Renzo Rosso (Trieste, 15 aprile 1926 – Tivoli, 21 ottobre 2009) è stato uno scrittore, drammaturgo e sceneggiatore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Diplomato in violino, laureato in filosofia, dirigente RAI e collaboratore di quotidiani e riviste (Nuovi argomenti, L'Espresso, Avanti!, The London Magazine), fruisce di complesse radici culturali di tradizione mitteleuropea.
Narratore acuto [1] e raffinato [2], indaga le contraddizioni umane con “uno sguardo che parte da milioni di occhi e spazia a trecentosessanta gradi sul mondo” (Calvino). In particolare l'ultima opera, vincitrice del Premio Letterario Feronia (indetto dalla città di Fiano), esprime tutto il forte pessimismo dell'autore riguardo alla possibilità dell'umanità di sfuggire dalla sua condizione naturale d'infelicità.[3]
Il trono della bestia, una delle sue opere di maggior successo, narra la vicenda storica e umana di Papa Benedetto IX, l'unico pontefice ad aver regnato più d'una volta, incarnazione delle contraddizioni e delle problematiche della Chiesa cattolica nel Medioevo.
Per la televisione nel 1979 è stato co-sceneggiatore con Marco Leto della miniserie televisiva I vecchi e i giovani tratta dal romanzo omonimo di Luigi Pirandello.
Nel 1960 si è sposato con la doppiatrice Benita Martini, da cui ha avuto due figli.[4]
È morto all'età di 83 anni.
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Nel 1967 ha ricevuto il Premio Sila sezione narrativa per Sopra il museo della scienza.[5]
- Nel 1988 Le donne divine ha ottenuto il Premio Selezione Campiello.[6]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Romanzi
[modifica | modifica wikitesto]- La dura spina, Milano, Feltrinelli, 1963.
- Il segno del toro, Milano, Mondadori, 1980.
- Le donne divine, Milano, Garzanti, 1988.
- L'adolescenza del tempo, Segrate (Milano), Frassinelli, 1991 (Roma, Azimut, 2009).
- Il trono della bestia, Segrate (Milano), Piemme, 2002.
- La casa disabitata, Torino, Nino Aragno editore, 2003.
- Il gabbiano nero, Roma, Azimut, 2006.
Racconti
[modifica | modifica wikitesto]- L'adescamento, Milano, Feltrinelli, 1959.
- Sopra il museo della scienza, Milano, Feltrinelli, 1967.
- Gli uomini chiari, Torino, Einaudi, 1974.
Opere teatrali
[modifica | modifica wikitesto]- La gabbia (1968),
- Il concerto[7] (1978),
- Un corpo estraneo (1984),
- Il pianeta indecente (1984),
- L'imbalsamatore (1997).
Prosa radiofonica RAI
[modifica | modifica wikitesto]- Allarme al deposito, radiodramma di Renzo Rosso, con Corrado De Cristofaro, Carlo D'Angelo, Manlio Guardabassi, Franco Luzi, Giorgio Piamonti, Fernando Farese, Diego Michelotti, Adriano Micantoni, Raoul Grassilli, regia di Umberto Benedetto 27 dicembre 1955. (Lavoro segnalato per il Premio Nazionale Radiodrammatico 1954/1955 promosso dal Sindacato Nazionale Autori Radiofonici e Televisivi).[8]
- Un servizio di guerra, radiodramma di Renzo Rosso, con Ivo Garrani, Riccardo Cucciolla, Antonio Battistella, Romolo Valli, Rossella Falk, Renato Cominetti, Giotto Tempestini, Roberto Bertea, Diego Michelotti, regia di Guglielmo Morandi 14 aprile 1956.
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio Ubu - 1978/1979
- Miglior novità per Il concerto
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bruno Maier osserva che la scrittura di Rosso «è governata da un'acura lucidissima intelligenza, la quale ne controlla, con una sapienza e sicurezza veramente eccezionali, ogni parola, ogni movenza sintattica, ogni effetto espressivo». (Cfr. Bruno Maier, L'attività narrativa di Renzo Rosso, in La letteratura triestina del Novecento, Trieste, LINT, 1968, pp. 355-373).
- ^ Roberto Damiani, paragona lo stile raffinato di Rossi addirittura a quello di James Joyce: «A volte i suoi inchiostri sembrano quelli colti raffinati musicalmente persuasivi di un Joyce (come non ricordare i ritmi di Chamber music?); e anche prima di Sopra il museo trascendono il sostrato realistico delle loro montaliane occasioni, per imboccare la via di soluzioni lessicali audaci». (Cfr. Roberto Damiani, Renzo Rosso, in Letteratura italiana - I Contemporanei, volume sesto della serie, Milano, Marzorati, 1974, p. 1795.
