Seminara è un comune della Piana di Gioia Tauro posto a 290 m s.l.m, delimitato da una parte dall'Aspromonte e dall'altra dal Mar Tirreno. È di aspetto moderno perché ricostruito dopo il terremoto del 1908.[3]
Chiesa di San Michele (XIX secolo), l'edificio in stile neoromanico venne parzialmente ricostruito dopo il terremoto del 1908. Custodisce la statua di San Rocco, una pala d'altare marmorea del XVI secolo raffigurante l'Epifania ed una tela, dello stesso secolo, di Santa Maria delle Grazie;
Chiesa di Sant'Antonio dei Pignatari (XX secolo), anche questo luogo di culto venne ricostruito dopo il terremoto del 1908 e ristrutturato nel 2000. Al suo interno si trova la statua di Sant'Antonio di Padova, una Vergine con il Bambino del XVI secolo e lo stemma imperiale di Carlo V;
Chiesa di San Marco (XVIII secolo), ricostruita dopo il terremoto del 1783 e, parzialmente, dopo il 1908, nel XXI secolo è stata oggetto di lavori di restauro. Al suo interno conserva statua della Madonna degli Angeli, attribuita ad Antonello Gagini (XVI secolo). Dello stesso secolo sono alcuni dossali marmorei;
Chiesa di Sant'Anna (1928), sorge nell'omonima frazione e al suo interno conserva la venerata statua di Sant'Anna con la Vergine Maria;
Chiesa di San Luigi (1910), anch'essa luogo di culto della frazione di Sant'Anna di Seminara;
I più importanti reperti archeologici di Seminara sono:
il borgo di Sant'Antonio, antiche mura di cinta della città;
l'Arco di Rosea;
i ruderi dell'Ospedale, costruito tra il 1400 ed il 1450, ed il più antico ospedale della Calabria.
Castello Mezzatesta antico palazzo seicentesco, che fu in parte restaurato in stile ottocentesco era abitato dai governanti di Seminara come le famiglie nobili dei Mezzatesta e Spinelli.
La religione più diffusa è quella cattolica di rito romano.[senza fonte] La città fa parte della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi e del vicariato di Palmi. Il territorio comunale è attualmente suddiviso in tre parrocchie: Immacolata Concezione,[6] Maria Santissima Addolorata,[7] e Sant'Anna.[8] Sempre in ambito del cattolicesimo sono presenti a Seminara un istituto religioso femminile, composto dalle Ancelle riparatrici del Sacro Cuore di Gesù,[9] e due congregazioni laiche, la Confraternita di San Marco e la Confraternita di San Rocco.[10]
Altre religioni sono praticate dalla cittadinanza straniera residente a Seminara. In particolare è presente, tra gli immigrati dell'est Europa, una comunità ortodossa che dispone di un monastero e di un proprio luogo di culto, la chiesa dei Santi Elia e Filarete.[11]
Sono numerose le tradizioni di Seminara, soprattutto legate a festeggiamenti religiosi. La più importante di esse è la festa di Maria Santissima dei Poveri, celebrata fin dall'anno 1010[12] ogni 14 agosto, con solenne processione della statua della Vergine per le vie cittadine. Tra i festeggiamenti civili in onore della Madonna vi sono concerti, spettacoli pirotecnici ed il tradizionale ballo dei Giganti.Si fa anche la processione del palio, fino al 1908 c'era anche la varia alta 20 metri. L'elenco completo delle celebrazioni cattoliche che vengono svolte durante l'anno, nel territorio comunale, è il seguente:
Festa di San Giuseppe, 19 marzo, nella frazione di Barritteri;[13]
Processione dell'Addolorata, venerdì Santo, processione molto emozionante che rappresenta la Madonna vestita di nero che si incontra con il corpo del figlio morto;Giganti di Seminara "Mata" e "Grifone" conservati nel Palazzo Comunale
Affruntata, periodo di Pasqua, anch'essa molto emozionante rappresenta la Madonna che incontra suo figlio risorto;
Passione di Cristo è una rappresentazione della vita di Cristo nel periodo della sua passione, essa avviene durante il periodo di Pasqua nelle vie del paese anch'essa è molto emozionante e raccoglie migliaia di turisti.
