Coordinate: 45°46′N 7°32′E

Verrayes

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Verrayes
comune
(IT) Comune di Verrayes
(FR) Commune de Verrayes
Verrayes – Stemma
Verrayes – Bandiera
Verrayes – Veduta
Verrayes – Veduta
Panorama di Verrayes dall'Arboretum Pierre-Louis Vescoz.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Valle d'Aosta
ProvinciaNon presente
Amministrazione
SindacoWanda Chapellu (lista civica Ensemble pour Verrayes) dal 21-9-2020
Lingue ufficialiFrancese, italiano
Territorio
Coordinate45°46′N 7°32′E
Altitudine1 000 m s.l.m.
Superficie22,36 km²
Abitanti1 260[1] (31-12-2020)
Densità56,35 ab./km²
FrazioniAver, Champoaz, Charrère, Chérésoulaz, Chérolinaz, Chesseillé, Cort, Crétaz, Diémoz, Dorinaz, Frayé, Grand-Ville, Gros-Ollian, Grossaix, Grumey, Guet, Heré, Hers, Lauzon, Marseiller, Mont-de-Join, Moulin, Oley, Ollières, Pallu, Payé, Petit-Ollian, Pignane, Pissine, Plan-d'Arey, Plan-de-Vesan, Plan-de-Verrayes, Promeillan, Rapy, Vencorère, Vervot, Vieille, Voisinal, Vrignier
Comuni confinantiChambave, Fénis, Nus, Saint-Denis, Torgnon
Altre informazioni
Cod. postale11020
Prefisso0166
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT007072
Cod. catastaleL783
TargaAO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 744 GG[3]
Nome abitanti(FR) Verrayons
PatronoMartino di Tours
Giorno festivo11 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Verrayes
Verrayes
Verrayes – Mappa
Verrayes – Mappa
Posizione del comune di Verrayes all'interno della Valle d'Aosta
Sito istituzionale

Verrayes (pron. fr. AFI: [veʁɛj]) è un comune italiano di 1 260 abitanti[1] della Valle d'Aosta.

Geografia fisica

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Origini del nome

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Secondo Pierre-Louis Vescoz, l'origine del toponimo di Verrayes è incerta, e deriverebbe da Verus aer, ovvero "aria e clima buoni"[5]. Potrebbe ricercarsi nel nome "vervactum" che significa terra messa a riposo. L'ipotesi più accreditata è quella di vers - ayes, cioè "verso le acque" in francese antico.[6]

Nel territorio è accertata la presenza di insediamenti preistorici.

Il toponimo Diémoz, che deriva da ad Decimum ab Augusta lapidem (= decima pietra miliare da Aosta) lungo la Via delle Gallie, rievoca la presenza di una mansio di epoca romana in loco, dove è stato rinvenuto anche un sarcofago romano trasformato in seguito in bacino di fontana[7].

In epoca fascista, il comune fu accorpato a quello di Ciambave.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 9 febbraio 1994.[8]

«Partito: nel PRIMO di azzurro, ai tre scaglioni di argento, accompagnati da tre rose, dello stesso, poste due in capo, una in punta; nel SECONDO, di argento, al leone di rosso, accompagnato da quattro chiavi, dello stesso, poste negli angoli in palo, con l'ingegno all'insù, posto a sinistra. Ornamenti esteriori da Comune.»

La prima parte dello stemma comunale riprende il blasone dei nobili Saluard, che si stabilirono a Verrayes verso il 1385 e si estinsero all'inizio del XVI secolo (di nero, a tre scaglioni d'argento, accompagnati da tre rose, due in capo e una in punta, dello stesso, bottonate d'oro); la seconda ricorda invece i nobili Fabri, signori del feudo di Cly di cui Verrayes faceva parte (d'oro, seminato di chiavi poste in palo di rosso, al leone attraversante dello stesso).[9]

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[11]

Lingue e dialetti

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Come nel resto della regione, anche in questo comune è diffuso il patois valdostano.

Feste e sagre

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In passato sul territorio comunale erano attive due miniere di rame, in località Vencorère. Importante era anche l'attività estrattiva del marmo, come nella cava tra Ollian e Marseiller, oggi dismessa. L'economia odierna si basa principalmente sull'agricoltura e allevamento bovino. Nella parte bassa invece viene coltivato il vigneto.

Amministrazione

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Verrayes fa parte dell'Unité des Communes valdôtaines Mont-Cervin.

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
29 maggio 1985 6 giugno 1990 Ivo Lavévaz - Sindaco [14]
6 giugno 1990 29 maggio 1995 Ivo Lavévaz - Sindaco [14]
29 maggio 1995 8 maggio 2000 Ivo Lavévaz Union Valdôtaine Sindaco [14]
8 maggio 2000 9 maggio 2005 Claudio Foudon lista civica Sindaco [14]
9 maggio 2005 25 maggio 2010 Erik Lavévaz lista civica Sindaco [14]
24 maggio 2010 11 maggio 2015 Erik Lavévaz lista civica Sindaco [14]
11 maggio 2015 24 dicembre 2019 Erik Lavévaz Union Valdôtaine Sindaco [14]
21 settembre 2020 in carica Wanda Chapellu lista civica Sindaco [14]

Lo tsan e il palet, caratteristici sport tradizionali valdostani, sono molto popolari.[15]

Galleria d'immagini

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  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Le zone sismiche in Italia: Valle-Aosta, statistica 2006, www.abspace.it
  5. ^ Pierre-Louis Vescoz, Quelques notes sur la commune et la paroisse de Verrayes.
  6. ^ Un pò di storia, su Comune di Verrayes.
  7. ^ Sito del comune di Verrayes Archiviato il 17 maggio 2013 in Internet Archive..
  8. ^ D.P.R. di concessione 9 febbraio 1994 (PDF).
  9. ^ Joseph Rivolin, Verrayes, su araldicacivica.it. URL consultato il 10 marzo 2023.
  10. ^ Storia del comune di Verrayes (AO), su comune.verrayes.ao.it. URL consultato il 23 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2013).
  11. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  12. ^ Sagra della Sarieula (timo selvatico), su Valle d'Aosta. URL consultato il 9 dicembre 2015.
  13. ^ A Verrayes la festa è per il timo selvatico, su AostaSera.it. URL consultato il 9 dicembre 2015.
  14. ^ a b c d e f g h http://amministratori.interno.it/
  15. ^ Dati 2011. Cfr. Anna Maria Pioletti (a cura di), Giochi, sport tradizionali e società. Viaggio tra la Valle d'Aosta, l'Italia e l'Unione Europea, Quart (AO), Musumeci, 2012, pp. 74-100, ISBN 978-88-7032-878-3.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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