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La gramigna spicata (nome scientifico Trisetum spicatum (L.) K.Richt., 1890 è una specie di pianta spermatofita monocotiledone appartenente alla famiglia Poaceae (sottofamiglia Pooideae).[1]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome generico (Trisetum) deriva da due parole: "tre" e "seta" (dal latino "tres" e "saeta"[2]) e fa riferimento al lemma all'apice del quale sono presenti tre setole.[3] L'epiteto specifico (spicatum) deriva da due parole: "spica" (= un punto, una spiga o una punta di grano) e "-ata" (= possedendo) e fa riferimento all'infiorescenza con pannocchie appuntite.[4]
Il binomio scientifico di questa pianta inizialmente era Aira spicata, proposto dal botanico svedese Linneo (1707 – 1778) in una pubblicazione del 1753, modificato successivamente in quello attualmente accettato Trisetum spicatum perfezionato dal botanico austriaco Karl Richter (1855 in Vienna – 1891 in Vienna) nella pubblicazione "Plantae Europeae" (Pl. Eur. 1: 59) del 1890.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Queste piante arrivano ad una altezza di 1 - 2 dm (massimo 60 cm). La forma biologica è emicriptofita cespitosa (H caesp), sono piante erbacee, perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e presentano ciuffi fitti di foglie che si dipartono dal suolo.[5][6][7][8][9][10][11]
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Le radici sono dei rizomi allungati.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]La parte aerea della pianta consiste in culmi brevi ma robusti, eretti (o genicolati). In genere sono solitari e poco ramificati. Sono fogliosi fino alla base della pannocchia; in prossimità della pannocchia sono da pubescenti a tomentosi. I nodi per culmo sono 2 - 5. Diametro dei culmi: 1 – 2 mm.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie.
- Guaina: la guaina è abbracciante il fusto; la superficie è pubescente.
- Ligula: la ligula, membranosa e cigliata, è troncata. Lunghezza 0,5 – 2 mm.
- Lamina: la lamina, glabra oppure da densamente a scarsamente pelosa su entrambe le superfici o solo sulla superficie abassiale, è spesso piatta o arrotondata e convoluta con apici acuminati. I margini possono essere setosi. Dimensione della lamina: larghezza 1 – 4 mm; lunghezza 2 – 15 cm.
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze hanno la forma di una densa pannocchia spiciforme (appuntita) ovato-ellittica e sono formate da diverse spighette. I rami inferiori sono fioriferi alla base. Le spighette fertili sono peduncolate. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli (o a due ranghi[12]), anche se le successive ramificazioni la fa apparire a spirale. Dimensioni della pannocchia: larghezza 1 cm; lunghezza 2 – 4 cm (massimo 10 cm).
Spighetta
[modifica | modifica wikitesto]Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, dalle forme ellittiche o lanceolate o oblunghe e compresse lateralmente, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da 2 - 3 fiori. Possono essere presenti dei fiori sterili; in questo caso sono in posizione distale rispetto a quelli fertili. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione in genere avviene sotto ogni fiore fertile. Le spighette sono colorate di violaceo scuro. Lunghezza delle spighette: 4 – 9 mm.
- Glume: le glume sono subuguali e glabre. Lunghezza delle glume: 4,5 – 5 mm.
- Palea: la palea è un profillo lanceolato con alcune venature e margini cigliati.
- Lemma: il lemma all'apice termina con delle setole; a 1/5 dall'apice è inserita una resta lunga 3 - 3,5 mm, ma più breve del lemma stesso. Lunghezza del lemma: 4 - 4,5 mm (comprese le setole apicali).
Fiore
[modifica | modifica wikitesto]I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.
- *, P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
- Il perianzio è ridotto e formato da due lodicule, delle squame traslucide, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule sono membranose e non vascolarizzate.
- L'androceo è composto da 3 stami ognuno con un breve filamento libero, una antera sagittata e due teche. Le antere (lunghe 2,2 mm) sono basifisse con deiscenza da una fessura laterale longitudinale. Il polline è monoporato.
