Martinus Veltman
Martinus Justinus Godefriedus Veltman (Waalwijk, 27 giugno 1931 – Bilthoven, 4 gennaio 2021[1]) è stato un fisico olandese, vincitore, insieme a Gerardus 't Hooft, del premio Nobel per la fisica nel 1999, «per aver spiegato la struttura quantistica dell'interazione elettrodebole».[2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Martinus J.G. Veltman nasce a Waalwijk, nei Paesi Bassi il 27 giugno 1931. Studia matematica e fisica all'Università di Utrecht dal 1948. Nel 1963 consegue il dottorato in fisica teorica e diviene professore presso il medesimo ateneo nel 1966.
Collaboratore al CERN dal 1961[3], tra 1963 e 1964, durante una lunga permanenza allo SLAC, negli Stati Uniti, crea il programma informatico Schoonschip per l'elaborazione simbolica di equazioni matematiche. Oggi il programma è considerato il primo sistema di algebra computazionale.
Nel 1971, Gerardus 't Hooft, durante il suo percorso di dottorato sotto la supervisione di Veltman, ottiene argomenti convincenti a favore del fatto che le teorie di Yang-Mills con massa possono essere rinormalizzate. I due concludono insieme la dimostrazione del fatto che, rompendo le simmetrie della teoria di Yang-Mills secondo il metodo suggerito da Peter Higgs, la teoria può essere consistentemente regolarizzata e rinormalizzata; questo risultato ha un impatto immediato sul modello standard delle interazioni elementari, precedentemente formulato con il contributo essenziale di Glashow, Weinberg e Salam, e considerato a tutt'oggi il modello più affidabile e completo della fisica delle particelle nota.
Nel 1981, Veltman lascia l'Università di Utrecht per trasferirsi all'Università del Michigan, contrariato perché non ritiene sufficientemente riconosciuto il suo ruolo nella scoperta.[4] Si ritira dalla fisica nel 1996 all'età di 65 anni.[5] Nel 1999, Veltman viene insignito del premio Nobel assieme a 't Hooft.
Veltman è stato professore all'Università del Michigan. L'asteroide 9492 Veltman è intitolato a lui.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ https://www.uu.nl/en/news/nobel-prize-winner-martinus-veltman-passed-away
- ^ (EN) Il premio Nobel per la fisica nel 1999, su nobelprize.org. URL consultato il 3 maggio 2009.
- ^ (EN) Martinus Justinus Godefriedus Veltman (1931 – 2021), su home.cern, 20 gennaio 2021. URL consultato il 22 gennaio 2021.
- ^ (EN) Martinus J.G. Veltman, su uu.nl. URL consultato il 3 maggio 2009 (archiviato dall'url originale il 12 ottobre 2004).
- ^ https://www.newnetherlandinstitute.org/history-and-heritage/dutch_americans/martinus-justinus-godefriedus-veltman/
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Martinus Veltman
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Veltman, Martinus Justinus Godefridus, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- *, Veltman, Martinus Justinus Godefridus, in Enciclopedia Italiana, VI Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2000.
- (EN) Martinus J.G. Veltman, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Martinus Veltman, su nobelprize.org.
- (EN) Martinus Veltman, su Mathematics Genealogy Project, North Dakota State University.
- (EN) Martinus Veltman, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 49313651 · ISNI (EN) 0000 0001 2132 0378 · CERL cnp00841419 · LCCN (EN) n94068242 · GND (DE) 127042717 · BNF (FR) cb12420022v (data) · J9U (EN, HE) 987007431340405171 · NDL (EN, JA) 01098383 |
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