Giorgio Saviane

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Giorgio Saviane

Giorgio Saviane (Castelfranco Veneto, 16 febbraio 1916Firenze, 18 dicembre 2000) è stato uno scrittore italiano.

Nel Veneto trascorse l'infanzia e l'adolescenza e compì i suoi studi, prima in un collegio di Treviso gestito da religiosi, poi nelle scuole pubbliche di Padova. Il breve ma intenso e travagliato soggiorno in collegio segnò profondamente la formazione del giovane Saviane, «perché è da questa esperienza che nasce il conflitto, sempre poi ritornante nei suoi libri, tra una spiccatissima tendenza alla eterosessualità (...) e i terrori dell'inferno (...). Da qui una prima giovanile ribellione al conformismo d'ogni genere, anche politico, con conseguenze pratiche piuttosto clamorose».[1] Tra queste, l'espulsione dal Partito nazionale fascista. Dopo la laurea in giurisprudenza conseguita all'università di Padova, gli fu interdetta l'iscrizione all'albo dei procuratori.

Durante la seconda guerra mondiale, partecipò alla guerriglia partigiana in Valtellina. Al termine del conflitto si trasferì a Firenze, dove avrebbe trascorso il resto della sua vita. Dopo aver trovato lavoro come avvocato civilista presso uno studio legale, ben presto si affermò e svolse una brillante attività professionale. Non altrettanto fortunati furono i suoi tentativi di dare alle stampe i suoi primi lavori letterari. Gli riuscì infatti molto difficile ottenere un minimo di attenzione da parte degli editori, almeno fino alla pubblicazione da parte di Guanda del suo primo romanzo Le due folle (1957), che ebbe peraltro una diffusione modesta. Quattro anni dopo, ebbe invece una vasta risonanza il romanzo L'inquisito, grazie anche al contenuto giuridico e, in particolare, alle problematiche di tipo inquisitorio con amare riflessioni sulla precarietà della giustizia, se non sulla sua inattingibilità.

Il successivo romanzo Il Papa (1963) fu finalista al Premio Strega e vincitore del Campiello. Da questa narrativa emerge una sofferta introspezione spirituale che contraddistinguerà anche la sua produzione successiva. Con la notorietà ebbe inizio anche la collaborazione a quotidiani come Il Tempo e Il resto del Carlino e a riviste come Uomini e libri e La Fiera letteraria. Seguirà un lungo periodo di studi e letture storiche, filosofiche e antropologiche, che saranno di supporto al nuovo romanzo Il mare verticale (1973) pubblicato da Rusconi con ampia introduzione di Carlo Salinari.

Dal romanzo Eutanasia di un amore edito nel 1976 fu tratto due anni dopo il film omonimo, diretto da Enrico Maria Salerno, che suscitò reazioni controverse. Il libro fu invece premiato con il Premio Bancarella nel 1977. Qualche suo romanzo è stato tradotto in diverse lingue e molti suoi racconti furono inseriti nei testi scolastici negli anni ottanta del secolo scorso.

Oltre alle lacerazioni psicologiche, nella narrativa di Saviane è ben riconoscibile una forte carica ideologica che «tocca, alle radici, i motivi della solitudine esistenziale, dell'angosciante presenza del male e del dolore, dei totem e dei tabù di una società massificata, del rebus-Dio, del rapporto con l'Altro, del mistero e dell'orrore della morte eterna.».[2][3] Nei romanzi e nei racconti che seguirono negli ultimi due decenni dello scorso secolo (anni ottanta e novanta), l'ispirazione e l'intensità rappresentativa si affievolirono di molto, rispetto alla precedente produzione. Tuttavia, ciò non basta a spiegare il totale oblio seguito alla morte di questo autore, avvenuta poco prima del Natale del 2000.[4][5]

È sepolto nel cimitero monumentale delle Porte Sante di Firenze.

