Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi Dioecesis Oppidensis-Palmarum Chiesa latina | |||
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Suffraganea dell' | arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova | ||
Regione ecclesiastica | Calabria | ||
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Vescovo | Giuseppe Alberti | ||
Vicario generale | Giuseppe Nicola Varrà | ||
Vescovi emeriti | Francesco Milito | ||
Presbiteri | 112, di cui 89 secolari e 23 regolari 1.548 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 27 uomini, 109 donne | ||
Diaconi | 32 permanenti | ||
Abitanti | 175.698 | ||
Battezzati | 173.418 (98,7% del totale) | ||
Stato | Italia | ||
Superficie | 930 km² | ||
Parrocchie | 66 (4 vicariati) | ||
Erezione | XI secolo | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | Santa Maria Assunta | ||
Concattedrale | San Nicola | ||
Santi patroni | Maria Santissima Annunziata,[1] San Nicola di Bari[1] | ||
Indirizzo | Via A. M. Curcio, 81, 89014 Oppido Mamertina [Reggio Calabria], Italia
Via Rocco Pugliese, 38 - 89015 Palmi [Reggio Calabria], Italia | ||
Sito web | www.diocesioppidopalmi.it | ||
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc) | |||
Chiesa cattolica in Italia | |||
La diocesi di Oppido Mamertina-Palmi (in latino Dioecesis Oppidensis-Palmarum) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova appartenente alla regione ecclesiastica Calabria. Nel 2021 contava 173.418 battezzati su 175.698 abitanti. È retta dal vescovo Giuseppe Alberti.
Santi patroni
[modifica | modifica wikitesto]I santi patroni sono:
- Maria Santissima Annunziata (25 marzo), patrona principale della diocesi[1] e patrona di Oppido Mamertina;
- San Nicola di Bari (6 dicembre), patrono secondario della diocesi[1][2] e patrono di Palmi.
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]La diocesi comprende 33 comuni della città metropolitana di Reggio Calabria: Anoia, Candidoni, Cinquefrondi, Cittanova, Cosoleto, Delianuova, Feroleto della Chiesa, Galatro, Giffone, Gioia Tauro, Laureana di Borrello, Maropati, Melicuccà, Melicucco, Molochio, Oppido Mamertina, Palmi, Polistena, Rizziconi, Rosarno, Santa Cristina d'Aspromonte, San Ferdinando, San Giorgio Morgeto, Scido, San Pietro di Caridà, Seminara, San Procopio, Sant'Eufemia d'Aspromonte, Sinopoli, Serrata, Taurianova, Terranova Sappo Minulio e Varapodio.
Sede vescovile è la città di Oppido Mamertina,[3] dove si trovano la cattedrale di Santa Maria Assunta, il Palazzo Vescovile,[4] il Museo diocesano[5] e il Seminario vescovile.[6]
A Palmi sorgono la concattedrale di San Nicola e gli uffici di curia diocesana.[7]
Sono ubicati a Gioia Tauro la "casa del laicato" con l'Istituto Superiore Teologico Pastorale "San Giovanni XXIII"[8] e a Rizziconi l'auditorium diocesano "Casa di Nazareth".[9]
L'unica basilica del territorio è quella minore di Seminara dedicata a Maria Santissima dei Poveri,[10][11] mentre i santuari diocesani, oltre alla detta Basilica di Seminara[12] e alla cattedrale diocesana di Oppido Mamertina,[13] sono quelli di Maria Santissima del Rosario a Cittanova,[14] di San Rocco a Cosoleto,[15] di Maria Santissima delle Grazie a Oppido Mamertina,[16] di Maria Santissima del Carmelo a Palmi,[17] di Maria Santissima dell'Itria a Polistena,[18] di Maria Santissima di Patmos a Rosarno,[19] il Santissimo Crocifisso a Terranova Sappo Minulio.[20]
Vicariati e parrocchie
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio si estende su 930 km² ed è suddiviso in 4 vicariati (Gioia Tauro-Rosarno, Oppido Mamertina-Taurianova, Palmi e Polistena) per un totale di 66 parrocchie.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Non si conosce la data esatta dell'istituzione della diocesi di Oppido. Essa compare per la prima volta sul finire della dominazione bizantina in Calabria, documentata in un atto di donazione del 1044.[21] È presumibile che la fondazione della diocesi sia anteriore a questa data, ma non di molto, perché non appare in nessuna Notitia Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli del X secolo. Il primo vescovo conosciuto è Nicola, menzionato in un diploma del 1053.[22]