A Seminara si registra una vivace presenza di fornaci[18] che perpetuano una fiorente lavorazione artigianale delle ceramiche artistiche caratterizzata dalle sue forme originali e vivacemente colorate: tra queste si segnalano le bottiglie e fiasche antropomorfe (babbaluti o babbuini), maschere grottesche, piccole brocche con becco (bumbuleji), borracce a forma di pesce.[19]
Famoso è il corteo storico in memoria dell'entrata trionfante di Carlo V a Seminara dopo aver sconfitto i mori in Tunisia. Si tratta di una sfilata per le vie della città con costumi d'epoca; questa manifestazione avviene la prima decade di agosto a cadenza non annuale.
Nel comune di Seminara sono ubicate due scuole dell'infanzia, due scuole primarie e una scuola media, che fanno capo all'istituto "De Zerbi - Milone" nella città di Palmi. Di queste, una scuola dell'infanzia e una primaria sono ubicate nella frazione di Barritteri.[20]
Il Museo principale è il museo delle Ceramiche di Calabria, inaugurato nel 2019[21]. All'interno sono presenti oggetti e manufatti suddivisi per paese di produzione, Squillace, Seminara, Mileto, Tropea, Vibo Valentia. Molte opere locali sono state donate dai ceramisti, noti come "pignatari" che tutt'oggi utilizzano tecniche bizantine per la produzione della stessa.
Un secondo museo è quello della Basilica della Madonna dei Poveri detto "Tesoro della Basilica" formato da tre sale. All'interno troviamo antichi ornamenti della vita religiosa, varie opere in argento e tele come l'immacolata di Giovanni Angelo d'Amato e un ritratto di Beato Angelo D'Acri.
Dell'arte cittadina dei secoli passati non rimane molto, in quanto i vari terremoti che si sono susseguiti nel corso del tempo hanno distrutto ogni forma architettonica ed artistica. Sicuramente la più antica opera custodita, arrivata intatta, è la statua della Madonna dei Poveri risalente al VII secolo e conservata nella Basilica della Madonna dei Poveri. Sempre nella stessa possiamo trovare una statua raffigurante la Maddalena di Rinaldo Bonanno risalente alla fine del XVI secolo. L'Obelisco basiliano risalente al X secolo per opera dei monaci basiliani e ricollocato nella piazza Mercato dopo il terremoto del 1783. Le chiese cittadine sono ricche di opere cinquecentesche sottratte alle macerie. Tra queste possiamo ricordare la Madonna degli Angeli di Antonello Gagini custodita nella chiesa di San Marco e altre opere marmoree risalenti al XVI. Nel palazzo del Municipio possiamo trovare dei bassorilievi risalenti al XVI, rappresentanti la sconfitta dei francesi ad opera degli spagnoli. La pala marmorea di scuola toscana del '500 custodita nella chiesa di San Michele.
Il territorio seminarese, nell'ultimo ventennio, è stato un set naturale nel quale sono stati girati alcuni film cinematografici ed alcune serie televisive: The Opening girato nel 2010[22] e di Quel Che resta (2011). Alcune scene della serie Il Capitano, sono state girate nelle campagne di Seminara. Il municipio del comune di Seminara è stato anche il set di alcune scene del film A Chiara (2021).
Artemisia Sanchez è una miniserie televisiva ambientata nella Seminara del Settecento.
Di Seminara è il protagonista del fumetto, Giovanni Mascherpa, un vice questore detto il commissario, prodotto dalla Polizia di Stato e distribuito nelle scuole per sensibilizzare ed accrescere il senso civico nei giovani.[23][24]
La musica ha svolto un ruolo importante nella storia cittadina. Tra i movimenti musicali di Seminara il più importante è rappresentato dalla Banda Musicale. Formalmente istituita il 19 Settembre del 1817 tramite atto notarile[25], successivamente municipalizzata nel 1868 e, come da accordi con il Comune[26], da essa nacque anche una scuola di musica. La scuola è attiva ancora oggi e prendeva il nome di Scuola Civica di Musica "S.Galati". Dal 2013 è intitolata a Michele Mammoliti.
