Coordinate: 46°46′10.28″N 11°39′57.3″E

Naz-Sciaves

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Naz-Sciaves
comune
(IT) Naz-Sciaves
(DE) Natz-Schabs
Naz-Sciaves – Stemma
Naz-Sciaves – Veduta
Naz-Sciaves – Veduta
Vista del paese di Naz
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Trentino-Alto Adige
Provincia Bolzano
Amministrazione
SindacoAlexander Überbacher (SVP) dal 22-9-2020 (2º mandato)
Lingue ufficialiItaliano, Tedesco
Territorio
Coordinate46°46′10.28″N 11°39′57.3″E
Altitudine772 m s.l.m.
Superficie15,96 km²
Abitanti3 393[3] (31-7-2023)
Densità212,59 ab./km²
FrazioniNaz, Rasa (Raas), Aica (Aicha), Fiumes (Viums), Raut.[1]
Comuni confinantiBressanone, Fortezza, Luson, Rio di Pusteria, Rodengo, Varna
Altre informazioni
Cod. postale39040
Prefisso0472
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT021057
Cod. catastaleF856
TargaBZ
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[4]
Cl. climaticazona F, 3 637 GG[5]
Nome abitanti(IT) natzsciavesini
(DE) Natzschabser[2]
Patronosanta Margherita
Giorno festivo20 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Naz-Sciaves
Naz-Sciaves
Naz-Sciaves – Mappa
Naz-Sciaves – Mappa
Posizione del comune di Naz-Sciaves nella provincia autonoma di Bolzano
Sito istituzionale

Naz-Sciaves (Natz-Schabs in tedesco) è un comune italiano di 3 393 abitanti della provincia autonoma di Bolzano in Trentino-Alto Adige. È sito su un altopiano d'alta quota.

Fa parte della comunità comprensoriale Valle Isarco (Bezirksgemeinschaft Eisacktal).

Nel territorio comunale c'è un'ampia produzione di mele.

Geografia fisica

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Nel suo territorio si trovano il biotopo Palù Raier e il biotopo Sommersurs a est della ex-base NATO.

Origini del nome

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Entrambe le parti del toponimo sono attestate nel 1050 come Nouzas, Nouces, Natz e Scouvis, Scoubes, Schabs. Entrambe sono di origine preromana.[6]

Presso Sciaves, esisteva il campo d'esercitazione dove si addestravano le truppe dell'Imperial regio Esercito austro-ungarico. In particolare questo campo d'esercitazione godeva di una posizione centrale nel Tirolo, con il quale dal 1363 al 1918, con poche eccezioni, faceva parte dell'Austria, e risultava pertanto poco distante dal fronte meridionale durante la prima guerra mondiale.

Il territorio attorno a Sciaves presentava e presenta tuttora un paesaggio collinare, e venne quindi considerato un'ottima zona per poter far esercitare le truppe d'assalto. Qui le truppe imparavano le tecniche di costruzione delle postazioni militari, di difesa e di assalto. Inoltre si addestravano per le future battaglie in trincea con bombe a mano, esplosivi, lanciamine, lanciafiamme, coltelli e pugnali. Fino allo scoppiare della guerra, questa struttura fu sempre più utilizzata e anche sviluppata. Quando le truppe venivano a esercitarsi qui, venivano alloggiate da Vandoies di Sopra fino a Rodengo e ogni giorno dovevano raggiungere la zona d'addestramento marciando. In seguito la zona d'addestramento fu anche adoperata dall'Alpenkorps bavarese. Anche durante il conflitto, le nuove truppe austriache venivano qui a esercitarsi prima di andare in guerra; le ultime notizie di corsi d'addestramento a Sciaves sono dell'ottobre 1918.

Negli anni 30 la zona fu utilizzata per delle esercitazioni anche dai soldati italiani. In seguito, tra il 1944 e il 1945, i soldati tedeschi si addestrarono qui, dato che sostavano a Bressanone. Oggigiorno restano solo alcuni resti di trincee.[7][8]

Dal paese di Sciaves ha inizio la val Pusteria. Per questo e per altri motivi, la zona ha avuto un'importanza strategica, infatti ai tempi del fascismo, quando Mussolini decise di costruire il Vallo Alpino in Alto Adige, nella zona furono costruiti una quarantina di bunker, per impedire l'accesso a Bressanone. Queste opere fanno parte dello Sbarramento Rienza-Rio Valles-Sciaves.