Un'attenta analisi degli avvenimenti accaduti nel Mezzogiorno, nella prima metà dell'XI secolo, porta diversi studiosi, tra i quali Kehr, Duchense, Holtzmann e Bruck, a ritenere che l'istituzione della diocesi di Oppido coincide con l'epoca della ristrutturazione politico-religiosa compiuta dal catepano Basilio Busiano, nel decennio di suo governo (1018-1028). In particolare nell'anno 1025 si attuò una strategia militare mirante al rafforzamento delle difese della città di Reggio, ed è proprio in questo contesto che Oppido, ricco capoluogo politico-amministrativo della Turma delle Saline, posta sull'altopiano, lungo la Via Islamica che dal Tirreno conduceva allo Ionio, dotata di una preminenza militare e di un possente Castello che le conferiva una funzione di avvistamento e di bastione, poteva svolgere un compito di difesa della popolazione e di sbarramento agli assalti ostili provenienti da Nord. L'istituzione in Oppido del vescovado nell'anno 1025 rispondeva pienamente all'esigenza di una garanzia militare ed ecclesiastica[23].
La diocesi nasce in contesto bizantino come diocesi di rito greco, rito che si mantenne malgrado i tentativi dei Normanni di abrogarlo, e che fu ufficialmente soppresso dal vescovo Atanasio Chalkeopoulos nel 1482; tuttavia le ultime testimonianze dell'uso del rito bizantino risalgono al 1634. L'uso e lo studio del greco era così diffuso negli ambienti ecclesiastici, che il vescovo Stefano (1294-1301) fu incaricato da Carlo II d'Angiò di tradurre dal greco importanti testi di medicina, mentre il vescovo Girolamo (1449-1472) fu presentato a papa Niccolò V come maestro di greco.
Nel 1472 la diocesi di Oppido fu unita aeque principaliter a quella di Gerace sotto il vescovo Atanasio Chalkeopoulos. Nel 1536 Oppido ritornò indipendente con il vescovo Pietro Andrea Ripanti. Il periodo dell'unione «è forse il periodo più oscuro per le due comunità, cui sovrintesero da lontano unicamente dei [vescovi] commendatari, spesso di grado cardinalizio».[24]
Dopo il concilio di Trento i vescovi si resero più presenti in diocesi. Francesco de Noctucis (1542-1548) fu il primo vescovo, dopo oltre un secolo, a risiedere stabilmente in diocesi. Il vescovo Giovanni Battista Montani (1632-1662) restaurò la cattedrale e il palazzo vescovile; a Bisanzio Fili si deve la fondazione nel 1701 del seminario vescovile, che ricevette un'efficace impostazione metodica, scolastica e disciplinare grazie all'opera del vescovo Giuseppe Maria Perrimezzi (1714-1734).[25]
Il 5 febbraio 1783 l'antico abitato di Oppido fu completamente distrutto da un tremendo terremoto, che rase al suolo tutte le strutture diocesane. Lo stesso anno moriva anche il vescovo Nicolò Spedalieri e la diocesi rimase vacante per circa un decennio. Spettò al vescovo Alessandro Tommasini (1792-1818) iniziare la ricostruzione delle strutture diocesane nella nuova sede in località Tuba; in particolare ricostruì il seminario. Il vescovo Francesco Maria Coppola consacrò la nuova cattedrale il 23 giugno 1844; nuovamente distrutta dal terremoto del 1908, fu ricostruita ed inaugurata nel 1935. A Nicola Canino (1936-1951) si deve la costruzione dell'odierno palazzo vescovile, dove, in alcune sale, è ospitato dal 2003 il museo diocesano fondato dal vescovo Luciano Bux.
Dopo le dimissioni del vescovo Maurizio Raspini nel 1965, la diocesi restò vacante per 14 anni, durante i quali fu affidata in amministrazione prima a Giovanni Ferro, arcivescovo di Reggio Calabria, e poi a Santo Bergamo, vescovo ausiliare di Mileto.
