Coordinate: 46°29′53.21″N 11°21′17.21″E

Bolzano

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – "Bozen" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Bolzano (disambigua) o Bozen (disambigua).
Bolzano
comune
(IT) Città di Bolzano
(DE) Stadt Bozen
Bolzano – Veduta
Bolzano – Veduta
Panorama
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoRenzo Caramaschi (indipendente di centro-sinistra) dal 23-5-2016 (2º mandato dal 6-10-2020)
Lingue ufficialiitaliano, tedesco
Territorio
Coordinate46°29′53.21″N 11°21′17.21″E
Altitudine262 m s.l.m.
Superficie52,29 km²
Abitanti106 591[3] (30-6-2024)
Densità2 038,46 ab./km²
Frazioninessuna[1]
Comuni confinantiAppiano sulla Strada del Vino, Cornedo all'Isarco, Laives, Nova Ponente, Renon, San Genesio Atesino, Terlano, Vadena
Altre informazioni
Cod. postale39100
Prefisso0471
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021008
Cod. catastaleA952
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[4]
Cl. climaticazona E, 2 791 GG[5]
Nome abitanti(IT) bolzanini
(DE) Bozner o Bozener[2]
PatronoMaria Assunta, Arrigo da Bolzano
Giorno festivolunedì di Pentecoste
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bolzano
Bolzano
Bolzano – Mappa
Bolzano – Mappa
Posizione del comune di Bolzano nel territorio dell'omonima provincia
Sito istituzionale

Bolzano (AFI: /bolˈʦano/, ascolta[6], pronuncia locale /bolˈʣano/[7]; Bozen in tedesco, AFI: /boːtsən̩/; Balsan, Bulsan o Busan in ladino, AFI: /bʊlˈzan/ o /balˈzan/; Pouzen, Poazen o Pöazen in dialetto sudtirolese; Bolzan in dialetto trentino, AFI: /bol'zan/; Bolsan in veneto; Bolgiano in italiano antico[8]) è un comune italiano di 106 591 abitanti[3], capoluogo dell'omonima provincia autonoma in Trentino-Alto Adige.

La popolazione della città di Bolzano, secondo il censimento del 2011, è per il 73,30% di lingua italiana, per il 25,02% di lingua tedesca e per lo 0,68% di lingua ladina.[9] L'agglomerazione, comprendente i comuni di Appiano sulla Strada del Vino, Bronzolo, Cornedo, Laives, Ora, San Genesio, Terlano e Vadena, al 1º gennaio 2022 contava 167 912 abitanti[10].

Geografia fisica

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia di Bolzano.
Ingrandisci
Panorama di Bolzano verso il Gruppo del Catinaccio
Veduta aerea di Bolzano guardando da nord-est verso sud-ovest

Bolzano è situata alla quota di 265 m nella parte orientale dell'ampia conca originata dalla congiunzione delle valli dell'Isarco, Sarentina e dell'Adige. La conca è delimitata a ovest dalla catena della Mendola, a nord-ovest dell'Altopiano del Salto (Salten, 1500 m), a nord-est da una cima minore del Renon (Ritten) chiamata Monte Tondo (Hörtenberg e Grumer Eck, 1110 m) e a sud-est dal Monte Pozza (Titschen, 1619 m) sul cui versante settentrionale si trova la località Colle, il cui nome è spesso impropriamente usato per designare l'intero monte.

Una piccola balza rocciosa di quest'ultimo, chiamata Virgolo (Virgl), si erge verticalmente a ridosso della città.

La città è collegata ai tre monti più vicini da funivie che superano ciascuna circa mille metri di dislivello: la funivia del Colle che risale il Monte Pozza sino al Colle di Villa (Herrenkohlern), quella del Renon con arrivo a Soprabolzano e quella di San Genesio che raggiunge l'omonimo paese sull'altopiano del Salto. Dalla città, guardando in direzione est lungo la val d'Isarco, si vede il poco lontano e suggestivo Catinaccio (Rosengarten, 3004 m), che è parte delle Dolomiti, con le caratteristiche Torri del Vajolet.

Bolzano è attraversata dal torrente Talvera che confluisce in città nel fiume Isarco, il quale a sua volta si getta nell'Adige pochi chilometri a sud della città stessa. Il nucleo storico della città risiede nel triangolo delimitato a ovest dal torrente Talvera, a sud dal fiume Isarco e a nord-est dal Monte Tondo.

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Bolzano San Giacomo.

Il clima della città, situata in un fondovalle alpino, risulta essere subcontinentale, con minime invernali di norma sotto lo zero e massime estive anche oltre i 35 °C; le precipitazioni non sono molto abbondanti, cadendo medialmente poco più di 700 mm di pioggia annui che si distribuiscono con un massimo in estate, quando possono svilupparsi temporali, e un minimo in inverno quando generalmente compaiono sotto forma di neve.
Le aree del territorio comunale situate a quote superiori sono caratterizzate da un clima alpino, i cui caratteri variano in funzione dell'altitudine, dell'orografia e dell'esposizione. D'estate fa molto caldo e in inverno abbastanza freddo, per colpa anche della posizione in una conca che impedisce il ricambio d'aria.

Origini del nome

[modifica | modifica wikitesto]
Cartello stradale bilingue
Mappa di Bolzano e dintorni (1885-1890)

«In Pauzana valle, que lingua Teutisca Pozana nuncupatur.»

Il nome latino "Pons Drusi" non è alla base del nome odierno[12]. Vi sono due principali ipotesi sulla derivazione del nome "Bolzano" e "Bozen". La più diffusa è quella che indica il territorio di Bolzano come un antico possedimento di un uomo di nome "Bautius" (o "Baudius"), da cui derivò "Praedium Bautianum" o "Baudianum", ovvero "podere di Bautius" (o Baudius), poi tramutatosi in "Bauzanum", da cui attraverso varie trasformazioni il nome in italiano, tedesco e ladino[13][14][15]. La seconda ipotesi farebbe derivare il nome da un ipotetico "Castellum Balteanum", ossia "accampamento in terreno paludoso", dall'indoeuropeo *balt (la stessa radice da cui deriva la parola "Baltico")[16].

Il toponimo è attestato già dal tardo VII secolo[17] come "Bauzanum, Bauzana, Pauzana" e "Pozana", dai quali nomi sono derivate l'odierna forma tedesca "Bozen", conosciuta già nel 1133 (nell'età moderna scritta anche "Botzen" o "Potzen") e quella italiana nel 1223 (nell'età moderna anche nella variante "Bolgiano").[18] I nomi dialettali tedeschi sono "Boazen" (/'po:atsən/) o "Bouzen" (/'po:utsən/) e la /p/ è una caratteristica molto diffusa nella storia toponomastica (Pauzana, Pozana, Poczen, Pozen e Potzen), anche per la particolarità della pronuncia bavaro-austriaca che scambia spesso le /b/ con le /p/. Da "Pulsan" del 1500 derivano i nomi ladini:

Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Bolzano.
Frontespizio del registro contabile del borgomastro Konrad Lerhuber del 1471 con lo stemma cittadino a colori

La città di Bolzano possiede il suo stemma, unitamente all'istituzione del consiglio comunale, dal 1381, grazie al conferimento di apposito privilegio da parte del duca Leopoldo III d'Austria[19]. Lo stemma evoca i colori austriaci invertendone semplicemente l'ordinamento (bianco-rosso-bianco); al centro campeggia una stella a sei punte dorata, che verosimilmente fa riferimento alla Stella Maris, tipica rappresentazione allegorica della Madonna (patrona del duomo cittadino) nella liturgia cattolica.

Dopo essere stato modificato dal regime fascista nel 1931, nel contesto della sua campagna di italianizzazione dell'Alto Adige, lo stemma fu ristabilito nel dopoguerra, da ultimo con delibera del consiglio comunale di Bolzano nel 1988.

Veduta di Bolzano con la Beata Vergine e il beato Arrigo quali patroni della città. Olio su tela, 1802 ca., Museo Civico di Bolzano

Tradizionalmente considerati i due patroni della città sono la Beata Vergine e Arrigo da Bolzano.[20]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Bolzano.

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]

Castelli e residenze nobiliari

[modifica | modifica wikitesto]
Castel Mareccio (Burg Maretsch)
Castel Treuenstein (Burg Treuenstein)[21]
Castel Roncolo (Schloss Runkelstein)

Numerosi sono i castelli e le residenze storiche sul territorio comunale o nelle immediate vicinanze: per questo motivo la conca di Bolzano è considerata la zona con la più alta densità di castelli in Europa[22].

  • Residenza Berndorf (Ansitz Berndorf o anche Ansitz Hepperger): dimora della famiglia patrizia dei von Hepperger, maniero del XVII secolo, rimaneggiato nel XIX secolo, posto a Gries
  • Castel Firmiano (Schloss Sigmundskron): domina dall'alto il corso del fiume Adige. È stato ristrutturato e ora è la sede principale del Museo della Montagna ideato dal famoso alpinista Reinhold Messner.
  • Castel Flavon (Haselburg): castello medievale dei signori von Haselberg, domina il rione di Aslago (Oberau-Haslach), e ha subito un'importante ristrutturazione
  • Palazzo Gerstburg (Ansitz Gerstburg): dimora seicentesca dei Gerstl von Gerstburg, poi dei Giovanelli, con dipinti settecenteschi di Martin Knoller, sede del Tribunale amministrativo regionale
  • Castel Hörtenberg (Schloss Hörtenberg): situato nel quartiere di S. Osvaldo (St. Oswald), eretto nel XVI secolo dalla famiglia Hörtmair, poi dei signori Fuchs von Fuchsberg e dei Giovanelli[23]
  • Castel Mareccio (Schloss Maretsch): situato in pieno centro storico, lungo il corso del Talvera, circondato da vigneti. Affreschi del XVI secolo; alcune sale vengono adibite a numerose e prestigiose mostre temporanee
  • Palazzo Menz (Ansitz Menz): residenza della famiglia patrizia dei Menz, banchieri settecenteschi, in via della Mostra, adornato all'interno di pregevoli affreschi di Karl Henrici[24]
  • Castel Niederhaus, in via della Rena, abbattuto nel 1898
  • Castel Novale (Schloss Ried): situato all'imbocco della Val Sarentina (Sarntal)
  • Palazzo Pock (Palais Pock): già dei signori locali von Liechtenstein, storica sede del primo Teatro a Bolzano e dell'albergo Kaiserkrone, in piazza della Mostra[25]
  • Palazzo Prackenstein (Ansitz Prackenstein): dimora storica in via Cavour, già di proprietà dei nobiliari Goldegg zu Lindenburg
  • Castel Rafenstein (Burg Rafenstein): rovine dal Due al Cinquecento, risanate dal 2010
  • Castel Rendelstein (Burg Rendelstein): castelletto del 1200, lungo il corso del Talvera
  • Castel Roncolo (Schloss Runkelstein): situato all'imbocco della Val Sarentina nel comune di Renon ma di proprietà della città di Bolzano. È detto "il maniero illustrato" (Bilderburg) per gli affreschi tre e quattrocenteschi.[26] Ampio spazio dedicato a mostre permanenti e temporanee
  • Residenza Rottenbuch (Ansitz Rottenbuch): dimora nobiliare del XVII secolo, eretta da David Wagner, originario di Augusta, capostipite dei conti von Sarnthein,[27] sede della Soprintendenza ai beni culturali (Landesdenkmalamt)[28]
  • Castel Sant'Antonio (Schloss Klebenstein): dimora nobiliare del XIII secolo
  • Palazzo Stockhammer (Ansitz Stockhammer), in via Talvera, dimora patrizia del '700
  • Palazzo Stillendorf (Ansitz Stillendorf): dimora dei nobili von Zallinger, presso la Chiesa al Sacro Cuore
  • Palazzo Toggenburg (Ansitz Toggenburg): già sede dell'antico giudizio dei signori di Wanga, poi dei conti Sarnthein, dal XIX secolo proprietà dei conti Toggenburg
  • Palazzo Trapp (Ansitz Trapp): residenza dei conti von Trapp, in via della Mostra
  • Castel Treuenstein (Burg Treuenstein): torre merlata del XIII secolo, nota anche come Gescheibter Turm
  • Castel Weinegg (Burg Weineck): ne è rimasto solo la cappella di San Vigilio alle pendici del Virgolo (Virgl)

Ville storiche

Chiese cattoliche

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Bolzano.
Il Duomo visto da piazza Walther
La Vecchia Parrocchiale di Gries

Chiesa evangelica

[modifica | modifica wikitesto]
La chiesa evangelica di Bolzano su una cartolina del 1910
  • Chiesa evangelico-luterana di Gries-Bolzano (Evangelisch-lutheranische Christuskirche Gries-Bozen), eretta nel 1906-1908

Architetture civili e monumenti

[modifica | modifica wikitesto]
Panorama di Bolzano da ponte Roma

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]
Fotografia (colorata ex post) di Gries verso il Catinaccio del 1890 ca.

