Gignod comune | |
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(IT) Comune di Gignod (FR) Commune de Gignod | |
Panorama di Gignod | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Valle d'Aosta |
Provincia | Non presente |
Amministrazione | |
Capoluogo | Le Plan-du-Château |
Sindaco | Gabriella Farcoz (lista civica Vivre Gignod) dall'11-5-2015 |
Lingue ufficiali | Francese, italiano |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 45°47′N 7°18′E |
Altitudine | 988 m s.l.m. |
Superficie | 25,98 km² |
Abitanti | 1 718[1] (31-12-2020) |
Densità | 66,13 ab./km² |
Frazioni | Arliod, Arsanières, Buthier, La Bédégaz, Caravex, La Caou, Chambavaz, Le Champex, Champ-Long, Champ-Lorençal, Champorcher, Le Château, Le Châtelair, La Chériéty, Chez-Courtil, Chez-Henry, Chez-Percher, Chez-Roncoz, Chez-Roux, Chez-Sentin, Clémencey, La Clusaz, La Colière, La Condéminaz, Les Côtes, Cré, Les Croux, La Faverge, Les Fiou, La Forge, Le Gorrey, Lexert, Les Maisonnettes, Meylan, La Minchettaz, Mont-Joux, Le Moré, Le Moulin, Pierre-Besse, Le Petit-Quart, Le Plan-du-Château (capoluogo), Plan–Meylan, La Côte-du-Planet, Le Planet, La Ressaz, Rovin, Roisod, Savin, Seissinod, Tercinod, Valcartey, Variney, Véclos, Véfan, Alpe-Ronc, Ronc-Parmé, Rebiache, Peroula, Pleyère |
Comuni confinanti | Allein, Aosta, Doues, Étroubles, Roisan, Saint-Oyen, Saint-Pierre, Saint-Rhémy-en-Bosses, Sarre |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 11010 |
Prefisso | 0165 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 007030 |
Cod. catastale | E029 |
Targa | AO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona F, 3 505 GG[3] |
Nome abitanti | (FR) Gignoleins |
Patrono | sant'Ilario |
Giorno festivo | 13 gennaio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Gignod all'interno della Valle d'Aosta | |
Sito istituzionale | |
Gignod (pron. fr. AFI: [ʒiɲo], Gignaud in grafia antica omofona, Dzegnoù in patois valdostano[4]) è un comune italiano sparso di 1 718 abitanti[1], che si estende tra la Valpelline e la Valle del Gran San Bernardo, due valli laterali della Valle d'Aosta.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]- Classificazione sismica: zona 4 (sismicità molto bassa)[5]
Clima
[modifica | modifica wikitesto]In inverno le temperature sono particolarmente rigide. La Valpelline è conosciuta localmente come Combe Froide (in francese) o Coumba fréda (in patois), cioè "valle fredda".
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il toponimo Gignod potrebbe derivare dal nome latino di persona Gennius con l'aggiunta del suffisso -od che indica possesso[6].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Da Gignod, in epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romana consolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia.
In epoca fascista, il comune fu accorpato a quello di Aosta.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Gignod sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 19 settembre 1993.[7]
«Cinque punti di rosso equipollenti a quattro d'argento; al capo d'argento, caricato dell'aquila bicipite di nero, con entrambe le teste coronate all'antica, dello stesso. Ornamenti esteriori da Comune.[8]»
Lo stemma comunale riproduce, con il capo d'argento anziché d'oro, il blasone della casata dei Pallavicino. Tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento il comune fece occasionalmente uso dello stemma dei nobili De Gignod (o De Gignio), cosignori del luogo, citati in vari documenti tra il 1281 e il 1409, che portavano: d'oro al castello turrito di due pezzi e merlato alla guelfa, il tutto di rosso, murato di nero e aperto del campo, cimato da un corvo di nero, passante sulla cortina.[9]
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di nero.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- la chiesa parrocchiale di Sant'Ilario
- il castello di Gignod, scomparso, i cui ruderi servirono alla costruzione della chiesa parrocchiale[10][11]
- la torre di Gignod
- la casaforte di Archiéry, a valle della torre di Gignod, documentata dal 1409; restaurata nel 1596 per volere del prevosto della cattedrale di Aosta, Antonio d'Avise, conserva alcune finestre in pietra lavorata.[11][12]
- nella casaforte Caravex, in località Caravex, ha sede la Maison de l'Artisanat International - MAIN, temporaneamente chiusa[13]
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Panorama dai ruderi nel Parc de La Tour
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La chiesa
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Plan Château (il capoluogo)
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La casaforte di Archiéry (foto di André Zanotto)
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[14]
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Biblioteche
[modifica | modifica wikitesto]In Frazione Capoluogo, nella "Maison des associations", ha sede la biblioteca comunale.