Il 10 giugno 1979, in forza del decreto Quo aptius della Congregazione per i Vescovi, la piccola diocesi di Oppido ingrandì notevolmente il proprio territorio con l'acquisizione di 25 comuni della provincia di Reggio Calabria sottratti alla diocesi di Mileto, per un totale di circa 50 parrocchie: Anoia, Candidoni, Cinquefrondi, Cittanova, Feroleto della Chiesa, Galatro, Gioia Tauro, Giffone, Laureana di Borrello, Maropati, Melicuccà, Melicucco, Palmi, Polistena, Rizziconi, Rosarno, Sant'Eufemia d'Aspromonte, San Ferdinando, San Giorgio Morgeto, San Pietro di Caridà, San Procopio, Seminara, Serrata, Sinopoli e Taurianova.[26] Contestualmente la diocesi ha assunto il nome di diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. Queste sono state le premesse per la nomina dopo molti anni di un nuovo vescovo, Santo Bergamo, il 15 giugno del medesimo anno.
La diocesi ha quindi riacquisito parte della sua antica estensione territoriale, difatti Oppido, capoluogo della Turma delle Saline, era il centro non solo amministrativo, ma anche religioso dell'area collocata immediatamente a nord di Reggio Calabria includente l'attuale Piana di Gioia Tauro, come si evince dal corpus di 47 atti di donazione alla cattedrale di Sant'Agata (antico Kastron di Oppido), risalenti al periodo compreso tra il 1050 ed il 1064/65.[27]. Ciò ha ispirato il vescovo Francesco Milito a commissionare tre grandi dipinti collocati nel catino absidale della cattedrale ove al centro troneggia il Cristo Pantocratore e, segnatamente, alla sua destra la Vergine Madre che con una pergamena in mano chiede al Figlio la benedizione della chiesa di Haghia Hagaté, cioè Oppido nell'eparchia delle Saline.[28]
Cronotassi dei vescovi
[modifica | modifica wikitesto]Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
- Nicola † (menzionato nel 1053)
- Anonimo † (menzionato nel 1188)
- Anonimo † (episcopus electus menzionato nel 1271 e nel 1272)
- Anonimo † (menzionato tra il 1274 e il 1280)[29]
- Stefano † (prima di dicembre 1294 - dopo il 1301)
- Barnaba I † (? deceduto)
- Gregorio da Gerace † (1º marzo 1339 - ? deceduto)
- Barnaba II, O.S.B.I. † (18 maggio 1349 - 1352 deceduto)
- Nicola † (24 novembre 1352 - ? deceduto)
- Antonio, O.S.B.I. † (24 gennaio 1364 - ? deceduto)
- Stefano † (? deceduto)
- Simone † (15 marzo 1372 - 1394 deceduto)
- Giannino Malatacca † (3 giugno 1394 - 1400 deceduto)
- Simone Corvo † (18 agosto 1400 - 1423 deceduto)
- Antonio di Carolei † (23 luglio 1423 - 25 febbraio 1429 nominato vescovo di Bisignano)
- Tommaso Rossi † (18 marzo 1429 - 23 dicembre 1429 nominato vescovo di Strongoli)
- Venturello † (13 febbraio 1430 - 1449 deceduto)
- Girolamo, O.E.S.A. † (1º settembre 1449 - 1472 deceduto)
- Atanasio Calceofilo, O.Cist. † (1472 - 4 novembre 1497 deceduto)
- Troilo Carafa † (27 novembre 1497 - circa 1501 deceduto)
- Jaime de Conchillos † (23 febbraio 1505 - 25 febbraio 1509 nominato vescovo di Catania)
- Bandinello Sauli † (1509 - 19 novembre 1517 dimesso)
- Francesco Armellini Pantalassi de' Medici † (19 novembre 1517 - 6 giugno 1519 dimesso) (amministratore apostolico)
