Moghegno frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Vallemaggia |
Comune | Maggia |
Territorio | |
Coordinate | 46°14′26″N 8°42′25″E |
Altitudine | 317 e 322 m s.l.m. |
Abitanti | 376 (2003) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6677 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 5319 |
Targa | TI |
Nome abitanti | moghegnesi |
Cartografia | |
Moghegno (in dialetto ticinese Moghégn[senza fonte]) è una frazione di 376 abitanti del comune svizzero di Maggia, nel Canton Ticino (distretto di Vallemaggia).
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel territorio di Moghegno è stata rinvenuta una necropoli romana risalente al I-III secolo d.C.[1][2]. Nel Medioevo Moghegno formò una vicinanza con Aurigeno e Lodano[1], che si separò alla fine del XVIII secolo[senza fonte]. Le attività principali erano la viticoltura, la campicoltura e l'allevamento. Come tutti i comuni circostanti Moghegno subì una forte emigrazione dapprima verso l'Italia e dal 1850 anche verso le Americhe[1]. Tra il 1914 e il 1955 fu in funzione una centrale per la produzione di energia elettrica[1].
Già comune autonomo che si estendeva per 7,10 km²[3], il 4 aprile 2004[4] è stato accorpato al comune di Maggia assieme agli altri comuni soppressi di Aurigeno, Coglio, Giumaglio, Lodano e Someo. La fusione è stata approvata da una votazione popolare il 22 settembre 2002 (127 favorevoli, 35 contrari)[3] e ratificata dal Gran Consiglio l'8 ottobre 2003[5].
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma dell'ex comune di Moghegno, in uso fino al 2004, è blasonato come segue: di rosso alla testa di becco d'argento. Il montone, il maschio della pecora, rappresentava forza, sfida e tenacia; il simbolo deriva, forse, dal soprannome degli abitanti del comune, detti baröi, datogli dagli aurigenesi, o dalla conformazione del villaggio dalle costruzioni delle case tutte ravvicinate[6].
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale della Beata Vergine Assunta, attestata dal 1579 e ricostruita nel XVII secolo[1];
- Oratorio di Santa Maria Annunziata, eretto nel 1850[1].
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Casa Ramelli, palazzo eretto nel 1740[senza fonte];
- Fontanone "Pozett" scavato nella roccia, con incise tre date: 1803, 1843 e 1861[senza fonte];
- Mulini per macinare la segale[senza fonte];
- Torbe, costruite negli anni 1460-1470[senza fonte].
Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]- Quaranta[senza fonte] tombe di epoca romana risalenti al I-III secolo d.C.[1][2] (tra il 50 e il 250 d.C.) trovate nel 1994[senza fonte].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:
Abitanti censiti[7]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Dal 1907 al 1965 il comune è stato servito dalla stazione di Aurigeno-Moghegno della ferrovia Locarno-Ponte Brolla-Bignasco.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h Daniela Pauli Falconi, Moghegno, in Dizionario storico della Svizzera, 18 gennaio 2017. URL consultato l'8 dicembre 2017.
- ^ a b Gilardoni, 1967, p. 434.
- ^ a b Aggregazione dei Comuni di Aurigeno, Coglio, Giumaglio, Lodano, Maggia, Moghegno e Someo in un unico Comune denominato Comune di Maggia (DOC), in Messaggio 5374, Gran Consiglio, 18 marzo 2003. URL consultato l'8 dicembre 2017.
- ^ Comune di Maggia, su maggia.ch.
- ^ Decreto legislativo concernente l’aggregazione dei Comuni di Aurigeno, Coglio, Giumaglio, Lodano, Maggia, Moghegno e Someo (PDF), in Bollettino ufficiale delle leggi e degli atti esecutivi, Gran Consiglio, 5 dicembre 2003. URL consultato il 7 dicembre 2017.
- ^ La storia del Patriziato di Moghegno, su patriziatomoghegno.ch.
- ^ Dizionario storico della Svizzera, Ufficio cantonale di statistica di Bellinzona
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Gastone Cambin, Armoriale dei Comuni Ticinesi, 1953.
- Martino Signorelli, Storia della Val Maggia, 1972.
- Rivista informativa del Comune di Maggia: A Tu per Tu, No. 1-2.
- Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 434.
- Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 177-178.
- AA.VV., La necropoli romana di Moghegno, 1995.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- A. Tomasini, A. Poncini, Moghegno, 2004.
- Rivista Patriziale Ticinese, n. 264, marzo 2007, 18-20.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 243, 244, 246.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Moghegno
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito istituzionale del comune di Maggia, su maggia.ch. URL consultato l'8 dicembre 2017 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2019).
- Daniela Pauli Falconi, Moghegno, in Dizionario storico della Svizzera, 18 gennaio 2017. URL consultato l'8 dicembre 2017.
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