Giuseppe Castiglione (gesuita)
Giuseppe Castiglione (郎世寧T, 郎世宁S, Láng ShìníngP; Milano, 19 luglio 1688 – Pechino, 17 luglio 1766) è stato un gesuita, missionario e pittore italiano. Fu missionario in Cina dal 1715 alla morte (1766). Pittore alla corte imperiale di Pechino durante i regni di Kangxi, Yongzheng e Qianlong, creò uno stile originale di pittura che univa tecnica occidentale e orientale.[1] I suoi capolavori sono conservati nei musei imperiali di Pechino e di Taipei.[2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giuseppe Castiglione nacque nella parrocchia di San Marcellino a Milano; il suo certificato di battesimo è conservato nell'archivio storico diocesano.[3][4] Il 16 gennaio 1707[2] divenne gesuita entrando nel noviziato di Genova, dove sono ancora oggi conservate otto grandi tele a lui attribuite.[5] Destinato alla missione cinese, per il fatto che l'imperatore di allora, Kangxi, richiedeva un pittore italiano di talento, si trasferì in Portogallo nel 1710, a Coimbra, in attesa dell'imbarco per l'Asia. A Coimbra dipinse la cappella del noviziato, e fece due ritratti per i figli della regina di Portogallo, ora perduti.[2]
Partito da Lisbona nel 1714, dopo essersi fermato a Goa, Macao e Canton, nel 1715 arrivò come missionario in Cina, pittore alla corte imperiale di Pechino. All'inizio, sotto l'imperatore Kangxi lavorò in collaborazione con altri artisti, ma di quel tempo non sembra esserci pervenuta nessuna opera compiuta esclusivamente da Castiglione.[2] Durante la sua permanenza in Cina, Castiglione assunse il nome di Láng Shìníng (郎世寧, Pace del Mondo).[2]
Kangxi morì nel 1722 e il suo successore Yongzheng permise all'artista milanese di rimanere a corte come pittore.
Il terzo imperatore sotto cui Castiglione lavorò fu Qianlong, uomo di vedute aperte e grande amante di arte e cultura. Castiglione passò 51 anni come pittore di corte dipingendo svariati soggetti. Creò un genere unico, fatto di una miscela di pittura europea e dell'estetica della migliore società cinese del XVIII secolo. Particolarmente importanti sono i ritratti dell'imperatore e delle sue concubine, straordinariamente apprezzati a corte, e dei cavalli imperiali, soprattutto il lungo rotolo dei cento cavalli e il dipinto verticale degli otto cavalli, conservati nel museo del Palazzo di Taipei.
La sua fama e la sua grandezza come artista fecero sì che Qianlong affidasse a Castiglione la progettazione e il completamento delle fontane e delle decorazioni dei padiglioni in stile occidentale all'interno dei giardini del Vecchio Palazzo Estivo.[2] Per questa grande costruzione, Castiglione riunì una squadra di artisti occidentali, tra cui l'architetto francese Michel Benoist, anch'egli gesuita, e insieme a questi lavorò per la costruzione e il completamento di quei padiglioni che divennero un luogo favorito per i pomeriggi dell'imperatore e delle concubine. È attribuita a Castiglione anche la realizzazione dei dodici bronzi che ornavano la fontana zodiacale di Yuanming Yuan, disegnata da Michel Benoist. Purtroppo gli interi padiglioni occidentali del Vecchio Palazzo Estivo vennero poi distrutti dalle truppe anglo-francesi nel 1860, per cui oggi sono visitabili solo le rovine.[2]
Giuseppe Castiglione morì a Pechino il 17 luglio 1766. L'imperatore Qianlong, ormai suo grande amico e ammiratore, ordinò che venissero svolti in suo onore i funerali imperiali, corrispondenti al suo alto rango di mandarino di seconda classe.[2]
Restituzione dei bronzi della fontana
[modifica | modifica wikitesto]Il governo cinese sta cercando di recuperare i beni saccheggiati durante le incursioni straniere che hanno portato alla devastazione del Vecchio Palazzo Estivo. Nel 2009 due delle teste di bronzo disegnate da Castiglione per il Vecchio Palazzo Estivo imperiale di Pechino sono andate all'asta a Parigi per 30 milioni di euro, asta vinta da un cinese, il signor Cai Mingchao,[6] il quale però poi non ha pagato con la motivazione: "questi oggetti appartengono alla Cina e devono tornare in Cina"[7]. La famiglia Pinault ha poi comprato le teste di bronzo e le ha donate al governo cinese nel giugno 2013.[8]
Televisione
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2005, fu il protagonista della serie televisiva cinese Palace Artist, interpretata dall'attore canadese Mark Rowswell (famosissimo in Cina con il nome d'arte di Dashan) e trasmessa dalla China Central Television (CCTV), la principale emittente cinese.
Un nuovo docu-drama su Giuseppe Castiglione, intitolato Giuseppe Castiglione in Cina: pittore imperiale umile servo è stato realizzato dal Kuangchi Program Service, Taipei, in collaborazione con Jiangsu Broadcasting Corporation, Nanchino, per la messa in onda sulla televisione nazionale cinese (CCTV) nella primavera 2015.
Nell'aprile 2015 la Jiangsu Broadcasting Corporation ha trasmesso il docu-drama raccogliendo una audience di oltre 360 milioni di telespettatori.[9]
Mostre con opere di Castiglione in Italia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1990 capolavori di Castiglione furono portati a Torino per una mostra nel palazzo reale di Venaria.
