Bosco delle Ninfe, Ciantagalletto, Ciatti, Cimavalle, Conca Verde, Galleria Ranco, Madonna del Monte, Marmorassi, Maschio, Montemoro, Naso di Gatto, San Bartolomeo al Bosco, San Bernardo in Valle, Santuario e Strà.
Il comune è costituito dal capoluogo e dalle seguenti frazioni e località: Bosco delle Ninfe, Ciantagalletto, Ciatti, Cimavalle, Conca Verde, Galleria Ranco, Chiesa della Madonna del Monte, Marmorassi, Maschio, Montemoro, Lavagnola, Naso di Gatto, San Bartolomeo al Bosco, San Bernardo in Valle, Santuario, Botta e Strà, per una superficie territoriale di 65,55 km².
Il clima è temperato di tipo mediterraneo con un inizio di influenze temperate verso l'entroterra.
L'estate è moderatamente calda e raramente afosa. Durante l'inverno si alternano periodi con giornate soleggiate e temperature non molto basse quando la Liguria è protetta dall' anticiclone delle Azzorre ad altri più rigidi quando si formano basse pressioni sul golfo di Genova. Tale configurazione barica provoca forti venti di tramontana scura e nevicate talvolta fin sulla costa.In questi casi Savona è una delle località più fredde di tutta la riviera ligure.
Non appena cessano gli effetti della tramontana scura, le calde brezze del profondo mar Ligure prendono il sopravvento e le temperature a Savona tornano su valori più moderati. Il tempo si rivela mite per gran parte dell'estate e della primavera.
Classificazione climatica: D (i Gradi giorno della città sono 1481, e il limite massimo consentito per l'accensione dei riscaldamenti è di 12 ore giornaliere, dal 1º novembre al 15 aprile).[13]
L'etimologia del nome "Savona" risulta molto incerta. Tito Livio cita il termine Sauone (abl.) definendolo un oppidum nei territori dei Liguri Alpini. Nel VII secolo si attesta il termine Saona. Se il termine fosse indoeuropeo si potrebbe trovare correlazioni sia con la radice *seu-" cioè "bagnato" o "umido", sia con l'idronimo "Sava".[14]
Il toponimo potrebbe derivare dal termine dell'antico ligusticosaiv, sav, sab con significato di adunanza d'acqua.[15]
Altra ipotesi fa derivare il suo nome dalla dea fluviale celtica ''Souconna''[16][17] e ad avvalorare questa tesi, oltre alle numerose similitudini tra le popolazioni liguri e quelle celtiche, vi è il fatto che ancora oggi nella lingua locale savonese la città viene nominata "Sann-a".
Vi è credenza popolare che il termine sapone derivi proprio dalla città di Savona, e si tratta evidentemente di una paretimologia. Ci sono tracce del suo utilizzo intorno al II secolo d.C.presso i Galli che lo utilizzavano come pomata e questa venne successivamente rielaborata dai Liguri in un sapone duro che trovò tra Genova e Savona una fiorente produzione, mantenuta nei secoli a venire. Nella tradizione ligure (riportata anche da testi francesi) si vuole che a Savona la moglie di un pescatore abbia ottenuto in modo fortuito per la prima volta il sapone, facendo bollire assieme olio di oliva e liscivia di soda;[18] il nome del sapone tuttavia è un termine di origine germanica giunto nel latino attraverso il tramite gallico[19] ed è etimologicamente affine al termine sebo (sebum in lingua latina) attraverso una comune radice protoindoeuropea*seyb-[20] (far colare).
Le prime tracce della città risalgono alla media età del bronzo, quando un primo insediamento sorse sull'altura del Priamar. Antico centro dei Liguri Sabazi, la città fu alleata di Cartagine durante la seconda guerra punica, contro Roma già alleata di Genova. Dopo alterne vicende Roma sottomise Savona attorno al 180 a.C. e quest'ultima venne, dalla fine del II secolo a.C, a soppiantare il ruolo di Genova come porto principale della Liguria.