- ^ Anche per il pessimismo di Rossi, una fonte attendibile è quella del citato profilo di Damiani nella serie I Contemporanei della Marzorati. Analizzando il romanzo La dura spina, Damiani rileva peraltro che «il disagio esistenziale del protagonista non deriva da un conflitto sofferto tra letteratura e vita; né è, il suo, uno sgomento epico». Secondo questo critico prevalgono piuttosto le peculiarità di uno stile e di una poetica di tipo materialistico, dal momento che spesso «l'inquietudine esistenziale e la condizione del dolore» appaiono come «rapportati con freddezza quasi "scientifica" alla cifra dei personaggi». In questi casi (puntualizzati dal critico con pertinenti citazioni testuali), «l'angoscia della vicenda si rifugia in un gioco funambolico di arditezze sintattiche e di originalità linguistiche». (Cfr. Roberto Damiani, Op. cit., pp. 1806-1807).
- ^ Carla Stampa, Chi è mai il toro che ci terrorizza? Intervista con lo scrittore Renzo Rosso, in Epoca, n. 1555, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 26 luglio 1980, p. 71.
- ^ Premio Sila ’49, al via l’edizione 2014, su approdocalabria.it. URL consultato il 13 marzo 2022.
- ^ Premio Campiello, opere premiate nelle precedenti edizioni, su premiocampiello.org. URL consultato il 24 febbraio 2019.
- ^ Messo in scena dal Gruppo della Rocca con la regia di Alvaro Piccardi (1978)
- ^ Il Radiocorriere n. 49/1955
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Il Radiocorriere, n. 15/1956.
Recensioni
[modifica | modifica wikitesto]- Giacinto Spagnoletti, in Italia domani, 6 dicembre 1959.
- Giuliano Gramigna, in Settimo giorno, 17 dicembre 1959.
- Giorgio Pollini, in Comunità, gennaio 1960.
- Piero Dallamano, in Paese sera, 4 marzo 1960.
- Pietro Citati, in Il Punto, 30 aprile 1960.
- Arnaldo Bocelli, in Il Mondo, 28 giugno 1960.
- Fernando Virdia, in La Fiera letteraria, 3 luglio 1960.
- Enrico Falqui, in La Fiera letteraria, 25 settembre 1960.
- Guido Piovene, in La stampa, 29 maggio 1963.
- Claudio Varese, in L'Espresso, 2 giugno 1963.
- Lorenzo Gigli, in La Gazzetta del popolo, 12 giugno 1963.
- Giuliano Gramigna, in Amica, 16 giugno 1963.
- Piero Dallamano, in Paese sera, 21 giugno 1963.
- Giansiro Ferrata, in Rinascita, 23 giugno 1963.
- Fernando Virdia, in La Voce repubblicana, 23 giugno 1963.
- Mario Guidotti, in Il Quotidiano, 28 giugno 1963.
- Luigi Baldacci, in Epoca, 30 giugno 1963.
- Mario Pomilio, in Il Mattino, 11 luglio 1963.
- Arnaldo Bocelli, in Il Mondo, 30 luglio 1963.
- Giorgio Pullini, in Comunità, agosto-settembre 1963.
- Enzo Siciliano, in Corriere della sera, 23 aprile 1967.
- Giuliano Gramigna, in La Fiera letteraria, 11 maggio 1967.
- Mario Lunetta, in Rinascita, 29 maggio 1967.
- Walter Mauro, in Il Mattino, 3 agosto 1967.
Saggi critici
[modifica | modifica wikitesto]- Fulvio Senardi, Una corona di dure spine intorno al cuore di Trieste, in Marco Menato a cura di, L'osservatore giuliano, Istituto giuliano di storia, cultura e documentazione, Trieste 2012.
Profili critici in volumi
[modifica | modifica wikitesto]- Bruno Maier, L'attività narrativa di Renzo Rosso, in La letteratura triestina del Novecento, Trieste, LINT, 1968, pp. 355–373.
- Roberto Damiani, Renzo Rosso, in Letteratura italiana - I Contemporanei, volume sesto, Milano, Marzorati, 1974, pp. 1793–1811.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Renzo Rosso
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su renzo-rosso.it (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2019).
- (EN) Opere di Renzo Rosso, su Open Library, Internet Archive.
- Renzo Rosso, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) Renzo Rosso, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 66497369 · ISNI (EN) 0000 0001 1068 2410 · SBN CFIV018356 · LCCN (EN) n80066854 · GND (DE) 11951639X · BNF (FR) cb12108986k (data) |
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