Lo schiavo dell'oro (Scrooge) è un film del 1951 diretto da Brian Desmond Hurst.
Il film è la più celebrata tra le numerosissime versioni cinematografiche e televisive del romanzo Canto di Natale di Charles Dickens, grazie soprattutto alla straordinaria interpretazione di Alastair Sim nel ruolo di Ebenezer Scrooge.[1] Più di ogni altro, l'attore scozzese riuscì a tratteggiare la complessa personalità e la psicologia del personaggio, sottolineandone le fragilità, le timidezze, la solitudine, l'umorismo e soprattutto il suo represso bisogno di affetto. La sceneggiatura sfrutta a pieno le qualità dell'attore soffermandosi in particolare a ricostruire le vicende di vita che hanno portato Scrooge ad essere quello che è, e alla sua infelicità presente.
Il film ebbe subito grande diffusione e successo internazionale. È tutt'oggi uno dei film natalizi più frequentemente trasmessi dalle televisioni di tutto il mondo.[2]
Trama
[modifica | modifica wikitesto]A Londra vive un uomo considerato il più avaro e più cinico di tutti: Ebenezer Scrooge.
A causa della sua ossessione per il guadagno e per l'oro il suo impiegato Bob Cratchit vive in umilissime condizioni economiche ed ha un figlio con un piede nella fossa. Una sera, la vigilia di Natale, Scrooge congeda come al solito Cratchit e si avvia verso casa sua. Entrato comincerà per il vecchio un viaggio ultraterreno di profonda conversione spirituale per redimersi dai suoi peccati, cominciando dalla sua infanzia fino all'anno presente.
Alla fine Ebenezer Scrooge diventerà un altro uomo, più buono e più felice della vita.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film fu prodotto nel Regno Unito da George Minter Productions e Renown Pictures Corporation.
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film uscì nelle sale cinematografiche britanniche il 28 novembre 1951, distribuito dalla Renown Pictures Corporation, e pochi giorni dopo, il 28 novembre, negli Stati Uniti, per opera di United Artists.
Fu reso disponibile in VHS nel 1989 e quindi in DVD nel 2004.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Guida, A Christmas Carol and Its Adaptations, pp.102-109.
- ^ Mark Connelly, Christmas at the Movies, London: I.B. Tauris, 2000.
- ^ (EN) Lo schiavo dell'oro, su IMDb, IMDb.com.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Fred Guida, A Christmas Carol and Its Adaptations: Dickens's Story on Screen and Television, McFarland & Company, 2000. ISBN 0-7864-0738-7.
- (EN) James Chapman, "God Bless Us, Every One: Movie Adaptations of A Christmas Carol", in Mark Connelly, Christmas at the Movies: Images of Christmas in American, British and European Cinema, I.B.Tauris, 2000, pp. 9–37 ISBN 978-1-86064-397-2.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Lee Pfeiffer, A Christmas Carol, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Lo schiavo dell'oro, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- Lo schiavo dell'oro, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Lo schiavo dell'oro, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Lo schiavo dell'oro, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) A Christmas Carol, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Lo schiavo dell'oro, su FilmAffinity.
- (EN) Lo schiavo dell'oro, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Lo schiavo dell'oro, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Lo schiavo dell'oro, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (EN) Lo schiavo dell'oro, su BFI Film & TV Database, British Film Institute (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2018).
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