Con la caduta dell'Impero romano dopo il V secolo la città subì devastazione da parte di Eruli e Goti. Tornata sotto i Bizantini dopo le guerre gotiche vi fu una breve ripresa che durò fino alla conquista da parte del re longobardoRotari nel 641. Fece quindi parte del Regno longobardo, nel Ducato di Liguria, con capitale Genova.
L'apice della fioritura economica avvenne nel periodo in cui vennero eletti al soglio pontificio i papi della famiglia Della Rovere, Sisto IV (1471-1484) e Giulio II (1503-1513), che sostennero la città con generose donazioni e oggi è ricordata anche per vedersi attribuito il nome di Città dei Papi. Le lotte con Genova si conclusero tragicamente per Savona nel 1528, con la sua definitiva conquista. Ciò comportò, oltre a numerose vittime, la distruzione di buona parte della città e l'interramento del porto. Da questo momento Savona seguì le sorti della Repubblica di Genova.
Nel Settecento la città riprese la sua attività marinara. Coi commerci rifiorirono le arti e Savona si arricchì di palazzi signorili, ville e chiese. Nel 1805 la Liguria venne annessa all'Impero Francese e Savona divenne Capoluogo del Dipartimento di Montenotte. Nel 1815 il Congresso di Vienna stabilì l'annessione della Repubblica Ligure nei territori del Regno di Sardegna, col quale entrò poi a far parte del neo costituito Regno d'Italia dal 1861. Sotto l'amministrazione napoleonica del prefetto Chabrol la città iniziò una lenta rinascita, che evolse con l'arrivo della ferrovia e l'inizio della rivoluzione industriale savonese.
«Di rosso, al palo d'argento e al capo abbassato d'oro, caricato d'aquila nascente ad ali spiegate. Lo scudo sarà di forma poligonale a testa di cavallo, cartocciato. Corona marchionale.[21]»
Gonfalone
«Drappo rosso al palo di bianco, frangiato d'oro, caricato nel centro dello stemma civico con l'iscrizione centrata in oro: Città di Savona.[21]»
Bandiera
«Drappo a tre bande orizzontali di eguali dimensioni con i colori rosso, bianco e rosso.[22]»
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del Capo del Governo del 12 novembre 1938[23][21][24], trascritto nel libro Araldico degli Enti Morali al vol. II, p. 621, n. 2052.
«Le genti di Savona, fedeli allo spirito che n'animò le gesta e l'impegno patriottico nel primo riscatto risorgimentale, reagì all'occupazione da parte delle forze armate tedesche, opponendo alla prepotente sopraffazione nazifascista una lotta tanto coraggiosa quanto ostinata. Formazioni di volontari armati furono organizzate, alimentate ed assistite dalla popolazione nella città e sulle montagne dell'entroterra e, per oltre 19 mesi, svolsero un'intensa attività di minaccia e logoramento al presidio nemico della regione. Non valsero a frenare lo slancio generoso né la precarietà dei mezzi, né la preponderanza delle forze avversarie, né le barbarie cui queste ispirarono la loro spietata opera di repressione con arresti in massa, deportazioni, torture, fucilazioni, massacri d'innocenti e distruzioni. Il grande contributo di sangue offerto dai volontari e dai cittadini vittime delle rappresaglie, i sacrifici e le sofferenze sopportati sono testimonianze di un'assoluta ostinazione a non subire la vergogna della tirannide, di dedizione alla Patria, di tenacia nella fedeltà ai più alti ideali di libertà e di giustizia. Savona, 8 settembre 1943 - aprile 1945» — 19 settembre 1974[26][25]
Santuario di Nostra Signora della Misericordia. Venne edificato a seguito dell'apparizione della Madonna ad Antonio Botta, avvenuta secondo la tradizione nel 1536,[28] ed è dedicato alla santa patrona della città. Costituisce un sontuoso esempio di architettura barocca che, al proprio interno, può vantare un altare di Gian Lorenzo Bernini e preziose tele del Domenichino. La statua della patrona fu incoronata direttamente da Pio VII alla fine della sua cattività. Annesso alla chiesa vi è un museo che raccoglie oggetti di arte sacra ed ex voto.