- Il gineceo è composto da 3-(2) carpelli connati formanti un ovario supero. L'ovario, glabro e allungato, ha un solo loculo con un solo ovulo subapicale (o quasi basale). L'ovulo è anfitropo e semianatropo e tenuinucellato o crassinucellato. Lo stilo è breve con due stigmi papillosi e distinti.
- Fioritura: da luglio a agosto.
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]I frutti sono dei cariosside, ossia sono dei piccoli chicchi indeiscenti, con forme ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e lineare; l'ilo è puntiforme. L'embrione è provvisto di epiblasto; ha inoltre un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono. A volte l'endosperma è liquido.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Come gran parte delle Poaceae, le specie di questo genere si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo. La dispersione dei semi avviene inizialmente a opera del vento (dispersione anemocora) e una volta giunti a terra grazie all'azione di insetti come le formiche (mirmecoria). In particolare i frutti di queste erbe possono sopravvivere al passaggio attraverso le budella dei mammiferi e possono essere trovati a germogliare nello sterco.[13]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Orofita / Sub-cosmopolita.
- Distribuzione: in Italia è una specie rara e si trova solamente al nord sui rilievi alpini (versante meridionale e settentrionale). Sugli altri rilievi europei collegati alle Alpi si trova nei Pirenei.[15] Nel resto dell'areale europeo/mediterraneo si trova in Europa occidentale, Scandinavia e Transcaucasia. Altrove è presente in Asia, Australia e America.[11]
- Habitat: gli habitat tipici per questa pianta sono i pendii franosi e le creste. Il substrato preferito è calcareo ma anche siliceo con pH neutro, medio-bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.[15]
- Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 2.300 m s.l.m. fino a 3.300 m s.l.m. (da 1.900 m s.l.m. a 5.600 m s.l.m. in Cina[11]); frequentano quindi il seguente piano vegetazionale: alpino e in parte quello subalpino e nivale.
Fitosociologia
[modifica | modifica wikitesto]Areale alpino
[modifica | modifica wikitesto]Dal punto di vista fitosociologico alpino Trisetum spicatum appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]
- Formazione: delle comunità delle fessure, delle rupi e dei ghiaioni
- Classe: Thlaspietea rotundifolii
- Ordine: Drabetalia hoppeanae
- Alleanza: Drabion hoppeanae
Areale italiano
[modifica | modifica wikitesto]Per l'areale completo italiano Trisetum spicatum appartiene alla seguente comunità vegetale:[16]
- Macrotipologia: vegetazione casmofitica, glareicola ed epifitica
- Classe: Thlaspietea rotundifolii Br.-Bl., 1948
- Ordine: Drabetalia hoppeanae Zollitsch ex Merxm. & Zollitsch, 1967
- Alleanza: Drabion hoppeanae Zollitsch ex Merxm. & Zollitsch, 1967
Descrizione. L'alleanza Drabion hoppeanae è relativa alle comunità dei ghiaioni calcarei e scisto-calcarei delle aree alpine. Questa comunità si sviluppa su detriti criofili di calcescisti o di rocce di diversa natura. I piani interessati sono quelli alpini e nivali. Le specie di questa associazione rappresentano stadi pionieri e spesso lungamente durevoli. In Italia è presente sulle Alpi.[17]
Alcune specie presenti nell'associazione: Draba hoppeana, Draba dolomitica, Artemisia genipi, Campanula cenisia, Saxifraga biflora, Herniaria alpina, Doronicum glaciale, Galium megalospermum, Psilathera ovata e Pritzelago brevicaulis.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia delle Poacee comprende circa 800 generi e oltre 9.000 specie[8][18]. È una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni. La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie, il genere Trisetum fa parte della sottofamiglia Pooideae con 65 specie distribuite nelle soprattutto nelle regioni temperate dell'emisfero settentrionale.[5][6]
Il basionimo per questa specie è: Aira spicata L., 1753[15]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]La sottotribù Aveninae (contenente il genere della specie di questa voce) fa parte della tribù Poeae e quindi della supertribù Poodae L. Liu, 1980. All'interno della tribù, la sottotribù Aveninae appartiene al gruppo con le sequenze dei plastidi di tipo "Aveneae" (definito "Poeae chloroplast groups 1"[19] o anche "Plastid Group 1 (Aveneae-type)")[20].
