Coordinate: 41°38′N 13°21′E

Provincia di Frosinone

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Provincia di Frosinone
provincia
Provincia di Frosinone
Provincia di Frosinone – Stemma
Provincia di Frosinone – Bandiera
Provincia di Frosinone – Veduta
Provincia di Frosinone – Veduta
Palazzo Gramsci a Frosinone, sede dell'amministrazione provinciale
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lazio
Amministrazione
Capoluogo Frosinone
PresidenteLuca di Stefano dal 18-12-2022
Data di istituzione1927
Territorio
Coordinate
del capoluogo
41°38′N 13°21′E
Superficie3 247,08 km²
Abitanti464 979[1] (31-10-2023)
Densità143,2 ab./km²
Comuni91 comuni
Province confinantiRoma, L'Aquila (Abruzzo), Isernia (Molise), Caserta (Campania), Latina
Altre informazioni
LingueItaliano, dialetto ciociaro
Cod. postale03100
Prefisso0775, 0776
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-FR
Codice ISTAT060
TargaFR
Cartografia
Provincia di Frosinone – Localizzazione
Provincia di Frosinone – Localizzazione
Provincia di Frosinone – Mappa
Provincia di Frosinone – Mappa
I 91 comuni della provincia di Frosinone.
Sito istituzionale

La provincia di Frosinone è una provincia italiana del Lazio meridionale che conta 464 969 abitanti.

Confina a nord con l'Abruzzo (provincia dell'Aquila), a est con il Molise (provincia di Isernia), a sud con la Campania (provincia di Caserta), a sud-ovest con la provincia di Latina e a nord-ovest con la città metropolitana di Roma Capitale.

Geografia fisica

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Valle del Sacco, Valle del Liri e Valle di Comino.

Il territorio della provincia comprende larga parte del bacino del fiume Sacco e di quello del Liri e le sorgenti del fiume Aniene. I confini territoriali sono posti per lo più in corrispondenza di catene montuose, dai Monti Ernici a nord e i Monti Lepini a sud-ovest, ai Monti Ausoni e i Monti Aurunci a sud, alle Mainarde a nord-est.

Il sistema montuoso che interessa il territorio della provincia di Frosinone segue il naturale sviluppo delle catene montuose della penisola italiana; i due sistemi principali sono ascrivibili all'Appennino centrale a nord e al preappennino laziale a sud, divisi da un vasto territorio vallivo attraversato dal fiume Sacco e dal Liri, definito complessivamente Valle Latina.[2][3]

Il tratto dell'Appennino centrale che degrada nella provincia si muove dai Monti Sabini a Nord fino a scendere nel frusinate in direzione sud-est nelle catene dei Monti Simbruini (fino a Trevi nel Lazio), Monti Cantari ed Ernici fino alla conca di Sora. Un tratto dell'Appennino abruzzese sconfina nel Lazio a est di Sora e della media valle del Liri: dalla Serra Lunga sempre in direzione sud-est raggiunge la Valle di Comino e il gruppo montuoso delle Mainarde-Monti della Meta. Fra le vette principali il Monte Viglio a Filettino, la Monna a Guarcino, Pizzo Deta (Pizzuteta) a Veroli e il Monte Meta a Picinisco.

Panorama dei monti Ernici da Alatri.

Appartengono invece al preappennino laziale le catene montuose che si sviluppano parallele all'Appennino centrale, delle quali la minore è il gruppo del Monte Cairo a nord di Aquino, che separa la Val Comino dalla valle del Liri. Dal Vulcano Laziale nella città metropolitana di Roma Capitale scendono verso sud-est invece i Monti Lepini che in provincia di Frosinone raggiungono modeste altezze con il Monte Cacume presso Patrica. I Lepini degradano poi presso Priverno dove la valle del fiume Amaseno li separa dal gruppo montuoso degli Ausoni-Aurunci che a sud raggiungono le foci del Garigliano. Tra le cime si ricorda il Monte Fammera.

Il lago di Posta Fibreno.

La maggior parte dei bacini lacustri sono invasi artificiali per l'alimentazione di centrali idroelettriche. Interessano la Valle del Liri, a Vallerotonda il lago di Cardito, a Picinisco di Grotta Campanaro, ad Arce il lago di Isoletta originato dalle acque del Liri e il lago San Giacomo. Gli unici due bacini naturali sono di origine carsica, il lago di Canterno presso Fiuggi e il lago di Posta Fibreno. E il laghetto Solfatara a Fontana Liri formato dalla confluenza di due sorgenti, una d'acqua dolce l'altra d'acqua sulfurea.

Il fiume Melfa presso Picinisco

L'idrografia del territorio della provincia è segnata da due principali bacini fluviali: la Valle del Liri e la Valle del Sacco. Il Liri inizia il suo corso in Abruzzo per poi entrare nel Lazio presso Sora, dove accresce notevolmente la sua portata grazie al principale affluente, il Fibreno che sorge presso il lago omonimo. Il Liri divide quindi in due la provincia, sviluppando il suo percorso da nord verso sud fino a Ceprano dove incontra il Sacco. Prima di incontrare il Gari e di formare il Garigliano riceve le acque del Melfa, il principale fiume della Valcomino, insieme al Mollarino.

Nella valle del Sacco dai monti Ernici scende il fiume Cosa che attraversa Alatri e Frosinone. L'Amaseno, che sorge presso l'omonima città, è l'unico fiume non affluente del Liri, che attraversa l'agro pontino e sfocia nel Tirreno presso Terracina (LT).

Secondo i dati medi del trentennio 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si aggira attorno ai +6 °C, mentre quella dei mesi più caldi, luglio e agosto, si attesta sui +23 °C; mediamente, si registrano 47 giorni di gelo all'anno.
Le precipitazioni medie annue sono abbondanti, attorno ai 1300 mm, mediamente distribuite in 100 giorni, con un picco tra l'autunno e l'inverno ed un minimo relativo estivo[4][5][6].

FROSINONE Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 10,612,114,717,922,626,630,330,226,521,215,311,511,418,429,021,020,0
T. min. media (°C) 0,51,73,76,19,813,215,816,013,49,25,01,81,36,515,09,28,0
Giorni di gelo (Tmin ≤ 0 °C) 1510510000004123760447
Precipitazioni (mm) 132,6128,2100,298,968,550,639,965,395,2141,7202,2175,4436,2267,6155,8439,11 298,7
Giorni di pioggia 991011874678111129291726101
Umidità relativa media (%) 77747071727068687175797876,37168,77572,8

Preistoria ed Età Antica

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Volsci, Ernici, Regio I Latium et Campania e Latium adiectum.