La popolazione della città, dopo anni di continuo calo (con il minimo storico degli ultimi trent'anni al censimento del 2001 con meno di 95 000 persone censite), è ora in netta ripresa, soprattutto grazie al saldo migratorio. Dopo avere contato una popolazione residente prossima ai 100 000 abitanti per tutto il 2006 e all'inizio del 2007, ha superato nuovamente il limite nel mese di marzo 2007. Bolzano ha registrato il primo superamento della quota dei 100 000 abitanti nel novembre 1966 arrivando al massimo il 31 dicembre 1975 con 107 112 residenti, con un successivo calo progressivo fino a oltrepassare in negativo il limite nel corso del 1991. Come già menzionato, la popolazione cittadina ha subito negli anni ottanta e novanta un marcato decremento, in buona parte legato al trasferimento di molti bolzanini in comuni limitrofi (Laives, Bronzolo, Appiano, Terlano), la cui popolazione è fortemente cresciuta negli stessi anni. A Bolzano vive il 20,4% dell'intera popolazione provinciale, e considerando l'intera agglomerazione (circa 150 000 abitanti), la popolazione concentrata in città e nei comuni limitrofi incide per circa il 30% a livello provinciale.

Il territorio di Bolzano è stato allargato due volte:

I tre territori storici di Bolzano (centro storico), Dodiciville e Gries costituiscono i tre comuni catastali dell'odierna Bolzano.

Abitanti censiti[29][30][31].

Panorama di Bolzano, da Castel Boymont (Schloss Boymont)

Evoluzione demografica per comuni storici:

Centro del quartiere di Gries

Città di Bolzano (fino al 1911 senza Dodiciville e fino al 1925 senza Gries)

  • 1890: 11 292
  • 1900: 12 872
  • 1910: 13 640 (con Dodiciville: 23 198)

Comune di Dodiciville (<1911)

Comune di Gries (<1925)

Gruppi linguistici

[modifica | modifica wikitesto]
Ripartizione linguistica 1991[32] 2001[32] 2011[33]
Madrelingua italiana 72,59% 73,00% 73,80%
Madrelingua tedesca 26,62% 26,29% 25,52%
Madrelingua ladina 0,79% 0,71% 0,68%

Bolzano ha la caratteristica principale di essere una città dove convivono tre gruppi linguistici: quello italiano, quello tedesco e quello, seppur ampiamente minoritario, ladino. All'ultimo censimento della popolazione la maggioranza si è dichiarata appartenente al gruppo linguistico italiano (74%), chi si è dichiarato appartenente al gruppo linguistico tedesco raggiunge il 25,5% mentre chi si è dichiarato ladino è lo 0,68%. Bolzano è dunque uno dei cinque comuni (Bolzano, Bronzolo, Laives, Salorno e Vadena) dell'Alto Adige dove la maggioranza della popolazione è italofona e di questi è quello con la percentuale superiore e in aumento rispetto al precedente censimento del 2001 (73,00%).

Gli italofoni sono sparsi in tutti i quartieri della città anche se sono in minoranza in alcuni quartieri storici (Centro Storico, Rencio, Gries) e una minoranza (perlopiù trentini) era già presente in città prima dell'annessione della città all'Italia. Secondo il censimento del 1890, gli italiani erano circa il 15% della popolazione bolzanina[34]. Il censimento del 1910 registrò un calo dei parlanti italiano o ladino, in quanto erano scesi nel comune di Bolzano, inclusa Dodiciville (escluso il comune di Gries) al 6,43% (3,74% Bolzano; 10,27% Dodiciville). La maggior parte degli italofoni non nati a Bolzano (soprattutto anziani e immigrati dal Sud Italia) proviene (al 31.12.2005) da Veneto (8,20%), Trentino (5,67%) e Calabria (2,47%) e sono in diminuzione, mentre aumentano le immigrazioni da regioni come Campania, Puglia e Sicilia. Comunque il 51,23% (in diminuzione rispetto all'anno precedente) è bolzanino di nascita. Gli italofoni di Bolzano non possiedono un proprio dialetto regionale anche se nella lingua italiana parlata a Bolzano esiste una componente veneto-trentina. Molti parlano l'idioma della regione d'origine (soprattutto il veneto e il trentino). Alcune comunità regionali hanno proprie associazioni per mantenere la cultura d'origine (Club Rodigino, Fogolâr Furlan, Circolo Sardo).

I germanofoni sono in maggioranza nei quartieri storici e ad Aslago e sono piuttosto numerosi nel quartiere popolare Europa a Don Bosco. I germanofoni abitano in gran maggioranza anche la campagna bolzanina. Numerosi sono anche i cittadini germanici[35] residenti a Bolzano. Prima dell'annessione di Bolzano all'Italia e prima dell'italianizzazione, Bolzano era una città quasi totalmente di lingua tedesca (84,99% nel 1890).

La comunità ladina di Bolzano è la più variegata dell'Alto Adige e infatti è composta da gardenesi, badioti, fassani, ampezzani e anche friulani (probabilmente anche nonesi, che pur essendosi dichiarati ladini, non vengono riconosciuti come tali). I dichiarati al gruppo linguistico ladino non superano comunque lo 0,71% e sono di fatto superati dalle comunità immigrate più numerose. A Bolzano hanno sede la Comunità ladina (Comunanza Ladina a Bulsan), la Consulta ladina istituita dalla Città di Bolzano, l'Assessorato provinciale alla Cultura Ladina e l'Istituto Pedagogico Ladino.

A Bolzano è inoltre presente la minoranza dei sinti, composta da circa 180 persone residenti perlopiù nei campi sosta della periferia della città. I sinti sono cittadini italiani residenti in Alto Adige da molte generazioni ed esiste un'associazione romanés (Nevo Drom). Negli ultimi anni si sono aggiunti circa 130 rom provenienti dalla ex Jugoslavia.

Etnie e minoranze straniere

[modifica | modifica wikitesto]

Negli ultimi anni la popolazione straniera residente a Bolzano è cresciuta in modo considerevole tanto da superare l'11% degli abitanti (fine 2008); nel 2006 nel capoluogo risiedeva il 31,8% della popolazione straniera in Alto Adige. Al 31 dicembre 2006 in due circoscrizioni su cinque, Centro-Piani-Rencio (Zentrum-Bozner Boden-Rentsch) e Oltrisarco-Aslago (Oberau-Haslach), gli immigrati superano il 10% (rispettivamente il 13,6% e l'11,7%). Due comunità straniere superano le 1 000 unità (31 dicembre 2006): la maggiore è quella albanese, che al 31 dicembre 2006 contava 1 818 residenti (l'1,82% della popolazione), seguita da marocchini (1 111), pakistani (567), germanici[35] (491), peruviani (371), ucraini (333) e macedoni (327). Abbondantemente sopra le 100 unità anche romeni, tunisini, serbi e montenegrini, moldavi, cinesi, austriaci, polacchi, bengalesi, senegalesi e croati. Le nazionalità presenti al 31 dicembre 2006 erano 105 e in numeri assoluti Bolzano ha il maggior numero di immigrati della regione. In città sono presenti molte associazioni di stranieri, una radio bolzanina dedica programmi multilingui alle principali comunità e il comune ha istituito la Consulta immigrati di Bolzano, eletta dai cittadini e dalle cittadine extracomunitari residenti in città: la consulta è composta da 16 membri e il presidente (con mandato di un anno) è l'albanese Artan Mullaymeri (dal giugno 2006). Le elezioni per la consulta registrarono una grossa affluenza.

Secondo i dati ISTAT[36] al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera residente era di 15.767 persone, pari al 14,87% della popolazione.[37]

Al 2020 le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

  1. Albania, 2 512
  2. Egitto, 2 889
  3. Pakistan, 1 249
  4. Romania, 1 127
  5. Ucraina, 809
  6. Cina, 769
  7. Germania, 688
  8. Moldavia, 549
  9. Bangladesh, 468
  10. Perù, 440
Chiesa Evangelico-luterana (Evangelisch-Lutherische Christus-Kirche) del 1908

La maggioranza dei bolzanini, sia italofoni sia germanofoni, è di religione cattolica romana e Bolzano è dal 1964 sede vescovile della Diocesi di Bolzano-Bressanone. Inoltre Bolzano è suddivisa in due decanati e diciannove parrocchie (10 bilingui, 7 italiane e 2 tedesche). Sempre più spesso si svolgono messe soprattutto per la comunità polacca o ispanica. A Bolzano è però presente da più di un secolo la più numerosa comunità evangelico-luterana della regione composta da circa 600 fedeli e con una propria chiesa e un proprio pastore.[38] La comunità fa parte della Chiesa evangelica luterana in Italia e il territorio della comunità di Bolzano va dal Brennero alla riva orientale del lago di Garda e inoltre ha a disposizione uno spazio sulla radio del Sender Bozen della RAI. La chiesa evangelico-luterana è il luogo di culto anche della comunità veterocattolica facente capo alla Chiesa vetero-cattolica d'Austria. A Bolzano sono presenti anche molti testimoni di Geova e seguaci di altre confessioni libere come quelli della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno, Chiesa neo-apostolica e della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni (mormoni), tutte con una sede a Bolzano.

A Bolzano sono sempre state presenti piccole comunità ebraiche, anche se non sempre stabili e non numerose. La comunità ebraica più importante della regione è quella di Merano (falcidiata negli ultimi anni della seconda guerra mondiale dai nazisti, con gravi complicità locali) dove è presente una sinagoga e alla quale fanno capo tutte le famiglie ebraiche dell'Alto Adige (circa 60 membri) e quindi anche di Bolzano, dove si trova invece il più grande cimitero ebraico della regione. Con l'immigrazione sono giunti anche i cristiani ortodossi e cattolici di rito bizantino e latino. A Bolzano esiste una comunità greco-cattolica romena che celebra la messa bizantina in lingua romena nella cappella della chiesa di San Pio X in via Resia. La comunità ortodossa romena ha le sue celebrazioni liturgiche nella piccola chiesa vicina alla stazione ferroviaria. Una comunità russo-ortodossa storica è presente a Merano. I musulmani superano le 3 000 unità (ossia circa il 3% della popolazione) rendendo la comunità islamica la più numerosa tra le fedi minoritarie. Nonostante ciò non sono ancora presenti luoghi di culto stabili.

Istituzioni, enti e associazioni

[modifica | modifica wikitesto]

Bolzano viene sempre più spesso definita e si definisce come Capitale delle Alpi o della Montagna. Anche il prestigioso quotidiano inglese Times[39] descrive Bolzano come il «centro mondiale della storia della montagna». Infatti a Bolzano hanno sede il Museo archeologico con Ötzi, l'uomo dei ghiacci, il Museo internazionale della montagna di Reinhold Messner e Bolzano è anche sede, dal settembre 2003[40], con Innsbruck del Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi[41]. La sede è all'interno dell'EURAC. Bolzano è anche sede della segreteria dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. La città fa parte della comunità di lavoro Città delle Alpi ed è gemellata con la città ungherese di Sopron, ma da qualche anno intrattiene rapporti non ufficiali anche con la sua capitale Budapest, nonché con altre città europee. Nel 2008 la comunità di interessi "Città delle Alpi" ha attribuito a Bolzano il titolo di Città alpina dell'anno 2009[42].

