Indice
Brebbia
Brebbia comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Varese |
Amministrazione | |
Sindaco | Giulio Brughera (lista civica Obiettivo Brebbia Insieme) dal 10-6-2024[1] |
Territorio | |
Coordinate | 45°50′N 8°39′E |
Altitudine | 225[2] m s.l.m. |
Superficie | 6,87 km² |
Abitanti | 3 095[3] (31-12-2020) |
Densità | 450,51 ab./km² |
Frazioni | Bozza di Lago, Brebbia Superiore, Ronchée |
Comuni confinanti | Bardello con Malgesso e Bregano, Belgirate (VB), Besozzo, Ispra, Travedona Monate |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 21020 |
Prefisso | 0332 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 012017 |
Cod. catastale | B126 |
Targa | VA |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[4] |
Cl. climatica | zona E, 2 461 GG[5] |
Nome abitanti | brebbiesi |
Patrono | santi Pietro e Paolo |
Giorno festivo | 29 giugno |
Cartografia | |
Posizione del comune di Brebbia nella provincia di Varese | |
Sito istituzionale | |
Brebbia (Brébia in dialetto varesotto) è un comune italiano di 3 095 abitanti della provincia di Varese in Lombardia. Fa parte della zona collinare della provincia di Varese (zona ovest) e il suo territorio è bagnato dal Lago Maggiore. Fa parte del Medio Verbano Orientale.
Ha una forte zona industriale e anche molti campi ad uso agricolo, in alcuni dei quali si sta recuperando l'antica coltivazione del Fagiolo di Brebbia (Fasòeu de Brebièe) diventato anche Comunità del Cibo di Slow Food[6]. Brebbia inoltre fa parte della zona agraria numero 3 della Provincia di Varese (Valli del medio Verbano).
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Attestata come Brebia o Bribia tra il X e il XIII secolo, oltre che Plebbia nel latino ecclesiastico, deriva probabilmente da plebula, diminutivo di plebs, "pieve, parrocchia". Il significato sarebbe dunque "piccola parrocchia".[7]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo Bombogni e Redaelli, Brebbia era un forte castello in età romana, con porte e contrade, tra le quali, la contrada De Curte. I Romani fabbricarono un tempio a Minerva, e Gneo Terenzio per primo vi pose i bagni, e vi si celebravano i giochi quinquatrj celebri ai romani. Già nel secolo X si fa menzione dell'antichissima chiesa di San Pietro, che era goduta in commenda dall'arcivescovo di Milano, i quali avevano altresì il titolo di signori di Brebbia fino al secolo XIV, e che perciò diede asilo e rifugio a molti famosi alti prelati di Milano che si rifugiarono presso il castello, come gli arcivescovi Gotifredo da Castiglione, Anselmo V Pusterla, Enrico Settala, che qui morì.
Il castello di Brebbia fu successivamente distrutto nel 1263 dai Torriani. Nel trattato di pace tra l'arcivescovo Cassone Tornano e Matteo Visconti, signore du Milano, stipulato in Asti, riferisce che "né il detto Matteo né il comune di Milano con suo consenso si sarebbe intromesso nei luoghi sottoposti all'arcivescovato, e fra questi viene nominata la Castellanza di Brebbia". Ancora oggi, nei pressi di Brebbia vi è un luogo detto il Castellazzo, dove abitavano gli arcivescovi, il quale fu successivamente posseduto dall'antica famiglia Besozzi Rabagliona, e poi dai Bernacca[8].
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 20 febbraio 1985.
«Inquartato: nel primo, d'oro, al tempio di Minerva di pietra al naturale, visto in prospettiva, con la facciata volta a sinistra, fondato su terreno collinoso di verde; nel secondo, di rosso, alla croce latina d'argento; nel terzo, d'argento, al fiume d'azzurro, fluttuoso d'argento, defluente in sbarra, caricato della torre di rosso, murata di nero, merlata di tre alla guelfa, fondata sul terreno collinoso di verde; nel quarto, d'azzurro, a otto stelle di sei raggi d'oro, poste tre, tre, due. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo inquartato di azzurro, di bianco, di rosso e di giallo.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa dei Santi Pietro e Paolo, edificio romanico del XII secolo, è costruito sulle fondamenta di una più piccola chiesa del VII secolo e probabilmente sui resti di un antico tempio pagano.
Il Museo della Pipa - Pipe Brebbia S.r.l., nato nel 1979[9], ha reso pubblica una collezione privata di pipe (inclusa una collezione di pipe di Gianni Brera) e di oggetti e scritti correlati realizzata dal fondatore della Pipe Brebbia, Enea Buzzi.
Il laghetàsc è una piccola torbiera paludosa situata sulla Motta Pivione a Brebbia, in mezzo ad un castagneto. Nello stagno crescono diverse piante di cipresso calvo delle paludi. Il sentiero che circonda il Laghetàsc fa parte delle Vie Verdi del Verbano[10].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[11]
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Le frazioni del comune di Brebbia sono: Brebbia Superiore, Ronchée, Bozza. Sono inoltre presenti nel territorio le seguenti località:
- Brebbia Centro: Preölegie, Borghetto (Bûrghet), Frecc, Gesioeu;
- Brebbia Superiore: Castellaccio (ur Castelasc), Roncaccio, Cascina Bara, Marzée, Mirabella (Mirébéle), Torbiera;
- Ronchée: Piona (Piûne), Sué, Campagna, Bosco grosso;
- Bozza: Bozza lago (Böze), Bozza mulino, Mulino nuovo (Mûrin noeuv), Ghigerima inferiore (Ghigérimé), Ghigerima superiore, Motta Pivione;
- altri: Mirasole (Miresö), Vignetta (Vignéte), Ronco, Paû, San Martin, Laghetasch, Piner spésé, Mott, Roncaglia (divisa con il comune di Bardello con Malgesso e Bregano), Vittorio Veneto, Cascina Cucù, Case Piano, Ghiggerima, Giardinetto, La Chiesuola, Uccelliera, Villaggio Europa.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Brebbia è attraversata dalla ex strada statale 629 e dalle provinciali 50 Varese-Ispra e 69 Vergiate-Laveno Mombello. Il servizio di trasporto pubblico è costituito dagli autoservizi pubblici Varese-Vergiate e Angera-Laveno Mombello.