- Alessandro Cesarini † (6 giugno 1519 - 15 giugno 1519 dimesso) (amministratore apostolico)
- Girolamo Planca † (15 giugno 1519 - 21 agosto 1534 deceduto)
- Pietro Andrea Ripanti † (28 gennaio 1536 - 2 settembre 1536 deceduto)
- Alessandro Cesarini † (2 settembre 1536 - 20 febbraio 1538 dimesso) (amministratore apostolico, per la seconda volta)
- Ascanio Cesarini † (20 febbraio 1538 - 1542 dimesso o deceduto)
- Francesco de Noctucis † (5 luglio 1542 - 1548 deceduto)
- Tommaso Caselli, O.P. † (7 maggio 1548 - 3 ottobre 1550 nominato vescovo di Cava de' Tirreni)
- Vincenzo Spinelli † (3 ottobre 1550 - 1561 dimesso)
- Teofilo Galluppi † (10 marzo 1561 - 13 aprile 1567 deceduto)
- Giovan Mario De Alessandris † (19 settembre 1567 - 9 febbraio 1573 nominato vescovo di Mileto)
- Sigismondo Mangiaruga † (29 maggio 1573 - 1583 deceduto)
- Andrea Canuto † (28 novembre 1583 - 1605 dimesso)
- Giulio Ruffo † (12 settembre 1605 - 1609 deceduto)
- Antonio Cisoni † (2 dicembre 1609 - 14 giugno 1629 deceduto)
- Fabrizio Caracciolo Pisquizi † (28 gennaio 1630 - 1631 deceduto)
- Giovanni Battista Pontano (o Montano) † (19 gennaio 1632 - maggio 1662 deceduto)
- Paolo Diano † (12 marzo 1663 - novembre 1673 deceduto)
- Vincenzo Ragni, O.S.B. † (19 febbraio 1674 - 3 dicembre 1693 deceduto)
- Bernardino Plastina, O.M. † (25 gennaio 1694 - 16 febbraio 1697 deceduto)
- Bisanzio Fili † (27 gennaio 1698 - 11 aprile 1707 nominato vescovo di Ostuni)
- Giuseppe Placido De Pace, C.O. † (1º agosto 1707 - 5 gennaio 1709 deceduto)
- Sede vacante (1709-1714)
- Giuseppe Maria Perrimezzi, O.M. † (26 febbraio 1714 - 18 febbraio 1734 dimesso)
- Leone Luca Vita † (15 febbraio 1734 - 24 ottobre 1747 deceduto)
- Ferdinando Mandarani † (29 gennaio 1748 - 9 novembre 1769 deceduto)
- Nicolò Spedalieri † (29 gennaio 1770 - 5 aprile 1783 deceduto)
- Sede vacante (1783-1792)
- Alessandro Tommasini † (26 marzo 1792 - 25 maggio 1818 nominato arcivescovo di Reggio Calabria)
- Ignazio Greco † (4 giugno 1819 - 11 dicembre 1821 deceduto)
- Francesco Maria Coppola † (19 aprile 1822 - 11 dicembre 1851 deceduto)
- Michele Caputo, O.P. † (27 settembre 1852 - 27 settembre 1858 nominato vescovo di Ariano)
- Giuseppe Teta † (20 giugno 1859 - 11 febbraio 1875 deceduto)
- Antonio Maria Curcio † (11 febbraio 1875 succeduto - 15 luglio 1898 deceduto)
- Domenico Scopelliti † (28 novembre 1898 - 15 dicembre 1919 dimesso[30])
- Antonio Galati † (15 dicembre 1919 - 1º luglio 1927 nominato arcivescovo di Santa Severina)
- Giuseppe Antonio Caruso † (26 agosto 1927 - 6 luglio 1928 dimesso[31])
- Giovanni Battista Peruzzo, C.P. † (19 ottobre 1928 - 15 gennaio 1932 nominato vescovo di Agrigento)
- Nicola Colangelo † (4 aprile 1932 - 16 dicembre 1935 nominato vescovo di Nardò)
- Nicola Canino † (30 dicembre 1936 - 11 aprile 1951 dimesso[32])
- Maurizio Raspini † (9 maggio 1953 - 6 gennaio 1965 dimesso[33])
- Sede vacante (1965-1979)[34]
- Santo Bergamo † (15 giugno 1979[35] - 11 ottobre 1980 deceduto)
- Benigno Luigi Papa, O.F.M.Cap. † (29 settembre 1981 - 11 maggio 1990 nominato arcivescovo di Taranto)