Eventi
[modifica | modifica wikitesto]- Féta di teuteun[15] - ad agosto, sagra del teuteun, mammella bovina salmistrata tipica valdostana;
- Processione alla punta Chaligne (2608 m slm), ogni anno il 16 agosto, in segno di ringraziamento dei sopravvissuti alla peste del Seicento, che decimò la popolazione. Un corteo parte anche dalle località della collina di Aosta (Arpuilles, Cache, Champailler, Entrebin, Excenex, Laravoire, Signayes, Vignole et Cossan). In vetta viene in seguito celebrata la messa.
Carnevale della Combe Froide
[modifica | modifica wikitesto]A carnevale, di grande interesse la sfilata delle Landzette, le maschere tradizionali della Coumba Freida. Tali maschere sono ispirate alla divisa delle truppe napoleoniche, che seminarono il terrore al loro passaggio nel maggio del 1800. Per esorcizzare questo evento, la popolazione della Coumba Freida, la zona della Valpelline e della Valle del Gran San Bernardo, ha elaborato nei secoli una coloratissima parodia delle divise militari dell'epoca, e il giorno del carnevale percorrono tutti i comuni delle due vallate in maniera estremamente chiassosa e festosa.
Economia
[modifica | modifica wikitesto]Artigianato
[modifica | modifica wikitesto]Per quanto riguarda l'artigianato, importante è la lavorazione del legno finalizzata alla realizzazione di vari oggetti, tra i quali scatole e armadietti.[16]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Grand-Combin.
Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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8 luglio 1985 | 26 maggio 1990 | Ovando Vallet | Union Valdôtaine | Sindaco | [17] |
26 maggio 1990 | 7 febbraio 1991 | Virgilio Borre | Union Valdôtaine | Sindaco | [17] |
7 febbraio 1991 | 25 febbraio 1993 | Attilio Fassin | Union Valdôtaine | Sindaco | [17] |
30 marzo 1993 | 29 maggio 1995 | Sergio Jovial | Union Valdôtaine | Sindaco | [17] |
29 maggio 1995 | 18 giugno 1998 | Ennio Pastoret | Union Valdôtaine | Sindaco | [17] |
18 giugno 1998 | 8 maggio 2000 | Claudio Brédy | Union Valdôtaine | Sindaco | [17] |
8 maggio 2000 | 9 maggio 2005 | Claudio Brédy | lista civica | Sindaco | [17] |
9 maggio 2005 | 24 maggio 2010 | Claudio Brédy | lista civica | Sindaco | [17] |
24 maggio 2010 | 11 maggio 2015 | Riccardo Farcoz | lista civica | Sindaco | [17] |
11 maggio 2015 | in carica | Gabriella Farcoz | lista civica | Sindaco |
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]Sport
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio di Gignod offre sentieri segnati per le escursioni e la mountain-bike; in inverno si può praticare lo scialpinismo e l'heliski.
In località Arsanières si trova un campo da golf a 9 buche.[18]
Rispetto agli sport popolari, Gignod è tra i comuni valdostani quello in cui la pétanque è maggiormente giocata.
Si gioca anche a fiolet e a rebatta, caratteristici sport tradizionali valdostani.[19]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 306, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Le zone sismiche in Italia: Valle-Aosta, statistica 2006, abspace.it
- ^ Comune di Gignod, su Comuni-Italiani.it. URL consultato l'8 ottobre 2021.
- ^ Gignod, decreto 1993-09-17 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato.
- ^ Decreto del Presidente della Repubblica del 17/09/1993 (PDF).
- ^ Joseph Rivolin, Gignod, su araldicacivica.it. URL consultato il 18 ottobre 2021.
- ^ Circuito etnografico dei villaggi. Intervento 6. Gignod, su Comunità Montana - Communauté de Montagne Grand Combin. URL consultato il 22 settembre 2023.
- ^ a b André Zanotto, Castelli valdostani, Quart (AO), Musumeci, 2002 [1980], p. 98, ISBN 88-7032-049-9.
- ^ Casa forte Archiery, su www.lovevda.it. URL consultato il 22 settembre 2023.
- ^ lovevda.it, https://www.lovevda.it/it/banca-dati/9/sedi-espositive/gignod/main-maison-de-l-artisanat-international/1330 . URL consultato il 22 settembre 2023.
- ^ ISTAT
- ^ Teuteun Archiviato l'11 dicembre 2013 in Internet Archive.
- ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 3.
- ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/
- ^ Gignod Archiviato il 25 agosto 2012 in Internet Archive. sul sito ufficiale del Turismo della Regione Valle d'Aosta
- ^ Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Comunità montana Grand Combin (a cura di), Guida rurale della Valle d'Aosta: Comunità montana Grand Combin, 2009.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gignod
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (IT, FR) Sito ufficiale, su comune.gignod.ao.it.
- (IT, FR, EN, DE, ES) I carnevali della Combe Froide, su lovevda.it.