La presenza dell'uomo nel territorio è testimoniata già in età molto antica. Il ritrovamento di ossa appartenente al genere Homo, presso i comuni di Ceprano e di Pofi sono collocabili al Paleolitico. L'Uomo di Ceprano sembrerebbe risalire a un periodo compreso tra gli 800 000 ed 1 milione di anni fa. Durante il passaggio dall'età del bronzo all'età del ferro l'uomo trasforma le proprie abitudini di vita stanziandosi in villaggi perenni e dedicandosi alla caccia e ad una primitiva forma di agricoltura. Abitazioni e testimonianze indirette sono state rinvenute nei pressi di Alatri e Frosinone in località Selva dei Muli.

Il Lazio intorno alla metà del IV secolo

In tempi storici, intorno al X-IX secolo a.C., si vide lo stanziamento di genti indoeuropee su un territorio probabilmente già occupato da popolazioni cosiddette Pelasgiche. Questi fatti vengono echeggiati in un gran numero di leggende latine e mediterranee, come nell'Eneide di Virgilio, in cui appare Camilla, la regina dei Volsci, protetta da Diana, divinità verginale italico-indoeuropea, contro il troiano Enea. Altra leggenda è quella della fuga di Saturno, cacciato dall'Olimpo da Giove, che approdò nel Lazio per insegnare agli uomini la tecnica e per riportare l'età dell'oro. È leggenda anche che Saturno abbia fondato sette città che hanno la "A" come iniziale del nome presentano grandi mura megalitiche, come per esempio Alatri, Anagni, Arpino ed Atina.

Nel VII secolo a.C. la provincia di Frosinone entrò nell'orbita di Roma, e molte delle città che vi fanno parte furono definite Latium adiectum, cioè il «Lazio aggiunto», ovvero il territorio della Valle del Liri. Prima però di conquistare queste terre e di domare i Volsci e gli Ernici dovettero passare quasi 300 anni, due guerre sociali e due guerre sannitiche, che infine portarono le popolazioni del Lazio meridionale alla cittadinanza romana. Da questo momento la provincia di Frosinone seguì il corso dell'impero romano, inclusa nella regio I Latium et Campania.

Medioevo ed età moderna

[modifica | modifica wikitesto]

Con la caduta dell'Impero romano, dopo le vicissitudini delle invasioni dei goti e dei longobardi, la parte nord dell'attuale provincia diviene parte dello Stato Pontificio come Comitatus Campaniae, in seguito distretto della più vasta Campagna e Marittima e poi della Delegazione apostolica di Frosinone; la parte sud invece fu inclusa nei domini del Regno di Sicilia come parte della Terra di Lavoro, dopo esser stata parte del ducato di Benevento e dei possessi feudali dell'Abbazia di Montecassino, oltre che dei gastaldati di Aquino e Sora. Tra il 1100 e il 1450 raggiunse una discreta autonomia politica la Contea di Ceccano, insieme di feudi posti entro i confini dello Stato Pontificio, a ridosso dei Monti Lepini. I ceccanesi furono, tra l'altro, protagonisti importanti nelle lotta per le investiture tra Papato ed Impero. Dal 1443 al 1796 fu istituito nella media valle del Liri il ducato di Sora, stato feudale del Regno di Napoli che, da sempre amministrativamente molto autonomo, raggiunse per breve tempo autonomia politica.

L'età moderna fu caratterizzata da un discreto isolazionismo della Valle del Sacco, vista la scarsità di vie di comunicazione e l'inattuata modernizzazione territoriale che, essendo legata alle politiche di cardinali ed ecclesiastici, nello Stato Pontificio non scese più a sud di Tivoli e delle città incluse nelle sedi suburbicarie. Nella Valle del Liri solo dopo aver soppresso le strutture feudali del Ducato di Sora e della Terra di San Benedetto fu possibile, sotto il regno dei Borbone di Napoli procedere con le prime tappe dell'industrializzazione e delle riforme amministrative (il 14 luglio 1796 i Borbone disponevano la costruzione della via consolare Sora-Napoli e di un nucleo industriale presso Isola di Sora per la produzione di armi e la filatura del rame[7]).

Il regno d'Italia e l'istituzione della provincia

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Circondario di Frosinone e Circondario di Sora.
Lo stesso argomento in dettaglio: Terra di Lavoro.

Nel 1927, a seguito del riordino delle Circoscrizioni Provinciali stabilito dal regio decreto n. 1 del 2 gennaio 1927, per volontà del governo fascista, venne istituita la provincia di Frosinone, unendo il circondario di Frosinone, dall'unità d'Italia in provincia di Roma, con il circondario di Sora e parte di quello di Gaeta (mandamenti di Pico ed Esperia[8]; la fascia tra il mar Tirreno e i monti Aurunci passò invece alla provincia di Roma[9]), fino ad allora parte della provincia di Terra di Lavoro.

La nuova provincia rappresentava, secondo il disegno originario, il tentativo di unificare l'intera Valle del Liri con il territorio romano. La riorganizzazione della viabilità – che avvicinò i territori fin allora in Terra di Lavoro a Frosinone con la realizzazione della Strada statale 637 di Frosinone e di Gaeta – e, prima dell'istituzione della provincia di Latina, la posizione centrale del circondario di Frosinone rispetto a tutto il Lazio meridionale, garantirono alla città il titolo di capoluogo di provincia.

Targa storica all'ingresso di Casalattico (Valle di Comino), già in provincia di Terra di Lavoro

Fu favorito il potenziamento degli uffici e delle sedi, al punto che per incrementare l'importanza della città, molti dei dipendenti pubblici della soppressa Terra di Lavoro furono trasferiti a Frosinone dando per la prima volta al centro urbano un aspetto cittadino che fino ad allora nel circondario era stato proprio di Alatri e Anagni.

Dopo pochi mesi vennero aggregati alla nuova provincia anche i comuni di Amaseno, Castro dei Volsci e Vallecorsa, inizialmente rimasti in provincia di Roma[10].