All'interno delle Aveninae si individuano due subcladi. Trisetum si trova nel clade insieme ai generi Graphephorum, Lagurus, Sphenopholis, Trisetopsis e Tzveleviochloa (compresi i sinonimi Koeleria, Avellinia, Gaudinia, Leptophyllochloa, Peyritschia e Rostraria).[21] Trisetum così come è circoscritto attualmente non è monofiletico.[5] La specie di questa voce fa parte della sez. Trisetaera, e in dettaglio al Trisetum spicatum complex (insieme a T. montanum Peterson, T. rosei Kock e altri). Per migliorare la polifilia all'interno del genere alcuni Autori hanno proposto di spostare il Trisetum spicatum complex al genere Koeleria. A proposito un recentissimo studio (2019) filogenetico propone una nuova circoscrizione del genere Trisetum con alcuni nuovi generi.[22]
Variabilità
[modifica | modifica wikitesto]L'areale di questa specie, nella zona alpina, è molto ampio nel quale essa dimostra un elevato polimorfismo. Nell'areale europeo/mediterraneo sono state individuate due sottospecie (non sempre riconosciute da altre checklist):[23]
- subsp. ovatipaniculatum Jonsell, 1975 - Distribuzione: Europa occidentale (compresa l'Italia - Alpi) e Transcaucasia.
- subsp. pilosiglume (Fernald) Hultén, 1959 - Distribuzione: Islanda.
In Asia sono presenti diverse forme le cui varietà sono ancora molto imperfettamente studiate e comprese, specialmente sull'Himalaya. Qui di seguito sono elencate alcune di queste sottospecie (la cui specificità eventualmente è da definire con ulteriori studi e ricerche):[11]
- subsp. virescens (Regel) Tzvelev, 1971 - Il lemma inferiore è lungo 4 – 5,5 mm con setole lunghe 3 – 5 mm; le spighette hanno noralmente 2 fiori.
- subsp. alaskanum (Nash) Hultén, 1959 - Il lemma inferiore è lungo 5 – 7 mm con setole lunghe 5 – 7 mm; le spighette hanno noralmente 2/3 fiori.
- subsp. tibeticum (P. C. Kuo & Z. L. Wu) Dickoré, 1995 - Le piante sono alte 2 – 12 cm; le foglie sono tomentose; i lemmi sono densamente pubescenti.
- subsp. mongolicum Hultén ex Veldkamp, 1983 - La pannocchie sono ovate o oblunghe-ovate; le setole sono lunghe 3 – 4 mm.
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[10]
- Aira spicata L.
- Aira subspicata L.
- Avena airoides Koeler
- Avena mollis Michx.
- Avena squarrosa Schrank
- Avena subspicata Clairv.
- Avena tolucensis Kunth
- Avena virescens (Regel) Regel
- Briza toluccensis Kunth
- Calamagrostis falklandiae Steud.
- Calamagrostis subspicata Desv.
- Deyeuxia subspicata Desv.
- Graphephorum shearii (Scribn.) Rydb.
- Koeleria aristata Loisel.
- Koeleria spicata Willk. & Lange
- Koeleria subspicata Mart. ex Rchb.
- Melica triflora Bigelow
- Rupestrina pubescens Prov.
- Trisetaria airoides (Koeler) Baumg.
- Trisetaria spicata (L.) Paunero
- Trisetaria spicata subsp. ovatipaniculata (Hultén) Banfi & Soldano
- Trisetaria spicata subsp. pilosiglumis (Fernald) Banfi & Soldano
- Trisetum airoides (Koeler) Roem. & Schult.
- Trisetum alaskanum Nash
- Trisetum albidum Sodiro
- Trisetum americanum Gand.
- Trisetum andinum Phil.
- Trisetum andinum Benth.
- Trisetum argenteum Scribn.
