Indice
Mezzovico-Vira
Mezzovico-Vira comune | |
---|---|
Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Lugano |
Amministrazione | |
Sindaco | Mario Canepa (PLR) |
Lingue ufficiali | Italiano |
Territorio | |
Coordinate | 46°05′39″N 8°55′08″E |
Altitudine | 460 m s.l.m. |
Superficie | 10,2 km² |
Abitanti | 1 375 (2016) |
Densità | 134,8 ab./km² |
Frazioni | Mezzovico, Vira |
Comuni confinanti | Alto Malcantone, Capriasca, Gambarogno, Monteceneri, Torricella-Taverne |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6805 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 5199 |
Targa | TI |
Circolo | Taverne |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Mezzovico-Vira (in dialetto ticinese Meżígh-Vira[1]) è un comune svizzero di 1 375 abitanti del Canton Ticino, nel distretto di Lugano.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Mezzovico-Vira si trova a nord-ovest di Lugano, nella valle del Vedeggio. È quasi completamente circondato dal comune di Monteceneri, eccetto per una piccola porzione confinante con Capriasca. Mezzovico-Vira si trova ai piedi del Monte Tamaro e del Monte Bigorio.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I due nuclei abitati che formano il comune, Mezzovico e Vira, sono attestati nel 1335 come Medio Vico e Vira[2]. L'Alp da Pózz è un'exclave tra i comuni, in senso orario, di Monteceneri, Torricella-Taverne, Alto Malcantone e Gambarogno.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Ai sensi del regolamento comunale promulgato nel 2014, lo stemma araldico municipale di Mezzovico-Vira presenta la seguente blasonatura[3]:
In conformità alla prassi araldica svizzera, lo stemma "propriamente detto" ha la foggia di scudo spagnolo; nella versione adottata ufficialmente dal comune negli anni 2010, caratterizzata da un disegno più semplice e stilizzato, l'emblema ha invece assunto un'atipica forma quadrangolare.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale di Sant'Abbondio in località Mezzovico, eretta nel VI secolo, documentata dal 1423[senza fonte] e ricostruita in epoca barocca[2];
- Chiesa comparrocchiale di San Mamete, eretta nel XII secolo[2];
- Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate in località Vira[2];
- Stele con iscrizione in alfabeto nord-etrusco[2] databile al 600 a.C., rinvenuta in località Palazzina e conservata nel Museo del Castello Visconteo di Locarno[senza fonte];
- Chiesa di Sant'Ambrogio e rovine delle mura di un castello adiacente[senza fonte].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[2]:
Abitanti censiti[4]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Il paese è servito dalla stazione di Mezzovico della ferrovia del Gottardo.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Centro di dialettologia ed etnografia, Repertorio toponomastico ticinese, a cura di Franco Lurà, Marco Frasa, vol. 31, 2016, p. 25.
- ^ a b c d e f Bernardino Croci Maspoli, Mezzovico-Vira, in Dizionario storico della Svizzera, 16 marzo 2010. URL consultato il 31 ottobre 2017.
- ^ Comune di Mezzovico-Vira, Regolamento comunale del 10 marzo 2014 (PDF), Art. 3 Sigillo - stemma.
- ^ Dizionario storico della Svizzera, Ufficio cantonale di statistica di Bellinzona
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, traduzione di Eligio Pometta, Bellinzona, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, 1894. p. 210-212.
- Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 45, 187, 244, 254, 256-259, 412, 422-426, 428. 553, 571.
- Rinaldo Giambonini, Agostino Robertini, Silvano Toppi, Mezzovico, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1971, 205-224.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 222-224.
- Giuseppe Chiesi, Fernando Zappa, Terre della Carvina. Storia e tradizioni dell'Alto Vedeggio, Armando Dadò, Locarno 1991.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 8, 60, 401, 404.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 276-280.
- Edoardo Villata, Luigi Reali nel Canton Ticino. Un'autorecensione, in Arte&Storia, anno 8, numero 39, Edizioni Ticino Management S.A., Lugano 2008, 76-82.
- Fabrizio Panzera (a cura di), Piano del Vedeggio. Dalla strada Regina all'Aeroporto, Salvioni, Bellinzona 2008.
- Centro di dialettologia e di etnografia ticinese, Repertorio toponomastico ticinese; Mezzovico-Vira, Salvioni, Bellinzona 2016
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mezzovico-Vira
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su mezzovico-vira.ch.
- Bernardino Croci Maspoli, Mezzovico-Vira, in Dizionario storico della Svizzera, 16 marzo 2010. URL consultato il 31 ottobre 2017.
- Ufficio di statistica del Cantone Ticino: Mezzovico-Vira, su www3.ti.ch.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 243225282 · GND (DE) 7600220-2 |
---|