La seconda guerra mondiale

[modifica | modifica wikitesto]

Cartografia antica

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Campagna e Marittima e Terra di Lavoro.
Il leone e le cornucopie

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 16 febbraio 1928.[11]

«D'azzurro, al leone d'oro, impugnante con la zampa anteriore destra una daga d'argento, manicata d'oro, accompagnato in punta da due cornucopie d'oro, legate di rosso, ricolme di frutta e di spighe di grano, al naturale. Cartiglio con motto Ferocior ad bellandum

Lo stemma ripropone efficacemente la situazione storica e territoriale della provincia e raffigura un leone dorato con in mano un gladio e ai suoi piedi due cornucopie su sfondo azzurro. Il leone è tratto dallo stemma della città di Frosinone come araldo di tutta la parte della provincia un tempo compresa nello Stato Pontificio legata ai simboli solari, celesti e di fuoco (fra cui il leone) della nobiltà romana; le cornucopie, come immagine agreste, economica e di fecondità, contrassegnano la parte meridionale della provincia riprendendo le figure dello stemma della Terra di Lavoro e Provincia di Caserta. Sotto lo scudo una lista dorata riporta il motto Ferocior ad bellandum ("Più feroci nel combattere") ribaltando il senso di una citazione di Livio (Ab Urbe condita, Liber VII) che riferendosi ai Volsci diceva: ferocior ad rebellandum quam bellandum gens ("un popolo più bellicoso nel ribellarsi che nel condurre una guerra").

Gonfalone provinciale

Il gonfalone è un drappo di azzurro, al palo di giallo, caricato dello stemma provinciale. La bandiera è un drappo rettangolare di giallo, fiancheggiato di azzurro, con lo stemma della provincia sulla parte centrale gialla, larga il doppio delle altre due.

Medaglia d'oro al merito civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Territorio di rilevante importanza strategica, in quanto posto a ridosso della "Linea Gustav" e attraversato dalla via Casilina, maggiore arteria di collegamento tra la Capitale ed il Sud del Paese, dal 10 settembre 1943 fu teatro di una violenta occupazione militare e subì devastanti bombardamenti che causarono la distruzione di ingente parte del patrimonio edilizio e culturale. La popolazione, oggetto di feroce barbarie e costretta allo sfollamento, sorretta da eroico coraggio, profonda fede nella libertà ed altissima dignità morale, sopportava la perdita di un numero elevato di concittadini ed indicibili sofferenze, offrendo un luminoso esempio di abnegazione, incrollabile fermezza ed amore patrio. 1943/1944 - Provincia di Frosinone»
— 06/03/2024 [12]

Appartengono alla provincia di Frosinone i seguenti 91 comuni:

COMUNI DELLA PROVINCIA DI FROSINONE
1. Acquafondata 32. Falvaterra 63. San Giorgio a Liri
2. Acuto 33. Ferentino 64. San Giovanni Incarico
3. Alatri 34. Filettino 65. San Vittore del Lazio
4. Alvito 35. Fiuggi 66. Sant'Ambrogio sul Garigliano
5. Amaseno 36. Fontana Liri 67. Sant'Andrea del Garigliano
6. Anagni 37. Fontechiari 68. Sant'Apollinare
7. Aquino 38. Frosinone 69. Sant'Elia Fiumerapido
8. Arce 39. Fumone 70. Santopadre
9. Arnara 40. Gallinaro 71. Serrone
10. Arpino 41. Giuliano di Roma 72. Settefrati
11. Atina 42. Guarcino 73. Sgurgola
12. Ausonia 43. Isola del Liri 74. Sora
13. Belmonte Castello 44. Monte San Giovanni Campano 75. Strangolagalli
14. Boville Ernica 45. Morolo 76. Supino
15. Broccostella 46. Paliano 77. Terelle
16. Campoli Appennino 47. Pastena 78. Torre Cajetani
17. Casalattico 48. Patrica 79. Torrice
18. Casalvieri 49. Pescosolido 80. Trevi nel Lazio
19. Cassino 50. Picinisco 81. Trivigliano
20. Castelliri 51. Pico 82. Vallecorsa
21. Castelnuovo Parano 52. Piedimonte San Germano 83. Vallemaio
22. Castro dei Volsci 53. Piglio 84. Vallerotonda
23. Castrocielo 54. Pignataro Interamna 85. Veroli
24. Ceccano 55. Pofi 86. Vicalvi
25. Ceprano 56. Pontecorvo 87. Vico nel Lazio
26. Cervaro 57. Posta Fibreno 88. Villa Latina
27. Colfelice 58. Ripi 89 Villa Santa Lucia
28. Colle San Magno 59. Rocca d'Arce 90. Villa Santo Stefano
29. Collepardo 60. Roccasecca 91. Viticuso
30. Coreno Ausonio 61. San Biagio Saracinisco
31. Esperia 62. San Donato Val di Comino

Comuni più popolosi

[modifica | modifica wikitesto]

(dati aggiornati al 31 marzo 2024)[13]

Stemma Città Popolazione
(ab)
Superficie
(km²)
Frosinone 43.416 47 km²
Cassino 34.978 82 km²
Alatri 27.611 92 km²
Sora 24.814 71 km²
Ceccano 22.161 60 km²
Anagni 20.643 113 km²
Ferentino 20.044 80 km²
Veroli 19.513 120 km²

Etnie e minoranze straniere

[modifica | modifica wikitesto]

Al 1º gennaio 2014 nella provincia di Frosinone risultano residenti 22.932 cittadini stranieri. I gruppi più numerosi sono quelli di:

fonte Istat

Comunità montane

[modifica | modifica wikitesto]

Qualità della vita

[modifica | modifica wikitesto]
Anno Qualità della Vita (Sole 24 Ore) Rapporto Ecosistema Urbano (Legambiente)[14]
2000 89ª posizione[15]
2001 85ª posizione (+4)
2002 84ª posizione (+1)
2003 83ª posizione (+1)
2004 79ª posizione (+4)
2005 70ª posizione (+9)
2006 78ª posizione (-8)
2007 80ª posizione (-2) 101ª posizione[16]
2008 83ª posizione (-3) 103ª posizione (-3)
2009 83ª posizione (=)[17] 100ª posizione (+3)
2010 84ª posizione (-1)[18] 94ª posizione (+6)
2011 84ª posizione (=)[19] 96ª posizione (-2)
2012 86ª posizione (-2)[15] 101ª posizione (-5)[20]
2013 87ª posizione (-1)[15] 98ª posizione (+3)[21]
2014 89ª posizione (-2)[15] 92ª posizione (+6)[22]
2015 84ª posizione (+5)[15] 94ª posizione (+2)[23]
2016 78ª posizione (+6)[15] 103ª posizione (-9)[24]
2017 87ª posizione (-9)[15] 99ª posizione (+4)[24]
2018 81ª posizione (+6)[15] 101ª posizione (-2)[24]
2019 84ª posizione (-3)[15] 92ª posizione (+9)[25]
2020 85ª posizione (-1)[15] 72ª posizione (+20)[26]
2021 82ª posizione (+3)[15] 78ª posizione (-6)[24]