- Trisetum barbatipaleum (Hultén ex Veldkamp) Finot
- Trisetum biflorum Phil.
- Trisetum brittonii Nash
- Trisetum canescens var. montanum (Vasey) Hitchc.
- Trisetum congdonii Scribn. & Merr.
- Trisetum dianthemum (Louis-Marie) Finot
- Trisetum disjunctum Louis-Marie
- Trisetum fedtschenkoi Henrard
- Trisetum formosanum Honda
- Trisetum fuegianum Gand.
- Trisetum geghamense Gabrieljan
- Trisetum gracile Sodiro
- Trisetum groenlandicum Steud.
- Trisetum interruptum E.Fourn.
- Trisetum kitadakense Honda
- Trisetum labradoricum Steud.
- Trisetum majus Rydb.
- Trisetum molle Kunth
- Trisetum mongolicum (Hultén) Peschkova
- Trisetum mongolicum var. elatior (Krylov) Peschkova
- Trisetum montanum Vasey
- Trisetum montanum var. pilosum Louis-Marie
- Trisetum montanum var. shearii (Scribn.) Louis-Marie
- Trisetum nivosum E.Fourn.
- Trisetum ochrostachyum Phil.
- Trisetum oreophilum subsp. barbatipaleum (Hultén ex Veldkamp) Finot
- Trisetum oreophilum subsp. colombianum Finot
- Trisetum ovatipaniculatum (Hultén) Galushko
- Trisetum pubiflorum Hack.
- Trisetum seravschanicum Roshev.
- Trisetum shearii Scribn.
- Trisetum spicatum var. alaskanum (Nash) Louis-Marie
- Trisetum spicatum subsp. alaskanum (Nash) Hultén
- Trisetum spicatum var. andinum (Benth.) Louis-Marie
- Trisetum spicatum subsp. andinum (Benth.) Hultén
- Trisetum spicatum var. barbatipaleum Hultén ex Veldkamp
- Trisetum spicatum subsp. bolivianum Hultén
- Trisetum spicatum var. brittonii (Nash) Louis-Marie
- Trisetum spicatum subsp. congdonii (Scribn. & Merr.) Hultén
- Trisetum spicatum var. congdonii (Scribn. & Merr.) Hitchc.
- Trisetum spicatum var. dianthemum Louis-Marie
- Trisetum spicatum subsp. dianthemum (Louis-Marie) Finot
- Trisetum spicatum f. elatior Krylov
- Trisetum spicatum subsp. formosanum (Honda) Veldkamp
- Trisetum spicatum var. fuegianum (Hack.) Louis-Marie
- Trisetum spicatum var. himalaicum (Hultén) P.C.Kuo & Z.L.Wu
- Trisetum spicatum var. maidenii (Gand.) Fernald
- Trisetum spicatum var. majus (Rydb.) Farw.
- Trisetum spicatum subsp. majus (Rydb.) Hultén
- Trisetum spicatum var. michauxii H.St.John
- Trisetum spicatum var. molle (Kunth) Beal
- Trisetum spicatum subsp. molle (Kunth) Hultén
- Trisetum spicatum var. mongolicum (Hultén) P.C.Kuo & Z.L.Wu
- Trisetum spicatum subsp. montanum (Vasey) W.A.Weber
- Trisetum spicatum var. nivosum (E.Fourn.) Louis-Marie
- Trisetum spicatum var. pilosiglume Fernald
- Trisetum spicatum subsp. pilosiglume (Fernald) Hultén
- Trisetum spicatum var. pubiflorum (Hack.) L.Liu
- Trisetum spicatum var. spicatiforme Hultén
- Trisetum spicatum subsp. tolucense (Kunth) Hultén
- Trisetum spicatum var. villosissimum (Lange) Louis-Marie
- Trisetum spicatum subsp. virescens (Regel) Tzvelev
- Trisetum spicatum f. viviparum A.E.Porsild
- Trisetum spicatum subsp. wrangelense V.V.Petrovsky
- Trisetum spiciforme Dulac
- Trisetum subspicatum P.Beauv.
- Trisetum subspicatum var. breviglume Hack.
