Giorgio Morandi (Bologna, 20 luglio 1890 – Bologna, 18 giugno 1964) è stato un pittore e incisore italiano. Fu uno dei protagonisti della pittura italiana del Novecento ed è considerato tra i maggiori incisori mondiali del secolo[1].
La sua pittura si può definire unica e universalmente riconosciuta; celebri le sue nature morte in cui gli oggetti rappresentati (bottiglie, vasi, caffettiere), sono portati fuori dal loro contesto funzionale e analizzati nella loro pura essenza.
Morandi ha vissuto in via Fondazza, a Bologna, con la madre e le tre sorelle Anna, Dina e Maria Teresa. Morandi dipinse sempre nella sua stanza di via Fondazza. Solamente quando costruirono nel 1960 la casa estiva a Grizzana Morandi (il nome dell'artista è stato aggiunto ufficialmente al toponimo del comune nel 1985), ebbe un vero e proprio studio. Di fronte a questa casa si trovano i tre Fienili del Campiaro, soggetto frequente nelle tele del pittore.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nasce da Andrea Morandi e Maria Maccaferri il 20 luglio 1890. Il piccolo Giorgio abitò in un primo tempo in Via Lame, dove nacquero anche il fratello Giuseppe, morto nel 1903, e la sorella Anna. Successivamente la famiglia si spostò in via Avesella n. 30, dove nacquero le altre due sorelle Dina, nel 1900, e Maria Teresa, nel 1906.
Fin da ragazzo dimostra grande passione per l'arte figurativa, convincendo i parenti a permettergli di iscriversi all'Accademia di belle arti di Bologna. Tra i suoi compagni di corso vi sono anche Severo Pozzati, Osvaldo Licini, Mario Bacchelli, Giuseppe Vespignani, Mario Tozzi. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1909, la famiglia si trasferì definitivamente in via Fondazza n. 36 e Morandi divenne capofamiglia, assumendosi tutte le responsabilità.
Il percorso accademico e gli studi di Morandi furono eccellenti, ma gli ultimi due anni furono caratterizzati da contrasti con i docenti dell'epoca, in quanto, avendo egli già effettuato un personale e moderno percorso di conoscenza, spesso usciva dai canoni classici. Morandi, pur vivendo quasi sempre a Bologna, era fin da allora informato sulle opere di Paul Cézanne, André Derain e Pablo Picasso. Ma non è solo al presente che guarda Morandi; infatti, successivamente ad un viaggio nella città di Firenze, riconsiderò grandi artisti del passato, come Giotto, Masaccio, Piero della Francesca e Paolo Uccello, che appunto faranno parte dello sviluppo artistico del pittore bolognese.
In un primo tempo espose con i futuristi, diventando nel 1918 uno dei massimi interpreti della scuola metafisica con Carrà e de Chirico; periodo terminato nel 1919. Nel 1920 si accostò al gruppo "Valori plastici", recuperando nelle sue opere la fisicità delle cose. In seguito intraprese una via personalissima, ma sempre calata nella realtà del mondo e delle cose. La sua prima esposizione personale avvenne nel 1914; in essa si può riscontrare la forte influenza di Cézanne, pittore fondamentale per la sua formazione artistica.
A partire dai primi anni trenta fino al 1956 fu titolare della cattedra di Incisione all'Accademia di Belle Arti di Bologna[2]. Tra i molti suoi allievi, si ricordano Mario Bonazzi e Luciano De Vita[3]. Ebbe anche un rapporto cordiale di stima con il giovane Cesarino Vincenzi, emergente allievo dell'accademia.[senza fonte]
Alla Quadriennale di Roma del 1939 Morandi presenta una personale con 53 opere e ottiene il secondo premio per la pittura[4].
La fama di Morandi è legata alle nature morte e in particolare alle "bottiglie". I soggetti delle sue opere sono quasi sempre cose abbastanza usuali: vasi, bottiglie, caffettiere, fiori e ciotole che, composti sul piano di un tavolo, diventano i veri protagonisti della scena. La sua opera include anche ritratti e paesaggi. Usare pochissimi colori è una sua particolare caratteristica, che lo rende poetico e surreale e, anche se non particolareggiava i suoi soggetti, si può notare come essi non perdano di realismo.
Di grande importanza nel lavoro di Morandi sono le acqueforti, eseguite da autodidatta, che risolvono poeticamente molti problemi espressivi di questa tecnica. Fin dagli esordi del suo percorso artistico portò avanti la passione per le incisioni. Le sue prime lastre, andate perdute, risalgono addirittura al 1911, quando egli era appena ventunenne. Le opere, realizzate con grande cura, sono caratterizzate da segni sottili e rettilinei in un intreccio molto complesso di tratti, con cui raggiunge dimensioni prospettiche di grande efficacia.
