Antonella Boralevi

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Antonella Boralevi fotografata da Augusto De Luca, 1988

Antonella Boralevi, pseudonimo di Antonella Mannocci Galeotti (Firenze, 18 giugno 1953[1]), è una scrittrice, giornalista, conduttrice televisiva, autrice televisiva e opinionista italiana.

Nata in una famiglia di notabili toscani, i Mannocci Galeotti di Larciano, si firma con il cognome dell'ex marito[2], l'antiquario fiorentino Daniele Boralevi. Ha ottenuto la maturità classica al liceo ginnasio Dante laureandosi poi in filosofia all'Università degli Studi di Firenze con Giovanni Nencioni, discutendo una tesi in filosofia del linguaggio. Ha continuato poi a lavorare con Nencioni come ricercatrice presso l'Accademia della Crusca e la Scuola Normale Superiore di Pisa, e ha lasciato questo incarico per intraprendere una carriera nel giornalismo.[3]

Ha pubblicato il suo primo libro, Far salotto, nel 1985 per la Mondadori. Negli anni successivi ha continuato la sua attività di scrittrice pubblicando saggi sempre per la Mondadori e per Il Mulino, mentre del 2005 è il suo primo romanzo, Prima che il vento, pubblicato da Rizzoli.

Contemporaneamente all'attività di scrittrice ha lavorato anche come conduttrice e autrice televisiva per numerosi programmi, prevalentemente talk show di approfondimento, sia in Rai sia nelle altre reti televisive italiane. In ambito televisivo ha esordito con In diretta da Spoleto, reportage andato in onda nel 1989 su Rai 3, a cui sono seguiti altri programmi tra cui Il viaggio (Rai 1, 1991), Donne e guai (Rai 2, 1994),[4] Uomini (Rai 2, 1994-1995), Film dossier - Linee d’ombra (Rete 4, 1997-1999), Mariti & mogli (La7, 2002).

Ha inoltre collaborato per vari quotidiani (Il Messaggero, La Stampa, Il Secolo XIX), settimanali (Oggi, Grazia, Donna Moderna), mensili (Architectural Digest) e siti web (L'Huffington Post) curando alcune rubriche. Ha pubblicato il romanzo Il lato luminoso (2007)[5] ed è spesso ospite e opinionista nelle trasmissioni televisive di Canale 5 Pomeriggio Cinque, Mattino Cinque e nella trasmissione televisiva di Rai 2 L'Italia sul 2.

Nel 2009 è stata nominata Consigliere Diplomatico per la Comunicazione della Cultura e della Immagine dell'Italia, con funzioni di coordinamento dell'attività di Ambasciata, Istituto di cultura e Consolato Generale ed è stata assegnata presso l'Ambasciata d'Italia a Parigi. In questo ruolo ha ideato, curato e organizzato la Prima Mostra del Centocinquantenario dell'Unità d'Italia, "La France et le Risorgimento", inaugurata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il 27 settembre 2010, ottenendo per la prima volta nella storia dell'Accademia e del Museo di Brera il prestito eccezionale dell'opera Il bacio di Francesco Hayez.

  • In diretta da Spoleto (Rai 3, 1989-1990)
  • Il viaggio (Rai 1, 1991)
  • La penisola del tesoro (Rai 1, 1992-1993)
  • Donne e guai (Rai 2, 1994)
  • Uomini (Rai 2, 1994-1996)
  • Bianco e nero (Rai 2, 1996)
  • Film dossier, linee d'ombra (Rete 4, 1997-2000)
  • Privatissimo (2001)
  • Mariti & mogli (LA7, 2002)
  • Vissi d'arte (Rai 1, 2006)
  • Capitani coraggiosi (LA7, 2009)
  1. ^ Antonella Boralevi, su archivio.agi.it, agi.it. URL consultato il 23 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2016).
  2. ^ A Bolgheri con il camicione - Il Tirreno, su Archivio - Il Tirreno. URL consultato il 18 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
  3. ^ Giornali - Oggi, su Antonella Boralevi. URL consultato il 17 maggio 2022.
  4. ^ Emilia Costantini, "Com'è debole il sesso forte". La Boralevi confessa i maschi, in Corriere della Sera, 13 febbraio 1994, p. 26. URL consultato il 5 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
  5. ^ Il lato luminoso di Antonella, in Corriere della Sera, 5 dicembre 2007, p. 17. URL consultato il 5 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN71428381 · ISNI (EN0000 0000 6306 0458 · SBN CFIV063061 · LCCN (ENn85152255 · GND (DE1100397973