Amministrazioni e decentramento

[modifica | modifica wikitesto]

La provincia di Frosinone opera un decentramento amministrativo avendo istituito dal 2003 le sedi distaccate degli uffici provinciali di Anagni, Cassino e Sora. I comuni della provincia sono raggruppati in quattro settori statistici e amministrativi facenti capo alle città di Anagni, Cassino, Frosinone e Sora che raggruppano i vari distretti sanitari, scolastici e centri per l'impiego.[27] Più volte è stata proposta l'unione di alcuni comuni della media valle del Liri nel comune di Lirinia, che diverrebbe il terzo centro urbano per popolazione della provincia. Inoltre si crede che prossimamente la città di Cassino possa diventare la sesta provincia del Lazio.[28][29][30]

Agricoltura e allevamento

[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Utilizzazione dei terreni Ettari
1 Pascoli utilizzati 35.159,06
2 Boschi cedui 19.565,01
3 Olive per olio 16.189,61
4 Prati permanenti (utilizzati) 12.872,99
5 Altri erbai 6.014,08
6 Boschi a fustaia 4.959,12
7 Mais 3.760,98
8 Altra superficie boscata 3.737,19
9 Orzo 3.009,3
10 Erba medica 2.951,12

Secondo i dati ISTAT del 2010,[31] con riferimento alle coltivazioni legnose, superfici a pascolo e boschive escluse, preponderante è la coltivazione di Olive per Olio, mais ed orzo.

Molto sviluppato è l'allevamento e il pascolo di bovini, caprini e ovini, specialmente nella Valle del Sacco e lungo in confine con l'Abruzzo, sulle Mainarde. Dall'attività vengono ricavati prodotti caseari o carne, esportati in tutta la provincia e oltre confine.

Cave di marmo a Coreno Ausonio.

L'apparato industriale della provincia di Frosinone si presenta come un complesso territoriale fortemente variegato, legato a fattori economici, storici e politici molto diversi fra loro. Gli unici settori che presentano una discreta organizzazione in grado di fornire rappresentanze nazionali sono quelli relativi al polo chimico-farmaceutico di Anagni e quello della metalmeccanica di Cassino, sorti grazie agli interventi politici ed economici della cassa del Mezzogiorno. Sono tutte produzioni localizzate in grandi stabilimenti presso le periferie cittadine[32].

Un sistema industriale spontaneo e storicamente legato ad uno dei primi processi d'industrializzazione del Mezzogiorno è caratterizzato da un gruppo di imprese di media dimensione in cui è impiegata una percentuale non indifferente dei lavoratori provinciali. Recentemente tali industrie sono state organizzate nei distretti industriali della carta e del vestiario tra Sora, Cassino ed Isola del Liri. Il distretto dell'estrazione e lavorazione del marmo a Cassino è un sistema produttivo più giovane, sorto sulle rive del Garigliano dopo quelli di Sora e quello della ceramica di Civita Castellana.[33]

Discreto infine l'apporto delle imprese a conduzione familiare di carattere artigianale, fra cui emergono i settori del tessile e del mobile nella media valle del Liri, del legno e dell'alluminio in Valcomino e l'indotto dello stabilimento FIAT di Cassino.[32]

Porta Romana a Frosinone

Commercio e turismo

[modifica | modifica wikitesto]
L'Abbazia di Montecassino, una delle principali mete turistiche della Provincia.

Il cosiddetto settore terziario nel territorio provinciale è prevalentemente concentrato nella città capoluogo e nei centri principali sedi di uffici o amministrazioni decentrate come Anagni Sora e Cassino. In quest'ultima città è particolarmente sviluppato il sistema economico che ruota intorno all'università cittadina, istituita negli settanta, il turismo ed al tribunale, a Sora è attivo un importante polo fieristico e un discreto sistema di promozione commerciale, ad Anagni, infine, è sviluppata una discreta attività commerciale dovuta alla presenza di molti centri commerciali, ai numerosi istituti bancari con sede nella città e alla presenza del distaccamento del tribunale di Frosinone.

La conca

Molte città e associazioni folkloriche legano ormai la propria promozione turistica al termine Ciociaria: già durante il ventennio fascista il Touring Club Italiano adottava per identificare la provincia di Frosinone tanto il termine Campagna quanto il nome più recente di Ciociaria.[34] Tuttavia il connubio Provincia di Frosinone - Ciociaria, non è unanimemente accettato, specie nei territori a sud della provincia (Cassinate e Sorano), un tempo appartenuti alla Provincia Terra di Lavoro.

Il territorio dell'odierna Provincia, fertile solo nei fondovalle, frazionato dalle montagne, è stato conteso in ogni epoca; Giosuè Carducci, la definì come un "grande e solenne paese pagano e cattolico": il tratto distintivo di questa terra è proprio la capillare presenza di edifici di culto, monasteri e palazzi religiosi; un filo ininterrotto di spiritualità, arte, cultura unisce i templi rurali antichi e le acropoli arcaiche delle cosiddette Città di Saturno alle cattedrali di Anagni e Alatri o ai cenobi benedettini in cui nacque il monachesimo occidentale. A Subiaco sorgono i due monasteri di Santa Scolastica e San Benedetto; in quest'ultimo, sotto due chiese sovrapposte affrescate mirabilmente da artisti di scuola senese e umbra, è racchiuso il Sacro Speco., la grotta in cui il santo trascorse tre anni in eremitaggio prima di tornare a condividere la sua fede col mondo. Ancora oggi è facile capire perché questo luogo affascinante, sospeso sull'alta valle dell'Aniene, sia stato scelto per la meditazione più estrema. Infine è da ricordare la città di Fiuggi, rinomata in tutta Italia per le sue acque curative.

L'Abbazia di Montecassino, che Benedetto fondò nel 529 sulle rovine di un tempio di Apollo, da piccolo oratorio divenne in breve un faro di civiltà, che ci ha trasmesso molte tra le pagine più importanti della cultura universale, copiate dai monaci su codici di pergamena. Come è noto, Montecassino è stata ricostruita secondo le linee originarie dopo i bombardamenti del 1944; a rifletterne l'immagine più antica restano le oreficerie e i paramenti del Tesoro, i volumi della biblioteca, l'archivio in cui sono conservati anche i famosi Placiti cassinesi, i primi documenti in lingua italiana volgare.