Palazzo Della Rovere. Opera dell'architettoGiuliano da Sangallo, fu fatto costruire dal cardinale Giuliano della Rovere, futuro Papa Giulio II. L'avvio dei lavori risale al 4 febbraio 1495 sotto la sovraintendenza di Urbano Vegerio, suo procuratore. Nel 1496 vengono acquistate alcune abitazioni circostanti per estendere il palazzo, che tuttavia resterà incompleto (al riguardo notare le isolate colonne dell'ingresso, che nelle intenzioni originarie erano parte di un diverso contesto, completo di un blasone ecc.). Il progetto è del fiorentinoGiuliano da Sangallo, coadiuvato da Matteo De Bixono, ai quali nel 1500 gli Anziani della città accordano la cittadinanza savonese in benemerenza del progetto. Essendo stato adibito nel XVII-XVIII secolo a convento delle Rev. Clarisse, è conosciuto anche come Palazzo Santa Chiara.
Palazzo Gavotti. Situato nel cuore del centro storico, è sede della Pinacoteca comunale.
Villa Cambiaso. Palazzo storico, iscritto nei beni monumentali italiani, in cui soggiornarono tra gli altri Napoleone Bonaparte e Papa Pio VII, in ritiro di preghiera nella cappella consacrata del palazzo.
Palazzo delle Piane. Noto anche come “Palazzo delle Palle”, a causa delle sei grandi sfere di rame poste sul tetto e sostenute da una struttura a forma di braciere, costituisce uno dei massimi vertici artistici del Liberty savonese. È opera dell'ingegnere e architetto Alessandro Martinengo ed è stato realizzato con la collaborazione di Adolfo Ravignetti, tra il 1910 e il 1911. Per l'occasione Martinengo s'ispirò a una corrente del Floreale diffusa a Milano dal caposcuola Somaruga.
Villa Zanelli, uno dei più significativi capolavori di stile Liberty in Italia. Si trova lungo la spiaggia del quartiere di Legino.
Palazzo dei Pavoni. Costruito nel 1910 e situato nella centralissima Via Paleocapa, è un esempio significativo di Liberty, chiaramente ispirato alla Secessione Viennese per la scelta di accostare ampie superfici lisce ad inserti ceramici colorati insieme a fasce maiolicate decorate con dei pavoni.
Ex Ospedale Civico San Paolo. Situato nella centrale piazza Giulio II, fu terminato nel 1857 ed è una delle opere più riuscite dell'architetto Carlo Sada di Bellagio. È stato recentemente ristrutturato e destinato ad uso commerciale e abitativo.
Casa dei Colombo. Una delle Case di Cristoforo Colombo si trova in località Valcada, sulle alture di Legino: il grande navigatore, in gioventù, si stabilì per diversi anni, assieme alla su famiglia.
Ponte di San Giacomo o di Sisto IV. Fatto costruire da Papa Sisto IV nel 1479 per unire il Monticello al colle del Mangiaguadagno (oggi Colle di San Giacomo) e rendere più agevole il collegamento tra la città ed il complesso conventuale del San Giacomo.
Torre Leon Pancaldo. Chiamata Torretta o con il suo antico nome Torre della Quarda è situata in piazza Leon Pancaldo e costituisce il simbolo della città. Costruita nel XIV secolo all'incrocio strategico del porto, è dedicata al navigatore savonese Leon Pancaldo, che accompagnò Ferdinando Magellano nella prima circumnavigazione del mondo.
Torre del Brandale. È chiamata anche a Campanassa dal nome dell'antica campana che la sormontava. La parte superiore fu abbattuta dopo la sconfitta nelle guerre contro i genovesi e venne ricostruita solo dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, quando fu anche reinstallata la campana.
Torri dei Riario e dei Corsi. Situate davanti alla Torre del Brandale, furono anch'esse mozzate dai genovesi ma resistettero ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, che demolirono invece gli edifici intorno.
