Indice
Sammy Hagar
Sammy Hagar | |
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Un mezzo busto di Sammy Hagar | |
Nazionalità | Stati Uniti |
Genere | Hard rock[1] Heavy metal[1] Pop metal[1] Album-oriented rock[1] |
Periodo di attività musicale | 1973 – in attività |
Strumento | Chitarra Voce |
Gruppi attuali | Chickenfoot |
Gruppi precedenti | Montrose HSAS Van Halen The Waboritas |
Album pubblicati | 38 |
Studio | 24 |
Live | 6 |
Raccolte | 8 |
Sito ufficiale | |
Sammy Hagar, all'anagrafe Samuel Roy Hagar (Monterey, 13 ottobre 1947), è un cantante e chitarrista statunitense, famoso per la sua carriera solista e per essere stato membro dei Montrose e, in seguito alla defezione di David Lee Roth, dei Van Halen e attualmente milita nel supergruppo Chickenfoot.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo varie esperienze in band locali della Southern California, Hagar fece il suo debutto come cantante dei Montrose nel 1973. Il primo successo dell'artista si deve alla canzone Bad Motor Scooter, nella quale la chitarra distorta, utilizzando uno slide, imita il rumore del motore di una moto che si allontana. La sua potente voce lo rese presto celebre in ambito rock e lanciò la sua carriera solista, che continuò con discreto successo tra la fine degli anni settanta e l'inizio degli ottanta. Il suo maggiore successo è probabilmente I Can't Drive 55, un brano che fa riferimento ironico al vecchio limite massimo di velocità vigente negli Stati Uniti, e che verrà inserito nel film Ritorno al futuro - Parte II quando Marty McFly si ritrova in una Hill Valley alternativa e degradata. Nel 1987 incide il brano Winner Takes It All per la colonna sonora del film Over the Top con Sylvester Stallone.
Nel 1985 Hagar si unì ai Van Halen[2], ricevendo il difficile compito di rimpiazzare nel cuore dei fan il carismatico frontman David Lee Roth. Con i Van Halen incise quattro album in studio: 5150 (1986), OU812 (1988), For Unlawful Carnal Knowledge (1991) e Balance (1995), che raggiunsero tutti la vetta delle classifiche statunitensi. Nel 1987 incise anche l'album solista I Never Said Goodbye con la partecipazione di Eddie van Halen. Si separò dal gruppo dopo aver collaborato alla colonna sonora del film Twister nel 1996, dopo un decennio di successi, ma la sua presenza nella band gli ha valso, il 12 marzo 2007, l'iscrizione nella Rock and Roll Hall of Fame. Nel 2008 fonda insieme all'amico Joe Satriani e al fido ex compagno nei Van Halen Michael Anthony il supergruppo Chickenfoot
Sammy possiede il club/ristorante Cabo Wabo (da cui il nome di un brano contenuto nell'album OU812 dei Van Halen), situato a Cabo San Lucas, Messico, un paese che in precedenza egli aveva già visitato numerose volte a causa della sua passione per la tequila. Tale passione lo ha portato perfino a produrre un proprio marchio di tequila premium con l'intento iniziale di servirlo nel suo locale: ma il successo di questa iniziativa è stato tale da aver consentito l'apertura di due locali in franchising negli USA (con relativa vendita di merchandise) nonché la distribuzione a livello nazionale della tequila Cabo Wabo, il cui gruppo produttore, in data 2 gennaio 2008, è stato strategicamente partecipato all'80% dall'italiana Campari per la cifra di ben 80 milioni di dollari, pari a circa 60 milioni di euro.
Nel 2014 compie un cameo nell'episodio "Coverart" della serie animata I Simpson, dove interpreta un carcerato che racconta una storia ai malcapitati protagonisti durante i titoli di coda.
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Hagar si è sposato con la sua prima moglie, Betsy Berardi, il 3 novembre 1968. I due hanno dato vita ad Aaron (nato nel 1970) e Andrew (nato nel 1984). Nel 1994 la coppia ha divorziato dopo 26 anni di matrimonio. Hagar si è allora sposato una seconda volta, con Kari Karte, il 29 novembre 1995. I due hanno avuto due figlie, Kama (nata nel 1996) e Samantha (nata nel 2001).