Alatri - Santa Maria Maggiore

Tra le grandi abbazie c'è poi quella duecentesca di Casamari, in territorio di Veroli, edificata dai Cistercensi nel particolare stile che era prerogativa del loro ordine: un gotico quasi del tutto privo di ornamenti, in cui la semplicità della pietra spoglia si fa capolavoro. Un gioiello è anche la Certosa di Trisulti, che dista circa sette chilometri da Collepardo, sui monti Ernici; qui il panorama riempie gli occhi quanto la chiesa barocca e la farmacia settecentesca del monastero, affrescata e completa di arredi.

Oltre che di monasteri, la carta storica della regione è costellata di antichissime città arroccate, che conservano le vestigia di popoli preromani. Le Acropoli degli Ernici e dei Volsci sono cinte da mura poligonali: tale fortezze, definite ciclopiche per l'imponenza delle costruzioni, risultarono in molti casi inespugnabili persino ai Romani ai tempi delle guerre laziali. Mura che ad Arpino si fondono con le case di Civitavecchia, il suggestivo borgo che fu il primo nucleo della città; che si ammirano particolarmente ben conservate a Ferentino, dove sfiorano i resti del teatro romano. Tra tutte però quelle meglio conservate e più belle sono sicuramente quelle dell'acropoli di Alatri, la cui origine si fa risalire a popolazioni prossime agli Ittiti ed alla cultura micenea.[senza fonte]

Sempre ad Alatri è notevole la collegiata di Santa Maria Maggiore, una delle più belle creazioni del romanico laziale.

La Certosa di Trisulti

Accanto alla passeggiata archeologica si snoda quella medievale, che è quanto mai ricca e tocca gran parte dei comuni: ci porta ad esempio a scoprire Borgo San Leucio, il rione più antico di Veroli, e il trecentesco Palazzo Cantelmi di Atina; la chiesa di Santa Maria della Libera ad Aquino e la rocca di Fumone (dove morì prigioniero Celestino V, il papa del dantesco "gran rifiuto"); le mura turrite di Boville Ernica e di Vico nel Lazio. Ci conduce a Ceccano, dove troviamo la chiesa di San Nicola del XII secolo, splendido esempio di arte gotico-romanica, la chiesa di Santa Maria a Fiume di epoca medievale e ricostruita fedelmente dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale nonché il Castello dei Conti, recentemente ristrutturato. Ma, soprattutto, ad Anagni, che dopo essere stata la capitale degli Ernici divenne una delle residenze predilette dei pontefici romani. La città di Bonifacio VIII affascina per il suo centro storico di impronta duecentesca e aristocratica, e per la cattedrale di Santa Maria: per l'eleganza del prospetto romanico, per le sculture della Cappella Caetani, per gli affreschi di matrice ancora bizantina.

Cattedrale di Santa Maria Assunta a Frosinone
Il campanile di Frosinone, simbolo del capoluogo

Da segnalare anche che è presente una parte del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, che abbraccia la parte montuosa occidentale ed una bellezza naturale unica in tutta Europa: una cascata in un centro cittadino, che si trova ad Isola del Liri, che in realtà di cascate ne ha due, la Cascata Grande e la Cascata Valcatoio.

Un più recente progetto di valorizzazione turistica sta investendo risorse umane ed economiche nelle città della Valcomino (Posta Fibreno) a ridosso del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e attorno ai Monti Ernici (Collepardo: Pozzo d'Antullo e grotte dei Bambocci), per offrire nuovi percorsi alle esigenze del turismo ecologico.[35]

Infrastrutture e trasporti

[modifica | modifica wikitesto]

Le vie di comunicazione principali della provincia di Frosinone seguono prevalentemente la conformazione naturale del territorio: senza dover scavalcare valichi di elevata altezza o traforare montagne, ferrovie e strade si sviluppano nei fondovalle della Valle del Sacco e della Valle del Liri, rispettivamente lungo le direttrici Roma-Napoli e Abruzzo-Tirreno.

Linee ferroviarie

[modifica | modifica wikitesto]

Le linee ferroviarie che attraversano il territorio provinciale sono due, la ferrovia Roma-Cassino-Napoli, ora affiancata dalla linea ad alta velocità e classificata nella RFI come parte della rete ferroviaria nazionale fondamentale e la Avezzano-Sora-Roccasecca, considerata invece parte della rete complementare. Una ferrovia minore, a scartamento ridotto, un tempo attraversava il territorio dei monti Ernici, da Palestrina a Frosinone via Fiuggi, detta Ferrovia Roma-Fiuggi, oggi attiva solo nella città metropolitana di Roma Capitale.

Linee stradali

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della provincia di Frosinone.

Autostrade e superstrade

[modifica | modifica wikitesto]

L'autostrada del Sole nel territorio provinciale è suddivisa in sette caselli.

L'autostrada del Sole nel territorio provinciale

[modifica | modifica wikitesto]
A1 MILANO – NAPOLI
Autostrada del Sole in provincia di Frosinone
Uscita ↓km↓ ↑km↑ Provincia Strada Europea
AnagniFiuggi Terme 604 149 FR
Area servizio "La Macchia" 611 147
Ferentino 617 141
Frosinone 624 136
Ceprano 644 116
PontecorvoCastrocielo 659 101
Area servizio "Casilina" 660 100
Cassino 670 90
San Vittore 679 81

Un sistema di superstrade invece si sviluppa a est dell'autostrada, per collegare le aree interne della Valcomino e dell'alta valle del Liri con il capoluogo e il meridione. Dal casello autostradale di Ferentino parte la superstrada a quattro corsie che collega l’Autostrada A1 (Italia) e Frosinone alla zona di Sora per diramarsi poi attraverso le direttrici per:

- Avezzano - Strada statale 690 Avezzano-Sora, strada a scorrimento veloce, di due corsie, che attraverso la Valle Roveto, collega la provincia di Frosinone con la Marsica;
- Atina - SR 627 attraverso la Val Comino da cui si può proseguire per Isernia – Strada Provinciale 1 Vandra o raggiungere Cassino o Pescasseroli - Strada statale 509 di Forca d'Acero (Strada statale nel tratto abruzzese e regionale (SR 509) in quello laziale).

Il resto del territorio provinciale è coperto da una rete stradale minore caratterizzata dalle antiche strade statali, che si sviluppano anche attraverso valichi e aree pedemontane.

