Il toponimo deriva dal nome della popolazione dei Longobardi (Langbard in longobardo), quella popolazione di origine germanica che nel 568 invase l'Italia e fece di Pavia la capitale del suo regno (Regno d'Italia) di estensione, a suo tempo, ben più vasta di quella attuale della Lombardia (esclusa però l'attuale Provincia di Mantova).
La superficie della Lombardia si divide quasi equamente tra pianura (che rappresenta circa il 47,1% del territorio) e le zone montuose (che ne rappresentano il 40,5%). Il restante 12,4% della regione è collinare.
Sotto l'aspetto morfologico la regione viene divisa in quattro parti: una strettamente alpina, una montuosa o collinare, una pianeggiante o poco mossa suddivisa in Alta e Bassa pianura ed infine la zona a sud del fiume Po. La regione è attraversata da decine di fiumi (tra cui il fiume più grande d'Italia) ed è bagnata da centinaia di laghi di origine naturale ed artificiale.
Il lago d'Iseo o Sebino (lac d'Izé in lombardo) è un bacino lacustre della Lombardia. Ha come principale immissario ed emissario il fiume Oglio. Ha una superficie di 65,3 km2 e una profondità massima di 251 metri. Situato a 180 m di quota nelle prealpi, è posto in fondo alla Val Camonica e si incunea tra le province di Bergamo e di Brescia. Il lago ospita la più grande isola lacustre naturale dell'Italia: Monte Isola, cui fanno da satelliti a nord e a sud l'Isola di Loreto e l'Isola di San Paolo.
Il lago è oggi un'importante meta turistica, concentrata in alcuni centri abitati di entrambe le sponde, fra i quali Iseo, Pisogne, Sulzano, Castro, Lovere e Sarnico, oltre naturalmente a Montisola, accessibile tramite un servizio di traghetti. Sull'isola, fra l'altro, è proibito l'accesso ai mezzi motorizzati, tranne quelli di pubblica utilità. A est del lago scorre la Sebina Orientale, importante arteria di collegamento tra Brescia e la valle, che si con conclude più a nord nei pressi di Darfo Boario Terme.
È considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi, principalmente per il suo celebre romanzo I promessi sposi, caposaldo della letteratura italiana.
Tra il 1812 e il 1822 compose gli Inni sacri, cinque composizioni poetiche dedicate alle maggiori festività della Chiesa cattolica: La Resurrezione, Il nome di Maria, Il Natale, La Passione, La Pentecoste. Nel 1821 scrisse le cosiddette "odi civili": Marzo 1821, dedicata alle insurrezioni anti-austriache di quell'anno, e Il Cinque Maggio, composta di getto all'annuncio della morte di Napoleone Bonaparte. Tra il 1816 e il 1822 scrisse inoltre due tragedie, Il Conte di Carmagnola (1816) e Adelchi (1822), frutto di un'attenta riflessione teorica sul teatro e sul genere tragico in particolare.
La basilica di Sant'Ambrogio è una delle più antiche chiese di Milano. Essa rappresenta ad oggi non solo un monumento dell'epoca paleocristiana e medioevale, ma anche un punto fondamentale della storia milanese e della chiesa ambrosiana. Essa è tradizionalmente considerata la seconda chiesa per importanza della città di Milano. Edificata tra il 379 e il 386 per volere del vescovo di MilanoAmbrogio, viene ampliata a partire dal IX secolo, raggiungendo l'aspetto attuale nel'XI secolo. L'interno venne strutturato con l'uso di volte a crociera a costoloni, nelle quali ogni elemento confluisce in una struttura portante apposita, con un'architettura rigorosa e coerente.