Qualità della vita

[modifica | modifica wikitesto]

La città, secondo quanto riportato nel rapporto di Legambiente "Ecosistema Urbano 2017", si è classificata al terzo posto nella classifica delle migliori città italiane per qualità dell'ambiente e della vita.[43] Nell'anno successivo si è aggiudicata il secondo posto.[44]

Nel 2008 ha ospitato con Trento la settima edizione della biennale d'arte contemporanea Manifesta ed era candidata per diventare la capitale europea della cultura nel 2019.

Fra le numerose biblioteche spiccano:

Inoltre vi sono tre archivi di rilievo, l'Archivio Provinciale di Bolzano (Südtiroler Landesarchiv)[45], l'Archivio di Stato di Bolzano (Staatsarchiv Bozen)[46] e l'Archivio Storico della Città di Bolzano (Stadtarchiv Bozen)[47].

L'accademia europea di ricerca transdisciplinare Eurac Research a Bolzano

Nel campo di ricerca e innovazione sono presenti le seguenti strutture:

  • La Libera Università di Bolzano è un ente attivo nella ricerca tramite numerosi progetti di ricerca di base e ricerca in partenariato con le aziende tramite le 5 facoltà di cui si compone in vari campi delle scienze, della tecnologia, dell'economia, del design e nelle scienze umanistiche
  • L'Accademia Europea di Bolzano (EURAC), operativa dal 1992, è un centro di ricerca suddiviso in nove istituti che operano su aree quali la linguistica, le minoranze e le autonomie territoriali, lo sviluppo sostenibile, scienze della vita e management. I suoi ricercatori provengono da tutto il mondo. L'EURAC gode di ampio riconoscimento internazionale ed è coinvolta anche nella ricerca di una soluzione per i problemi del Kosovo ed è stata visitata anche dal Dalai Lama, interessato a trovare una soluzione di autonomia per il Tibet simile a quella dell'Alto Adige.
  • L'Istituto per lo studio delle mummie, polo di ricerca dedicato allo studio e alla conservazione di corpi mummificati e imbalsamati di interesse archeologico come la mummia del Similaun.
  • Il Techno Innovation Park South Tyrol (TIS), fino al 2006 Business Innovation Centre (BIC), un polo d'innovazione per la crescita e lo sviluppo globale delle imprese altoatesine. La sede del TIS occupa le piccole "torri gemelle" nella zona produttiva di Bolzano Sud. Dal 1º gennaio 2016 il TIS, insieme ad altre tre aziende controllate dalla Provincia di Bolzano (SMG, EOS e una parte della BLS) è confluito nella IDM Alto Adige-Südtirol, l'azienda speciale della Provincia di Bolzano e della Camera di commercio dedicata all'economia altoatesina. Nel 2017 nasce a Bolzano Sud il parco tecnologico NOI Techpark Südtirol-Alto Adige all'interno della sede della ex-Alumix: era previsto che il TIS avrebbe gestito i contenuti del NOI Techpark.
  • Il Fraunhofer Innovation Engineering Center IEC, organizzazione di ricerca applicata; Bolzano ne è la sede italiana dal 2009.[48]
  • Il Centro ricerche e sviluppo Leitner Technologies, che si occupa di innovativi sistemi di trasporto urbano e extraurbano, dal 2007.
  • Nel febbraio 2010 un gruppo di ricercatori, tra cui il radiologo bolzanino Paul Gostner dell'EURAC, hanno svelato il segreto della morte di Tutankhamon.[49], così come nel 2012 chiarì la morte violente del faraone Ramses III.[50]

A Bolzano sono presenti 29 scuole medie superiori frequentate da 7.864 studenti (anno scolastico 2006/2007). I bambini frequentanti le scuole elementari sono invece 4.639 (l'8,8% è straniero) e gli scolari delle medie inferiori sono 2.906 (il 7,62% è straniero): i dati sono riferiti all'anno scolastico 2004/2005. Per quel che riguarda l'istruzione superiore la città può vantare diverse strutture:

Dal 1780 esiste il Liceo dei Francescani di Bolzano. L'ex Istituto Musicale Antonio Vivaldi, presente dal 1977, era una scuola civica di musica a carattere provinciale: ora afferisce all'Intendenza scolastica in lingua italiana. L'Istituto tecnico economico Cesare Battisti è nato nel 1874 come Gewerbeschule.

La Libera Università di Bolzano (rettorato)
  • la Libera Università di Bolzano, un'università trilingue internazionale (tedesco, inglese, italiano) nata nel 1997 con sedi distaccate anche a Bressanone-Brixen e Brunico-Bruneck e che in totale conta 3.482 studenti provenienti da 63 nazioni[51]. Quattro delle cinque facoltà dell'ateneo hanno sede a Bolzano.

Musei e gallerie d'arte

[modifica | modifica wikitesto]
Il Museion

Diversi sono i musei. Il più importante – di rilevanza mondiale, con la media di 800 visitatori al giorno – è il Museo archeologico provinciale, in cui è conservato il corpo di Ötzi, il famoso uomo dei ghiacci o del Similaun.

  • Museo archeologico provinciale di Bolzano
  • Museo Civico - Dal 2003 è parzialmente chiuso per un lungo restauro e non è chiaro quando dovrebbe riaprire i battenti: il comune ha infatti problemi a sostenere l'intera somma necessaria e chiede un grosso contributo alla provincia[52]. Nel progetto attuale la ristrutturazione comprende una nuova ala, costituita da un cubo di cinque piani (progetto Hitthaler-Schwienbacher); l'accesso dovrebbe essere in corrispondenza di uno slargo da realizzarsi presso via Museo, accanto alla Biblioteca comunale, e che probabilmente prenderà il nome di piazzetta Cassa di Risparmio (la Sparkasse infatti, come affermato dal suo presidente Norbert Plattner, dovrebbe contribuire all'opera con 400 000 Euro). È pure previsto un collegamento sotterraneo con il museo archeologico.
  • Museion - Il museo di arte moderna e contemporanea della città. Nato nel 1985, fino al maggio 2008 è stato ospitato nell'edificio dove ha sede anche la Libera Università di Bolzano. Successivamente si è spostato nella nuova sede, in via Dante: un avveniristico cubo in vetro e acciaio.
  • Museo di scienze naturali - Disposto su tre piani: il piano terra dedicato alle mostre temporanee, gli altri due alle mostre permanenti ("Geologia dell'Alto Adige" e "Ambienti naturali dell'Alto Adige") - considerato particolarmente interessante ed educativo per i bambini
  • Museo della Scuola - Primo Schulmuseum in Italia. Ospitato all'interno delle elementari Dante Alighieri, raccoglie materiale documentario storico e didattico. Importante la raccolta di cartelloni e l'archivio fotografico
  • Museo Mercantile – All'interno del Palazzo Mercantile, ospita una collezione di ritratti della Casa d'Austria e una sezione dedicata alla storia del magistrato mercantile e di Bolzano come capitale del commercio
  • Museo dei Presepi - All'interno dell'abbazia benedettina di Muri nel quartiere storico di Gries
  • Museo del duomo/Dommuseum – Allestito nel 2007 nella prepositura del duomo di Bolzano, mostra i tesori della chiesa collegiale di Bolzano
  • MMM Firmian - Messner Mountain Museum - Ospitato all'interno di Castel Firmiano è il nuovo museo dedicato alla «montagne e le sue genti» e realizzato per volontà di Reinhold Messner.

Lo spazio polifunzionale del Centro Trevi ospita frequenti mostre d'arte, ma anche convegni.

La città è ricca di gallerie d'arte:

  • Galleria Civica/Stadtgalerie[53]
  • ar/ge kunst Galleria Museo
  • Galleria Prisma
  • Galleria foto-forum
  • Galleria Goethe
  • Galleria Goethe2
  • Galleria Antonella Cattani
  • Lungomare
  • Kleine Galerie/Piccola Galleria

A Bolzano hanno sede le principali testate giornalistiche e le emittenti radiotelevisive dell'Alto Adige:

  • L'Alto Adige, fondato nel 1945, è il più importante quotidiano in lingua italiana dell'Alto Adige. Settimanalmente pubblica una pagina in lingua ladina.
  • La Dolomiten, fondata nel 1882 con il nome Der Tiroler ("Il Tirolese") è il quotidiano più importante e antico esistente in provincia di Bolzano e viene pubblicato in lingua tedesca (con una piccola parte in lingua ladina). Esce tutti i giorni esclusa la domenica.
  • Il Corriere dell'Alto Adige è un quotidiano nato dal Mattino dell'Alto Adige ed è allegato al Corriere della Sera.
  • La Neue Südtiroler Tageszeitung ("Nuovo quotidiano sudtirolese") è il secondo quotidiano in lingua tedesca dell'Alto Adige, nato nel 1996.
  • la ff – Südtiroler Wochenmagazin è un magazine settimanale di attualità e inchiesta in lingua tedesca nato come rivista di televisione e tempo libero (ff sta per "Fernsehen und Freizeit").
  • la Zett – Die Zeitung am Sonntag è la versione domenicale della Dolomiten.
  • la Südtiroler Wirtschaftszeitung ("Giornale economico sudtirolese") è un settimanale economico in lingua tedesca.
  • Il Segno pubblicato dalla diocesi è l'unico settimanale in lingua italiana.[senza fonte]
  • il Katholisches Sonntagsblatt ("Il foglio domenicale cattolico") è il settimanale diocesano in lingua tedesca.
  • kulturelemente (già distel) è un periodico che dal 1981 approfondisce tematiche culturali.[54]
  • InSide – Events in South Tyrol e Was Wann Wo (Cosa quando dove)[55] sono guide gratuite mensili e bilingui che raccolgono il calendario degli eventi e appuntamenti culturali e ricreativi della provincia.
  • Franz Magazine è una piattaforma per eventi culturali online, attivo dal 2010.[56]
  • METROpolis - Cultura & Sociale a Bolzano è l'unico periodico (mensile) in lingua italiana che segue in maniera specifica la vita culturale e sociale del capoluogo.

Inoltre vengono pubblicate varie riviste di associazioni (per esempio Der Schlern e Geschichte und Region/Storia e regione, entrambe riviste di storia regionale, o Il Cristallo, curata dal Centro di Cultura dell'Alto Adige[57], enti (per esempio Bolzano Notizie – Bozner Nachrichten del Comune di Bolzano)[58] o società. Molti quotidiani e riviste italiane, austriache e germaniche hanno un proprio corrispondente a Bolzano.

Anche l'agenzia ANSA ha una propria sede a Bolzano, con un servizio in lingua italiana e tedesca.

Radiotelevisione

[modifica | modifica wikitesto]
La sede RAI di Bolzano

A Bolzano è presente la sede regionale della RAI (il Trentino-Alto Adige ha due sedi autonome) che produce una programmazione radiotelevisiva in tedesco, italiano e ladino. Nel mese di ottobre 2006, a seguito delle numerose proteste, l'inizio dei programmi radio regionali in onda su Radio 2 nel primo pomeriggio dal lunedì al venerdì è stato posticipato alle 15.10 per consentire l'ascolto del programma "Viva Radio2", condotto da Fiorello e Marco Baldini, che fino a quel momento era bruscamente interrotto dopo circa mezz'ora per fare spazio a rotocalchi trentini e altoatesini.

A Bolzano ha sede una televisione privata in lingua italiana chiamata Video 33. Hanno una redazione in città anche le emittenti private regionali RTTR e TCA, la cui sede principale è a Trento.

Con l'avvento del digitale terrestre sono nate alcune nuove emittenti private provinciali, sia in italiano sia in tedesco (Alto Adige TV, Südtirol24 TV, Südtirol Digital Fernsehen)[59].

Sono più numerose le emittenti radiofoniche private: in italiano vi sono Radio NBC, Radio Tandem (che però si caratterizza per trasmissioni mistilingui e in lingue straniere) e Radio Sacra Famiglia, mentre in tedesco vi è la popolare Südtirol 1, Radio Grüne Welle e Radio Nord.

L'ORF (Radiotelevisione Austriaca) ha un ufficio a Bolzano e la redazione di Südtirol heute, il notiziario quotidiano della televisione austriaca per l'Alto Adige.

A Bolzano ha sede anche la RAS, un'azienda pubblica che provvede alla trasmissione in Alto Adige dei programmi radiotelevisivi dell'area germanica, austriaca e svizzera.

