Cademario comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Svizzera |
Cantone | Ticino |
Distretto | Lugano |
Amministrazione | |
Lingue ufficiali | Italiano |
Territorio | |
Coordinate | 46°01′15″N 8°53′35″E |
Altitudine | 792 m s.l.m. |
Superficie | 3,96 km² |
Abitanti | 791 (2016) |
Densità | 199,75 ab./km² |
Frazioni | Bogno, Lisone, Renera |
Comuni confinanti | Alto Malcantone, Aranno, Bioggio |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 6936 |
Prefisso | 091 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice OFS | 5161 |
Targa | TI |
Patrono | Sant'Ambrogio |
Circolo | Agno |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Cademario (in dialetto ticinese Canvée[1]) è un comune svizzero di 791 abitanti del Canton Ticino, nel distretto di Lugano.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Cademario è una località turistica situata nel Malcantone.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le più antiche strutture di cui abbiamo conoscenza sono state scoperte nel 1939 in località la Forcora e consistono in una necropoli dell'età del ferro.
La prima menzione che abbiamo di Cademario è in un testo del 1163 dove è riferito come Cademerio. Il nome Cademario è prevalente in tutte le epoche. Le varianti di cui abbiamo anche traccia sono Cadelmario, Cadamario, Cadolmario, Cadelinario, Chadelmario.
Attorno all’anno 1000, la data non è certa, gran parte del territorio di Cademario passò dalla giurisdizione della Corte di Agnuzzo a quella del monastero di Sant’Abbondio di Como che lasciò in gestione il territorio agli stessi abitanti (massari) in cambio di un canone annuale con, più tardi, possibilità di riscatto. Dopo il 1355 il territorio passò sotto il controllo del vescovo di Milano e nel 1512 sotto lo scudo elvetico.
Cademario dipendeva dalla parrocchia di Agno, dalla quale ha ottenuto l’indipendenza spirituale nel 1626.
L’economia era essenzialmente basata sulla coltivazione e pastorizia e la migrazione, stagionale ma soprattutto definitiva, ha segnato una significativa diminuzione della popolazione dal 1600 al 1800.
Il territorio di Cademario in origine era più esteso e comprendeva Bioggio e Bosco Luganese, dal quale si è separato per ultimo nel 1783, per volontà del comune di Bosco Luganese. La separazione spirituale segue pochi anni dopo nel 1807.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di Sant'Ambrogio vecchio, eretta prima del 1000, romanica con affreschi[2] del XIII secolo[senza fonte];
- Chiesa parrocchiale di Sant'Ambrogio, eretta nel XVII secolo[2];
- Chiesa di San Bernardo[senza fonte];
- Kurhaus in località Lisone, sanatorio eretto negli anni 1920[2].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[2]:
Abitanti censiti[3]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune. L'ufficio patriziale, rieletto il 26 aprile 2009, è presieduto da Antonio Rezzonico[senza fonte].
Sport
[modifica | modifica wikitesto]L'Associazione Sportiva Cademario[4] (AS Cademario, Cademario o in dialetto ticinese "Canvée"), é una squadra di calcio fondata nell'anno 1925. Attualmente (2017/18) si trova in 3.Lega della Federazione Ticinese di Calcio, ma avendo vinto il campionato 2 partite in anticipo, è stata promossa in 2.Lega regionale per la stagione seguente (2018/19).[5].[senza fonte].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ https://m4.ti.ch/fileadmin/DECS/DCSU/CDE/mediateca/proposte_di_lettura/mf-toponomastica.pdf
- ^ a b c d Bernardino Croci Maspoli, Cademario, in Dizionario storico della Svizzera, 17 novembre 2004. URL consultato il 13 ottobre 2017.
- ^ Dizionario storico della Svizzera, Ufficio cantonale di statistica di Bellinzona
- ^ http://www.football.ch/ftc/Club-FTC.aspx/v-548/
- ^ http://www.football.ch/ftc/Federazione-ticinese-di-calcio.aspx
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
- Paolo Norsa, L'antico Comune di Cademario, Tip. Rezzonico-Pedrini, Lugano 1945.
- Virgilio Chiesa, Lineamenti storici del Malcantone, Tipografia Gaggini-Bizzozero, Lugano 1961.
- Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 38, 45, 125, 180, 228, 242-250, 254, 259, 423, 428, 513, 538, 539.
- Adolfo Caldelari, Arte e Storia nel Ticino, ETT, Locarno 1975, 114.
- Plinio Grossi, Il Malcantone, riedizione della Guida Galli-Tamburini, Fontana Print S. A. Pregassona 1984, 68-70, 146.
- Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 239-241.
- Giovanni Maria Staffieri, "Cademario", in Malcantone. Testimonianze culturali nei comuni malcantonesi, Lugano-Agno 1985, 89, 90-93, 95.
- Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
- Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 185, 226.
- AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 395-397.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cademario
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su cademario.ch.
- Bernardino Croci Maspoli, Cademario, in Dizionario storico della Svizzera, 17 novembre 2004. URL consultato il 13 ottobre 2017.
- Ufficio di statistica del Cantone Ticino: Cademario, su www3.ti.ch.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 151363787 · LCCN (EN) n87800420 · GND (DE) 4465869-2 · J9U (EN, HE) 987007557693005171 |
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