Nel dopoguerra, sempre nel suo territorio comunale, è stata attiva una base NATO dal nome in codice "Site Rigel", dove si ipotizza siano stati collocati dagli statunitensi alcuni ordigni nucleari utilizzabili per prevenire un'invasione sovietica dall'Austria. Gli statunitensi hanno lasciato la base nel 1983 mentre la base ha chiuso verso la fine degli anni ottanta.[9]

Nel 1958 è stato istituito un consorzio di miglioramento fondiario che ha notevolmente intensificato la coltivazione dei meleti.[10]

È il primo comune d'Italia a usufruire di internet attraverso la rete elettrica, che sfrutta la tecnologia PLC - Powerline Communication e la rete di distribuzione elettrica dell'Azienda Servizi Municipalizzati di Bressanone.

Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo.

Lo stemma è troncato di rosso e argento. Nella parte superiore è raffigurata una testa di airone, dalla quale fuoriescono delle fiamme. Si può blasonare:

«Troncato di rosso e d'argento, alla testa d'airone fiammata e serpeggiante in punta dell'uno all'altro

Riprende l'insegna dei Signori di Sebs und Lyne (dove a volte è riprodotta la testa di un cigno)[11] che abitarono nel villaggio dal 1147; successivamente cambiarono il nome in quello di Schabs. Lo stemma apparve per la prima volta nel 1365 ed è stato concesso con DPGR n. 148 del 20 luglio 1966.[12][13][14]

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Architetture militari

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Panoramica della zona "americana".

Il Site Rigel è stato il nome di una installazione militare NATO, comprendente un sito statunitense e uno italiano, situata nel territorio comunale di Naz-Sciaves.

Il sito fu utilizzato dal 1960 circa fino al 1983 come deposito di "munizioni speciali" (sinonimo per munizioni nucleari) dell'Esercito statunitense destinate in caso di conflitto con il Patto di Varsavia all'impiego da parte di reparti di artiglieria italiani, stanziati a Elvas e appartenenti alla 3ª Brigata missili "Aquileia", contro un'invasione nemica attraverso il passo del Brennero o la Val Pusteria tramite il varco di Prato alla Drava-Versciaco.

A questo sito fu dato il nome in codice "Rigel".[15]

Ripartizione linguistica

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La sua popolazione è in larga maggioranza di madrelingua tedesca:

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[16]
93,54% madrelingua tedesca
5,49% madrelingua italiana
0,97% madrelingua ladina

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[17]

Geografia antropica

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Aica (in tedesco Aicha) è un piccolo centro abitato, posto vicino al forte di Fortezza.

Ad Aica sorge un importante ponte stradale che collega la Val Pusteria alla Val d'Isarco. Questo imponente ponte fu distrutto mediante bombardamento aereo durante la seconda guerra mondiale dagli americani.

Sopra il centro di Aica, e precisamente al "Col dei bovi" (Ochsenbühel), è stato costruito il Caposaldo Col dei Bovi, un enorme bunker, facente parte del Vallo Alpino in Alto Adige.[18]

Aica è l'uscita italiana della galleria di base del Brennero. Il progetto prevede la costruzione di un traforo ferroviario lungo 55 km. Al termine dei lavori previsti dovrebbe risultare il più lungo tunnel del mondo dopo la galleria di base del San Gottardo (57 km). La copertura massima[19] sarà di 1 600 metri circa, contro 2 500 circa al "San Gottardo".

Il ponte stradale di Aica.

L'inizio dei lavori era previsto per il 2006, la messa in opera per il 2015. Nell'estate del 2007 incomincia la costruzione del cunicolo pilota del costo di 430 milioni di euro.