Fortezza del Priamar. È una fortezza collocata sull'omonimo colle, tra i giardini del Prolungamento e la vecchia darsena, edificata dalla Repubblica di Genova a partire dal 1542 a seguito della presa definitiva della città nel 1528. Ingloba fra gli altri la Loggia del Castello di Santa Maria o Castello Nuovo del 1417 e conserva i pochi resti dell'antica Cattedrale cittadina. Nel 1830-1831 vi venne imprigionato Giuseppe Mazzini e la sua cella è ancora oggi visitabile.[29] Il nome deriva da Pri-a-màr, pietra sul mare secondo una delle interpretazioni etimologiche, o "Pria mä", pietra mala, secondo una più accreditata versione.
Monumento ai CadutiRintocchi e Memorie. Il monumento con basamento in marmo e figure in bronzo (bronzo fuso asportato da alcuni cannoni nemici) è stato realizzato dallo scultore sestrese Luigi Venzano su richiesta dell'Associazione Nazionale tra le Madri e le Vedove dei Caduti. È stato inaugurato il 18 settembre 1927 con una cerimonia al quale prese parte il re Vittorio Emanuele III e da allora ogni giorno alle 18:00 in piazza Goffredo Mameli si commemorano i Caduti di tutte le guerre con 21 rintocchi della campana, uno per ogni lettera dell'alfabeto italiano: durante i rintocchi il traffico ed i pedoni si fermano in segno di rispetto.
Fontana Lotta tra uomo e lo squalo. Popolarmente conosciuta come fontana Del Pesce, venne realizzata nel 1965 in piazza Marconi. È costituita da tre vasche, una circolare e due mezzelune sottostanti che ricevono una cascata d'acqua da quella sovrastante. Al centro della vasca circolare, circondata da zampilli d'acqua su un masso di pietra verde di Stella, si erge la statua della scultrice savonese Renata Cuneo "Lotta tra uomo e lo squalo".
Fontana del Santuario. Realizzata nella piazza dinnanzi al Santuario di Nostra Signora della Misericordia nel 1708 ad opera di Giacomo Ponsonelli di Massa, in pieno stile barocco, si compone di una vasca centrale a forma di quadrilobo con zampilli d'acqua che spruzzano dai margini verso l'interno; essa è sormontata al centro da una guglia che regge la statua di un angelo in torsione con ali aperte. In posizione sottostante la vasca, è presente una maschera che fa defluire l'acqua in una tinozza sottostante.
Monumento a Garibaldi. Situato in piazza Eroe dei due mondi, nei giardini del Prolungamento, è un grande monumento equestre dedicato a Giuseppe Garibaldi, ad opera dello scultore Leonardo Bistolfi. Inaugurata nel 1927 dal nipote del condottiero, la statua è posizionata in modo che lo sguardo di Garibaldi guardi verso la sua città natale, Nizza.
Tempietto Boselli. È un tempietto neoclassico di fine Settecento eseguito dal ceramista Giacomo Boselli. Salvato della demolizione della "fabbrica Boselli" nel 1931, fu restaurato e sistemato in nuova sede nel parco pubblico "Dante Alighieri".
Monumento alla Resistenza. Imponente opera in bronzo situata in piazza Martiri della Libertà ed opera di Agenore Fabbri, raffigura un uomo dilaniato dalla sofferenza e dall'anelito di libertà che divelle le sbarre che lo imprigionano.
Monumento a Sandro Pertini, posto al centro della piazza a lui dedicata e realizzato dall'artista Gianni Lucchesi, è costituito da una stele d’acciaio su cui sono intagliate frasi e parole che hanno segnato il pensiero del Presidente.
Monumento al Marinaio. Posto all'entrata della darsena del porto, raffigura un uomo che con la sua lanterna scruta l'orizzonte ed è anch'esso opera di Renata Cuneo.
La popolazione cittadina è quadruplicata dall'Unità d'Italia (1861) fino agli anni settanta per poi diminuire di oltre il 25% negli ultimi decenni. Questo calo è stato generato da diversi fattori tra i quali il processo di de-industrializzazione che ha spinto molti abitanti all'emigrazione ed un generalizzato calo delle nascite che ha caratterizzato la recente storia demografica italiana.