Teatro e musica

[modifica | modifica wikitesto]

Bolzano offre una ricca produzione nel campo teatrale e musicale.

Il Teatro Stabile, nato nel 1950 è il secondo teatro stabile d'Italia (successivo solo al Piccolo di Milano, del 1947) e realizza numerose e importanti produzioni di successo; l'omologo in lingua tedesca sono le Vereinigte Bühnen Bozen (VBB, Teatri riuniti di Bolzano): entrambe le istituzioni presentano i loro spettacoli nel Nuovo Teatro Comunale di Bolzano, in piazza Verdi (il Teatro Stabile anche al Teatro civico di Merano).

Oltre a ciò la stagione del Nuovo Teatro Comunale, che dura tutto l'anno, offre rappresentazioni teatrali, commedie, opera, operette, danza e musical. Tra le coproduzioni di grande successo vi è lo spettacolo di danza moderna Steel – The Legend of the Metal del Teatro Comunale di Bolzano e della Experidance Productions di Budapest.

Molto attivo nella promozione culturale in lingua italiana è da anni il Circolo la Comune, con un fitto cartellone di eventi che spaziano dal teatro (per lo più di stampo brillante) a manifestazioni etnico-culturali, dall'organizzazione di convegni alla proiezione di film che rimangono fuori dalle grandi catene di distribuzione.

A Bolzano sono presenti numerosi teatri:

Nuovo Teatro Comunale di Bolzano
  • il Nuovo Teatro Comunale, modernissimo edificio inaugurato nel 1999, è il principale polo teatrale della regione e dispone di una sala grande con una capienza di 802 posti e di un teatro studio da 215.
  • l'Auditorium Haydn è anch'esso stato inaugurato nel 1999 e ospita numerosi concerti sinfonici, tra cui vi è il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni. Ha una sala grande di 641 posti e una piccola di 100.
  • il Kulturhaus Walther von der Vogelweide ("Casa della cultura Walther von der Vogelweide") è un teatro con 536 posti e mette in scena spettacoli in lingua tedesca.
  • il Teatro Cristallo mette in scena spettacoli in lingua italiana e ha 436 posti.
  • il Teatro Comunale di Gries mette in scena spettacoli in entrambe le lingue e ha una capienza di 373 posti.
  • il Piccolo teatro Carambolage, nonostante la sua capienza di soli 99 posti, ha un'ampia offerta di spettacoli e cabaret.
  • il Theater im Hof-Cortile, offre dal 1999 prevalentemente spettacoli per un pubblico giovanile.
  • il Teatro Cinema Rainerum con una capienza di 405 posti, ristrutturato e ampliato nel 2010.

Molto numerosi inoltre sono i centri e le sale polifunzionali e di quartiere o i circoli culturali con un'ampia offerta.

Per quanto riguarda invece l'aspetto musicale a Bolzano è presente dal 1960 l'orchestra Haydn, voluta dalle Provincie e dai Comuni di Trento e Bolzano; l'Istituzione Concertistica Orchestrale (Konzertverein Bozen) è stata riconosciuta dal Ministero del Turismo e dello Spettacolo.[60]


Sono diversi i libri ambientati a Bolzano, con un incremento di gialli e noir avvenuto soprattutto a partire dalla metà degli anni Dieci del 2000. Tra i vari romanzi vi sono:


Voce da controllare
Questa voce o sezione sull'argomento Eventi è ritenuta da controllare.
Motivo: La sezione contiene eventi da verificare con fonti terze che ne accertino la rilevanza "almeno nazionale". Le feste popolari religiose vanno collocate nella sezione "Tradizioni e folclore". Da ristrutturare come da Teknopedia:Modello di voce/Centro abitato#Eventi

Partecipa alla discussione e/o correggi la voce.

A Bolzano si tiene ogni anno un grande numero di manifestazioni culturali. Di seguito le più importanti:

  • Bolzano Festival Bozen propone i concerti delle orchestre giovanili Gustav Mahler Jugendorchester ed EUYO dirette da Claudio Abbado, il Concorso Pianistico Internazionale Ferruccio Busoni (trasmesso in Euroradio), la rassegna Antiqua (musica rinascimentale e barocca) e l'Accademia Gustav Mahler. Grazie a ciò Bolzano viene definita la "capitale" europea della musica classica giovanile.
  • Transart è una manifestazione regionale di musica contemporanea[68]
  • Bolzano Danza – Tanzsommer Bozen è una manifestazione estiva di danza[69]
  • Musica in Aulis è un festival di musica da camera[70]
  • Südtirol Jazz Festival Alto Adige è un importante festival jazzistico internazionale estivo[71]
  • 4 Film Festival è un festival cinematografico biennale, all'interno del quale vengono presentati film e documentari a tema (Borderlands – Terre di confine), film muti rimusicati (Rimusicazioni) e cortometraggi.
  • ShortFilmFestival – a novembre di ogni anno due concorsi, nazionale e internazionale di cortometraggi (Opere Nuove e No Words)
  • Bozner Filmtage è una rassegna cinematografica organizzata dal Filmclub[72]
  • museumnovember, iniziative culturali nei musei bolzanini durante il mese di novembre che si conclude con la Lunga Notte dei Musei – Lange Nacht der Museen, nella quale i musei rimangono aperti fino a notte fonda e l'ingresso è libero. Durante la Lunga Notte dei Musei provinciale (in contemporanea all'omologa iniziativa austriaca) che si tiene in ottobre è il turno del MMM Firmian e del Museo della Tecnica (centrale idroelettrica Enel aperta al pubblico in alcune occasioni).
  • Wintermezzo, settimana musicale dedicata a Richard Strauss e Ludwig Thuille
  • Festival Studentesco Provinciale, raccoglie esibizioni artistiche (canto, danza classica e moderna, recitazione, cabaret, musica classica e moderna, pittura, scultura, cinematografia, nonché alcune prove nello stile dei Giochi senza Frontiere) di studenti e studentesse di tutte le scuole superiori del capoluogo e più in generale della Provincia.
  • ArtMaySound, festival no-profit di fumetto, musica e gioco, giunto nel 2013 alla sua settima edizione. Organizzato a cadenza annuale nel mese di maggio, porta a Bolzano fumettisti e artisti da tutta Italia, completando la sua offerta con mostre e concerti[73]
  • Seguendo una tradizione cattolica dell'area germanofona alpina a partire da qualche giorno prima allo stesso giorno dei Re Magi (6 gennaio) i bambini travestiti da Re Magi girano di casa in casa ad annunciare, cantando, la venuta di Cristo. Per questo motivo i bambini vengono chiamati Sternsinger o in italiano Cantori della Stella. Tra il 5 e il 6 gennaio è solito anche segnare le porte o i portoni con il gesso riportando le iniziali dei Re Magi e l'anno, che di norma dovrebbero essere lasciate per tutto l'anno.
  • carnevale: nel sabato che precede il martedì grasso viene replicata a Bolzano la sfilata dei carri del Carnevale di Laives.
  • 21 marzo: giornata FAI di Primavera.
  • fine maggio: Festa dello Speck in piazza Walther.
  • 10 agosto: Calici di Stelle (Lorenzinacht). Degustazioni di vini sotto i Portici.
  • inizio ottobre: Festa della Zucca in piazza Walther e mercato d'autunno nel centro storico.
  • 11 novembre: San Martino (Martinsnacht). Quando fa buio i bambini partecipano a una processione con in mano lanterne fatte spesso con le loro mani cantando canzoni sulle lanterne e la luce come la celebre "Laterne, Laterne, Sonne, Mond und Sterne" (Lanterna, lanterna, sole, luna e stelle).
  • fine novembre – 23 dicembre (fino al 6 gennaio dal 2013): Mercatino di Natale di Bolzano (Christkindlmarkt). Incominciato all'inizio degli anni novanta, è il più antico d'Italia a cui sono seguite numerose imitazioni. Mercatini di natale si tengono anche in altre zone della città come a Gries in piazza Mazzini o in via Roma, tuttavia il periodo dell'Avvento è il più animato dal punto di vista delle manifestazioni e delle tradizioni.
  • 6 dicembre: San Nicolò (Nikolausabend). Festa particolarmente sentita soprattutto dai bambini dove il Nikolaus regala loro dolciumi, mandarini e frutta secca contenuta spesso nel tradizionale sacchettino rosso. San Nicolò è accompagnato dal Krampus, il terribile diavolo che punisce i bambini cattivi.
  • Ogni due anni si tiene il premio letterario Autori da scoprire, a cui si è affiancato anche un premio cinematografico.
  • È punto d'incontro del LUG (Linux User Group) Bolzano-Bozen-Bulsan. Inoltre l'intero sistema operativo nelle scuole in lingua italiana è Linux.
  • Nel 2006 si poté assistere alla solenne celebrazione del centenario dell'associazione studentesca Laurins Tafelrunde Bozen, associazione di ispirazione cattolica-patriottica fondata nel 1906.
  • È sede del Convegno Internazionale CasaClima, riguardante tecniche edilizie per l'efficienza energetica degli edifici.
  • Nel 2012 vi ha avuto luogo l'85ª Adunata dell'Associazione Nazionale Alpini.

A Bolzano sono presenti due gruppi scout dell'Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI): il Bolzano 2 fondato nel 1948 con sede in piazza Don Bosco e avente il fazzolettone di colori blu, rosso e giallo e il Bolzano 4 fondato nel 1968 con sede in via Dalmazia e avente il fazzolettone di colori giallo e nero. Inoltre sono presenti due gruppi scout del Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani (CNGEI).

I Portici (Lauben), cuore antico del commercio bolzanino

Bolzano, città di origini mercantili, era stata trasformata dalla politica in città industriale, ma nell'ultimo trentennio si è trasformata da città industriale a centro terziario con una buona attività industriale e nelle campagne della periferia è presente un'attività agricola (mele, uva) di qualità, molto importante è anche il turismo (culturale, business e escursionistico). A Bolzano esistono una vasta e attiva zona produttiva, già industriale (ricerca scientifica, autoveicoli pesanti, acciaio ecc.) in cui sorge il centro d'innovazione Techno Innovation Park South Tyrol (TIS, nato dal BIC-Business Innovation Center) e anche alcune aree artigianali dedite alle produzioni e alle attività più varie. Tra le produzioni artigianali si possono citare quella importante e rinomata di mobili in legno, di mobili d'arte, di arredamenti tipici campagnoli, di tessuti, di tappeti, di ceramiche, oltre all'attività di bottaio, alla realizzazione di presepi, di sculture, di strumenti musicali e alla lavorazione del cuoio, del ferro battuto, del rame e del bronzo finalizzata a numerosi usi, come per esempio gli oggetti decorativi.[74] Il settore tradizionalmente più ricco e redditizio è in ogni caso il commercio (si veda la zona centrale, la più antica, con i caratteristici Portici o il quartiere fieristico). Questo può essere visto, ad esempio, nel grande magazzino Waltherpark. Nei prossimi anni dovrebbe nascere (nella stessa zona industriale) un polo economico che servirà di base per tutte le piccole e medie industrie/imprese del nord Italia come aiuto nello sviluppo nei primi anni di vita.

Il Salewa Headquarters a Bolzano Sud

La maggiore dimensione internazionale e l'incremento della ricerca scientifica delle principali aziende richiede anche un maggiore spazio edificabile. Una nuova area a Bolzano Sud, lungo via Einstein, è stata strappata alla campagna per potere ospitare nuovi insediamenti commerciali. In seguito alla sempre minore disponibilità di terreni edificabile (Bolzano è un comune con un territorio molto ridotto rispetto alla popolazione residente e alle attività operanti), sono stati comunicati nel corso dei primi mesi del 2007 i progetti per la costruzione di tre nuovi grattacieli: due torri gemelle ai Piani di rispettivamente 39 e 40 metri e una torre di 50 metri nell'area della nuova sede della Salewa, progettata dagli architetti milanesi Cino Zucchi e Park Associati, che ospita una palestra per l'arrampicata, un hotel, una caffetteria e un asilo, oltre al centro ricerca e sviluppo, uffici e sale conferenze. La torre quando venne terminata era il grattacielo più alto della regione, superando di mezzo metro le due torri residenziali nel quartiere Europa a Don Bosco, le più alte. In zona Piani è sorta la City Tower di 45 metri. Il primato della torre Salewa è stata però superato nel 2011 da una nuova torre in zona ex Magnesio di 57,50 metri, la torre Hafner. Nel 2018 la skyline della zona Piani è stata nuovamente mutata dalla torre Markas alta 40 metri.