Nella basilica si trova anche il sacello di San Vittore in ciel d'oro, una cappella costruita nel IV secolo dal vescovo Materno per riporvi le spoglie del martire Vittore. Il vano è arricchito da una splendida decorazione a mosaico sulle pareti e sul soffitto, risalente al V secolo. Per quanto riguarda sant'Ambrogio, quello qui presente è uno dei più antichi ritratti conosciuti del vescovo milanese e come tale esso è considerato il più realistico perché vicino temporalmente all'originale.
modificaPatrimoni dell'umanità UNESCO in Lombardia
Il Monte San Giorgio è un monte nel sud del Canton Ticino in Svizzera. Raggiunge un'altezza di 1097 metri s.l.m. e giace circondato da due lembi del lago di Lugano. Esso è completamente in territorio elvetico, ma fa parte di un piccolo gruppo montuoso su cui passa la linea di confine tra la Svizzera e l’Italia.
Nel corso dell'estate 2003 le rocce triassiche del monte San Giorgio sono state iscritte nel Patrimonio mondiale dell'UNESCO. Decisivi per la scelta del Comitato UNESCO preposto sono stati gli eccezionali ritrovamenti paleontologici distribuiti su cinque livelli fossiliferi distinti d'età compresa tra 230 e 245 milioni di anni, fatto che ha permesso di studiare l'evoluzione di alcune specie animali e vegetali nell'arco di alcuni milioni di anni.
Inizialmente parte della società calcisticaAmbrosiana-Inter, con il cui nome vinse il primo campionato italiano assoluto e dal quale si scisse quasi subito assumendo il nome attuale, conobbe il suo momento migliore nell'anteguerra, conquistando 13 dei 15 titoli in palio e dando vita a una rivalità con il Rugby Roma per buona parte degli anni trenta; vinse un quattordicesimo titolo nell'immediato dopoguerra e, dopo un lento declino e la retrocessione in serie B nel 1969, si ripropose a livello nazionale negli anni novanta, quando accoppiò per un breve periodo il suo nome a quello della polisportiva la cui capofila era l'Associazione Calcio Milan di Silvio Berlusconi e contese al Benetton Treviso la supremazia in campionato, aggiudicandosi quattro ulteriori scudetti, con i quali raggiunse il primato tuttora insuperato di 18 titoli vinti; dopo aver ceduto il titolo sportivo al Calvisano nel 1998, lo riacquisì nel 2002 dopo la rifondazione societaria.
Il tesoro delle Sante Croci è un gruppo di oggetti di altissimo interesse storico, artistico e religioso custodito nel Duomo vecchio di Brescia. Fra i pezzi principali vi sono una stauroteca del XI secolo, il grande reliquiario rinascimentale e la Croce del Campo, anch'essa dell'XI secolo.
La qualità delle pitture, attribuite genericamente al cosiddetto "Maestro di Castelseprio", è molto alta, con una narrazione fluida che ricorda i rotoli illustrati tardo-antichi, la capacità di creare uno spazio realisticamente tridimensionale, il tratto espressivo, le pose, i gesti e le espressioni dei volti eloquenti. La tecnica pittorica è sapiente, con pennellate decise, velature che danno una luminosità diffusa, ombre ben definite e lumeggiature pastose.
Di origini incerte (all'inizio era Meneghin Pecenna in quanto parrucchiere pettegolo), venne introdotta in teatro nel '600 da Carlo Maria Maggi, che gli ha dato l'immagine del personaggio popolare, giunta fino ai giorni nostri. Più avanti Carlo Porta ha contribuito ad aumentarne la popolarità fino alla metà dell'ottocento, epoca in cui Meneghino è diventato simbolo dell'animo patriottico milanese, contro la dominazione asburgica. Particolarità di Meneghino, è che non ha mai indossato una maschera, ma si è sempre presentato a viso aperto e senza trucco. Questo fa di lui un personaggio libero, aperto dalle uniformità caratteristiche di uno stereotipo fissato; ha sempre invece espresso una ben definita personalità.
La Cultura di Canegrate fu una civiltà dell'Europa che si sviluppò particolarmente in Insubria (ovvero negli attuali territori della Lombardia occidentale, del Piemonte orientale e del Canton Ticino) a partire dall'Età del bronzo recente (XIII secolo a.C.) fino ad arrivare all'Età del Ferro. Essa prende il suo nome dalla località milanese di Canegrate dove, nel XX secolo, furono ritrovate circa cinquanta tombe con ceramiche e oggetti metallici.