Al 31 dicembre 2022 i cittadini stranieri residenti a Savona sono 6 274[31], pari al 10,56% della popolazione. A Savona è presente una fiorente comunità albanese, la seconda in Italia in rapporto alla popolazione.[senza fonte]
Savona è la sede vescovile della Diocesi di Savona-Noli. Il Santuario di Savona riveste da secoli particolare importanza, con pellegrinaggi da ogni parte d'Italia. La Madonna di Savona fu incoronata da Pio VII - prigioniero di Napoleone Bonaparte a Savona - nel 1815. Savona fu con Pio VII sede ufficiale di papato, al pari di Roma ed Avignone, seppure per un breve periodo. Benedetto XVI è stato in visita pastorale a Savona il 17 maggio 2008.
La principale e più antica struttura cittadina è la biblioteca civica Anton Giulio Barrili, fondata nel 1840 e oggi situata presso l'ex Collegio dei Padri Scolopi, contiene circa 170 000 titoli.[32]
A Savona ha sede un campus universitario nelle strutture rimodernate della vecchia caserma Bligny che ospita, oltre a tre scuole dell'Università degli Studi di Genova, anche alcune piccole aziende tecnologiche.
Il porto turisticoLa Pinacoteca civica di Savona, che costituisce una delle più importanti raccolte d'arte dell'Italia settentrionale. Comprende dipinti, sculture, fra cui capolavori del Rinascimento, grandi pale seicentesche, maioliche bianco-blu famose in tutto il mondo e ceramiche.
Le opere della "Fondazione museo di arte contemporanea Milena Milani in memoria di Carlo Cardazzo", composta da una selezione dei più importanti momenti dell'arte contemporanea internazionale.
Il Museo della ceramica, che ospita oltre sei secoli di storia della ceramica ligure - in particolare savonese e albisolese - con un migliaio di opere di grande valore artistico, dal XV secolo al contemporaneo.
Il Museo Renata Cuneo, collocato nei locali del seicentesco bastione San Bernardo al Priamar, ospita le opere donate dalla scultrice alla sua città.
Mostra Museo delle Arti Nautiche
La Mostra Museo delle Arti Nautiche "Leon Pancaldo", situata in Piazza Cavallotti. Ospita circa 1000 parti di varia cultura marinaresca quali modellini di navi e di macchine a vapore funzionanti, antichi strumenti di navigazione e di rilevamento meteorologico risalenti alla metà del 1800, sezioni in scala di navi, strumenti di navigazione. Fiore all'occhiello è il planetario storico funzionante, uno dei quattro ad oggi esistenti in Italia.
Museo del tesoro del santuario di Nostra Signora della Misericordia
Il museo ha sede nel palazzetto del Duca di Tursi, adiacente al santuario, costruito tra il 1536 e il 1540, con l'annesso complesso degli ospizi di Nostra Signora della Misericordia. Le collezioni si sono formate grazie ai prestigiosi regali e alle donazioni dal XV al XIX secolo, e alle offerte votive di famiglie aristocratiche savonesi e genovesi. Vi si conservano preziosi paramenti in tessuto operati o ricamati, tra cui spiccano La pianeta del duca di Urbino (1623), tessili settecenteschi in stile Revel e Bizzarre, arredi liturgici e preziose argenterie, tra cui Il reliquiario della Croce di produzione romana seicentesca, Il calice dell'orafo Vincenzo Belli (XVIII secolo), La corona aurea detta di Pio VII. Del complesso espositivo fanno parte anche alcune sculture lignee ed eburnee dei secoli XV e XVI. Inoltre vi sono dipinti su tela a supporto cartaceo di soggetto contadino e marinaro, uniti a tipici modellini di imbarcazioni in legno e in lamina d'argento.
L'All About Apple Museum è situato in Piazza De André, all'interno nella vecchia darsena, è il più fornito museo Apple al mondo. La collezione comprende praticamente tutta la produzione di personal computer, periferiche, accessori e prototipi dagli albori dell'azienda fino ai giorni nostri.
