Challand-Saint-Anselme comune | |
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(IT) Comune di Challand-Saint-Anselme (FR) Commune de Challand-Saint-Anselme | |
La frazione di Maé al crepuscolo | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Valle d'Aosta |
Provincia | Non presente |
Amministrazione | |
Capoluogo | Quinçod |
Sindaco | Pietro Dufour (lista civica Pour le pays) dal 23-9-2020 |
Lingue ufficiali | Francese, italiano |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 45°43′N 7°44′E |
Altitudine | 1 030 m s.l.m. |
Superficie | 27,99 km² |
Abitanti | 744[2] (31-12-2020) |
Densità | 26,58 ab./km² |
Frazioni | Allésaz, Arbaz, Bachamp, Châtillonet, Corliod, Maé, Moussanet, Orbeillaz, Pésan, Plésod, Quinçod (sede comunale), Ruvère, Tilly, Tollégnaz[1] |
Comuni confinanti | Brusson, Challand-Saint-Victor, Emarèse, Issime |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 11020 |
Prefisso | 0125 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 007013 |
Cod. catastale | C593 |
Targa | AO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[3] |
Cl. climatica | zona F, 3 791 GG[4] |
Nome abitanti | (FR) Challandins |
Patrono | 7 settembre sant'Anselmo di Aosta |
Giorno festivo | 21 aprile |
Cartografia | |
Posizione del comune di Challand-Saint-Anselme all'interno della Valle d'Aosta | |
Sito istituzionale | |
Challand-Saint-Anselme (fr. AFI: [ʃalɑ̃ sɛ̃t‿ɑ̃sɛlmə] - Tchallan damón in patois valdostano, z'uabra Tschallanh nella variante walser Töitschu[5]) è un comune italiano di 744 abitanti della Valle d'Aosta. Si trova in Val d'Ayas.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il comune si trova nella Val d'Ayas tra il comune di Challand-Saint-Victor a valle e quello di Brusson a monte. Confina a est con il comune di Issime e ad ovest con quello di Emarèse.
- Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)[6]
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio comunale di Challand-Saint-Anselme costituì una parte importante del grande e ricco feudo che nel Medioevo dette il nome alla nobile famiglia dei visconti di Aosta, divenuti Signori e poi Conti di Challant il 15 agosto 1424.
La parrocchia fu eretta dal vescovo di Aosta Pierre-François de Sales il 6 giugno 1746, ponendola sotto la diretta giurisdizione dell'autorità diocesana. Si scelse come santo patrono Anselmo d'Aosta, detto anche di Canterbury, la cui festa ricorre il 21 di aprile.
Il Comune fu eretto in istituzione autonoma verso la fine del Settecento, ma fin dal 1754 il Consiglio della comunità ottenne di reggersi autonomamente, separato con regie patenti da quello contermine di Saint-Victor.
Nel 1928, con regio decreto n. 1088 del 26 aprile 1928, entrato in vigore il 31 maggio seguente, il governo fascista unificò i due comuni di Challant-Saint-Anselme e Challant-Saint-Victor in un'unica entità comunale, denominata Challant, con capoluogo Ville, sede comunale nel municipio dell'ex comune di Challand-Saint-Victor, creando grande malcontento nella popolazione. Nel 1939, in ossequio alla parossistica italianizzazione dei topònimi, il nome viene mutato d'autorità, come per 32 altri comuni valdostani, in Villa Sant'Anselmo[7].
Con la caduta del fascismo, l'avvento della Resistenza e della Liberazione, si giunse al primo decreto di autonomia della Valle d'Aosta[8] Il decreto entrò in vigore il 1º gennaio 1946. Così il Comune ancora riunito, riprese la denominazione di Challant.
Con Decreto del Presidente del Consiglio della Valle d'Aosta n.9469/I del 12 settembre 1946, entrato in vigore dal 20 settembre successivo, vennero ricostituiti a tutti gli effetti i due comuni di Challant-Saint-Anselme e Challant-Saint-Victor.
L'attuale denominazione (con la "d" finale) è stata decisa con legge regionale 9 dicembre 1976 n. 61, sulla base della più antica e più frequente grafìa.
Occorre precisare che i due toponimi "Challant" et "Challand" sono omofoni secondo le regole di pronuncia della lingua francese.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune sono stati concessi con Decreto del presidente della Giunta Regionale del 24 settembre 2004.[9]
«Inquartato: d'argento al capo di rosso, alla banda attraversante sul tutto di nero, e d'oro all'aquila di nero, membrata e imbeccata di rosso, coronata del campo. Ornamenti esteriori da Comune. Nastro partito dei colori dello Stato e della Regione.»