Fra il 1914 e il 1940 Brebbia ospitò una stazione della tranvia Varese-Angera, gestita dalla Società Anonima Tramvie Orientali del Verbano (SATOV)[12].
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Elenco dei sindaci di Brebbia
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito una lista dei sindaci di Brebbia dalla Liberazione (25 aprile 1945) in poi.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1945 | 1951 | Mario Bricarello | Sindaco | ||
1951 | 1956 | Oreste Paolo Caglio | Sindaco | ||
1956 | 1960 | Luigi Colombo | Sindaco | ||
1960 | 1975 | Francesco Antonelli | Sindaco | ||
1975 | 1980 | Peppino Pinorini | Sindaco | ||
1980 | 1995 | Edoardo Franzetti | Sindaco | ||
1995 | 1996 | Aldo Baranzini | Sindaco | ||
1997 | 2006 | Adolfo D'agata | Forza Italia | Sindaco, commissario prefettizio[in che senso?] | |
2006 | 2011 | Rosella Barboni | Lista Civica | Sindaco | |
16 maggio 2011 | 5 giugno 2016 | Domenico Gioia | Lista Civica | Sindaco | |
5 giugno 2016 | 19 settembre 2023 | Alessandro Magni | Lega Nord | Sindaco | |
20 settembre 2023 | 10 giugno 2024 | Salvatore Ciarcià | Commissario prefettizio | ||
10 giugno 2024 | Giulio Brughera | lista civica Obiettivo Brebbia Insieme | Sindaco |
Sport
[modifica | modifica wikitesto]Le società sportive locali, tutte dilettantistiche, sono la Canguri Brebbia[13] per l'hockey in-line, il Brebbia 2019[14] nel calcio e il Nuoto Club Brebbia[15] per le discipline natatorie.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Brebbia elezioni 2024 - varesenews.it
- ^ - Tabellagradigiorno - consultato il 4 febbraio 2012 (PDF), su efficienzaenergetica.acs.enea.it. URL consultato il 4 febbraio 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2020 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Super User, I Fagioli di Brebbia, su comune.brebbia.va.it. URL consultato il 14 aprile 2015.
- ^ Toponomastica, p. 113.
- ^ Francesco Bombognini e Carlo Redaelli, Antiquario della Diocesi di Milano, Milano, Coi tipi di Giovanni Pirotta, 1828, pp. 65-67.
- ^ Copia archiviata, su brebbiapipe.it. URL consultato il 19 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale l'11 gennaio 2012). www.brebbiapipe.it
- ^ Vie Verdi dei Laghi - Sentieri del Verbano - Tratto Brebbia, su agenda21laghi.it. URL consultato il 9 novembre 2020.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Maurizio Miozzi, Le tramvie del varesotto, Pietro Macchione, Varese, 2014. ISBN 978-88-6570-169-0
- ^ Canguri Brebbia, su canguri.org. URL consultato il 5 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 18 giugno 2012).
- ^ Scheda squadra Brebbia 2019 - Tuttocampo.it, su tuttocampo.it. URL consultato il 9 novembre 2020.
- ^ NUOTO CLUB BREBBIA, su nuoto-club-brebbia. URL consultato il 9 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2020).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Bombognini e Carlo Redaelli, Antiquario della Diocesi di Milano, Milano, Coi tipi di Giovanni Pirotta, 1828, pp. 65-67.
- Giuseppe Armocida e Marco Tamborini, Brebbia. Momenti di storia, Varese, Ask, 1990.
- Dizionario della Chiesa ambrosiana, volume primo: A-Cam, Milano, Ned, 1999, pp. 496-498.
- Italia Nostra, sezione di Varese, Percorsi medievali dalla regione del Lago Maggiore alla Valle del Reno, Varese, La Tipografica, 1998, pp. 56-57.
- Marco Invernizzi e Andrea Morigi, I comuni della provincia di Varese, Milano, Del Drago, 1992, pp. 74-77.
- Sara Cestarollo e Anna Paola Fedeli, Valori territoriali. Beni architettonici e storici. Medio Verbano: Brebbia, Laveno Mombello, Leggiuno, Monvalle, Busto Arsizio, Alfa, 2008, pp. 10-19, 76-79, 120-121.
- Stefano Bianchi, La provincia di Varese. Arte, turismo, natura, Varese, Macchione, 2008, p. 61.
- Paola Viotto, Chiese romaniche del lago Maggiore, Varese, Macchione, 1997, pp. 49-53.
- Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1997 [1990], ISBN 88-02-07228-0.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Brebbia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.brebbia.va.it.
- Brébbia, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 123603958 · SBN BASL000292 · LCCN (EN) nr92008359 · GND (DE) 4308284-1 · J9U (EN, HE) 987007538122305171 |
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