Vi è inoltre la redazione de Il Letimbro, mensile edito dalla Diocesi di Savona-Noli e fondato nel 1892, che è uno dei più antichi periodici italiani.[33]
Altri teatri della città sono il Teatro Don Bosco ed il Teatro-Cinema Nuovofilmstudio, già Filmstudio, inaugurato nel 1978. Quest'ultimo dal 2013 ha sede presso il centro culturale "Officine Solimano", sorto nella zona della vecchia darsena, rimodernando un edificio industriale dismesso sede un tempo della società di cantieristica navale omonima.[34]
A Savona sono nati il soprano Renata Scotto che, nel 1952, debuttò al Teatro comunale Chiabrera con La Traviata[36] e Flavio Emilio Scogna compositore e direttore d'orchestra. La città ha inoltre dato i natali ad altri musicisti di fama internazionale quali la pianista Cinzia Bartoli, il mandolinista Carlo Aonzo, il liutista Massimo Marchese, il compositore e pianista Federico De Caroli, la cantautrice Annalisa.
Vari sono i gruppi e i complessi cittadini:
Complesso bandistico "Città di Savona", costituito nel 1848 e che nel 1921 fu intitolato al Maestro Antonio Forzano.
Complesso bandistico "Sant'Ambrogio", fondato nel 1914 dopo la costituzione del circolo cattolico "Sant'Ambrogio" il 7 dicembre 1913.
Gruppo folkloristico "La Graziosa", fondato nel 1954, in occasione del carnevale di Savona.
Tra i principali piatti della tradizione savonese vi sono:
la farinata bianca è la farinata tipica di Savona, che si distingue da quella genovese per essere preparata anziché con farina di ceci con farina di grano, che rende la colorazione della pietanza bianca anziché gialla;
la panissa, anch'essa ottenuta con la farina di ceci, può essere servita durante i pasti oppure può costituire uno spuntino, tagliata a fette e racchiusa in una pagnotta;
i maccheroni con la trippa, zuppa tipica della città composta da maccheroni, trippa a listelle e salsiccia a pezzi;
Savona è conosciuta anche per essere la città del chinotto candito e sotto spirito, del quale era il maggior centro di esportazione mondiale sino alla fine del XIX secolo. Il chinotto di Savona è un presidio Slow Food.
Il carnevale, il cui corteo si snoda per le vie del centro storico. La maschera tipica savonese è Cicciolin, creata nel 1953 dal pittore Romeo Bevilacqua e donata dallo stesso alla Campanassa. È l'unica maschera ligure iscritta nell'Albo ufficiale delle maschere italiane al pari dei più conosciuti Arlecchino, Pulcinella e Balanzone.
La festa patronale di Nostra Signora della Misericordia il 18 marzo in cui vengono accese grandi pire nel letto del torrente Letimbro nella notte della vigilia mentre per la città vengono accesi lumini e luminarie. La festa raggiunge il suo apice con la processione sino al Santuario di Savona.
La sfilata storica del Libero Comune il 10 aprile.
La festa di santa Rita il 22 maggio, quando nel quartiere della Consolazione viene allestito un mercato con banchi per la vendita di rose e prodotti vari.
Lo spettacolo pirotecnico estivo che si tiene l'ultimo sabato di luglio con fuochi d'artificio a tempo di musica.
La posa a mare dei lumini la sera del 14 agosto.
La festa di santa Lucia il 13 dicembre, in tale occasione viene allestito il tradizionale mercato in via Paleocapa, nel centro cittadino.
Il Confuoco (in lingua ligure O Confeugo) che si tiene l'ultima domenica prima del Natale in piazza Sisto IV con la tradizionale cerimonia dell'accensione del ceppo dal quale si traggono gli auspici per il futuro. L'evento è arricchito da un corteo storico.
Numerose sono le frazioni del comune, costituite generalmente da piccoli insediamenti collinari. La frazione più popolata è Santuario, che conta 820 abitanti[37] e prende il nome dal Santuario di Nostra Signora della Misericordia.
