Parco nazionale dello Stelvio
Parco nazionale dello Stelvio - Nationalpark Stilfser Joch | |
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Gran Zebrù, monte Zebrù e Ortles visti dalla val di Solda | |
Tipo di area | Parco nazionale |
Codice WDPA | 717 |
Codice EUAP | EUAP0017 |
Class. internaz. | IUCN category II - SIC - ZPS |
Stati | Italia |
Regioni | Trentino-Alto Adige Lombardia |
Province | Bolzano Brescia Sondrio Trento |
Superficie a terra | 130.734[1] ha |
Provvedimenti istitutivi | LN 740 24/04/1935 - DPR 23.04.1977, DPCM 26.11.1993 - DPR 7.07.06 |
Gestore | Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste - Province autonome di Trento e Bolzano |
Mappa di localizzazione | |
Sito istituzionale | |
Il Parco nazionale dello Stelvio (Nationalpark Stilfser Joch in tedesco, National Park of Stelvies in inglese) è uno dei più antichi parchi naturali italiani, istituito nel 1935, nato allo scopo di tutelare le bellezze naturalistiche del gruppo montuoso Ortles-Cevedale e per promuovere lo sviluppo turistico sostenibile nelle vallate alpine della Lombardia, Trentino e Alto Adige. Si estende sul territorio di 24 comuni e di 4 province ed è a diretto contatto a nord col Parco Nazionale Svizzero e a sud col Parco naturale provinciale Adamello-Brenta e il Parco regionale dell'Adamello: tutti questi parchi insieme costituiscono una vastissima area protetta nel cuore delle Alpi, che copre quasi 400.000 ettari.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fu istituito nel 1935[2] su un'area ampliata a 130 734 ettari nel 1977 e caratterizzata da una moltitudine di specie animali e vegetali, prendendo il nome dal comune altoatesino di Stelvio e dall'omonimo passo alpino. Nel suo territorio si trovano grandi boschi, aree agricole, masi di montagna, casali e paesi abitati. È oggi amministrato da un consorzio costituito dal ministero dell'Ambiente, Provincia di Bolzano, Provincia di Trento e Regione Lombardia. I tre comitati di gestione (Bolzano, Trento e Lombardia) fanno riferimento a un consiglio direttivo, in cui sono rappresentati anche figure scientifico e ambientaliste.
Il 30 settembre 2009 un accordo tra lo Stato italiano e le province autonome di Trento e Bolzano (tramite l'organo paritetico della Commissione dei 12) ha previsto il passaggio della gestione del parco alla regione Lombardia, alla provincia autonoma di Trento e alla provincia autonoma di Bolzano, con introduzione di un comitato di indirizzo formato da 7 componenti: 3 rappresentanti dei comuni, ministero dell'Ambiente, regione Lombardia e Province di Bolzano e di Trento con l'esclusione dal consiglio di gestione delle figure scientifico-ambientaliste. Il Parlamento Italiano ha ratificato l'accordo nel dicembre 2010. Il PD e gli ambientalisti hanno accusato la SVP di essersi astenuta sulla fiducia al governo Berlusconi IV il 14 dicembre 2010 in cambio del via libera della maggioranza parlamentare alla suddivisione del parco, ma questa ha negato.[3][4] Stefania Prestigiacomo, ministro dell'ambiente, ha abbandonato Il Popolo della Libertà in dissenso col partito, per poi però rientrarvi.
Legambiente ha denunciato il rischio di rilassamento delle norme di tutela del parco in provincia di Bolzano, con la possibilità di apertura alla caccia, all'utilizzo delle strade forestali, alla creazione di impianti da sci e in genere alla speculazione edilizia, con gravi rischi per la conservazione dell'habitat naturale.[3] Nel marzo del 2011 il Presidente della Repubblica Napolitano non ha convalidato il Decreto Legge che sanciva il passaggio del Parco, rinviandolo alla commissione paritetica dei 12[5]. Il 30 luglio 2014, su proposta dell'SVP e nonostante il parere negativo del Ministero dell'Ambiente, viene inoltrata al Consiglio dei Ministri (in concomitanza alla legge di stabilità) un'ennesima proposta per lo smembramento del parco.[6]
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Orografia
[modifica | modifica wikitesto]Rientrano nel parco quasi tutte le cime Alpi dell'Ortles. La dorsale principale inizia al passo dello Stelvio (2.758 m), il secondo più alto valico transitabile d'Europa che collega Bormio a Trafoi, e s'innalza in numerose vette al di sopra dei 3.500 m, come la punta Thurwieser (3.652 m), il Gran Zebrù (3.857 m) e il Cevedale (3.769 m), per culminare con la vetta dell'Ortles con i suoi 3.905 m. Da questa dorsale si staccano creste secondarie, comunque molto elevate, che dividono tra loro importanti vallate.