  • Aeroporto di Frosinone Girolamo Moscardini – aeroporto militare.
  • Aeroporto di Aquino - Dal 17 novembre 2008 l'aeroporto di Aquino, con il suo centro di attività sportiva Aquiland, è stato aperto al traffico aereo nazionale per diventare un importante punto di appoggio per l'aviazione generale e traffico aereo civile.

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]

Presidenti della provincia

[modifica | modifica wikitesto]

Ad elezione diretta

[modifica | modifica wikitesto]
Presidente Partito Coalizione Mandato
Inizio Fine
Loreto Gentile Partito Popolare Italiano L'Ulivo
(PDS-PPI-FL-PSDI-PdD-PRI-FdV)
8 maggio 1995 13 giugno 1999
Francesco Scalia Partito Popolare Italiano (1999-2002)
La Margherita (2002-2007)
Partito Democratico (2007-2009)
L'Ulivo
(PPI-Dem-DS-SDI-CDU-PdCI-UDEUR-FdV)
13 giugno 1999 14 giugno 2004
L'Unione
(DS-DL-SDI-PRC-UDEUR-PdCI-IdV-L. civica)
14 giugno 2004 21 giugno 2009
Antonello Iannarilli Il Popolo della Libertà PdL-LD-UDEUR-L. civica 22 giugno 2009 8 novembre 2012
Fabio De Angelis
(Ad interim)
Il Popolo della Libertà 8 novembre 2012 14 ottobre 2014

Eletti dai sindaci e dai consiglieri provinciali

[modifica | modifica wikitesto]
Presidente Partito Carica Mandato
Inizio Fine
Antonio Pompeo Partito Democratico Sindaco di Ferentino 14 ottobre 2014 18 dicembre 2022
Luca Di Stefano Civico Sindaco di Sora 18 dicembre 2022 in carica

Identità della provincia

[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene a partire dal fascismo la provincia sia erroneamente dai media e a livello popolare fatta coincidere con il termine ciociaria, il territorio è stato per millenni chiamato con altri nomi. Parte dell'antico Latium, la divisione in due aree politiche e culturali risale al Medioevo. A partire da questo periodo, infatti, l'area centro-settentrionale, ossia la Campagna, apparteneva allo Stato della Chiesa. L'area più a sud, che faceva parte della Provincia di Terra di Lavoro, era parte del Regno di Napoli (poi Regno delle Due Sicilie). Questa divisione plurisecolare ha comportato la formazione di due identità culturali e linguistiche distinte.

La divisione del territorio provinciale prima dell'istituzione della Provincia di Frosinone.

Questa differenza è rappresentata nello stesso stemma provinciale, composto dal Leone, simbolo di Frosinone e dalle Cornucopie, simbolo dell'antica Terra di Lavoro.

Inoltre, l'equazione "Ciociaria=Provincia di Frosinone", usata dal fascismo locale come terminologia unificante, oltre ad essere scorretta dal punto di vista storico e geografico anche per i territori dell'antica Campagna pontificia, è fortemente osteggiata dalle popolazioni della Media e Bassa Valle del Liri-Garigliano, differente dalle radici storiche e culturali dei territori centro-settentrionali e, quindi, oggetto più volte di proposte di istituzione di una nuova provincia. Al fine di ridare a questi territori un'identità propria, infatti, tra il 1956 ed il 2006, sono state presentate ben dieci proposte di legge; l'ultima in particolare, datata 2006, prevedeva una provincia "tripolare" con capoluoghi le città di Cassino, Sora e Formia ed era rafforzata dalle delibere favorevoli di 41 dei 63 comuni interessati, che rappresentavano la maggioranza della popolazione dell'area stessa (circa 205.000 abitanti su 310.000 complessivi).[36]

Dialetti meridionali (in magenta) e mediani (in rosa) nel Lazio (tra le province di Frosinone e Latina il confine è segnato dal consonantismo).[37]

Le parlate locali della provincia di Frosinone sono tradizionalmente raggruppate dai linguisti in due gruppi ben distinti fra loro: i dialetti italiani mediani e nello specifico il laziale centro-settentrionale[38] (a cui sono ascritte le diverse varianti locali che vengono spesso definite a livello popolare, ma impropriamente sul piano linguistico, dialetto ciociaro o in passato campanino) e i dialetti italiani meridionali a cui sono ascritte invece le parlate simili ai dialetti campani a sud della linea immaginaria Sora-Ceprano-Circeo, che sono definite come laziale meridionale[38]. Il dialetto sorano, in particolare, è stato studiato dal glottologo Clemente Merlo in uno dei suoi lavori più importanti, la Fonologia del dialetto di Sora.

In linea di massima, possiamo considerare "mediani" i dialetti della provincia di Frosinone delle località appartenute allo Stato Pontificio (es. Alatri, Frosinone, Ceccano, Sgurgola, Giuliano di Roma, anche se in alcuni di questi vi è il conguaglio in "e" della vocale finale dei vari termini dialettali) e "meridionali" i dialetti delle cittadine e paesi "borbonici" della provincia (es. Cassino, Sora, Isola del Liri, Pontecorvo). Nei dialetti appartenenti al gruppo meridionale, comunque, è possibile rilevare anche qualche elemento in accordo con l'area mediana, cosa del resto è riscontrabile anche nella Provincia di Latina.

Arte e monumenti

[modifica | modifica wikitesto]
Frosinone

Il territorio della provincia occupa un territorio culturalmente molto eterogeneo, in cui è possibile trovare sovrapposti, come per buona parte dell'Italia peninsulare, le tracce della tradizione greco-romana agli edifici di culto del cristianesimo e i resti dell'incastellamento medievale.

Acropoli di Ferentino.

Importanti testimonianze archeologiche sono raccolte nelle tracce affiorate di alcune città romane quali Fregellae e Fabrateria nova, nonché le aree archeologiche di Aquinum e Casinum nelle quali è possibile ritrovare i selciati dell'antica via Latina, archi monumentali, anfiteatri e templi pagani. Un'importante villa romana è stata trovata presso Anagni, mentre molte città della provincia, le cosiddette città saturnie, conservano dei suggestivi perimetri murari che hanno alimentato nella tradizione filosofica e letteraria miti e leggende sulla loro costruzione.

Il medioevo sconvolse l'assetto urbano romano, trasformando molte delle antiche città della Regio I in alcune povere rocche di campagna. Le testimonianze più importanti del basso medioevo, quando il territorio della provincia si trovò a metà tra il ducato di Benevento e il ducato romano, sono il castello di Vicalvi, sede del gastaldo di Sora e i ruderi di fortificazioni a Rocca d'Arce, Aquino e Fumone, molte delle quali scomparse già nel primo Rinascimento.