Hagar è cugino del cantante Ken Tamplin, leader degli Shout.[3] È un sostenitore del Partito Repubblicano.[4]
Nel marzo 2011 ha pubblicato la sua autobiografia Red: My Uncensored Life In Rock.
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Solista
[modifica | modifica wikitesto]Album in studio
[modifica | modifica wikitesto]- 1976 - Nine on a Ten Scale
- 1977 - Sammy Hagar
- 1977 - Musical Chairs
- 1979 - Street Machine
- 1980 - Danger Zone
- 1981 - Standing Hampton
- 1982 - Three Lock Box
- 1984 - VOA
- 1987 - I Never Said Goodbye
- 1997 - Marching to Mars
- 2008 - Cosmic Universal Fashion
- 2013 - Sammy Hagar & Friends
- 2014 - Lite Roast
Live
[modifica | modifica wikitesto]- 1978 - All Night Long
- 1983 - Live 1980
- 1989 - Live - Very Live in Concert
Con i Montrose
[modifica | modifica wikitesto]- 1973 - Montrose
- 1974 - Paper Money
- 2000 - The Very Best of Montrose
Con gli HSAS
[modifica | modifica wikitesto]- 1984 - Through the Fire
Con i Van Halen
[modifica | modifica wikitesto]- 1986 - 5150
- 1988 - OU812
- 1991 - For Unlawful Carnal Knowledge
- 1995 - Balance
Live
[modifica | modifica wikitesto]- 1993 - Live: Right Here, Right Now
Con i Waboritas
[modifica | modifica wikitesto]- 1999 - Red Voodoo
- 2000 - Ten 13
- 2002 - Not 4 Sale
- 2003 - Live: Hallelujah
- 2006 - Livin' It Up!
Con i Chickenfoot
[modifica | modifica wikitesto]- 2009 - Chickenfoot
- 2011 - Chickenfoot III
Live
[modifica | modifica wikitesto]- 2012 - LV
Partecipazioni
[modifica | modifica wikitesto]- Jeff Watson - Lone Ranger
- Meat Loaf - Welcome to the Neighborhood
- Alice Cooper - A Fistful of Alice
- Ted Nugent - ShutUp&Jam![5][6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d allmusic.com - Sammy Hagar
- ^ Johannes Antonius van den Heavel (a cura di), Enciclopedia Rock, Hard & Heavy, Arcana Editrice, 1991, ISBN 88-85859-77-1.
- ^ (EN) What Sammy Hagar Sez, in HM Magazine, n. 66, luglio–agosto 1997. URL consultato il 7 gennaio 2012 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2001).
- ^ (EN) It’s a party: Convention delegates rock and roll on, su minnpost.com, 9 febbraio 2008. URL consultato il 12 febbraio 2012.
- ^ (EN) Sammy Hagar, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 19 agosto 2014.
- ^ (EN) William Clark, Ted Nugent Pencils Release Date For ‘ShutUp&Jam!’, su Music Enthusiast Magazine, 22 maggio 2014. URL consultato il 9 giugno 2014.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Johannes Antonius van den Heavel (a cura di), Enciclopedia Rock, Hard & Heavy, Arcana Editrice, 1991, ISBN 88-85859-77-1.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Sammy Hagar
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su redrocker.com.
- Sammy Hagar (canale), su YouTube.
- (EN) Sammy Hagar, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Sammy Hagar, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Sammy Hagar, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Sammy Hagar, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Sammy Hagar, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Sammy Hagar, su SecondHandSongs.
- (EN) Sammy Hagar, su SoundCloud.
- (EN) Sammy Hagar, su Genius.com.
- (EN) Sammy Hagar, su Billboard.
- (EN) Sammy Hagar, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Sammy Hagar, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN) Sammy Hagar, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 46946583 · ISNI (EN) 0000 0001 1471 9786 · Europeana agent/base/65225 · LCCN (EN) n91109541 · GND (DE) 134395247 · BNE (ES) XX963286 (data) · BNF (FR) cb13894872v (data) · NDL (EN, JA) 001099653 |
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