Altre frazioni sono Marmorassi (186 abitanti), Montemoro (103 abitanti), Botta (69 abitanti), Molino del Lavagna (58 abitanti), Maschio (55 abitanti) e Rensia oggi ribattezzata Conca Verde (34 abitanti).[37]
L'artigianato locale è incentrato sulla lavorazione della ceramica sia di stile classico, come il celebre "Antico Savona" impreziosito da immagini mitologiche o rurali, sia contemporaneo.[38]
L'industria savonese ha avuto il suo apice nel secolo scorso, con una fiorente attività siderurgica ed importanti realtà industriali anche nel settore meccanico, vetrario e alimentare. Negli ultimi decenni tuttavia la città ha vissuto un radicale processo di deindustrializzazione, con importanti ripercussioni anche sul piano demografico.
Ad oggi sono dodici le aziende savonesi, cioè con sede nel comune o nei dintorni, che figurano tra le prime cento della Liguria per fatturato: Bombardier, Infineum, GF Group - Gruppo Orsero, Saint Gobain Vetri, Piaggio Aero, Demont, ExxonMobil, Forship, Noberasco, Continental Brakes, Sefer ed Expertise, Bitron.[39]
A seguito della deindustrializzazione della città nell'ultimo decennio ha iniziato ad acquisire una buona rilevanza il settore turistico, grazie alla presenza del terminal croceristico, alla ristrutturazione della vecchia darsena, alla valorizzazione di diversi beni culturali cittadini.
Il quartiere Fornaci dal 2002 (ad eccezione dell'anno 2008) è Bandiera blu per la qualità delle sue spiagge.[40] Negli stessi anni (compreso il 2008), il vessillo è stato consegnato anche per la qualità delle acque, informativa, ambientale e dei servizi del porto turistico "Vecchia Darsena".[41]
Storicamente situata lungo la via Aurelia, Savona rappresenta uno snodo fra le autostrade A10 Genova-Ventimiglia e A6 Torino-Savona, nonché per il sistema di arterie di collegamento con l'entroterra fra le quali alcune provinciali e la strada statale 29 del Colle di Cadibona. Attualmente è in fase di realizzazione l'Aurelia bis che permetterà di alleggerire il centro della città dal traffico.
La stazione di Savona, posta lungo la ferrovia Genova-Ventimiglia, funge anch'essa da località nodo per la confluenza dei due tracciati appenninici della ferrovia Torino-Savona. L'impianto è servito dai collegamenti nazionali e regionali svolti da Trenitalia. L'attuale stazione, opera di Pier Luigi Nervi, venne inaugurata nel 1977 a seguito del raddoppio della linea Genova-Ventimiglia e poi radicalmente riammodernata nel 2011. Ha sostituito la vecchia stazione che sorgeva in Piazza del Popolo e costeggiava il torrente Letimbro. Nel territorio comunale, sulla linea Torino-Savona, sono inoltre presenti la stazione di Santuario e quella di Maschio, quest'ultima soppressa nel 2009.
Il porto di Savona è, per importanza del traffico di merci e passeggeri, il secondo porto della Liguria dopo Genova nonché il quinto scalo crocieristico nazionale e nono europeo con 910 244 passeggeri e 210 navi toccate nel 2016.[42]
Lo scalo dispone di una moderna stazione marittima, il Palacrociere, realizzato in project financing con la compagnia Costa Crociere. La struttura accoglie ogni anno circa un milione di turisti a cui vanno aggiunti i passeggeri che si imbarcano dal terminal traghetti del vicino porto di Vado Ligure.
Per quanto riguarda invece il traffico merci il polo portuale offre importanti sbocchi al mare alle industrie degli hinterland piemontese e lombardo.
Di notevole importanza è anche la funivia che collega il terminal carbone del porto di Savona alla cokeria di San Giuseppe di Cairo; ai tempi della costruzione (1910-1913) era la funivia più lunga d'Europa con i suoi 17 km di sorpasso dell'Appennino Ligure e attualmente è la terza.