Nel 1963-64 espone alla mostra Peintures italiennes d'aujourd'hui, organizzata in medio oriente e in nordafrica[5].
Giorgio Morandi morì il 18 giugno 1964 nella sua casa di Bologna, dopo un anno di malattia.
È sepolto alla Certosa di Bologna nella tomba di famiglia, dove giace insieme con le tre sorelle. Sulla tomba è ubicato un ritratto dell'artista, eseguito e donato dal suo amico Giacomo Manzù[6].
Intitolazioni
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1992, in Palazzo d'Accursio a Bologna, è sorto il Museo monografico dedicato a Giorgio Morandi. Tale realizzazione è stata possibile grazie alla donazione, da parte di Maria Teresa Morandi (sorella del pittore), delle opere e dell'atelier dell'artista[7], di proprietà della famiglia. L'allora sindaco di Bologna Renzo Imbeni ha fortemente sostenuto la fondazione del museo. Hanno collaborato Franco Solmi, allora direttore della Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Marilena Pasquali, che ha diretto il Museo fino al 2001 e che è divenuta poi Presidente del Centro studi Giorgio Morandi, e il maestro Carlo Zucchini che nell'occasione, per volontà di Maria Teresa Morandi, assunse l'incarico di garante della donazione.
All'artista è stata dedicata nell'ottobre 2008 una mostra al Metropolitan Museum of Art di New York, che ha contribuito a consolidare la sua fama livello internazionale.
Per l'iniziativa Musei di Carta[8][9], durante il Salone del Mobile 2012, la designer Ilaria Marelli ha realizzato una collezione di prodotti, esposta al Museo del Novecento, ispirati alle celebri nature morte[10] dell'artista bolognese.
Nel giugno 2014 in occasione del cinquantenario dalla morte dell'artista, a Bologna, l'associazione arte e cultura La Corte di Felsina ha promosso una mostra di artisti emergenti, curata da Anna Rita Delucca, che hanno esposto opere dedicate alla poetica del grande maestro: Dedicato a Giorgio Morandi. 50º anno dalla scomparsa (18 giugno 1964). Omaggio dall'arte del nuovo millennio. Per l'occasione è stata presentata una sezione di lavori, prestati da collezioni private bolognesi, di alcuni celebri allievi di Morandi, da Pompilio Mandelli a Carolina Marisa Occari, da Norma Mascellani a Carlo Caporale.
Nel luglio 2014, per ricordare il maestro a cinquant'anni dalla scomparsa, sui muri di Grizzana Morandi, dove c'è ancora la casa estiva dell'artista nei pressi del centro storico, è stato proiettato il film Modus Morandi di Filippo Porcelli.
Nei media
[modifica | modifica wikitesto]Il cinema ha attinto molte volte alle opere di Giorgio Morandi. Lo fece già nel 1955 con il film di Robert Aldrich Il bacio e la pistola. Fellini, De Sica, Antonioni hanno utilizzato le sue nature morte in tre celeberrimi film: La dolce vita, Il boom, La notte. Più recentemente Io sono l'amore di Luca Guadagnino del 2009.
Opere nei musei
[modifica | modifica wikitesto]Londra
Tate Modern , natura morta 1946
Belgio
[modifica | modifica wikitesto]- Centre for Fine Arts, Bruxelles
Emilia-Romagna
[modifica | modifica wikitesto]- Casa museo Morandi di Grizzana Morandi
- Galleria d'arte moderna Ricci Oddi, Piacenza
- Museo Morandi di Bologna
- Pinacoteca civica di Forlì
- Pinacoteca comunale di Faenza
- Fondazione Magnani-Rocca di Parma
- Fondazione Tito Balestra di Longiano
Lazio
[modifica | modifica wikitesto]Liguria
[modifica | modifica wikitesto]Lombardia
[modifica | modifica wikitesto]- Pinacoteca di Brera, Milano.
- Casa-museo Boschi Di Stefano, Milano.
- Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea (Bergamo), Bergamo.
- Museo del Novecento, Milano.
Piemonte
[modifica | modifica wikitesto]- Galleria civica d'arte moderna e contemporanea GAM, Torino.
- Museo civico di Moncalvo. Moncalvo (AT)
- Collezione Cerruti, Rivoli, Torino
Toscana
[modifica | modifica wikitesto]Trentino-Alto Adige
[modifica | modifica wikitesto]Veneto
[modifica | modifica wikitesto]- Museo d'arte moderna Rimoldi, Cortina d'Ampezzo (Belluno)
- Collezione Gianni Mattioli[11] presso la Peggy Guggenheim Collection, Venezia.
- Ca' Pesaro - Galleria Internazionale d'Arte Moderna, Venezia.