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di nero.
Lo stemma del Comune di Challand-Saint-Anselme riproduce il blasone dei visconti d'Aosta, attestati nella regione sin dalla fine dell'XI secolo. Il visconte Bosone II, nel 1206, fu investito dal conte Tommaso I di Savoia della signoria di Challant, dalla quale la famiglia trasse il nome. Il primo e il quarto quarto riproducono lo stemma di famiglia, che gli Challant adottarono con Bosone III riprendendo, grazie ad un'unione matrimoniale, quello degli Aleramici del Monferrato (d'argento; al capo di rosso), con la brisura di una banda di nero a indicare la discendenza femminile. Il secondo e il terzo quarto raffigurano il simbolo del vicecomitato di Aosta: l'aquila nera in campo d'oro, emblema imperiale che ricorda l'origine del titolo di visconte, di tradizione carolingia. Usato per tutto il XIII secolo insieme all'insegna di famiglia, lo scudo con l'aquila venne abbandonato nel 1295 con la cessione del titolo vicecomitale ai Savoia da parte di Ebalo Magno di Challant. L'antico simbolo fu ripreso da Francesco di Challant, elevato al rango di conte nel 1424, e divenne il segno distintivo dei suoi successori fino all'estinzione della famiglia nel 1804.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale di Saint-Anselme, con la statua della Madonna nera di Oropa
- Santuario di Sant'Anna
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- il Mulino di Ruvère[10] e il Mulino di Quinçod, oggi sede dell'IAT Monte Rosa.[11]
- A Challand-Saint-Anselme scorre il Ru d'Arlaz, uno dei più importanti canali irrigui della Valle d'Aosta, scavato nel XV secolo per portare le acque dell'Évançon da Brusson fino alle zone esposte a sud del fondovalle, indicativamente all'adret degli attuali comuni di Montjovet, Émarèse e Verrès, molto più aride.[12]
- le Miniere di Béchaz sono un'importante testimonianza della storia e dell'economia locale dei secoli scorsi: le miniere di quarzo aurifero furono sfruttate all'epoca dei Salassi, mentre i giacimenti di piombo, rame, oro e argento furono sfruttati in epoca romana[11]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[13]
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Eventi
[modifica | modifica wikitesto]- La Fehta da tchivra (in patois challandin, la Festa della capra), il primo fine settimana di luglio a Quinçod[14].
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Le attività prevalenti sono l'artigianato edile, la falegnameria, il turismo, l'agricoltura e l'allevamento. Importante è la lavorazione del legno finalizzata alla realizzazione di vari oggetti, tra i quali gli zoccoli tipici denominati sabot.[15]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Évançon.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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11 giugno 1985 | 31 maggio 1990 | Giovanni Bonin | Democrazia Cristiana | Sindaco | [16] |
31 maggio 1990 | 29 maggio 1995 | Giuseppe Aymonod | Union Valdôtaine | Sindaco | [16] |
29 maggio 1995 | 8 maggio 2000 | Giovanni Bonin | lista civica | Sindaco | [16] |
8 maggio 2000 | 9 maggio 2005 | Graziano Grosjacques | lista civica | Sindaco | [16] |
9 maggio 2005 | 25 maggio 2010 | Graziano Grosjacques | lista civica | Sindaco | [16] |
24 maggio 2010 | 11 maggio 2015 | Riccardo Perret | lista civica | Sindaco | [16] |
25 maggio 2015 | in carica | Piero Dufour | lista civica | Sindaco | [16] |
Sport
[modifica | modifica wikitesto]A Challand-Saint-Anselme si pratica lo sport tradizionale valdostano detto tsan.[17][18]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Statuto del Comune di Challand-Saint-Anselme (PDF), su incomune.interno.it. URL consultato il 9 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2018).
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Michele Musso, Imelda Ronco, D'Eischemtöitschu : vocabolario töitschu-italiano, Walser Kulturzentrum, Gressoney-Saint-Jean, ed. Musumeci, Quart, 1998, p. 299-300.
- ^ Le zone sismiche in Italia: Valle-Aosta, statistica 2006, www.abspace.it
- ^ Con Regio Decreto n. 1442 del 22 luglio 1939.