Il più importante riferimento artistico e monumentale del medioevo nel territorio provinciale è dato dall'importante sistema di abbazie benedettine e cistercensi: Montecassino, Trisulti e Casamari sono i più celebri esempi internazionali di architettura monastica medievale e rinascimentale. Caratteristici gli elementi architettonici tardomedievali dei centri storici di Anagni, Alatri, Alvito, Ferentino e Veroli.

L'edificio razionalista Ina-Casa di Cassino, opera dell'arch. Giuseppe Nicolosi.
Palazzo della Prefettura di Frosinone, visita di Pio IX

Dell'età moderna restano pochi elementi di rilievo artistico e culturale, come i resti delle prime industrie cartarie ad Isola del Liri e l'urbanistica sociale connessa, i palazzi istituzionali di Frosinone superiore, costruiti a seguito dell'elevazione della città a capoluogo di provincia; tracce di razionalismo italiano sono presenti nelle ricostruzioni di Sora, dopo il terremoto del 1915, Pontecorvo e Cassino, quest'ultima sulla linea Gustav fu distrutta dal bombardamento degli alleati durante la seconda guerra mondiale

Chiese e monasteri

[modifica | modifica wikitesto]
Abbazia di Casamari
Comune Chiese, santuari e oratori
Alatri Collegiata di Santa Maria Maggiore
Anagni Duomo
Aquino Chiesa di Santa Maria della Libera; Chiesa di San Tommaso.; Basilica Cattedrale San Costanzo Vescovo e San Tommaso d'Aquino
Atina Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Boville Ernica Chiesa di San Pietro Ispano
Cassino Abbazia di Montecassino
Ceccano Collegiata di San Giovanni Battista; Santuario di Santa Maria a fiume; Chiesa di San Nicola
Collepardo Certosa di Trisulti
Ferentino Chiesa di Santa Maria Maggiore.
Frosinone Chiesa di San Benedetto; Cattedrale di Santa Maria Assunta; Santuario Madonna della Neve
Settefrati Santuario di Canneto
Sora Abbazia di San Domenico
Veroli Abbazia di Casamari;Scala Santa;Concattedrale
Vicalvi Chiesa San Giovanni Battista e Evangelista; Convento di San Francesco d'Assisi

Castelli e palazzi storici

[modifica | modifica wikitesto]
Isola del Liri, Castello Boncompagni-Viscogliosi
Comune Castelli e palazzi storici
Alvito Castello Cantelmo, Palazzo Gallio, Palazzo Elvino
Alatri Palazzo Gottifredo
Anagni Palazzo dei Papi
Aquino Castello dei Conti d'Aquino, Casa di San Tommaso d'Aquino
Arce Torre di Campolato, Castello di Isoletta
Arpino Castello di Ladislao
Atina Palazzo ducale
Boville Ernica Palazzo Filonardi; Mura Medievali
Cassino Rocca Janula
Ceccano Castello dei Conti de Ceccano; Castel Sindici
Cervaro Castello di Monte Trocchio[39]
Isola del Liri Castello ducale Boncompagni - Viscogliosi
Monte San Giovanni Campano Castello D'Avalos
Sant'Apollinare Castello della torre, Palazzo Murario Palazzo difensivo
Sora Castello San Casto[40]
Veroli Palazzo Campanari
Vicalvi Castello di Vicalvi
Frosinone, Museo archeologico.
Comune Musei
Alatri Museo civico archeologico
Aquino Museo archeologico
Atina Museo archeologico
Cassino Museo archeologico nazionale
Cassino Historiale
Cassino Museo d'Arte Contemporanea (CAMUSAC)
Ceprano Museo archeologico di Fregellae
Frosinone Museo archeologico
Sora Museo della Media Valle del Liri
Sgurgola Museo delle Bande Musicali e della Musica
Arpino, arco a sesto acuto.
Comune Archeologia
Ferentino Mura Ciclopiche (2,5 km); Teatro Romano; Mercato Coperto Romano; Testamento di Aulo Quintilio; Acropoli.; Castrum Porciani
Arpino Mura ciclopiche.
Aquino Area archeologica di "Aquinum"
Atina Mura ciclopiche.
Alatri Mura ciclopiche
Anagni Acropoli.; Area archeologica "Fontana Ranuccio"; Area archeologica "Villa Magna"
Cassino Area archeologica di Casinum
Arce Area archeologica di Fregellae
San Biagio Saracinisco Sepolcreto sannite di Ominimorti
San Giovanni Incarico Area archeologica di Fabrateria nova
Sant'Apollinare Area archeologica Cimitero Romano
Veroli Acropoli.

Biblioteche, università e teatri

[modifica | modifica wikitesto]
Biblioteca dell'abbazia di Montecassino
Comune Biblioteche e università
Cassino Università degli studi di Cassino (Scienze Motorie, Lettere e Filosofia, Ingegneria, Economia e Commercio, Giurisprudenza)
Cassino "Sapienza" - Università di Roma (Farmacia e Medicina)
Cassino Biblioteca comunale "Pietro Malatesta"
Cassino Teatro "Manzoni"
Frosinone Università degli studi di Cassino (Ingegneria ambientale)
Frosinone Accademia di belle arti
Ceccano Biblioteca comunale "Filippo M. De Sanctis"
Aquino Biblioteca comunale
Aquino Sala Giovenale
Alatri Biblioteca comunale
Anagni Biblioteca comunale
Frosinone Biblioteca comunale
Ferentino Biblioteca comunale
Isola del Liri Teatro "Mangoni"; Biblioteca Comunale "Modesto Galante"
Sora Università degli Studi di Cassino (Scienze delle comunicazioni)
Veroli Biblioteca Giovardiana
Sant'Apollinare Associazione Bibliotecaria Intercomunale "Valle dei Santi" sede comune

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]

Parchi naturali

[modifica | modifica wikitesto]
La valle di Canneto nel parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.

