Indice
Baradili
Baradili comune | |
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(IT) Baradili (SC) Bobàdri | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Oristano |
Amministrazione | |
Sindaco | Maria Anna Camedda (lista civica) dall'11-10-2021 |
Territorio | |
Coordinate | 39°43′19.8″N 8°53′51.5″E |
Altitudine | 165 m s.l.m. |
Superficie | 5,57 km² |
Abitanti | 76[1] (30-4-2024) |
Densità | 13,64 ab./km² |
Comuni confinanti | Baressa, Genuri (SU), Gonnosnò, Sini, Turri (SU), Ussaramanna (SU) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09090 |
Prefisso | 0783 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 095010 |
Cod. catastale | A614 |
Targa | OR |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) baradilesi (SC) bobadriesus |
Patrono | santa Margherita |
Giorno festivo | 20 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Baradili all'interno della provincia di Oristano | |
Sito istituzionale | |
Baradili (Bobadri in sardo) è un comune italiano di 75 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna. È il comune meno popolato della regione.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Territorio abitato in epoca nuragica e probabilmente romana, nel Medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria della Marmilla. Alla caduta del giudicato (1410) passò agli aragonesi e fu incluso nell'Incontrada di Marmilla, feudo dei Carroz conti di Quirra. Dal 1603 fece parte del Marchesato di Quirra, feudo dei Centelles. Nel 1839, con la soppressione del sistema feudale, fu riscattato agli ultimi feudatari, gli Osorio de la Cueva, per diventare un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Nel 1927 il comune di Baradili venne aggregato al limitrofo comune di Baressa[3]. Recuperò l'autonomia nel 1945.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Baradili sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 13 giugno 2002.[4]
«Stemma inquartato d'azzurro e di verde: nel primo, alla lettera maiuscola B d'oro; nel secondo, alle sette spighe di grano d'oro, impugnate e legate di rosso; nel terzo, al cantaro d'oro; nel quarto, alla campana d'argento, legata di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone municipale è costituito da un drappo di giallo.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Il suo aspetto è quello di un borgo medioevale con numerose case storiche.
Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]Nel territorio di Baradili è presente un nuraghe:
- Nuraghe Candeli
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[5]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata a Baradili è il campidanese occidentale.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Feste e sagre
[modifica | modifica wikitesto]Ogni anno a Baradili si svolge la sagra del Raviolo nella domenica tra il 13 e il 19 luglio; il 20 luglio si festeggia Santa Margherita di Antiochia patrona del piccolo Comune.
La sagra prende spunto da una leggenda secondo la quale in un 13 luglio di un tempo lontano, alcuni giovani contadini, mentre aravano un terreno in campagna, ritrovarono la statuina di Santa Margherita. I contadini portarono la statuina al parroco che, pronto a pranzare, era già seduto a tavola davanti a un piatto con tre ravioli. La voce del ritrovamento ben presto si sparse per il paese facendo accorrere tutta la popolazione, e quel pranzo semplice si trasformò in un vero e proprio banchetto. I ravioli sembravano non finire mai; bastarono per il parroco, per i tre giovani, e per tutte le persone del paese che accorsero per rendere omaggio alla statua della loro patrona. Da quel momento si festeggiò Santa Mragarida Agattada (Santa Margherita ritrovata) o de is cruguxionis (dei ravioli).
Nel 1995 venne organizzata la prima sagra dei Ravioli, che da allora viene riproposta ogni anno accompagnata da altre attività culturali e di valorizzazione dei prodotti locali, oltre naturalmente alla distribuzione di ravioli nelle diverse varietà: con ricotta e limone, con ricotta e spinaci, con patate, preparati a mano secondo le antiche ricette tradizionali.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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6 giugno 1993 | 27 aprile 1997 | Lino Zedda | Democrazia Cristiana | Sindaco | [6] |
27 aprile 1997 | 13 maggio 2001 | Lino Zedda | Centro | Sindaco | [7] |
13 maggio 2001 | 28 maggio 2006 | Ignazio Zedda | liste civiche di centro-sinistra | Sindaco | [8] |
28 maggio 2006 | 15 maggio 2011 | Lino Zedda | lista civica | Sindaco | [9] |
15 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Lino Zedda | lista civica "Tredici per Cento" | Sindaco | [10] |
5 giugno 2016 | 11 ottobre 2021 | Lino Zedda | lista civica "Baradili Sviluppo Sostenibile" | Sindaco | [11] |
11 ottobre 2021 | in carica | Anna Maria Camedda | lista civica "Baradili idea comune" | Sindaco | [12] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 aprile 2024 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Regio Decreto n° 1649 del 19 agosto 1927, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 221 del 24 settembre 1927
- ^ Baradili, Oristano, decreto 2002-06-13 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 4 febbraio 2002.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Comunali 06/06/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 27/04/1997, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 28/05/2006, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 15/05/2011, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali 05/06/2016, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
- ^ Comunali Sardegna 10/11 ottobre 2021, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2021).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Vittorio Angius, Luciano Carta (a cura di), Città e villaggi della Sardegna dell'Ottocento. Abbasanta-Guspini, Nuoro, Ilisso Edizioni, 2006, pp. 125-126, ISBN 978-88-89188-88-0. URL consultato il 19 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Baradili
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Baradili
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.baradili.or.it.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.