Con Giuseppe Meazza sedutosi in panchina per dar seguito ai fasti compiuti da calciatore[3][4], nel 1947 l'Inter scelse San Siro quale nuovo impianto in coabitazione col Milan[5]: da segnalare l'acquisto di un talentuoso quanto ribelle attaccante come Lorenzi[6], fattosi espellere già al debutto per reciproche scorrettezze con l'alessandrinoRosetta.[7] Del suo sputo a Boniperti pagò invece le conseguenze il compagno di squadra Quaresima[8][9], atterrato da un pugno che lo juventinoRava sferrò contro Veleno finendo tuttavia per mancarlo.[10]
Un derby milanese perso il 2 novembre 1947 cambiò volto in negativo alla stagione[11], costellata da ben 19 battute d'arresto in 40 gare[12]: particolarmente sofferto il periodo tra febbraio e aprile[13], con la vittoria ritrovata solamente dopo 8 incontri.[14][15] La crisi attraversata in tale periodò compromise, de facto, il campionato nerazzurro[16]: scampata alla retrocessione con un amaro dodicesimo posto, la formazione si arrese a Salerno nell'ultima giornata per un risultato insufficiente a garantire la salvezza dei locali granata.[17][18]
^Gara disputata a Firenze per la squalifica dello Stadio Ardenza di Livorno, in seguito agli incidenti provocati dalla tifoseria durante la partita contro il Milan del 12 ottobre 1947; cfr. Leo Cattini, Ritorna il campionato, in La Nuova Stampa, 15 novembre 1947, p. 2.
^abTurno di riposo calendarizzato alla 18ª (18 gennaio 1948) e 39ª giornata (13 giugno 1948); cfr. (EN) Maurizio Mariani, Italy Championship 1947/48, su rsssf.com, 23 febbraio 2017.