Riconoscimenti

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  1. ^ Giuliano Manacorda, Giorgio Saviane, in Letteratura italiana - I Contemporanei, volume quinto, Milano, Marzorati, 1974, p. 945.
  2. ^ Franco Pappalardo La Rosa, Saviane, Giorgio, in Grande dizionario enciclopedico, Appendice quinta, Torino, UTET, 1991, p. 697.
  3. ^ '900 inquieto /1. Il Vangelo secondo Saviane, su avvenire.it. URL consultato il 1º febbraio 2021.
  4. ^ A tal riguardo ci si domanda, ad esempio, nella descrizione editoriale della edizione Guaraldi de Il mare verticale: «Perché? Certo era un genio atipico, un antipatico. Certo, ha scritto libri magnetici ma torbidi, urtanti. Certo, non frequentava i club letterari, non mendicava un posto in prima fila nelle antologie scolastiche. Ma il mistero della sua totale scomparsa nel buco nero della galassia letteraria, resta.» ( Il mare verticale, su guaraldi.it, Guaraldi. URL consultato il 16 dicembre 2019 (archiviato il 16 dicembre 2019).)
  5. ^ Le inquietudini di Giorgio Saviane, su ricerca.repubblica.it, 19 dicembre 2010. URL consultato il 24 marzo 2019 (archiviato il 24 marzo 2019).
  6. ^ a b Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni, su premiocampiello.org. URL consultato il 24 febbraio 2019.
  7. ^ Roma - Premio a Giorgio Saviane per "Il mare in verticale", su patrimonio.archivioluce.com. URL consultato il 1º giugno 2021.
  8. ^ Albo d'oro, su premiobancarella.it. URL consultato il 24 marzo 2019.
  9. ^ premio Rhegium Julii, su circolorhegiumjulii.wordpress.com. URL consultato il 3 novembre 2018.
  10. ^ Giorgio Saviane, su catalog.hathitrust.org. URL consultato il 24 marzo 2019.
  • Luigi Baldacci, in Letteratura, novembre-dicembre 1957.
  • Giuliano Manacorda, in Il Contemporaneo, 5 ottobre 1957; ivi, giugno 1962; ivi, maggio 1963.
  • Fedele Romani, in La Nazione, 13 dicembre 1962.
  • Giancarlo Vigorelli, in Tempo, 20 aprile 1963.
  • Carlo Bo, in L'Europeo, 12 maggio 1963.
  • Piero Dallamano, in Paese sera libri, 24 maggio 1963.
  • Auro D'Alba, in Città di vita, maggio-giugno 1963.
  • Walter Mauro, in L'Unione sarda, 8 giugno 1963.
  • Walter Pedullà, in Avanti!, 27 giugno 1963.
  • Nazareno Fabbretti, in L'Osservatore romano, 3 agosto 1963.
  • Giannino Zanelli, in Corriere del Ticino, 24 settembre 1963.
  • Guido Di Pino, in La Nazione, 6 aprile 1965.
  • Walter Mauro, in Il Telegrafo, 22 aprile 1965.
  • Giulio Nascimbeni, in Corriere d'informazione, 4-5 maggio 1965.
  • Claudio Marabini, in Il Resto del Carlino, 5 maggio 1965.
  • Massimo Grillandi, in Corriere della sera, 9 maggio 1965.
  • Giancarlo Vigorelli, in Tempo, 9 giugno 1965.
  • Giacomo Devoto, in La Nazione, 27 giugno 1965.
  • Giorgio Pullini, in Comunità, giugno-luglio 1965.
  • Claudio Marabini, in Il Resto del Carlino, 26 ottobre 1968; ivi, 28 febbraio 1973.
  • Piero Dallamano, in Paese sera libri, 2 marzo 1073.
  • Giovanni Marchetti, in Gazzetta di Parma, 8 marzo 1973.
  • Geno Pampaloni, in Corriere della sera, 18 marzo 1973.
  • Enrico Falqui, in Il Tempo, 18 marzo 1973.
  • Riccardo Scrivano, in Avanti!, 6 maggio 1973.
  • Fernando Virdia, in La Fiera letteraria, 1º aprile 1973.
  • Giancarlo Vigorelli, in Il Giorno, 18 aprile 1973.
  • Giuliano Manacorda, Giorgio Saviane, in Letteratura italiana - I Contemporanei, volume quinto, Milano, Marzorati, 1974.
  • Carlo Salinari, Giorgio Saviane, Firenze, La Nuova Italia, 1976.
  • Claudio Toscani, in Otto/Novecento, numero 2, 1980.
  • Enzo Lauretta, Invito alla lettura di Saviane, Milano, Mursia, 1983.
  • Carmine Di Biase, Giorgio Saviane, Liguori, 1985.
  • Franco Pappalardo La Rosa, Saviane, Giorgio, in Grande dizionario enciclopedico, Appendice quinta, Torino, UTET, 1991.

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