Con il cambiamento di legislatura nel 2006 sono entrate in vigore le nuove leggi provinciali sul commercio al dettaglio nelle zone produttive; infatti molte erano e sono tuttora le richieste di aprire spazi commerciali nella zona produttiva di Bolzano Sud e in quella di Bolzano Est. A seguito di ciò sono sorti nella zona di Bolzano Sud un ipermercato Interspar di 3500 m² e un centro commerciale (Centrum) di circa 15000 m² con un ipermercato Poli di 2500 m², un negozio di elettronica Euronics, una palestra, un negozio di calzature Pittarello, uno di prodotti ittici surgelati e diversi altri esercizi commerciali minori. Da molto tempo si parla della realizzazione di un piccolo centro commerciale nel centro storico in un edificio ancora in fase di pianificazione e di un più grande centro commerciale nella zona dei Piani di Bolzano o nel futuro areale ferroviario.

Aspetti negativi della vita a Bolzano sono la non ancora completa comprensione reciproca fra abitanti di lingua italiana e tedesca, il relativo inquinamento (traffico veicolare, riscaldamento prolungato, industria) aggravato dalla mancanza di una vera e propria circonvallazione, i costi elevati delle merci di prima necessità e soprattutto degli alloggi. Quest'ultimo punto è aggravato dalla scarsa disponibilità di immobili privati destinati all'affitto, anche se è molto forte la presenza dell'edilizia pubblica (tramite l'IPES, l'Istituto provinciale per l'edilizia sociale).

Secondo dati Eurostat Bolzano con la sua provincia è l'area più ricca d'Italia e all'ottavo posto nell'Unione europea. Nel 2010 la città giunge prima nella classifica del giornale Il Sole 24 ore, precedendo Trento al secondo posto.[75]

City Tower

Secondo il censimento della popolazione 2001 al giorno di riferimento 22 ottobre lavoravano a Bolzano 61 376 collaboratori divisi in 11 672 luoghi di lavoro. Gli enti pubblici hanno primaria importanza con 315 luoghi di lavoro e 13 835 impiegati. Gli impiegati in organizzazioni no profit sono 2 308. Nella zona produttiva di Bolzano Sud lavorano all'incirca 11 000 persone. Nel 2006 il tasso di disoccupazione cittadino era dell'1,8%, contro una media provinciale del 2,6%. Essendo il principale centro politico, culturale, economico-finanziario e commerciale nonché industriale dell'Alto Adige, l'ente Provincia di Bolzano è il maggiore datore di retribuzione della provincia. Il tasso di occupazione è tra i più alti di Italia, soprattutto per quanto riguarda le donne.[76]

Aziende maggiori

[modifica | modifica wikitesto]
Questa voce non è neutrale!
La neutralità di questa voce o sezione sull'argomento aziende è stata messa in dubbio.
Motivo: controllare per possibile ingiusto rilievo

Per contribuire, correggi i toni enfatici o di parte e partecipa alla discussione. Non rimuovere questo avviso finché la disputa non è risolta. Segui i suggerimenti del progetto di riferimento.
Fiera Bolzano

Bolzano è sede di aziende piccole, medie e grandi, con un numero maggiore di quelle medio-piccole. Molte operano anche su un mercato internazionale, mentre altre svolgono un ruolo di primaria importanza solo in Alto Adige. Bolzano è il maggior polo produttivo della provincia e annovera le aziende tra le più grandi dell'Alto Adige. Le aziende più grandi sono la Fercam e gli stabilimenti di produzione di autoveicoli Iveco. I media, nel novembre 2006 avevano riferito che la Fercam sarebbe dovuta essere la prima azienda bolzanina a entrare alla borsa di Milano nel corso del 2007.[77] Nell'estate successiva l'azienda ha comunicato un rinvio a data da destinarsi.[78] Quasi contemporaneamente, il 18 luglio 2007, era la FRI-EL Green Power a comunicare l'intenzione di approdare a Piazza Affari.[79] L'autorizzazione alla quotazione è arrivata il 29 ottobre:[80] il collocamento aveva avuto inizio il 12 novembre,[81] ma proprio al termine del periodo di offerta, il 20 novembre lo sbarco a Piazza Affari saltava.[82]

Bolzano è un importante centro finanziario a livello regionale e la città è un'importante base per imprese, aziende, banche o imprese assicurative austriache e germaniche che vogliono entrare nel mercato italiano. Per contro molte imprese e aziende bolzanine operano nei mercati d'Oltralpe. Le banche bolzanine invece guardano in modo prioritario a un'espansione a sud.

I maggiori istituti di credito bolzanini sono:

Tra i principali istituti di credito stranieri sono da citare la sede italiana della Hypo Tirol Bank e le sedi italiane per leasing bancario di Hypo Vorarlberg e della Tiroler Sparkasse.

Business Forum di Bolzano

[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2011 la città ospita il Business Forum italo-germanico che riunisce nel Palazzo Mercantile i vertici dell'economia italiana e germanica, ovvero la Confindustria e il Bundesverband der Deutschen Industrie.[83]

Parco tecnologico

[modifica | modifica wikitesto]
Il parco tecnologico NOI Techpark di Bolzano

Dal 2017 esiste a Bolzano Sud il parco tecnologico NOI Techpark Südtirol/Alto Adige che funge da polo di innovazione tecnologica nei quattro settori Alpine Technology, Green Technology, Food Technology e Automation. In esso confluiscono anche iniziative della Fraunhofer Italia Research, dell'Eurac e della Libera Università di Bolzano.

Infrastrutture e trasporti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti internazionali e nazionali

[modifica | modifica wikitesto]
Stazione centrale
Aeroporto Bolzano

Bolzano è un importante nodo di comunicazioni tra il nord e il sud dell'Europa. È raggiungibile in automobile attraverso l'Autostrada del Brennero A22 con due uscite: Bolzano Sud e Bolzano Nord; dispone di una stazione ferroviaria internazionale con collegamenti tra Italia e Germania (vari treni Eurocity diurni e uno notturno collegano Monaco di Baviera a Verona,) e di una stazione di autocorriere per i collegamenti regionali, nazionali e internazionali, di un aeroporto internazionale (Aeroporto Bolzano Dolomiti). Inoltre, sono presenti tre treni Frecciargento al giorno da e per Roma Termini.

Collegamenti regionali

[modifica | modifica wikitesto]

Bolzano è il punto di partenza principale dei pullman per raggiungere le altre località del territorio. La società che gestisce il trasporto extraurbano, la SAD (Südtiroler Autobus Dienst), offre un servizio efficiente e puntuale.

Bolzano dispone di diverse stazioni ferroviarie, che la collegano alle altre località sulla linea principale del Brennero (tra cui: Egna, Bressanone e Fortezza), ma anche alle località situate sui rami che arrivano fino a Merano e a San Candido:

Con la rinnovata Ferrovia della Val Venosta, gestita dalla provincia autonoma di Bolzano, si può arrivare da Bolzano a Malles in treno. Il capoluogo è collegato a Merano con partenze ogni ora anche dalla linea di autobus extraurbani.

La mobilità pubblica in Alto Adige è inserita all'interno del Sistema di trasporto integrato Alto Adige, caratterizzato da titoli di viaggio, tariffe e orari unificati su tutto il territorio provinciale. Nello specifico sono inclusi nel sistema:

  • tutti gli autobus urbani, extraurbani e i citybus
  • i treni regionali per le tratte di competenza della Provincia e fino a Trento e Innsbruck
  • il trenino del Renon e le funivie del Renon, di San Genesio, di Verano, di Meltina e di Maranza.

Altrettanto sviluppata è la rete di Piste ciclabili dell'Alto Adige. Da Bolzano partono molte fra le più importanti piste ciclabili che consentono di visitare le Dolomiti.

Collegamenti urbani

[modifica | modifica wikitesto]
Stazione a valle della funivia del Colle, con le rinnovate cabine

Il sistema di trasporti pubblici bolzanino, gestito dalla società SASA, è ben sviluppato, puntuale ed efficiente. La rete urbana di autobus è costituita da 17 linee, inclusa la notturna 153 e le linee che collegano le principali località dell'hinterland, come Laives e Cardano. Tre funivie collegano la città a località montane poste a quota superiore ai 1.000 m s.l.m.: San Genesio, Soprabolzano sul Renon e il Colle. Tra queste la Funivia del Colle è di importanza storica essendo la più antica del mondo per il trasporto di persone usate inizialmente per trasporto di materie prime.

La nuova funivia del Renon, in servizio dal 23 maggio 2009, è invece degna di nota in quanto si basa su una moderna tecnologia a tre funi (due funi portanti e una fune traente). La doppia fune portante raggiunge un’elevata stabilità al vento. Il sistema, costruito dall’azienda altoatesina Leitner Spa, è in grado di trasportare fino a 720 persone all'ora.[84]

In passato vi erano anche due funicolari (Virgolo e Guncina).

L'intera città è percorsa da una rete di 8 piste ciclabili per un totale di 39 km, e, nel confronto con le altre città italiane, vanta il maggior numero di spostamenti effettuati dai cittadini sulle due ruote[85]. Con la costruzione dei nuovi quartieri a sudovest è stata proposta la costruzione di una metropolitana di superficie che colleghi l'ospedale centrale con i nuovi quartieri di Firmian e Casanova, la Fiera, Oltrisarco e il Centro[86]. Per migliorare il sistema di trasporti e scoraggiare l'utilizzo del mezzo privato (tuttora intensissimo e concausa di problemi di inquinamento atmosferico e acustico) si è a più riprese suggerito di potenziare i collegamenti fra Bolzano e la Bassa Atesina e di costruire di una metropolitana suburbana (sul modello delle S-Bahn germaniche) che colleghi l'Oltradige al capoluogo[87]. Da queste zone proviene gran parte degli oltre 85.000 pendolari che raggiungono quotidianamente il capoluogo altoatesino, riproponendo così la ferrovia Bolzano-Caldaro, abbandonata nel 1971.

In passato la città disponeva inoltre di una rete tramviaria, la tramvia di Bolzano, della ferrovia a cremagliera del Renon, sostituita dalla funivia, della funicolare del Virgolo - poi sostituita nel secondo dopoguerra da una funivia aerea - e della funicolare del Guncina.

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Bolzano.
Gonfalone civico
Gonfalone civico

Bolzano è capoluogo dell'omonima comunità comprensoriale ed è suddivisa in cinque circoscrizioni:

Politica e identità etniche

[modifica | modifica wikitesto]
Targa di piazza della Vittoria dopo il referendum del 2002.

A partire dalle prime elezioni democratiche successive al secondo dopoguerra Bolzano venne retta da governi di coalizione DC-SVP; dopo il cambiamento del sistema politico noto come seconda repubblica la coalizione si è evoluta in uno schieramento di centrosinistra allargato alla SVP. Dal 1995 al 2005 il sindaco della città fu Giovanni Salghetti Drioli, che portò un periodo di stabilità fra i gruppi linguistici.

Dopo il referendum comunale del 7 ottobre 2002 per il ripristino del nome di "Piazza della Vittoria" (Siegesplatz), che era stato mutato precedentemente in "Piazza della Pace" (Friedensplatz) dal sindaco, nel tentativo di dare un maggiore segno di unione tra i gruppi linguistici, la situazione è tornata più tesa, almeno dal punto di vista politico. Gran parte della comunità italofona, indipendentemente dallo schieramento politico, ha percepito il gesto come un tentativo di cancellare l'"identità italiana" da parte del governo cittadino, votando quindi per il ripristino del nome.