Nel 2007 la mostra "Capolavori dalla città proibita. Qianlong e la sua corte" organizzata dalla Fondazione Roma nel Museo di via del Corso, ha esposto quattro capolavori di Giuseppe Castiglione prestati per l'occasione dal Museo della Città Proibita di Pechino.[10]
Nel 2015 (dal 31/10 al 31/01/2016) l'Opera di Santa Croce, a Firenze, allestisce la mostra "Nella lingua dell'altro. Giuseppe Castiglione gesuita e pittore in Cina": è la prima mostra monografica sul pittore in Italia, organizzata in collaborazione col Museo del Palazzo Nazionale di Taipei per celebrare il terzo centenario dell'arrivo di Castiglione in Cina.[11]
Influenza culturale
[modifica | modifica wikitesto]A Castiglione è intitolato il cratere Castiglione su Mercurio.[12]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ GIUSEPPE CASTIGLIONE, su lunieditrice.com. URL consultato l'8 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2016).
- ^ a b c d e f g h George Robert Loehr, CASTIGLIONE, Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 22, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1979. URL consultato il 3 dicembre 2015.
- ^ Il testo scritto a mano riporta: "1688, addi' 19 luglio, Giuseppe Simone Teodoro nato oggi, figlio del signor Pietro Castiglione e signora Anna Maria Vigone, è stato battezzato da me, curato Garzonio. Compadre fu il signor Simone Pestalozza, parrocchia del Duomo, comadre la signora Maddalena Castigliona, parrocchia San Marcellino et in fede". Archivio Storico Diocesano, Milano.
- ^ Per la discussione sui dettagli biografici di Castiglione la miglior sintesi è offerta dalla ricerca del prof. Marco Musillo: "Reconciling two carees: the Jesuit Memoir of Giuseppe Castiglione lay brother and Qing imperial painter" apparsa in Eighteenth-Century Studies, vol. 42, no. 1 (2008) Pp. 45–59.
- ^ ARTE it Srl-, Nella lingua dell’altro. Lang Shining New Media Art Exhibition. Giuseppe Castiglione, gesuita e pittore in Cina - Mostra - Firenze - Museo dell'Opera di Santa Croce - Arte.it, su arte.it.
- ^ (EN) China 'patriot' sabotages auction, in BBC, 2 marzo 2009. URL consultato l'8 aprile 2016.
- ^ (EN) Chinese zodiac statues' origins, in BBC, 3 marzo 2009. URL consultato l'8 aprile 2016.
- ^ (EN) Looted statues returned to China in Pinault donation, su BBC. URL consultato l'8 aprile 2016.
- ^ Più di 360 milioni di telespettatori per la prima del film sul gesuita Giuseppe Castiglione, il pittore degli imperatori, su asianews.it, 20 aprile 2015. URL consultato l'8 aprile 2016.
- ^ Capolavori dalla Città Proibita. Qianlong e la sua corte - Fondazione Roma Museo, su fondazioneromamuseo.it. URL consultato l'8 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 24 aprile 2016).
- ^ L'arte di Giuseppe Castiglione sbarca in Santa Croce, su lanazione.it. URL consultato l'8 aprile 2016.
- ^ (EN) Cratere Castiglione, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (a cura di Isabella Doniselli Eramo), "Giuseppe Castiglione. Un artista milanese nel Celeste Impero", (Milano, Luni Editrice, 2016)
- Willard Peterson, “Learning from Heaven: the introduction of Christianity and other Western ideas into late Ming China,” in The Cambridge History of China, ed. Denis Twitchett and Frederick W. Mote, 15 vols. (Cambridge: Cambridge University Press, 1988), 8:789–839.
- Robert Loehr, Giuseppe Castiglione (1688–1766) pittore di corte di Ch'ien-Lun, imperatore della Cina (Roma: ISMEO, 1940).
- Cécile Beurdeley and Michel Beurdeley, Giuseppe Castiglione: A Jesuit Painter at the Court of the Chinese Emperors (London: Lund Humphrey, 1972).
- Hongxing Zhang, ed., The Qianlong Emperor: Treasures from the Forbidden City (Edinburgh: NMS, 2002).
- Evelyn Rawski and Jessica Rawson, China: The Three Emperors 1662–1795 (London: Royal Academy of Arts, 2005).
- George Robert Loehr, “European Artists at the Chinese Court,” in The Westward Influence of the Chinese Arts from the 14th to the 18th Century, ed. William Watson, Colloquies on Art & Archaeology in Asia, no. 3 (London: Percival David Foundation, 1972): 333–42.
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- Marco Musillo, “La famille de Giuseppe Castiglione (1688–1766)”, (Paris: Thalia Edition, 2007).
- Marco Musillo, “Les peintures génoises de Giuseppe Castiglione”, (Paris: Thalia Edition, 2007).
- Michèle Pirazzoli-t'Serstevens, Giuseppe Castiglione 1688-1766: Peintre et architecte à la cour de Chine (Paris: Thalia Edition, 2007), 18–25.
- Marco Musillo, “Bridging Europe and China: The Professional Life of Giuseppe Castiglione (1688–1766)” tesi di dottorato (University of East Anglia, 2006).
- Marco Musillo: "Reconciling two careers: the Jesuit Memoir of Giuseppe Castiglione lay brother and Qing imperial painter" apparsa in Eighteenth-Century Studies, vol. 42, no. 1 (2008) Pp. 45–59.
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Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Castiglióne, Giuseppe, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Giuseppe Castiglione, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Giuseppe Castiglione, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 32159898 · ISNI (EN) 0000 0001 2126 8741 · SBN BVEV096667 · BAV 495/77647 · CERL cnp01368813 · ULAN (EN) 500008839 · LCCN (EN) n50082245 · GND (DE) 119282216 · BNE (ES) XX1201586 (data) · BNF (FR) cb135332590 (data) · J9U (EN, HE) 987007422426905171 · NDL (EN, JA) 01198744 · CONOR.SI (SL) 292914275 |
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