Altre cime importanti sono Monte Zebrù (3.735 m), Palon de la Mare (3.703 m), Punta San Matteo (3.678 m), Monte Vioz (3.645 m), Punta Taviela (3.612 m), Pizzo Tresero (3.602 m), Punta Pedranzini (3.599 m), Cima di Trafoi (3.565 m), Monte Pasquale (3.553 m), Cima Vertana (3.535 m), Punta Cadini (3.524 m), Angelo Grande (3.521 m), Punta dello Scudo (3.461 m), Punta delle Bàite (3.458 m), Cima Sternai (3.443 m), Gioveretto (3.439 m), Monte Cristallo (3.434 m), Cima Venezia (3.386 m), Croda di Cengles (3.375 m), Cima Solda (3.376 m), Monte Confinale (3.370 m), Corno dei Tre Signori (3.360 m), Punta di Lasa (3.305 m), Orecchia di Lepre (3.257 m), Cime dei Forni (3.247 m), Cima Careser (3.189 m), Monte Scorluzzo (3.094 m), Punta di Ercavallo (3.068 m), Cima Nera (3.037 m), Monte Braulio (2.980 m), Cima Vegaia (2.890 m), Cima Tremenesca (2.882 m) e Monte Livrio (3.174 m).
Geomorfologia
[modifica | modifica wikitesto]L'area naturale protetta, posta in posizione centro-orientale nella catena alpina, poco più a sud della catena principale alpina, al centro delle Alpi Retiche (Alpi Sud-orientali), è immersa al centro di un vasto anfiteatro di cime che lungo lo spartiacque montuoso divide la Lombardia a ovest dal Trentino-Alto Adige a est, con le provincie di Sondrio a ovest, Bolzano a est, Brescia e Trento a sud. Il parco si estende da quote di bassa montagna fino a culminare sulle maestose vette del gruppo Ortles-Cevedale, presentando numerosi biomi e ambienti naturali pressoché intatti, che vanno dai pascoli, alla tundra, alle foreste di abeti e larici, alle pareti rocciose e alle formazioni nevose perenni.
Valli
[modifica | modifica wikitesto]Rientrano nel parco diverse vallate alpine:
Idrografia
[modifica | modifica wikitesto]Oltre a numerosi torrenti lungo le rispettive valli, nel territorio sono presenti diversi importanti ghiacciai, il più importante dei quali è il ghiacciaio dei Forni, il più vasto ghiacciaio vallivo alpino italiano, situato sul versante lombardo.
- Torrente Frodolfo
- Torrente Cedec
- Torrente Rio Sclanera
- Torrente Zebrù
- Torrente Val di Calvarana
- Torrente Val d'Uzza
- Bormina
- Torrente Braulio
- Rio Trafoi
- Rio Solda
- Valsura
- Rio Plima
- Torrente Noce
- Torrente Rabbies
- Laghi di Cancano
- Lago del Careser
- Lago di Pian Palù
- Lago di Gioveretto
- Lago di Zoccolo
- Lago di Covel
- Lago Lungo
Glaciologia
[modifica | modifica wikitesto]- Ghiacciaio dell'Ortles
- Ghiacciaio del Cevedale
- Ghiacciaio del Gran Zebru'
- Ghiacciaio dei Forni
- Ghiacciaio del Vioz
- Ghiacciaio del Livrio
- Ghiacciaio del Careser
- Ghiacciaio della Sforzellina
Comuni
[modifica | modifica wikitesto]I comuni interessati sono:
Ambiente
[modifica | modifica wikitesto]Flora
[modifica | modifica wikitesto]Nella fascia altimetrica che va dai 1000 ai 2000 metri, l'ambiente del parco è dominato dalle foreste di conifere. La specie più diffusa è sicuramente l'abete rosso (Picea abies), al quale si associano pochi e isolati gruppi di abete bianco (Abies alba), quest'ultimo presente soprattutto in val di Rabbi, zona trentina del Parco. Queste formazioni di alberi risalgono i versanti diradandosi verso il limite superiore per cedere lentamente il posto al larice (Larix decidua) e al pino cembro (Pinus cembra), diffuso principalmente in Val di Peio.
Ai boschi di aghifoglie, segue la fascia degli arbusti nani, che sale oltre il limite della vegetazione (circa 2600 metri). Dopo i 2800 metri trovano spazio le rocce, i ghiaioni, le nevi perenni e le morene glaciali, dove la presenza di forme di vita è garantita solo da alcune tenaci specie pioniere assai specializzate come i licheni.
All'interno del Parco si trovano inoltre ambienti particolari come le torbiere: zone umide caratterizzate da una flora altamente specializzata come la Drosera rotundifolia e la Pinguicula alpina, piccole piante carnivore, che sopperiscono alla carenza di azoto del terreno catturando piccoli insetti, o la rara Paludella squarrosa, una briofita a distribuzione circumpolare-artica, presente in poche stazione delle Alpi fra la Lombardia e il Trentino-Alto Adige.
Fauna
[modifica | modifica wikitesto]Il parco include un'ampia varietà morfologica e di ecosistemi, con grandi dislivelli (da 650 m s.l.m. ai 3900 m s.l.m. delle vette dei ghiacciai). Si possono trovare cervi, camosci, caprioli, stambecchi, marmotte, volpi, ermellini, scoiattoli, lepri, tassi e donnole. Ci sono stati avvistamenti di lupi, linci e anche orsi, provenienti dal vicino Parco naturale Adamello Brenta.