Elezioni comunali 2005

[modifica | modifica wikitesto]

La situazione politica cittadina si fece ancora più incerta dopo le elezioni comunali del maggio 2005, con la vittoria considerata "storica" del sindaco esponente del centrodestra, l'architetto Giovanni Benussi, ma con il consiglio comunale in maggioranza di centrosinistra-SVP (che aveva 27 seggi su 50 contro i 21 del centrodestra). Si presentò così una situazione di sostanziale ingovernabilità. Le soluzioni erano due: una coalizione allargata ai partiti moderati del centrosinistra o elezioni anticipate. Il candidato di centrosinistra, il sindaco uscente l'avvocato Giovanni Salghetti Drioli, era stato sconfitto al ballottaggio per soli sette voti. Al primo turno Benussi era uscito con il 42,22% dei consensi contro il 34,83% di Salghetti. L'SVP, che aveva concorso con un proprio candidato al primo turno, il vicesindaco uscente e Obmann del partito Elmar Pichler Rolle, aveva avuto il 16,74% e di fatto, se si fosse alleata al primo turno con il centrosinistra avrebbe consentito la terza vittoria di Salghetti con il 51,57%, con tuttavia un forte calo di consensi, soprattutto nei quartieri popolari (se dal punto di vista delle circoscrizioni il centrosinistra poteva contarne 4 su 5, da quello dell'elezione del sindaco ne ha solo 2). Né Salghetti né Benussi erano iscritti a partiti, ma entrambi provengono da un ambiente cattolico (Salghetti dall'Azione cattolica e Benussi da Comunione e Liberazione). La situazione verificatasi fece sì che se il sindaco eletto fosse di centrodestra, mentre il presidente e vicepresidente del consiglio comunale eletti fossero di centrosinistra-SVP: Patrizia Trincanato dei Verdi e Norbert Clementi della SVP. Dopo i no ribaditi da SVP e Margherita, il "sindaco di maggio" presentò una giunta tutta di destra. La giunta Benussi non raccolse i consensi necessari e di conseguenza sia consiglio sia giunta decaddero (22 giugno 2005).

Il sindaco aveva proposto al consiglio comunale una giunta formata da quattro assessori di Alleanza Nazionale, due di Forza Italia, uno della Lega Nord (il consigliere della Lega, Kurt Pancheri, è di lingua tedesca), uno di Unitalia e due assessori esterni di cui uno di lingua tedesca. Mancando la fiducia del consiglio comunale, il Commissario del governo per la provincia autonoma di Bolzano, Giustino di Santo, provvide a sciogliere il Consiglio comunale e a nominare un Commissario amministrativo straordinario coadiuvato da tre subcommissari (di cui uno di madrelingua tedesca), che hanno guidato la città alle successive elezioni comunali di novembre: in un primo momento era stato nominato Marcello Forestiere, prefetto vicario a Bologna; dopo venti giorni venne però sostituito da Maria Serena Pompili, vice prefetto vicario presso il commissariato del governo della stessa Bolzano. Il commissario del governo giustificò la scelta sostenendo che a guidare una città come Bolzano era necessaria una persona che conoscesse bene la realtà locale. Due giorni dopo, poiché il consiglio dei ministri aveva "messo a disposizione" (ossia, destituito) il commissario del governo, il commissario della città ha coperto per tre settimane anche la carica di commissario del governo.

Alle nuove elezioni svoltesi il 6 novembre 2005 è stato eletto al primo turno, con il 50,4% dei voti, il candidato appoggiato dall'Unione (con l'eccezione del PdCI), dall'SVP e dall'UDC, Luigi Spagnolli. Per la prima volta la SVP ha rinunciato a presentare un proprio candidato sindaco.

Bolzano è sede dei seguenti consolati onorari:

La città ospita ogni anno numerose manifestazioni sportive; lo sport più seguito e praticato è l'hockey su ghiaccio, inoltre ha dato i natali a moltissimi sportivi. Secondo alcuni studi, Bolzano risulta una delle città italiane dove la popolazione svolge più attività fisica[92]. Bolzano è sede della Federazione Italiana Faustball.

Impianti sportivi

[modifica | modifica wikitesto]
Il Palazzo dello Sport (PalaMazzali)
  • Sparkasse Arena – nota anche come Palaonda/Eiswelle, stadio del ghiaccio. Capace di 7.220 posti a sedere, prima delle Olimpiadi di Torino 2006 era il più grande e capiente impianto del settore in Italia.
  • Stadio Druso/Drusus-Stadion – costruito come stadio polisportivo, perlopiù dedicato a calcio ed atletica leggera, tra il 2019 e il 2021 è stato ristrutturato e trasformato in impianto puramente calcistico, per una capienza di circa 5.500 spettatori.
  • Stadio Europa/Europa-Stadion – stadio di football americano. Campo sintetico con 3.000 posti esclusivamente a sedere.
  • Palasport/Stadthalle – noto anche come PalaResia (dal nome della via in cui sorge). Con i suoi 2608 posti a sedere ospita vari avvenimenti sportivi, nonché concerti e spettacoli.
  • Palazzo dello Sport/Sporthalle di viale Trieste – noto anche come "PalaMazzali" (dal nome della cestista Paola Mazzali, scomparsa nel 2006), è il palazzetto dello sport situato dietro lo stadio Druso.
  • Piscine: i maggiori impianti natatori cittadini sono la piscina coperta di via Maso della Pieve, dotata di una vasca da 25 m, che annualmente ospita un meeting internazionale di nuoto, nonché le tre vasche del Lido di Bolzano (una coperta e due scoperte, dedicate anche ai tuffi), costruito nel 1931 presso il già citato stadio Druso, su progetto di Ettore Sottsass e Willy Weyhenmeyer.

Hockey su ghiaccio

[modifica | modifica wikitesto]
Logo dei mondiali di hockey su ghiaccio 1994
I giocatori dell'HC Bolzano (stagione 2006/2007)

Bolzano ha ospitato assieme a Milano e Canazei l'edizione 1994 del campionato del mondo di hockey su ghiaccio, sport che gode del maggior seguito di appassionati sia in città sia in tutta la provincia.

La compagine locale, l'Hockey Club Bolzano Foxes, è la più titolata d'Italia, con diciannove scudetti all'attivo, oltre a tre coppe Italia, tre supercoppe Italiane e – a livello internazionale – un'Alpenliga e un Torneo 6 nazioni. Dalla stagione hockeystica 2013/2014 i biancorossi militano nel campionato austriaco, lega sovranazionale che comprende, oltre ad austriache ed italiane, anche squadre ungheresi, ceche, croate, slovacche e slovene. La prima stagione si concluse trionfalmente, con la vittoria nel campionato (prima volta di una squadra non austriaca), bissata poi nella stagione 2017-2018. Tra le file dell'Hockey Club Bolzano hanno militato giocatori come Jaromír Jágr, Kent Nilsson, Scott Young, Mark Pavelich, Niklas Hjalmarsson.

In serie A2 militava invece l'EV Bozen 84 ma dal 2016 è attivo solo a livello giovanile.

Nel 2006 le due squadre bolzanine, insieme all'HC Settequerce, avevano creato un farm team, per fare crescere i vivai: l'HC Future Bolzano, che ha militato per una sola stagione in serie A2, prima di passare a dedicarsi esclusivamente al settore giovanile. Un'altra squadra di Bolzano che ha militato in serie A è stata l'HC Latemar, che ha però terminato l'attività negli anni '90.

Anche a livello femminile, Bolzano vanta diversi successi: l'Hockey Club Eagles Bolzano, sciolta nel 2008, era una delle squadre più titolate, con 7 scudetti. Dopo la sua scomparsa, a disputare il massimo campionato è l'EV Bozen 84, con la propria squadra femminile, l'EV Bozen Eagles, vincitrice a sua volta di undici titoli italiani, una coppa Italia e due edizioni della EWHL.

La tribuna Zanvettor dello stadio Druso nel 2022

Le principali società calcistiche di Bolzano sono il Fussball Club Südtirol (fondato nel 1974 a Bressanone e trasferito in città nel 2000), l'Associazione Calcio Virtus Bolzano (istituita nel 2015) e il Bozner Fussball Club (nato nel 1962). Tra di esse il Südtirol è di gran lunga la società più strutturata, avendo al suo attivo diverse partecipazioni alla terza serie e una promozione in Serie B.

A livello storico la maggior realtà calcistica cittadina è stata, per circa ottant'anni, il Bolzano, fondata nel 1931, il cui maggior successo è costituito dalla partecipazione al campionato di Serie B 1947-1948. Dopo un lungo periodo di crisi, nel 2015 si è unito alla Virtus Don Bosco (club dell'omonimo quartiere) per formare la già citata Virtus Bolzano.

Maggiori sedi bolzanine deputate alla pratica di tale sport sono lo stadio Druso di viale Trieste (principale arena scoperta cittadina, storico campo casalingo del Bolzano e, dal 2000, del Südtirol) e la zona sportiva di viale Cadorna (ove hanno sede il campo sportivo ex-Righi - anche noto come Internorm Arena per motivi di sponsorizzazione -, sede della Virtus Bolzano, e il campo sportivo Talvera, ove gioca il Bozner).

Nel periodo estivo a Bolzano si organizza il to

Il Neruda Volley, club pallavolistico basato a Bronzolo, la cui prima squadra femminile milita nella prima divisione nazionale, disputa le gare casalinghe presso il PalaResia di Bolzano.

Football americano e flag football

[modifica | modifica wikitesto]

La città vanta una lunga tradizione nel football americano. I Giants Bolzano, la squadra cittadina, vanta 6 partecipazioni al Superbowl italiano e una vittoria, e disputa le partite allo Stadio Europa, in via Resia. In passato è esistita una seconda squadra bolzanina, i Jets, con 10 anni di militanza in massima serie e 3 al secondo livello all'attivo. Un'ulteriore squadra bolzanina furono i Gators Bolzano, attivi un solo anno nel football (nel campionato Alpeadria, secondo livello della federazione austriaca) ma con buoni risultati nel flag football (3 Finalbowl giocati, due volte in semifinale assoluta).

Kick Boxing/Muay Thai

[modifica | modifica wikitesto]

Bolzano vanta la presenza sul territorio di una rappresentanza di riguardo anche negli sport da ring, il plurititolato campione del mondo, nonché pioniere di tali sport in Italia, Franz Haller.

Bolzano è stata sede della cosiddetta "Grande Partenza" del Giro d'Italia nell'edizione del 1964, con il via ufficiale della corsa dato il 16 maggio dal viale Druso alla volta di Riva del Garda, dove si concluse la prima tappa con la vittoria di Vittorio Adorni.[93] Inoltre, la città è stata sede di partenza di tappa in undici occasioni e sede di arrivo di tappa per tredici volte.[93]

Gli arrivi di tappa del Giro a Bolzano sono stati i seguenti:[93]

Bolzano è inoltre un nodo importante della rete di piste ciclabili dell'Alto Adige.

Il 31 dicembre di ogni anno si svolge l'importante manifestazione podistica di San Silvestro, la BOclassic, una gara sulla distanza dei 10 km (cinque per le donne) che attraversa il centro storico della città e che ha visto tra i vincitori atleti come Sergiy Lebid, Paul Kosgei, Salvatore Antibo, Tegla Loroupe.

A livello maschile sono presenti il Basket Europa (Serie C silver) e Piani Junior (serie D Regionale).

Nel 2015 ha inoltre incominciato la propria attività anche Olimpia Bolzano con una formazione giovanile.[94]

A livello femminile, la società di maggior prestigio è il Basket Club Bolzano, che disputa il campionato di A2 Nazionale ma ha alle spalle anche due campionati di serie A1 (stagione 2003/2004 e 2005/2006). La società ha da qualche anno affidato il proprio settore giovanile al Basket Rosa Bolzano,[95] società satellite che cura sia il settore giovanile femminile, sia il Minibasket, sia maschile sia femminile.

È inoltre presente la Pallacanestro Bolzano, che milita nel campionato di Serie B Regionale.

La struttura che ospita l'attività cestistica cittadina è il Palazzetto Paola Mazzali, in memoria dello storico capitano, deceduta in un incidente stradale nell'agosto del 2006.

Principale squadra di pallamano cittadina è il SSV Bozen Handball (a sua volta sezione della polisportiva SSV Bozen), più volte vincitrice del campionato italiano.

Bolzano è l'unica città d'Italia a vantare una squadra di faustball. La squadra, appartenente alla società SSV Bozen, costituisce da sola anche la Nazionale Italiana Faustball. Gioca nella serie A austriaca (1. Österreichische Bundesliga).