Mostre
[modifica | modifica wikitesto]- Silenzi[12], 4 settembre 2010 - 9 gennaio 2011, Venezia, Palazzo Fortuny, a cura di Daniela Ferretti con Franco Calarota
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Giorgio Morandi, storia di un pittore fuori dagli schemi, su focus.it.
- ^ Giorgio Morandi insegna all'Accademia, febbraio 1930, su bibliotecasalaborsa.it. URL consultato il 28 dicembre 2022.
- ^ ababo.it, https://web.archive.org/web/20151123144305/http://www.ababo.it/ABA/storia/ (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2015).
- ^ III Quadriennale d'Arte Nazionale, su quadriennalediroma.org.
- ^ Peintures italiennes d'aujourd'hui, su quadriennalediroma.org. URL consultato il 28 febbraio 2016.
- ^ Muore Giorgio Morandi, 18 giugno 1964, su bibliotecasalaborsa.it. URL consultato il 28 dicembre 2022.
- ^ La casa estiva di Grizzana è stata musealizzata per lascito testamentario del 1994.
- ^ Musei di Carta. 20 designer per 20 musei italiani, su lastampa.it.
- ^ Musei di Carta: 20 designers per 20 musei italiani, su artearti.net. URL consultato il 28 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2012).
- ^ Musei di Carta: Omaggio a Morand, su museidicarta.it.
- ^ Guggenheim, su web.archive.org, 1º giugno 2015. URL consultato il 1º settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2015).
- ^ Giorgio Morandi. Silenzi, Milano, Skira Editore S.p.A., 2010, ISBN 978-88-572-0808-4.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Cesare Brandi, Morandi, Firenze, Le Monnier, 1942
- Cesare Brandi, Ritratto di Morandi, Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1960 (Contiene: Cesare Brandi, Appunti per un ritratto di Morandi; Vanni Scheiwiller, Iconografia di Giorgio Morandi)
- Cesare Brandi, Morandi lungo il cammino, Milano, Rizzoli, 1970
- Cesare Brandi, Morandi, Roma, Editori riuniti, 1990 (contiene il carteggio Brandi-Morandi 1938-1963, a cura di Marilena Pasquali)
- Alis Levi; “Souvenirs d'une enfant de la Belle Époque”. Roma, De Luca Editori, 1970
- Roberto Longhi, Giorgio Morandi, in Da Cimabue a Morandi, Milano, Arnoldo Mondadori, 1973
- Girace P., Artisti contemporanei, Napoli, Ed. E.D.A.R.T., 1970, pp. 168, 169, SBN NAP0057927..
- Michele Prisco, Morandi Inedito, Roma, Antonio Rotundo Editore 1984
- Roberto Longhi, Giorgio Morandi al Fiore, Milano, Electa, 1990
- Cesare Gnudi, Morandi, Firenze, Edizioni U, 1946
- Guido Giuffrè, Giorgio Morandi, Firenze, Sansoni, 1970
- Franco Solmi, Morandi: storia e leggenda, Bologna, Grafis, 1978
- Giorgio Morandi: catalogo della mostra, Palazzo dei Diamanti, 1º luglio-8 ottobre 1978, Ferrara, Galleria civica d'arte moderna, 1978
- Morandi e il suo tempo: catalogo della mostra, Bologna, Galleria comunale d'arte moderna, 9 novembre 1985-10 febbraio 1986, Milano, Mazzotta, 1985
- Giorgio Morandi, Torino, Allemandi, 2000. ISBN 88-422-0979-1
- Philippe Jaccottet, La ciotola del pellegrino: Morandi, Bellinzona, Casagrande, 2007
- Fabrizio D'Amico, Morandi, Milano, 5 continents, 2004. ISBN 88-7439-112-9
- Alberto Martini (a cura di), Giorgio Morandi, Milano, Fabbri, copyr. 1964
- Luigi Magnani, Il mio Morandi : un saggio e cinquantotto lettere, Torino, Einaudi, 1982
- Alis Levi, "Arte e Verità", a cura di Renato Balsamo, Roberto Pappacena, Luigi Granetto, Agenzia Editoriale Azzurro, Roma 1983
- Francesco Arcangeli, Giorgio Morandi, Milano: Edizioni del Milione, 1964
- Francesco Arcangeli, Giorgio Morandi, nuova ed., Torino, Einaudi, 1981
- Lamberto Vitali, L'opera grafica di Giorgio Morandi, Torino, Einaudi, 1964
- Lamberto Vitali, Giorgio Morandi pittore, Milano, Edizioni del milione, 1964
- Lamberto Vitali, Morandi: Catalogo Generale, 2 voll., Milano: Electa, 1977
- Roberto Pasini, Morandi, Bologna, CLUEB, 1989 (seconda ed. 2011)
- Marilena Pasquali (a cura di), Morandi, Firenze, Art e dossier Giunti, 1990
- Marilena Pasquali (a cura di), Morandi. Dipinti: catalogo generale, Milano, Electa, 1990
- Marilena Pasquali (a cura di), Morandi: acquarelli: catalogo generale, Milano, Electa, 1991. ISBN 88-435-3383-5
- Marilena Pasquali (a cura di), Giorgio Morandi (1890-1990): Mostra del Centenario, Bologna, Civica Galleria d'Arte Moderna, 1990
- Marilena Pasquali (a cura di), Giorgio Morandi: oggetti e stati d'animo: catalogo della mostra, Brescia, 1996-1997, Milano, Skira, 1996. ISBN 88-8118-213-0
- Marilena Pasquali, Giorgio Morandi: Saggi e Ricerche (1997-2007), Firenze, Noèdizioni, 2007.