Numerose specie di uccelli nidificano nella zona del parco: la pernice bianca, la coturnice, il gracchio alpino, il corvo imperiale, la cornacchia, il picchio, il gallo cedrone, il gallo forcello, il francolino di monte, la poiana, lo sparviero, il gufo, l'aquila reale e, grazie ad un riuscito e prezioso progetto di reintroduzione, il gipeto. Tanti animali vi trovano rifugio ed è anche grazie al parco naturale che alcune specie in via di estinzione sono protette e accudite.
Turismo
[modifica | modifica wikitesto]Punti di interesse
[modifica | modifica wikitesto]- Prato allo Stelvio
- Stelvio
- Solda
- Trafoi
- Bormio
- Santa Caterina Valfurva
- Ponte di Legno
- Passo Gavia
- Passo dello Stelvio
- Giogo di Santa Maria
Centri visitatori
[modifica | modifica wikitesto]Esistono numerosi centri-visita attrezzati da cui è possibile accedere al parco ed informarsi.
Settore lombardo
[modifica | modifica wikitesto]- Punto informazioni Torre Alberti di Bormio
- Punto informazioni Pro Loco Valdidentro di Valdidentro
- Punto informazioni Pontedilegno di Ponte di Legno
Settore altoatesino
[modifica | modifica wikitesto]- Centro visite Aquaprad di Prato allo Stelvio
- Centro visite Culturamartell di Martello
- Centro visite Naturatrafoi di Stelvio
- Centro visite Lahner Säge di Ultimo
Settore trentino
[modifica | modifica wikitesto]- Centro visitatori di Cogolo in Val di Peio.
- Area faunistica di Peio
- Centro visita Malga Talé "Il bosco degli urogalli" a Peio
- Centro visitatori di Rabbi
- Centro visita malga Stablét a Rabbi
- Percorso espositivo "Casèl di Somrabbi" in Val di Rabbi
Rifugi e bivacchi
[modifica | modifica wikitesto]- Rifugio Mantova al Vioz - 3.535 m
- Rifugio Casati - 3.269 m
- Rifugio Payer - 3.029 m
- Rifugio Quinto Alpini - 2.877 m
- Rifugio Serristori - 2.721 m
- Rifugio Pizzini - 2.706 m
- Rifugio Larcher - 2.608 m
- Rifugio Tabaretta - 2.556 m
- Rifugio Arnaldo Berni - 2.541 m
- Rifugio Cesare Branca - 2.487 m
- Rifugio Bozzi - 2.478 m
- Rifugio Silvio Dorigoni - 2.437 m
- Rifugio Nino Corsi - 2.265 m
- Rifugio Ghiacciaio dei Forni - 2.200 m
- Bivacco Del Piero - 3.180 m
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]-
Val di Peio, Cascata di Covel (1.839 m)
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Val di Peio, Lago di Covel (1.839 m)
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Tra Italia e Svizzera: panorama in Val di Mora
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Da Malgamare al Lago Lungo (2.553 m)
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Vista sul monte Cevedale (3.769 m)
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Da Malgamare al Lago Lungo (2.553 m)
-
Il Parco Nazionale dello Stelvio, perfetto per fare trekking e ammirare stupendi paesaggi
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Elenco ufficiale delle aree protette (EUAP).[collegamento interrotto] 6º Aggiornamento approvato il 27 aprile 2010 e pubblicato nel Supplemento ordinario n. 115 alla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31 maggio 2010.
- ^ Con legge n. 740, recante «Costituzione del Parco Nazionale dello Stelvio», pubblicata sulla «Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia» del 3 giugno 1935, Per la storia di tale istituzione cfr. F. Pedrotti, Notizie storiche sul Parco Nazionale dello Stelvio, Temi, Trento 2005.
- ^ a b La Repubblica., 27 Dicembre 2002
- ^ Corriere della Sera., 8 dicembre 2010
- ^ La divisione dello Stelvio bloccata dal Quirinale.
- ^ citazione: Parco dello Stelvio, avanza lo smembramento (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2014).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Aree naturali protette del Trentino-Alto Adige
- Elenco dei parchi nazionali italiani
- Elenco dei parchi regionali italiani
- Passo dello Stelvio
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Parco nazionale dello Stelvio
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Parco nazionale dello Stelvio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su stelviopark.it.
- Stelvio, Parco nazionale dello, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Parco nazionale dello Stelvio, su Parks.it.
- (EN) Parco nazionale dello Stelvio, su Sistema informativo europeo della natura - Common Database on Designated Areas, EEA.
- Flora e fauna nel Parco nazionale dello Stelvio, su parconazionale-stelvio.it. URL consultato il 26 ottobre 2022 (archiviato il 25 ottobre 2021).
- Caratteristica località nel cuore del Parco dello Stelvio, su santacaterina.it (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2011).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 159120485 · GND (DE) 4678687-9 · BNF (FR) cb145374589 (data) |
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