Per quanto riguarda il softball invece:

  • Softball Club Dolomiti[97]
  • Sudtirolo Rugby, ha militato durante la sua storia in serie C.[98]
  • Cheerleaders Giants Bolzano
  1. ^ Comune di Bolzano - Statuto
  2. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 90.
  3. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2024 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT, 29 marzo 2024. URL consultato il 6 aprile 2024.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ Luciano Canepari, Bolzano, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  7. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Bolzano", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  8. ^ Privileggi benignamente concessi per le fiere di Bolgiano dalla Serenissima Arciduchessa Claudia d’Austria, &c. Capitoli, Regole, Et Ordini Che in quelle si deuono osservare Et sua Clementissima approbatione, Inspruch, Per Daniele Agricola, Anno 1635, Biblioteca Comunale di Trento.
  9. ^ Censimento della popolazione 2011 (PDF), su astat.provincia.bz.it, Istituto provinciale di statistica, Provincia autonoma di Bolzano, p. 6. URL consultato il 18 aprile 2017.
  10. ^ Fabrizio Bartaletti, Geografia e cultura delle Alpi, Franco Angeli, Milano, 2004, p. 150.
  11. ^ Josef Widemann (ed.), Die Traditionen des Hochstifts Regensburg und des Klosters St. Emmeram (Quellen und Erörterungen zur bayerischen und deutschen Geschichte, NF 8), C.H. Beck, München, 1943, pp. 216-217, n. 259.
  12. ^ Richard Heuberger, Die Römerstraße vom Bozner Becken ins Eisacktal, in «Der Schlern», X, 1929, pp. 43-49, specialmente p. 45s.
  13. ^ Karl Th. Hoeniger, Castellum Bauzanum – die Moosburg am Eisack, in «Der Schlern», 30, 1956, pp. 24ss.
  14. ^ Giovan Battista Pellegrini, Toponomastica italiana. 10 000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, fiumi, monti spiegati nella loro origine e storia, Ulrico Hoepli Editore, Milano, 1990
  15. ^ Renzo Ambrogio et al. (a cura di), Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici di tutti i comuni, Istituto geografico de Agostini, Novara, 2004.
  16. ^ Bruna Dal Lago Veneri, Guida insolita ai misteri, ai segreti, alle leggende e alle curiosità del Trentino-Alto Adige, Newton & Compton Editori, Roma, 2000.
  17. ^ Dapprima nel 679 grazie a Paulus Diaconus, Historia Langobardorum (ed. Georg Waitz, MGH SS rerum Langobardicarum, Hannover, 1878), p. 35s.
  18. ^ Egon Kühebacher, Die Ortsnamen Südtirols und ihre Geschichte, vol. I, Bolzano, Athesia, 1995, p. 56. ISBN 88-7014-634-0
  19. ^ Hannes Obermair, Bozen Süd – Bolzano Nord. Schriftlichkeit und urkundliche Überlieferung der Stadt Bozen bis 1500 - Scritturalità e documentazione archivistica della Città di Bolzano fino al 1500, vol. 1, Bolzano, Città di Bolzano, 2005, pp. 397–398 n. 838, ISBN 88-901870-0-X.
  20. ^ Bruno Mahlknecht, Bozen durch die Jahrhunderte, vol. I, Bolzano, Athesia, 2005, pp. 49-62 (beato Arrigo di Bolzano). ISBN 978-88-6011-020-6.
  21. ^ (DE) Burgruine Treuenstein, in Teknopedia, 16 aprile 2018. URL consultato il 28 luglio 2019.
  22. ^ V. il censimento offerta da Thomas Bitterli-Waldvogel, Südtiroler Burgenkarte (mit Burgenführer und Detailkarten), Bolzano, Frasnelli-Keitsch, 1995. ISBN 88-85176-12-7
  23. ^ Helmut Stampfer, Die Gerstburg – der Martin-Knoller-Saal in der Gerstburg, Bolzano, Eigenheim G.m.b.H., 1992.
  24. ^ Nicolò Rasmo, Il Palazzo Menz a Bolzano (Cultura Atesina-Kultur des Etschlandes, 10), Bolzano, 1972.
  25. ^ Bruno Mahlknecht, Die "Kaiserkrone" des Herrn von Pock – ein Bozner Handelsherr baut für seine Heimatstadt ein großes Hotel, in "Der Schlern", 76, 2002, pp. 42-45.
  26. ^ André Bechtold, Castel Roncolo: il maniero illustrato, Bolzano, Athesia, 2000. ISBN 88-8266-070-2
  27. ^ Hans Heiss, Bürgerlicher Aufstieg im 17. Jahrhundert. Der Tiroler Kaufmann David Wagner, in Louis Carlen-Gabriel Imboden (a cura di), Unternehmergestalten des Alpenraums im 17. Jahrhundert, Brig 1992, pp. 121-144.
  28. ^ Helmut Stampfer (a cura di), La residenza Rottenbuch a Bolzano-Gries, Lana, Tappeiner, 2003. ISBN 88-7073-336-X.
  29. ^ fonte: ASTAT.
  30. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 25-01-2023
  31. ^ Nel diagramma i dati si riferiscono alla Città di Bolzano in base ai confini territoriali attuali. Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  32. ^ a b | Istituto provinciale di statistica (ASTAT) | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige
  33. ^ | Istituto provinciale di statistica (ASTAT) | Provincia autonoma di Bolzano - Alto Adige
  34. ^ Oskar Peterlini, Autonomia e tutela delle minoranze nel Trentino-Alto Adige: cenni di storia e cultura, diritto e politica, Oskar Peterlini, 2000, ISBN 978-88-900077-9-8. URL consultato il 1º gennaio 2021.
  35. ^ a b In Alto Adige c'è un uso locale, ben radicato nel linguaggio, per cui il termine "tedesco" è sinonimo di "germanofono" (indica genericamente una persona di lingua tedesca, standard o dialettale, e può pertanto essere riferito anche a cittadini italiani), mentre l'aggettivo "germanico" allude a cittadini della Repubblica Federale Tedesca, così come a entità e concetti relativi alla Germania; l'opposizione di termini italiano/tedesco, di solito fa riferimento agli altoatesini di diverso gruppo linguistico (verificare sul sito Internet del quotidiano Alto Adige).
  36. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 7 aprile 2022.
  37. ^ Bilancio demografico popolazione straniera e popolazione residente straniera per sesso, su demo.istat.it.
  38. ^ Cfr. a proposito Hans H. Reimer, Lutherisch in Südtirol: Geschichte der Evangelischen Gemeinde Meran. Eine Spurensuche zum Protestantismus in Südtirol und im Trentino, Bolzano, Edition Raetia 2009.
  39. ^ Travel.timesonline su Bolzano
  40. ^ Mauro Mazzio, Gli ambientalisti chiedono la ratifica [collegamento interrotto] (ristampa), in Alto Adige, 13 settembre 2003. URL consultato il 2 ottobre 2007.
  41. ^ Sito ufficiale Convenzione delle Alpi, su convenzionedellealpi.org. URL consultato il 18 giugno 2006 (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2004).
  42. ^ Città di Bolzano - Decisioni giunta comunale. Conferenza stampa sindaco
  43. ^ Ecosistema Urbano 2017 | Legambiente. URL consultato il 30 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2018).
  44. ^ Le città più vivibili d’Italia - Qualità della vita 2018, su lab24.ilsole24ore.com.
  45. ^ Homepage Archivio Provinciale di Bolzano, su provincia.bz.it.
  46. ^ Homepage Archivio di Stato di Bolzano, su archivi.beniculturali.it.
  47. ^ Homepage Archivio Storico della Città di Bolzano
  48. ^ Vedi comunicato di stampa: https://www.fraunhofer.de/en/press/research-news/2009/12/fraunhofer-italy.jsp Archiviato il 10 giugno 2011 in Internet Archive.
  49. ^ Articolo del successo | Alto Adige, su adnkronos.com. URL consultato il 18 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2010).
  50. ^ Ramses III fu assassinato: la scoperta a Bolzano, su altoadige.gelocal.it. URL consultato il 3 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2012).
  51. ^ Le statistiche di Unibz aggiornate al 30/06/2017 (PDF), su unibz.it. URL consultato il 6 aprile 42018.
  52. ^ Museo civico, ampliamento congelato, in Alto Adige, 14 aprile 2009. URL consultato il 17 aprile 2009.
  53. ^ Sito della Galleria Civica/Stadtgalerie
  54. ^ Sito di kulturelemente, su kulturelemente.org. URL consultato il 12 gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 27 luglio 2011).
  55. ^ Was Wann Wo - Cosa quando come
  56. ^ La Website di Franz Magazine, su franzmagazine.com.
  57. ^ Centro di cultura alto adige, su altoadigecultura.org.
  58. ^ Bolzano Notizie - Bozner Nachrichten, con Downloads pdf, su gemeinde.bozen.it. URL consultato il 1º aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  59. ^ Digitale Terrestre: Switch OFF Alto Adige (Sud-Tirolo) effettuato [11/11/09]
  60. ^ Orchestra Haydn Orchester
  61. ^ a b c Rizzoli, Milano, 2019 ISBN 9788817139892
  62. ^ Sandor Marai, Casanova in Bolzano: A Novel, Alfred A. Knopf, 2004. ISBN 978-1-4193-3318-7
  63. ^ Recensione di Jacab Abraham, su indianruminations.com.
  64. ^ Monaco di Baviera, 2ª ediz., DTV, 1994. ISBN 978-3-423-11800-2
  65. ^ Emons, Colonia, 2011. ISBN 978-3-89705-904-7
  66. ^ William Heinemann LTD, Londra, 1900. Ed. riveduta nel 1909, ristampata nel 1920, Uniform Edition nel 1923, prima edizione nella Grove Edition 1927
  67. ^ Harlock, Bolzano, 1999
  68. ^ Sito di Transart, su transart.it.
  69. ^ Homepage di Tanzsommer Bolzano, su tanzbozen.it.
  70. ^ Sito di Musica in Aulis, su musica-in-aulis.it. URL consultato il 25 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 aprile 2014).
  71. ^ Sito del Südtirol Jazz Festival Alto Adige
  72. ^ Sito delle Filmtage, su filmtage.it (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2011).
  73. ^ Sito di ArtMaySound, su artmaysound.com (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2016).
  74. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 15.
  75. ^ La qualità della 2010 secondo il Sole 24 ore
  76. ^ Donne e lavoro: benvenuti a Bolzano, la provincia dei miracoli, su laveracronaca.com, La Vera Cronaca, 31 ottobre 2012. URL consultato il 6 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2012).
  77. ^ Fercam, il Tir va in borsa, su ilsole24ore.com, Il Sole 24 Ore, 10 novembre 2006. URL consultato il 29 ottobre 2007.
  78. ^ FERCAM: tempi più lunghi per la quotazione (PDF), su fercam.com, 19 luglio 2007. URL consultato il 29 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2011).
  79. ^ Fri-el Green Power punta al listino di piazza Affari, su e-gazette.it, e-gazette, 30 luglio 2007. URL consultato il 29 ottobre 2007 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2009).
