De generatione et corruptione

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De generatione et corruptione
Titolo originaleΠερὶ γενέσεως καὶ φθορᾶς
AutoreAristotele
PeriodoIV secolo a.C.
Generesaggio
Sottogenerefilosofia
Lingua originalegreco antico

Il De generatione et corruptione - dal titolo latino con cui è conosciuto - è un'opera di Aristotele, in due libri, collocata dagli editori, in conformità con le indicazioni dell'autore, al terzo posto nella serie degli scritti fisici, tra il De caelo e i Meteorologica.

La domanda sollevata all'inizio del testo si basa su un'idea tratta dal precedente lavoro di Aristotele, la Fisica. Vale a dire, se le cose nascono attraverso cause, attraverso del materiale primario o se tutto viene generato puramente attraverso l'alterazione, che riguarda la capacità degli elementi di cambiare in base a qualità comuni e non comuni.

In questa importante opera, Aristotele ci dà due dei suoi contributi più ricordati. Innanzitutto, le quattro cause e anche i quattro elementi (terra, aria, fuoco e acqua), che usa per fornire una spiegazione delle teorie degli altri greci sugli atomi, un'idea che Aristotele considerava assurda.

  • Aristotele, Opere, a cura di G. Giannantoni, 4 voll., Bari, Laterza, 1973.
  • Aristotele, La generazione e la corruzione, a cura di M. Migliori, Milano, Bompiani, 2013.

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