La Canottieri Sabazia APD, fondata nel 1925, è la più importante società di canoa della città, promuove non solo la pratica della canoa, ma anche di altri sport marini come, ad esempio, il gozzo ligure e il dragonboat. Dal 1980 organizza il meeting internazionale "Trofeo Medaglia d'Argento Presidente della Repubblica" [44]. Oltre a varie gare regionali organizzate sia nello specchio acqueo antistante la Torretta che nel lago di Osiglia, è promotrice della Festa del Mare, una antica manifestazione andata perduta e riportata in auge nel 2010.[45]
Le squadre savonesi di pallapugno gareggiano nello sferisterio Gian Carlo Ruffino, che è una struttura moderna e comoda per gli appassionati di questo sport, che ha una tradizione antica in tutto il circondario dei paesi nella zona.
L'Associazione Bocciofila Savonese, prima nata a Savona nel 1920 e fra le prime trenta in Italia, nel corso della sua lunga storia ha conquistato undici titoli italiani e un terzo posto ai Campionati del Mondo di Losanna del 1953 a quadrette. Nel 2006 viene insignita della Stella d'oro al Merito Sportivo del CONI e nel 2020 riceve il Collare d'Oro al Merito Sportivo del CONI, massima onorificenza dello sport italiano, diventando la prima associazione bocciofila della Federazione Italiana Bocce ad essere conferita di tale benemerenza.
La Fratellanza Ginnastica Savonese, fondata nel 1883, ha dato vita a tutte le maggiori sezioni sportive cittadine, tra cui quelle del calcio, della scherma, dell'atletica leggera, della lotta greco-romana, del ciclismo, del nuoto. Attualmente la squadra femminile di ginnastica artistica gareggia in Serie A1.
Notevole importanza nel panorama sportivo cittadino rivestono anche la Canottieri Sabazia per quanto concerne la canoa, il Savona Rugby, da ormai trent'anni società di riferimento della provincia savonese e le due squadre di hockey su prato, il Savona Hockey Club e l'Hockey Club Liguria.
Con cadenza annuale nella città si svolge il Meeting Internazionale Città di Savona, competizione di atletica leggera che vede partecipanti da tutto il mondo.
^abIl toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni, Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^È però da notare come singolarità linguistica che la locale e omonima squadra di calcio del Savona FBC è correntemente indicata come Savonn-a, come è nominata la città in ligure genovese
^TIG - Risultati, su www.zeneize.net. URL consultato il 16 marzo 2024.
^Confedilizia, su confedilizia.it (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2011).
^Toponomastica italiana di Giovan Battista Pellegrini
^ Stanislao Bardetti, III (PDF), in Della lingua de' primi abitatori dell'Italia, Modena, Società Tipografica, 1772, pp. 127-128. URL consultato il 4 novembre 2017.
^Decreto del Presidente della Repubblica del 19 settembre 1974, Reg. 24/D-f. 383 C.C., pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 7 febbraio 1975, n. 36.
^Giornate europee del Patrimonio, anno 2008 (PDF), su fondoambiente.it (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2015). Anche: M. Bartoletti: "Il coro ligneo della Cattedrale di Savona"
^Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Edizioni Ares, 2020, p.111 (formato Kindle).
A.A.V.V., Palazzo Gavotti. Pinacoteca nel cuore di Savona, Pinacoteca Civica di Savona, Savona 2000.
Antonio Martino, Savona e provincia nel Dopoguerra. Situazione politico - economica e ordine pubblico nelle relazioni dei prefetti (1945-1949), Grifl, Rocchetta di Cairo, 2008. ISBN 88-96185-01-7
Luciano Angelini, Franco Astengo, Giovanni Burzio " Savona e l'identità perduta 1960 - 1990" Editrice Darsena 2015
Alessandro Giacobbe, Santa Maria del Bosco - La cappella soprana - Un'oasi ancestrale racconta, Colomò, 2020
In neretto i capoluoghi di regione, in corsivo le città metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica la città metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.