- Marilena Pasquali, Cesare Brandi: Morandi, Pistoia, Gli Ori, 2008 (contiene il carteggio Brandi-Morandi 1938-1963)
- Marilena Pasquali, Stefano Bulgarelli, "Tre voci, Ragghianti, Gnudi, Morandi; scritti e documenti 1943-1967", Pistoia, Gli Ori, 2010
- Michele Cordaro (a cura di), Morandi: l'opera grafica: rispondenza e variazioni, Milano, Electa, 1990. ISBN 88-435-3420-3
- Michele Cordaro, Morandi. Incisioni: catalogo generale, Milano, Electa, 1991. ISBN 88-435-3421-1
- Anna Rita DeLucca, Pittura di paesaggio nell'opera di Giorgio Morandi , Bologna, Edizioni Svolta, 1995 Opac SBN IT/ICCU/UBO/0247398
- Laura Mattioli Rossi (a cura di), Morandi ultimo: nature morte 1950-1964, Milano, Mazzotta / Galleria dello Scudo, 1997 ISBN 8820212587; ed. inglese 1998, ISBN 882021279X
- Maria Cristina Bandera, Morandi sceglie Morandi: Corrispondenza con la Biennale: 1947-1962, Milano, Charta, 2001
- Maria Cristina Bandera (a cura di), Morandi e Firenze: i suoi amici, critici e collezionisti: catalogo della mostra di Firenze, Fondazione di Studi di Storia dell'Arte Roberto Longhi, Villa Il Tasso, 21 gennaio-6 marzo 2005, Milano, Mazzotta, 2005. ISBN 88-202-1734-1
- Maria Cristina Bandera e Renato Miracco (a cura di), Morandi: 1890-1964: catalogo della mostra, New York Metropolitan Museum, Bologna MAMbo, 2009, Milano, Skira, 2008. ISBN 978-88-6130-717-9
- Maria Cristina Bandera (a cura di), Morandi: l'essenza del paesaggio: catalogo della mostra, Alba, Fondazione Ferrero, 16 ottobre 2010-16 gennaio 2011, Milano, 24 ore Cultura, 2010. ISBN 978-88-7179-651-2
- Luigi Cavallo, Giorgio Morandi a Soffici. Una lettera (inedita), una lettura, in "Ambra", Poggio a Caiano, n. 62, gennaio-marzo 2011, p. 4
- Luigi Corsetti, Soffici e Morandi: una lunga intesa, in "Ambra", Poggio a Caiano, n. 62, gennaio-marzo 2011, p. 4
- Ardengo Soffici, Giorgio Morandi, introduzione di Luigi Corsetti, nota di Luigi Cavallo, Comune di Poggio a Caiano, 2015
- Johann-Karl Schmidt: Giorgio Morandi - Der Tod des Lichts, Villingen-Schwenningen 2018, ISBN 978-3-939423-71-3
- A.R.Delucca:"La collina dell'anima. Giorgio Morandi e la sua Grizzana", Genova, Cordero, 2018 ISBN 978-88-98130-96-2
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Giorgio Morandi
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giorgio Morandi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su giorgiomorandi.it.
- Morandi, Giorgio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- MORANDI, Giorgio, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- MORANDI, Giorgio, in Enciclopedia Italiana, IV Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979.
- Morandi, Giórgio, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Giorgio Morandi, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Flavio Fergonzi, MORANDI, Giorgio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 76, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012.
- Giorgio Morandi, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.
- Opere di Giorgio Morandi, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Giorgio Morandi, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Giorgio Morandi, su Discogs, Zink Media.
- Museo Morandi, su museomorandi.it. URL consultato il 17 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2000).
- La Collezione Righini nel Palazzo Romagnoli di Forlì, su cultura.comune.forli.fc.it.
- (FR) Opere di Giorgio Morandi nelle collezioni pubbliche francesi d'arte moderna e contemporanea, su videomuseum.fr.
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