- Domenico Crusco † (7 febbraio 1991 - 6 marzo 1999 nominato vescovo di San Marco Argentano-Scalea)
- Luciano Bux † (5 febbraio 2000 - 2 luglio 2011 ritirato)
- Francesco Milito (4 aprile 2012 - 21 settembre 2023 ritirato)
- Giuseppe Alberti, dal 21 settembre 2023
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]La diocesi nel 2021 su una popolazione di 175.698 persone contava 173.418 battezzati, corrispondenti al 98,7% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1948 | 42.000 | 42.000 | 100,0 | 47 | 47 | 893 | 20 | ||||
1969 | 30.175 | 30.175 | 100,0 | 33 | 33 | 914 | 38 | 21 | |||
1980 | 175.000 | 175.000 | 100,0 | 120 | 100 | 20 | 1.458 | 20 | 110 | 74 | |
1987 | 160.000 | 160.000 | 100,0 | 117 | 101 | 16 | 1.367 | 16 | 200 | 63 | |
1999 | 174.430 | 177.430 | 98,3 | 104 | 87 | 17 | 1.677 | 2 | 21 | 245 | 64 |
2000 | 174.000 | 177.430 | 98,1 | 100 | 81 | 19 | 1.740 | 7 | 24 | 235 | 65 |
2001 | 174.000 | 177.430 | 98,1 | 97 | 79 | 18 | 1.793 | 7 | 23 | 230 | 65 |
2002 | 174.000 | 177.430 | 98,1 | 96 | 81 | 15 | 1.812 | 7 | 20 | 215 | 65 |
2003 | 174.000 | 177.430 | 98,1 | 99 | 81 | 18 | 1.757 | 8 | 24 | 184 | 65 |
2004 | 173.990 | 177.400 | 98,1 | 101 | 84 | 17 | 1.722 | 8 | 23 | 180 | 65 |
2013 | 180.200 | 187.200 | 96,3 | 97 | 86 | 11 | 1.857 | 22 | 16 | 150 | 66 |
2016 | 172.900 | 179.600 | 96,3 | 99 | 83 | 16 | 1.746 | 22 | 23 | 174 | 66 |
2019 | 172.640 | 179.280 | 96,3 | 110 | 86 | 24 | 1.569 | 29 | 30 | 109 | 66 |
2021 | 173.418 | 175.698 | 98,7 | 112 | 89 | 23 | 1.548 | 32 | 27 | 109 | 66 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Cenni Storici, su diocesioppidopalmi.it. URL consultato il 25 dicembre 2019.
- ^ Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, decreto 15 febbraio 2006, Prot. 151/06/L, vedi Notitiae Archiviato il 28 maggio 2023 in Internet Archive., 2006, nn. 479-480, p. 372
- ^ Cfr. Riordinamento delle Diocesi in Italia dal sito ufficiale della Conferenza episcopale italiana.
- ^ Riaperta a Oppido Mamertina la Sala Vescovile della Comunità [collegamento interrotto], su scuola.repubblica.it. URL consultato il 25 dicembre 2019.
- ^ Museo Diocesano, su culturaitalia.it. URL consultato il 25 dicembre 2019.
- ^ Seminario Vescovile, su oppido-palmi.chiesacattolica.it. URL consultato il 25 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2019).
- ^ Cancelleria, su oppido-palmi.chiesacattolica.it. URL consultato il 23 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2020).
- ^ Istituto Superiore Teologico Pastorale, su oppido-palmi.chiesacattolica.it. URL consultato il 25 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2019).
- ^ Multimedia, su oppido-palmi.chiesacattolica.it. URL consultato il 25 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2019).
- ^ Eretta con bolla di papa Pio XII del 30 maggio 1955.
- ^ NOTE STORICHE, su madonnadeipoveri.com. URL consultato il 25 dicembre 2019.
- ^ Con bolla del vescovo di Mileto mons. De Chiara, il 12 dicembre 1956, alla chiesa fu riconosciuto il titolo di santuario diocesano.
