Sini comune | |
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(IT, SC) Sìni | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Oristano |
Amministrazione | |
Sindaco | Andrea Carracoi (lista civica) dal 9-6-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 39°45′14.23″N 8°54′22.09″E |
Altitudine | 255 m s.l.m. |
Superficie | 8,75 km² |
Abitanti | 510[1] (31-3-2024) |
Densità | 58,29 ab./km² |
Comuni confinanti | Baradili, Genoni (SU), Genuri (SU), Gonnosnò |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09090 |
Prefisso | 0783 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 095060 |
Cod. catastale | I749 |
Targa | OR |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) sinesi (SC) sinesus |
Patrono | santa Chiara |
Giorno festivo | 12 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Sini all'interno della provincia di Oristano | |
Sito istituzionale | |
Sini è un comune italiano di 510 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna, nella regione storica della Marmilla.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Territorio abitato in epoca nuragica e probabilmente romana, nel Medioevo appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria della Marmilla. Alla caduta del giudicato (1410) passò agli aragonesi e fu incluso nell'Incontrada di Marmilla, feudo dei Carroz conti di Quirra. Dal 1603 fece parte del Marchesato di Quirra, feudo dei Centelles. Nel 1839, con la soppressione del sistema feudale, fu riscattato agli Osorio del la Cueva, ultimi feudatari, e divenne un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del Comune di Sini sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 6 aprile 2005.[3]
«Stemma d'oro, al vetusto olivo di verde, fustato al naturale, nodrito nel rilievo centrale dell'alta collina di tre rilievi tondeggianti, fondata in punta e uscente dai fianchi, di verde, essa collina caricata dal San Giorgio, posto a sinistra, armato di acciaio al naturale, aureolato d'oro, capelluto di nero, il viso e le mani di carnagione, con il manto svolazzante di rosso, cavalcante il cavallo d'argento, bardato di rosso, con gli arti anteriori alzati, il Santo afferrante con entrambe le mani la lancia di rosso, posta in sbarra abbassata, conficcata nel collo del drago d'oro, allumato e linguato di rosso, posto in punta a destra, con la testa rivolta. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo troncato di verde e di giallo.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[4]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata a Sini è il campidanese occidentale.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]Nel territorio di Sini sono presenti sette nuraghi:
- Nuraghe Bruncu Suergiu, sulla Giara, al confine con il territorio di Genoni. Nei pressi del complesso nuragico emergono i resti di un insediamento punico-romano.
- Nuraghe Bruncu su Sensu
- Nuraghe Buccascala
- Nuraghe Perdosu
- Nuraghe Scala'e Brebeis
- Nuraghe Sedda
- Nuraghe Siorus
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Eventi
[modifica | modifica wikitesto]È conosciuta in tutta la Sardegna per la sagra de su pani saba che si svolge il 25 aprile, dolce tipico della festa di San Giorgio che si festeggia il 23 aprile
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Emblema del Comune di Sini (Oristano), su Governo Italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica, 2005. URL consultato il 21 gennaio 2021.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Vittorio Angius, Luciano Carta (a cura di), Città e villaggi della Sardegna dell'Ottocento. Pabillonis-Zuri, Nuoro, Ilisso Edizioni, 2006, pp. 1616-1617, ISBN 978-88-89188-90-3.
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X.
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sini
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Sini
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.sini.or.it.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.