Aree protette principali

[modifica | modifica wikitesto]

Entro il territorio della provincia di Frosinone si sviluppano diverse aree protette, occupando circa l'11%[41] dell'intero territorio provinciale. Si tratta di aree parchi prevalentemente montani, come lo storico parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, fra i primi parchi nazionali d'Italia, che nel Lazio si sviluppa entro lo spartiacque del fiume Melfa, ovvero la Valcomino. È l'istituzione che protegge ambienti preziosi e ricchi di acque e biodiversità, fra i più celebri della provincia come la Valle di Canneto o il complesso delle Mainarde-Monti della Meta. Di più recente istituzione è invece il parco naturale dei Monti Aurunci, che occupa le cime meridionali della provincia, al confine con il territorio del sud pontino: l'area interessata, sebbene coperta prevalentemente da pascoli e da boschi di leccio e roverelle, con rare e sporadiche faggete negli ambienti cacuminali, è un importante ambiente per la conservazione di specie rare ed endemiche come il ragno Tegenaria bordoni e il coleottero Leptusa sibyllinica subsp. aurunca. Numerose le specie di orchidacee, altrove assenti in provincia, fra cui Ophrys bombyliflora e Ophrys argolica crabronifera.

È in progetto l'istituzione di un parco regionale dei Monti Ernici.[42].

Altre riserve

[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alle grandi riserve montane che ricadono nel territorio della provincia una serie di piccole oasi sono state istituite nel corso degli anni per proteggere piccoli ambienti lacustri o boschivi come la riserva naturale lago di Posta Fibreno, in cui è preservato dalla pesca e dal turismo abusivo il prezioso ambiente lacuale e ripario, importante rifugio per l'avifauna migrante e locale insieme alla riserva naturale del lago di Canterno.

Un'oasi minore è gestita dalla sezione provinciale del WWF presso Collepardo, in cui alle pendici di una collina in parte coperta da un querceto mesofilo è stato istituito un piccolo orto botanico didattico che raccoglie la flora dei monti Ernici.

Galleria d'immagini

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Italy, Volume 1, Naval Intelligence Division (of the United Kingdom), 1944, p. 292.
  3. ^ Anna Maria Reggiani, Il Lazio meridionale fra Volsci e Sanniti., in: sanniti.info (Tratto da "Studi sull'Italia dei Sanniti" - Catalogo della mostra tenutasi a Roma presso il Museo Nazionale Romano - Terme di Diocleziano A cura del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali Soprintendenza Archeologica di Roma. Casa Editrice Electa - Milano 2000)
  4. ^ http://www.wunderground.com/global/IY.html Archiviato il 21 marzo 2008 in Internet Archive. Medie climatiche 1961-1990
  5. ^ http://www.eurometeo.com/italian/climate Dati climatologici medi
  6. ^ http://www.meteoam.it Tabelle e grafici climatici
  7. ^ Di Biasio A., Territorio e viabilità nel Lazio meridionale. La rete stradale degli antichi distretti di Sora e Gaeta dal tardo settecoento all'Unità, Rassegna Storica Pontina I, 1993
  8. ^ Regio Decreto Legge 2 gennaio 1927, n. 1, art. 1
  9. ^ Archivio di Stato di Latina (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2007).
  10. ^ R.D.L. 31 marzo 1927, n. 468, art. 1
  11. ^ Frosinone (provincia), su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 3 luglio 2023.
  12. ^ Provincia di Frosinone, su quirinale.it.
  13. ^ Statistiche demografiche ISTAT.
  14. ^ Copia archiviata, su legambiente.it. URL consultato il 6 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 20 giugno 2011).
  15. ^ a b c d e f g h i j k Qualità della vita 2022 : Frosinone, su lab24.ilsole24ore.com.
  16. ^ Classifica finale Ecosistema urbano 2008, su repubblica.it.
  17. ^ Qualità della vita 2009: Pagella finale, su Il Sole 24 Ore. URL consultato il 6 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2013).
  18. ^ Qualità della vita 2010, su Il Sole 24 Ore. URL consultato il 6 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  19. ^ Qualità della vita 2011, su Il Sole 24 Ore. URL consultato il 26 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2013).
  20. ^ Eu2012 (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 29 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2022).
  21. ^ Rapporto eu2013 (PDF), su legambiente.it. URL consultato il 29 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2022).
  22. ^ Ambiente urbano, Frosinone ultima provincia del Lazio, su linchiestaquotidiano.it. URL consultato il 29 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2023).
  23. ^ Ecosistema Urbano 2015, su legambientelazio.it.
  24. ^ a b c d Ecosistema urbano, su lab24.ilsole24ore.com.
  25. ^ Il Rapporto Ecosistema Urbano incoraggia Frosinone, su frosinone.italiani.it.
  26. ^ Ecosistema Urbano, balzo in avanti di Frosinone: guadagnate venti posizioni, su ciociariaoggi.it.
  27. ^ Provincia di Frosinone, sito istituzionale.
  28. ^ Associazione Lazio - Lirinia - Abruzzo - Proposta di Legge (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2005).
  29. ^ Copia archiviata, su soraweb.it. URL consultato il 16 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
  30. ^ Altre proposte.
  31. ^ Istat: Censimento Agricoltura 2010.
  32. ^ a b Documento preliminare d'indirizzo del P.T.P.G., adottato dal Consiglio Provinciale con deliberazione n. 7 del 05/03/03.
  33. ^ Copia archiviata, su distretti.org. URL consultato il 12 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 13 maggio 2008). Mappe dei distretti industriali italiani – sito ufficiale
  34. ^ Ferrante E., La provincia di Frosinone, in Attraverso l'Italia, vol. XI (Lazio). Consociazione Turistica Italiana, Milano 1943, p. 205
  35. ^ APT Frosinone. URL consultato il 12 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2011).
  36. ^ Giuseppe Gentile, Provincia di Cassino: cinquant'anni di proposte istitutive: 1956-2006, Cassino, Centro Documentazione e Studi Cassinati ONLUS, 2007.
  37. ^ Pellegrini G. B, Carta dei dialetti d'Italia, Pacini ed., Pisa 1977.
  38. ^ a b Pellegrini G., Carta dei dialetti d'Italia, CNR - Pacini ed., Pisa 1977
  39. ^ Castello di Monte Trocchio, su montetrocchio.it. URL consultato il 17 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2014).
  40. ^ Castello San Casto.
  41. ^ Dati dell'associazione Orso and Friends (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2006).
  42. ^ Alcune proposte sulla stampa locale: [1], Copia archiviata (PDF), su cronachecittadine.it. URL consultato l'8 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2015)., Copia archiviata, su antonelloiannarilli.it. URL consultato l'8 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2007)..

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN73144647641731129117 · LCCN (ENn82051083 · GND (DE4505872-6 · J9U (ENHE987007564441205171
  Portale Frosinone: accedi alle voci di Teknopedia che trattano di Frosinone