Nicomaco (in greco antico: Νικόμαχος?; Stagira, ... – dopo il 322 a.C.) è stato un filosofo greco antico vissuto alla fine del IV secolo a.C., figlio di Aristotele.
Vita
[modifica | modifica wikitesto]Originario di Stagira come il padre, ebbe lo stesso nome del nonno. Sappiamo che la madre di Nicomaco fu Erpillide e che, alla morte di Aristotele, il giovane Nicomaco fu affidato ad alcuni tutori, che furono poi sostituiti da Nicanore, genero di Aristotele[1].
Secondo la Suda fu un filosofo, allievo di Teofrasto[2] e amante di quest'ultimo, come riporta Aristippo[2].
Fonti antiche indicano che Nicomaco morì in battaglia in giovane età[3].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]L'Etica Nicomachea, celebre raccolta aristotelica di lezioni di etica, ha questo titolo perché venne dedicata da Aristotele al figlio o forse perché fu divulgata successivamente da Nicomaco stesso.
Sembra abbia composto un commento sulle lezioni di fisica di suo padre[4]. Si pensa che gli antichi possano aver operato una sorta di "fusione" tra le opere etiche di Aristotele e i commenti che Nicomaco scriveva su di esse[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b William Maxwell Gunn, Nicomachus, in William Smith (a cura di), Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, New York, 1867, p. 1194.
- ^ a b Come conferma anche Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, V 39.
- ^ Jonathan Barnes, Roman Aristotle, in Gregory Nagy (a cura di), Greek Literature, vol. 8, n. 249, Routledge, 2001, p. 176.
- ^ Suda, su stoa.org, n. 398. URL consultato il 9 agosto 2022.