- ^ Dal sito web Archiviato il 2 marzo 2016 in Internet Archive. della diocesi.
- ^ Chiesa Santuario Maria Ss. del Rosario, su cittanovaperilsociale.it, 10 maggio 2019.
- ^ Santuario di San Rocco <Acquaro, Cosoleto>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 18 settembre 2016.
- ^ http://web.tiscali.it/tresilico/santuario.htm
- ^ Santuario di Maria Santissima del Carmine <Palmi>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 18 settembre 2016.
- ^ Santuario della Madonna dell'Itria di Polistena
- ^ Chiesa di San Giovanni Battista <Rosarno>, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 18 settembre 2016.
- ^ Con provvedimento del Presidente della Repubblica (19 febbraio 1963), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana in data 17 aprile 1963, e il santuario del Santissimo Crocifisso ha avuto il riconoscimento giuridico di santuario.
- ^ A. Guillou, La Théotòkos de Hagia-Agathé (Oppido 1050/1064-65), Città del Vaticano 1972.
- ^ Rocco Liberti, Tra il Rosso e il Riganati Archiviato l'11 febbraio 2015 in Internet Archive., da “Il Quotidiano”, domenica 26 febbraio 2012 (sul sito dell'Università della Calabria).
- ^ Santo Rullo, Cronografia Vescovile Taurianese e Oppidese, 2002, Edizioni Tauroprint.
- ^ Dal sito Beweb - Beni ecclesiastici in web.
- ^ Informazioni dal sito web della diocesi.
- ^ (LA) Decreto Quo aptius, AAS LXXI (1979), p. 1360
- ^ Domenico Minuto, La valle delle Saline, in «Polis. Studi interdisciplinari sul mondo antico», 2 (2006), p. 326.
- ^ Dall'omelia del vescovo Archiviato il 28 marzo 2018 in Internet Archive. del 21 novembre 2017.
- ^ Su questi vescovi anonimi: Norbert Kamp, Kirche und Monarchie im staufischen Königreich Sizilien, vol 2, Prosopographische Grundlegung: Bistümer und Bischöfe des Königreichs 1194 - 1266; Apulien und Kalabrien, München, 1975, pp. 982–983.
- ^ Nominato vescovo titolare di Resaina.
- ^ Nominato vescovo titolare di Gerisso.
- ^ Nominato vescovo titolare di Aureliopoli di Asia.
- ^ Nominato vescovo titolare di Sebarga.
- ^ Durante la vacanza della sede furono amministratori apostolici Giovanni Ferro, arcivescovo di Reggio Calabria, e poi Santo Bergamo, vescovo ausiliare di Mileto.
- ^ AAS 72 (1980), p. 97.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Candido Zerbi, Della città, chiesa e diocesi di Oppido Mamertina e dei suoi vescovi, Roma, 1876
- Giuseppe Cappelletti, Le chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, vol. XXI, Venezia, 1870, pp. 176–180
- Vincenzio d'Avino, Cenni storici sulle chiese arcivescovili, vescovili, e prelatizie (nullius) del regno delle due Sicilie, Napoli, 1848, pp. 503–510
- Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. XLIX, Venezia, 1848, pp. 30–33
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 909
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 1, p. 377; vol. 2, p. 207; vol. 3, pp. 262–263; vol. 4, p. 264; vol. 5, p. 297; vol. 6, p. 318
- (LA) Decreto Quo aptius, AAS 71 (1979), p. 1360;
- (FR) André Guillou, La Théotokos de Haghia Hagathé (Oppido 1050-1064/65), Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1972.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Cattedrale di Oppido Mamertina
- Concattedrale di San Nicola (Palmi)
- Palazzo Vescovile (Oppido Mamertina)
- Confraternite della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi
- Parrocchie della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi
- Seminario vescovile di Oppido Mamertina
- Museo diocesano di Oppido Mamertina
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su diocesi di Oppido Mamertina-Palmi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Annuario pontificio del 2022 e precedenti, in (EN) David Cheney, Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, su Catholic-Hierarchy.org.
- Sito ufficiale della diocesi
- (EN) Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, su GCatholic.org.
- Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi su BeWeB - Beni ecclesiastici in web