La cucina Seminarese è legata alle ricorrenze religiose ed incentrata su prodotti ortofrutticoli e legumi accompagnati alla pasta fatta in casa. Tipicamente, a Natale e all'Epifania, si usa mettere in tavola tredici portate, mentre a carnevale si mangiano maccheroni, polpette e carne di maiale[27]. La Pasqua si festeggia con l'arrosto d'agnello, i cuddhureddi, dolce infornato a base di farina dove al centro viene spesso inserito un uovo sodo.
A Seminara vengono prodotte le Pitte di San Martino[28], un dolce tipico, a base di farina con miele, glassa di zucchero farcite di uva passa e contornate con minuscole palline zuccherate, che venivano originariamente prodotti durante il periodo natalizio. Sempre a natale, ed in particolare a San Giuseppe, vengono fatte i Zippuli o Zeppole salate, riempite con le acciughe[29][30][31].
Dolci tipici di Seminara sono i 'nzuddhi o mostaccioli, un dolce di origine greca a base di farina e miele che veniva venduto durante le feste patronali in tutta la Calabria.[32][33]
Altri esempi di cucina sono la parmigiana di melanzane al forno; la struncatura; pasta e broccoli; pasta e vaianeja o Fagiolini; Friselle di mais o integrali al peperoncino, all'origano; la pignolata e le nacatole per il carnevale.[34][35][36]
Per l’elevata presenza di olivi, il settore primario è quello maggiormente sfruttato sul territorio. Segue il settore manifatturiero con la presenza di botteghe per la lavorazione delle ceramiche, rame ed oro. Il terziario è fortemente in crescita nella frazione di Barritteri.
Le aree agricole interessano gran parte del territorio comunale e i suoi prodotti rivestono un ruolo importante nell'economia locale. Le principali colture agrarie sono rappresentate da oliveti, seminativi, vigneti e qualche agrumeto.
Le varietà di olivo più diffuse sono le ottobratica e la sinopolese. Queste piante hanno un'altezza compresa tra i 15-20 metri. La coltivazione nei vari secoli, ha creato un vero e proprio “bosco di ulivi”.
I seminativi sono diffusi in modo sparso sia nella parte pianeggiante del territorio, in località Garanta, e sia nella parte collinare, nella frazione di Barritteri e in località Piani della Corona. Si tratta di aree pianeggianti, a circa 500 metri dal livello del mare, dove si coltivano prevalentemente cereali, ortaggi, patate, fagioli, pomodori e melanzane. Tutti i prodotti sono strettamente legati all'autoconsumo o al consumo di prossimità. Non sono infatti presenti aziende che praticano moduli intensivi, date le modeste superfici interessate.
I vigneti, coltivati soprattutto nelle costa, hanno rivestito un ruolo importante ed hanno influenzato molto la coltura che un tempo era molto diffusa. Vi rimangono tracce di alcune cantine abbandonate o convertite in parchi. In epoca passata le terre, sottratte al bosco, furono modellate attraverso la costruzione di muri a secco, le armacìe (o armacère), che permettevano la coltivazione dell'uva anche in terreni con forti pendenze. Oggi, i pochi appezzamenti odierni vengono utilizzati per l’autoconsumo.
Già nel ‘700, Seminara, era conosciuta per le sue ceramiche. Le maschere apotropaiche hanno origini greche e, secondo la tradizione, servono ad allontanare gli spiriti cattivi dalle case. Queste maschere hanno delle forme goffe.
I ceramisti vengono detti "Pignatari" e producono le ceramiche seguendo le antiche tecniche bizantine. Le fornaci tradizionali sono alimentate a nocciolo di olivo.
I colori utilizzati sono preparati direttamente in una macina mescolando il piombo cotto in una fornace con gli ossidi metallici, a base di rame per il verde, di ferro per il giallo, di manganese per il marrone, e il blu Sevres[37].