  80. ^ G. Bal., Ok di Borsa Italiana al listing di Fri-El, in Il Sole 24 Ore, 30 ottobre 2007, p. 44.
  81. ^ Roberto Porta, Con Fri-El soffia su piazza Affari una Ipo verde (e miliardaria), in Borsa & Finanza, 3 novembre 2007, p. 18.
  82. ^ Fri-el: salta sbarco in borsa, ritirata offerta, su finanza.repubblica.it, repubblica.it, 20 novembre 2007. URL consultato il 14 gennaio 2008 (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2009).
  83. ^ Il Sole 24 ore: "Sulla crescita fare in fretta"
  84. ^ Funivia del Renon - In 12 minuti da Bolzano sul altopiano del sole, su ritten.com. URL consultato il 23 agosto 2016.
  85. ^ Legambiente, L'A Bi Ci: 1º rapporto sull'economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città (PDF), su legambiente.it, Maggio 2017.
  86. ^ Uno degli articoli sulla metropolitana bolzanina, dall'archivio dell'Alto Adige. Archiviato il 14 aprile 2018 in Internet Archive.
  87. ^ Uno degli articoli sulla metropolitana di collegamento con la Bassa Atesina, dall'archivio dell'Alto Adige Archiviato il 14 aprile 2018 in Internet Archive.
  88. ^ (DE) Auswärtiges Amt, Deutsche Vertretungen in Italien, su italien.diplo.de. URL consultato il 21 maggio 2023.
  89. ^ Honorarkonsulat Russlands in Bozen, Consolato onorario federazione russa a bolzano italia - Consolato onorario della federazione russa a bolzano, su consolatorussobolzano.it. URL consultato il 18 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 7 agosto 2011).
  90. ^ Sopron celebra i 20 anni del "Picnic Paneuropeo", su comune.bolzano.it, 18 agosto 2009. URL consultato il 21 agosto 2009.
  91. ^ Città di Bolzano - Bolzano ed Erlangen unite nel segno di Josef Mayr Nusser, su comune.bolzano.it. URL consultato il 14 giugno 2018.
  92. ^ Attività fisica, su provincia.bz.it. URL consultato il 9 luglio 2020.
  93. ^ a b c Giro d'Italia, su sitodelciclismo.net.
  94. ^ Olimpia Bolzano, su olimpiabolzano.it.
  95. ^ Basket Rosa Bolzano, su basketrosabz.it.
  96. ^ a b BBC Home – Bolzano Baseball Club – Pool 77 Bolzano, su baseball-bolzano.it. URL consultato il 26 febbraio 2024.
  97. ^ Softball Club Dolomiti, su softball.bz.it (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2014).
  98. ^ Sudtirolo Rugby, su sudtirolorugby.it.
  • (DE) Beda Weber, Die Stadt Bozen und ihre Umgebungen, Bolzano: Eberle 1849; ristampa del Heimatpflegeverband Bozen, 1987. ISBN 88-7014-459-3
  • (DE) Andrä Johann Bergmeister, Physisch-medizinisch-statistische Topographie der Stadt Bozen mit den drei Landgemeinden zwölf Malgreien, Gries und Leifers, oder des ehemaligen Magistratbezirkes Bozen, Bolzano: Selbstverlag 1854
  • (DE) Andreas Simeoner, Die Stadt Bozen, Bolzano: Wohlgemuth 1890, 1040 pp.
  • (DE) Heinrich Noë, Bozen und Umgebung, 1898; ristampa Kessinger Publishing, LLC, 2010. ISBN 978-1-160-33028-2
  • (DE) Franz Huter, Beiträge zur Bevölkerungsgeschichte Bozens im 16.–18. Jahrhundert, Bolzano: Athesia 1948
  • (DE) Josef Weingartner, Bozner Burgen, 2ª ediz., Innsbruck: Tyrolia 1953
  • (DE) Bozner Bürgerbuch 1551–1806. A cura del Heimatpflegeverband Bozen, 2 voll., Innsbruck: Wagner 1956
  • (DE) Karl Theodor Hoeniger, Altbozner Bilderbuch, 3ª ediz., Bolzano: Ferrari-Auer 1968
  • (DE) Stadt im Umbruch – Beiträge über Bozen seit 1900 (Jahrbuch des Südtiroler Kulturinstituts, 3). A cura del Südtiroler Kulturinstitut, Bolzano: Athesia 1970
  • Franco Laitempergher, Bolzano: storia urbanistica dal 1100, Calliano: Manfrini 1975
  • (DE) Bruno Klammer (a cura di), P. J. Ladurner's Chronik von Bozen 1844, Bolzano: Athesia 1982
  • (DE) Josef Nössing (a cura di), Bozen zur Franzosenzeit 1797–1814. Katalog zur Ausstellung, Bolzano: Società del Museo 1984
  • Rolf Petri, Storia di Bolzano, Padova: Il Poligrafo 1989. ISBN 88-7115-007-4
  • (DE) Oswald Trapp (a cura di), Tiroler Burgenbuch, vol. 8: Raum Bozen, Bolzano: Athesia 1989. ISBN 88-7014-495-X
  • (DE) Norbert Mumelter, Bozner Geschichte am Straßenrand. Straßen und Plätze von Bozen, Bolzano: Athesia 1990
  • (ITDE) Gaetano Sessa, Bolzano in cartolina – Die Stadt Bozen in den Ansichtskarten 1890-1940, Trento: Arca 1990
  • (DE) Oswald Egger e Hermann Gummerer, Walther: Dichter und Denkmal, Vienna-Lana: Edition Procura 1990. ISBN 3-901118-00-4
  • (ITDE) Bozen von den Anfängen bis zur Schleifung der Stadtmauern / Bolzano dalle origini alla distruzione della mura, a cura della Città di Bolzano, Bolzano: Athesia 1991. ISBN 88-7014-559-X
  • (DE) Hans Heiss, Die ökonomische Schattenregierung Tirols. Zur Rolle des Bozner Merkantilmagistrates vom 17. bis ins frühe 19. Jh., in "Geschichte und Region/Storia e regione", 1/1, 1992, pp. 66–87.
  • Carlo Trentini, Da Pons Drusi a Bolzano – Iconografia e icnografia della città, Bolzano: Edition Sturzflüge 1996. ISBN 3-900949-05-0
  • (ITDE) Olivo Barbieri e Gabriele Basilico, Bolzano, città e contrasti: il centro e la zona / Bozen, Stadtbild und Gegensätze: die Altstadt und die Zone, Bolzano: Leonardo Arte 1998. ISBN 88-7813-323-X
  • (ITDE) Bolzano fra i Tirolo e gli Asburgo / Bozen von den Grafen von Tirol bis zu den Habsburgern, a cura della Città di Bolzano, Bolzano: Archivio Storico 1999. ISBN 88-7014-986-2
  • Gabriele Rath e Martha Verdorfer (a cura di), Bolzano – Innsbruck. Itinerari di storia contemporanea, Vienna-Bolzano: Folio 2000. ISBN 978-88-86857-11-6
  • Francesco Bertoncello e Luca Pedrotti, Bolzano, la mia città, Scarmagno: Priuli & Verlucca 2000. ISBN 88-8068-152-4
  • Siglinde Clementi e Martha Verdorfer, Storie di cittadine: Bolzano-Bozen dal Medioevo ad oggi, Vienna-Bolzano: Folio 2000. ISBN 88-86857-09-8
  • Ennio Marcelli, La città operaia, Bolzano, Circolo culturale Don Bosco 2001
  • Rosalba Rossi Corocher, Bolzano, oh cara – modeste confessioni di un'italiana, L'Autore Libri 2001, ISBN 88-8254-913-5
  • Oswald Stimpfl, Bolzano in tasca, Vienna-Bolzano: Folio 2002. ISBN 88-86857-23-3
  • Luca Scarlini, Bolzano – una città negli occhi di viaggiatori e artisti dal '600 ad oggi, Bolzano: Provincia Autonoma di Bolzano 2003. ISBN 88-88079-14-9
  • Dario Venegoni, Uomini, donne e bambini nel lager di Bolzano. Una tragedia italiana in 7809 storie individuali, Mimesis 2004. ISBN 88-8483-224-1 ANED | Libri | Libri on line | Uomini, donne e bambini nel Lager di Bolzano - Una tragedia italiana in 7.982 storie individuali
  • (DE) Bruno Mahlknecht, Bozen durch die Jahrhunderte, 4 voll., Bolzano: Athesia 2005-2007. ISBN 88-6011-020-3
  • (ITDE) Hannes Obermair, Bozen Süd – Bolzano Nord. Schriftlichkeit und urkundliche Überlieferung der Stadt Bozen bis 1500 – Scritturalità e documentazione archivistica della città di Bolzano fino al 1500, 2 voll., Bolzano, Città di Bolzano 2005-2008. ISBN 88-901870-0-X e ISBN 978-88-901870-1-8 Città di Bolzano - Bozen Süd - Bolzano Nord
  • Bolzano, Mondadori 2006. ISBN 88-370-4217-5
  • (ITDE) Andrea Bonoldi e Markus A. Denzel, Bozen im Messenetz Europas (17.–19. Jahrhundert) / Bolzano nel sistema fieristico europeo (secc. XVII–XIX), Bolzano: Athesia 2007. ISBN 978-88-8266-311-7
  • (DE) Renate Brenn-Rammlmair, Stadtbaumeister Gustav Nolte. Der Heimatstil in Bozen 1908–1924, Bolzano: Athesia 2007. ISBN 978-88-8266-361-2
  • (ITDE) Gotthard Andergassen ed Ettore Frangipane, Zweihundert Jahre Bozner Waltherplatz in Bildern / 200 anni piazza Walther a Bolzano in immagini 1808–2008, Bolzano: Raetia 2008. ISBN 978-88-7283-330-8
  • (DE) Helmut Stampfer (a cura di), Das Landesfürstliche Amtshaus in Bozen: vom maximilianischen Amtsgebäude zum Naturmuseum, Vienna-Bolzano: Folio 2008. ISBN 978-3-85256-373-2
  • (DE) Hubert Stuppner, Musik und Gesellschaft in Südtirol, vol. 1, Bozen 1800–2000, Bolzano: Raetia 2009. ISBN 978-88-7283-337-7 [1]
  • (DE) Stefan Stabler, Burgen und Ansitze – Bozen und Umgebung, Bolzano: Athesia 2009. ISBN 978-88-8266-544-9
  • Carlo Alberto Maggiore, Stefano Rebecchi, La città come laboratorio. Indagini e sperimentazioni progettuali sulla forma urbana di Bolzano, Milano: Maggioli Politecnica 2009. ISBN 978-88-387-4355-9
  • Ettore Frangipane, Bolzano scomparsa, 4 voll., Bolzano: Praxis 3, 2009-2012.
  • (ITDE) Hannes Obermair, Bozen/Bolzano 1850–1950 (Collana Archivbilder), 2ª ediz., Erfurt: Sutton 2010; 4ª ediz., ib. 2015. ISBN 978-3-86680-489-0 (PDF) Bozen-Bolzano 1850–1950 (Archivbilder), 4. Aufl. 2015 | Hannes Obermair - Academia.edu
  • Città di Bolzano (ed.), Stadttheater / Teatro Civico / Teatro Verdi di Bolzano. Storia di un teatro di confine (1918-1943) (Quaderni di storia cittadina / Hefte zur Bozner Stadtgeschichte, 3), Bolzano: Archivio Storico della Città di Bolzano 2011. ISBN 88-901870-8-5
  • Oswald Stimpfl, Bolzano in tasca. Luoghi d'interesse, gastronomia, cultura, Vienna-Bolzano: Folio Verlag 2011. ISBN 978-88-6299-026-4
  • (DE) Zeitgeist 1790-1830: Ideologie, Politik, Krieg in Bozen und Tirol, a cura del Museumsverein Bozen, Bolzano: Edition Raetia 2011. ISBN 978-88-7283-393-3
  • Ilaria Riccioni, Bolzano, città di frontiera. Bilinguismo, appartenenza, cittadinanza (Biblioteca di testi e studi, 724), Roma: Carocci 2012. ISBN 978-88-430-6389-5
  • (DE) Heinz Tiefenbrunner, Hubert Seidner, Gerald Mair, Häusergeschichte von Altbozen, Bolzano: Athesia 2016. ISBN 978-88-6839-217-8
  • Claudio Calabrese, Bolzano nel segno dei tempi, Bolzano: Praxis 2020. ISBN 978-88-96134-31-3
  • (ITDE) Hannes Obermair, Fabrizio Miori, Maurizio Pacchiani (a cura di), Lavori in Corso – Die Bozner Freiheitsstraße, La Fabbrica del Tempo – Die Zeitfabrik, Bolzano, 2020, ISBN 978-88-943205-2-7.
  • (DE) Maria Kampp, Oswald Stimpfl, Ohǃ Bozen. City Guide, Vienna-Bolzano: Folio Verlag, 2024. ISBN 978-3-85256-881-2

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN312796306 · SBN MUSL000428 · CERL cnl00007569 · LCCN (ENn80001313 · GND (DE4007901-6 · BNE (ESXX4880008 (data) · J9U (ENHE987007557358205171