Allo stesso tempo, durante il rinnovo della ferrovia della Val Pusteria che collega Fortezza a San Candido, si è deciso di ripristinare la fermata di "Aica-Sciaves".

Fiumes (in tedesco Viums), è una piccola frazione del comune di Naz-Sciaves, e conta circa 800 abitanti ed è posta sulla sommità di un altopiano.

Fiumes è circondata dal fiume Rienza e si divide in due parti (Oberdorf ed Unterdorf). Il suo territorio è destinato a zone boschive e agricolturali.

Vi sono due caserme dei vigili del fuoco e una piccola chiesa.

Fiumes vive del turismo e della coltivazione ortofrutticola, in particolare delle mele.

Per quanto riguarda l'artigianato, importante e rinomata è la produzione di mobili d'arte e di arredamenti tipici campagnoli.[20]

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2005 2015 Peter Gasser SVP Sindaco
maggio 2015 novembre 2015 Andreas Unterkircher Bürgerliste Natz-Schabs Sindaco
novembre 2015 in carica Alexander Überbacher SVP Sindaco
  1. ^ Frazioni del Comune di Naz-Sciaves, su comuniecitta.it. URL consultato il 2 maggio 2020.
  2. ^ AA. VV., Nomi d'Italia. Origine e significato dei nomi geografici e di tutti i comuni, Novara, Istituto geografico De Agostini, 2006, p. 429.
  3. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2023 (dato provvisorio).
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ AA.VV., Nomi d'Italia. Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2004.
  7. ^ Alessandro Massignani, Le armi d'assalto austro-ungariche.
  8. ^ Siro Offelli, Le armi e gli equipaggiamenti dell'esercito austro-ungarico.
  9. ^ Articolo su Altoadige Archiviato il 29 agosto 2011 in Internet Archive.
  10. ^ Ernst Überbacher, Wasser auf durstige Äcker, 2008.
  11. ^ (FR) Der Schwanenhals der Edlen von Sebs und Lyne, su La langue du blason, 20 ottobre 2012.
  12. ^ Delibera del Consiglio comunale del 14.3.1966; Delibera della Giunta regionale n. 1776 del 19.7.1966; Decreto del Presidente della Giunta regionale n. 148 del 20.7.1966, pubblicato nel Bollettino regionale n. 36 del 6.9.1966.
  13. ^ Numeri e fatti, su Comune di Naz-Sciaves. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  14. ^ (EN) Heraldry of the World: Natz Archiviato il 1º agosto 2012 in Internet Archive.
  15. ^ Eugenio Melandri, Stefano Semenzato: "Bella Italia, armate sponde", edizioni Irene, Roma 1992
  16. ^ Astat Censimento della popolazione 2011 - Determinazione della consistenza dei tre gruppi linguistici della Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige - giugno 2012
  17. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  18. ^ Alessandro Bernasconi, Giovanni Muran, Le fortificazioni del Vallo Alpino Littorio in Alto Adige, Trento, editore Temi, maggio 1999, pp. 328 pagine, ISBN 88-85114-18-0.
  19. ^ La copertura massima è l'altezza dalla galleria alla montagna più alta che si trova sopra la galleria.
  20. ^ Atlante cartografico dell'artigianato, vol. 1, Roma, A.C.I., 1985, p. 15.
  • (DE) Ignaz Mader, Die Ortsnamen der Pfarrgemeinde Natz - mit siedlungsgeschichtlichen Bemerkungen (Schlern-Schriften, 22), Innsbruck, Wagner, 1933. (toponomastica e storia insediativa)
  • (DE) Ignaz Mader, Ortsnamen und Siedlungsgeschichte von Aicha, Spinges, Vals, Meransen (Schlern-Schriften, 72), Innsbruck, Wagner, 1950. (idem, su Aica)
  • (DE) Ernst Überbacher, Wasser auf durstige Äcker - 50 Jahre Bodenverbesserungskonsortium Natz 1958-2008: Natz, Viums, Raas, Elvas, Kranebitt, Teile von Brixen, Neustift und Lüsen, Bressanone, Weger, 2008. (sul consorzio di meliorazione fondato nel 1958)

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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