Oggi, le forme maggiormente lavorate, sono: orci a forma di riccio o “porroni a riccio”, comunemente noto come il "Riccio di Seminara"; boccali dette "cannate", spesso con ornati a rilievo detti "cuccumi"; brocche con becco dette "bumbuleji"; anfore biansate dette "lancelle"; borracce a ciambella; borracce a forma di pesce che avevano uno scopo strettamente votivo in quanto destinate ai pellegrini che si recavano a venerare San Rocco a Rosarno; lanterne; bottiglie e fiasche antropomorfe dette “babbaluti”; vasi da balcone dette "graste". Per finire, il “gappacumpari” o “bevi se puoi”: una brocca da vino con una serie di fori da cui può bere solo chi è molto abile.
Oltre alle ceramiche, sono ancora presenti botteghe per la lavorazione dell’oggettistica in oro ed in rame, che si distingue per la fusione di vecchi e nuovi stili e per l'originalità.[38] La tessitura della seta su antichi telai col solo supporto delle mani, dove si realizzano splendidi tappeti.[39][40]
Di notevole pregio è stata la produzione di manufatti in vimini e tamburelli in legno e pelle.
Infine, la produzione di liquori e distillati, quali la grappa ha cessato la sua attività intorno agli anni novanta con l'acquisto da parte di un noto marchio.[41]
Nella frazione di Barritteri sono presenti alcuni parchi privati con attività ricreative e di svago, aree di sosta per camper, strutture ricettive e servizi di ristorazione.
Grazie all'elevata presenza di opere storiche ed artistiche cinquecentesche, Seminara ha un forte turismo scolastico, di prossimità ed estero.[42][43][44]
Essendo un territorio morfologicamente diversificato, lo rende idoneo per attività di trekking. Durante i periodi caldi vengono effettuati diverse escursioni sia sul versante interno, presso le fiumare e sia sul versante costiero, presso il sentiero del Tracciolino.[45][46]
La spiaggia di Cala Janculla ha ottenuto, nel 2003, il riconoscimento da parte di Legambiente quale spiaggia più bella della Calabria e tra le prime 10 spiagge d'Italia e ha visto l'assegnazione di 2 vele blu da parte della stessa associazione.[47]
Nel comune non è presente una linea di trasporto locale pubblico. Le Ferrovie della Calabria e alcune società private gestiscono invece i trasporti interurbani tra Seminara e gli altri centri della provincia.
Dalla metà del X secolo la città e i suoi territori furono sotto il controllo dei Bizantini.
Dal XVI fino al XVIII secolo fu sotto la famiglia Spinelli con delle brevi interruzioni. In particolare: il Duca Carlo Spinelli fino al 1572. Succedutogli il figlio Scipione I, il quale vendette la città al Conte Fabrizio Ruffo nel 1578. Nello stesso anno i cittadini riscattarono l'autonomia elevando la città a Università Madre[48], diventando di Reggio Dominio con governatore e ministri di pubblico dominio[49]. Nel 1634, Palmi ottenne l'autonomia da Seminara[50][51].
Dalla metà del XVII secolo abbiamo in ordine cronologico:
Scipione II (fino al 1641);
Carlo Antonio (fino al 1725);
Scipione III (fino al 1766);
Giovan Battista II (22 febbraio 1792);
Scipione IV - primogenito di Carlo Antonio Spinelli - (fino a Novembre 1797);
Gaetano - fratello di Scipione IV;
Ferdinando - ultimo discendente di Giovan Battista;
Cristina (fino all'abolizione del feudalesimo - 1806).
^Parrocchia Sant'Anna - S. Anna di S., su oppido-palmi.chiesacattolica.it. URL consultato il 6 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
^Bullettino delle sentenze Emanate dalla Suprema Commissione per le liti tra i già baroni e i comuni, Napoli 1829, sentenza num. 29 addì 8 giugno 1810.
^G.Fiore, op. cit.,tom. II, Calab. santa, 1. I, c. IV, par28, p.146.
^De Salvo, Palmi, Seminara e Gioia tauro, Cap.V, pag.177
^L. Giustiniani, op. cit., v. Gioja, Palma e Seminara.
^abCommissione straordinaria ex art. 143 TUEL (ente sciolto per infiltrazioni mafiose)