours di Aosta. A inizio ottobre, la sagra dell'uva e delle castagne (Foire du raisin et des châtaignes), dedicata ai prodotti simbolo di Donnas in particolare e della bassa Valle d'Aosta in generale.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Donnas è la patria del primo vino DOC valdostano[17], il Valle d'Aosta Donnas (o Vallée d'Aoste Donnas, in francese). I vigneti sono disposti sulla maggior parte del territorio all'adret, e il processo di vinificazione è gestito dalla cooperativa Caves coopératives de Donnas.
Come in molti comuni valdostani anche nel comune di Donnas si produce energia idroelettrica. La centrale idroelettrica di Vert – Donnas, della Società Idroelettrica di Donnas (SIED) del Gruppo Ferrero, sfrutta le acque della Dora Baltea.[18]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Il paese dispone di una propria stazione ferroviaria con treni che ogni giorno si dirigono ad Aosta, Chivasso e Ivrea.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Il comune di Donnas fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Mont-Rose.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
---|---|---|---|---|---|
1º giugno 1985 | 17 maggio 1990 | Renato Vallomy | Union Valdôtaine | Sindaco | [19] |
17 maggio 1990 | 25 giugno 1992 | Renato Vallomy | Union Valdôtaine | Sindaco | [19] |
25 giugno 1992 | 29 maggio 1995 | Mauro Arvat | Union Valdôtaine | Sindaco | [19] |
29 maggio 1995 | 8 maggio 2000 | Mauro Arvat | Union Valdôtaine | Sindaco | [19] |
8 maggio 2000 | 9 maggio 2005 | Mauro Arvat | lista civica | Sindaco | [19] |
9 maggio 2005 | 24 maggio 2010 | Mauro Arvat | lista civica | Sindaco | [19] |
24 maggio 2010 | 11 maggio 2015 | Amedeo Follioley | lista civica | Sindaco | [19] |
11 maggio 2015 | in carica | Amedeo Follioley | Sindaco | [19] |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]- Pianella, dal 1983
- Rocchetta Tanaro, dal 2002
Sport
[modifica | modifica wikitesto]In questo comune si gioca a palet, caratteristico sport tradizionale valdostano.[20]
Dal 2013 Donnas è rappresentata calcisticamente dalla società sovracomunale Pont Donnaz Hône Arnad Évançon (siglato PDHAE); nato dalla progressiva fusione di tre club, negli anni 2010-2020 il P.D.H.A.E. si è imposto ai vertici del calcio valdostano, conquistando quale maggior successo la partecipazione alla Serie D. Alcune attività societarie hanno luogo al campo sportivo di Donnas[21].
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
Le Caves coopératives de Donnas, sede della cooperativa vinicola
-
La chiesa di Montey.
-
Fiera di Sant'Orso di Donnas
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Joseph-Gabriel Rivolin, Les noms des familles valdôtaines, in Le Messager valdôtain - almanach illustré, Typographie valdôtaine, Aosta.
- ^ Territorio, su comune.donnas.ao.it. URL consultato il 29 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 252, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Le zone sismiche in Italia: Valle-Aosta, statistica 2006, abspace.it
- ^ Comune di Donnas - territorio.
- ^ Prononciation des dénominations des communes., su regione.vda.it. URL consultato il 5 novembre 2023.
- ^ Pagina della Sagra della castagna di Donnas sul portale dell'ufficio del turismo della regione Valle d'Aosta Archiviato il 14 luglio 2014 in Internet Archive..
- ^ Regio Decreto 22 luglio 1939, n. 1442
- ^ Carlo Passerin d'Entrèves, Il Castello di Pont-Saint-Martin e la rocca di Bard, in Augusta Praetoria: revue valdôtaine de pensée et d'action regionalistes, n. 4, 1951, p. 239.
- ^ Decreto del Presidente della Repubblica del 13/03/1989 (PDF).
- ^ Comune di Donnas, su araldicacivica.it. URL consultato il 17 settembre 2022.
- ^ www.viefrancigene.org
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ www.lovevda.it, su lovevda.it. URL consultato il 29 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 6 dicembre 2013).
- ^ Sied Energia, Le centrali, su siedenergia.it. URL consultato il 25 aprile 2020.
- ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/
- ^ Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.
- ^ Chi siamo - pdhaecalcio.it
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Donnas
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.donnas.ao.it.
- (IT, FR) La Foire de Saint-Ours de Donnas, su regione.vda.it. URL consultato il 26 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2011).
- (IT, FR) L'arco romano di Donnas, su regione.vda.it. URL consultato il 26 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2009).
- (IT, FR) La via consolare delle Gallie, su regione.vda.it. URL consultato il 26 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2010).