- Trisetum subspicatum var. fuegianum Hack.
- Trisetum subspicatum var. laxius Lange
- Trisetum subspicatum f. maidenii Gand.
- Trisetum subspicatum var. molle (Kunth) A.Gray
- Trisetum subspicatum var. villosissimum Lange
- Trisetum tolucense (Kunth) Kunth
- Trisetum triflorum (Bigelow) Á.Löve & D.Löve
- Trisetum triflorum subsp. molle (Kunth) Á.Löve & D.Löve
- Trisetum variabile É.Desv.
- Trisetum virescens (Regel) B.Fedtsch.
- Trisetum wrangelense (V.V.Petrovsky) Prob.
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]La specie di questa voce può essere confusa con la specie Koeleria hirsuta (DC) Gaudin. L'areale è lo stesso, ma quest'ultima si distingue per le glume densamente ispide sulla carena.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 2 dicembre 2020.
- ^ Motta 1960, Vol. 3 - pag. 870.
- ^ Etymo Grasses, pag. 298.
- ^ Etymo Grasses, pag. 274.
- ^ a b c Kellogg 2015, pag. 232.
- ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
- ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 559.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
- ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
- ^ a b World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 2 dicembre 2020.
- ^ a b c d eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 2 dicembre 2020.
- ^ Kellogg 2015, pag. 28.
- ^ Kellogg 2015, pag. 73.
- ^ Conti et al. 2005, pag. 179.
- ^ a b c d e Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 956.
- ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org. URL consultato il 4 dicembre 2020.
- ^ Prodromo della vegetazione italiana, su prodromo-vegetazione-italia.org, p. 33.4.1 ALL. DRABION HOPPEANAE ZOLLITSCH EX MERXM. & ZOLLITSCH 1967. URL consultato il 4 dicembre 2020.
- ^ (EN) Accepted Genera of Poaceae, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il $[DATE].
- ^ PeerJ 2018, pag. 22.
- ^ Soreng et al. 2007, pag 440.
- ^ Saarela et al.2017.
- ^ Barbara er al. 2019.
- ^ EURO MED - PlantBase, su ww2.bgbm.org. URL consultato il 3 dicembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004.
- F.Conti, G. Abbate, A.Alessandrini, C.Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- Elizabeth A. Kellogg, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume XIII. Flowering Plants. Monocots. Poaceae., St. Louis, Missouri, USA, 2015.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- G. Pasqua, G. Abbate e C. Forni, Botanica Generale - Diversità vegetale, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2015, ISBN 978-88-299-2718-0.
- Grass Phylogeny Working Group, Phylogeny and Classification of Poaceae (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 88, n. 3, 2001, pp. 373-457. URL consultato il 5 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
- Jeffery M. Saarela et al., A 250 plastome phylogeny of the grass family (Poaceae): topological support under different data partitions (PDF), in PeerJ, vol. 4299, 2018, pp. 1-71. URL consultato il 5 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2019).
- Robert J. Soreng et al., A worldwide phylogenetic classification of the Poaceae (Gramineae) II: An update and a comparison of two 2015 classifications, in JSE - Journal of Systematics and Evolution, vol. 55, n. 4, 2017, pp. 259-290.
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- H. Trevor Clifford & Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, New York, Springer, 2007.
- Alejandro Quintanar, Santiago Castroviejo e Pilar Catala, PHYLOGENY OF THE TRIBE AVENEAE (POOIDEAE,POACEAE) INFERRED FROM PLASTID TRNT-F AND NUCLEAR ITS SEQUENCES1, in American Journal of Botany, vol. 94, n. 9, 2007, pp. 1554-1569.
- Patricia Barberá, Robert J. Soreng, Paul M. Peterson , Konstantin Romaschenko, Alejandro Quintanar, and Carlos Aedo, Molecular phylogenetic analysis resolves Trisetum (Poaceae: Pooideae: Koeleriinae) polyphyletic: Evidence for a new genus, Sibirotrisetum and resurrection of Acrospelion, in Journal of Systematics and Evolution, vol. 58, n. 4, 2019, pp. 1-10.
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