- ^ Decreto legge luogotenenziale n. 545 del 7 settembre 1945 del principe Umberto II di Savoia, Luogotenente generale del Regno d'Italia. Tale decreto, tra l'altro:
- soppresse la Provincia di Aosta e la sua Prefettura, costituita nel 1927, riaggregando i 113 comuni canavesani alla provincia di Torino;
- creò una entità amministrativa del tutto particolare denominata “Circoscrizione autonoma Valle d'Aosta”, attribuendo al suo Presidente anche tutte le competenze che erano - e sono attualmente esercitate - dal Prefetto;
- ripristinò la denominazione pre-fascista dei Comuni seppure non ancora l'originaria estensione territoriale.
- ^ (FR) Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 535 di concessione – 24/09/2004 (PDF). URL consultato il 16 settembre 2022.
- ^ Jean-Auguste Voulaz. Le moulin de Rivière à Challand-Saint-Anselme. Estratto da: Lo Flambò - Le Flambeau, 1980, n. 2.
- ^ a b Guida rurale della Valle d'Aosta - Comunità Montana Evançon[collegamento interrotto], pp. 20-21.
- ^ (IT, FR, EN) Sito dedicato al Rû d'Arlaz, su comune.challand-st-anselme.ao.it (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2011).
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ www.lovevda.it, su lovevda.it. URL consultato l'11 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2018).
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 3.
- ^ a b c d e f g http://amministratori.interno.it/
- ^ (IT, FR) Sito della sezione di tsan di Challand-Saint-Anselme, su tsanchalland.org. URL consultato il 14 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 26 settembre 2011).
- ^ Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Amé Gorret, Varale Giovanni, Guida illustrata della Valle di Challant o d'Ayas, Biella, Tipografia commerciale, 1899
- Robert Berton, Anthroponymie valdôtaine: familiaire de la communauté de montagne de l'Évançon. Table alphabétique des noms de famille et prénoms des paroisses de: Ayas, Brusson, Challand-Saint-Anselme, Challand-Saint-Victor, Verrès, Arnad, Issogne, Champdepraz, Montjovet-Bourg, Montjovet-la-Rivière, Montjovet-Saint-Eusèbe, Quart, Musumeci, 1984
- Jean-Auguste Voulaz, Le Rû Herbal - Aperçu historique, documents, Aoste, Association Valdôtaine des Archives Sonores (AVAS), 1985.
- Jean-Auguste Voulaz, Voyage autour du... clocher de Challand-Saint-Anselme, in Lo Flambò / Le Flambeau, Revue du Comité des traditions valdôtaines, 1989, n.4
- Annick Richard. Le district aurifère de Challant (Val d'Aoste-Italie): gitologie, géochimie et métallogénie de l'or. Thèse de doctorat de spécialité, Université scientifique et médicale, Grenoble 1981.
- Julien Pignet, Challand ou Challant ? : note ortographique, Aoste, typographie Duc, 1961
- Abbé Louis Bonin, Vallée de Challand - Brusson - Guide et folk-lore, Mondovì, Mondovì Tipografia Commerciale, 1928.
- Jean-Auguste Voulaz, Lo fioladjo: une ancienne tradition disparue de nos jours dont le souvenir, bien que terni par le temps, existe encore à Challand-Saint-Anselme, in Lo Falmbò/Le Flambeau, Revue du Comité des traditions valdôtaines, 1986, n. 1, pp. 33–39
- Jean-Auguste Voulaz, Le moulin de Rivière à Challand-Saint-Anselme, in Lo Flambò / Le Flambeau, Revue du Comité des Traditions Valdôtaines, 1980, n. 2, pp. 41–52
- Patrizio Vichi, 1929: dal Concordato al plebiscito: Brusson e Challant i comuni più antifascisti d'Italia, Aosta: Vichi, 2010
- Jean-Auguste Voulaz (a cura di), La paroisse de Saint-Anselme de Challand: d'après les rapports rédigés par les curés Jean-Barthélemy Davisod (1786), Jean-Pierre Obert (1820), Charles-Emmanuel Bésenval (1883), soit "Etat des paroisses" : documents à servir pour son histoire, Pavone Canavese: Pheljna, 1998
- Guida Rurale della Valle d'Aosta. Comunità Montana Evançon, Assessorato Agricoltura e Risorse Naturali - Regione Autonoma Valle d'Aosta, 2009.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Challand-Saint-Anselme
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (IT, FR) Sito ufficiale, su comune.challand-st-anselme.ao.it.
- Challand-Saint-Anselme, su sapere.it, De Agostini.
- Challand-Saint-Anselme s, su sito ufficiale del Turismo in Valle d'Aosta (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2014).