Van Halen album in studio | |
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Artista | Van Halen |
Pubblicazione | 10 febbraio 1978 |
Durata | 35:34 |
Dischi | 1 |
Tracce | 11 |
Genere | Hard rock[1] Heavy metal[1] |
Etichetta | Warner Bros. |
Produttore | Ted Templeman |
Registrazione | 30 agosto–settembre 1977,[2] Sunset Sound Recorders, Hollywood (California)[3] |
Formati | LP, CD, MC, download digitale, streaming |
Certificazioni | |
Dischi d'oro | Francia[4] (vendite: 100 000+) Germania[5] (vendite: 250 000+) Giappone[6] (vendite: 100 000+) Regno Unito[7] (vendite: 100 000+) |
Dischi di platino | Canada (4)[8] (vendite: 400 000+) Paesi Bassi[9] (vendite: 100 000+) |
Dischi di diamante | Stati Uniti[10] (vendite: 10 000 000+) |
Van Halen - cronologia | |
Album precedente
— | |
Singoli | |
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Recensione | Giudizio |
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AllMusic[1] | |
Rolling Stone[11] | |
Ondarock[12] | Pietra miliare |
Van Halen è il primo album in studio del gruppo musicale statunitense Van Halen, pubblicato il 10 febbraio 1978 dalla Warner Bros. Records.
L'album inizialmente si fermò al 19º posto della Billboard 200,[13] tuttavia continuò a vendere in maniera costante negli anni successivi con l'aumentare della popolarità della band, fino ad ottenere la certificazione di disco di diamante dalla RIAA nel 1996 per le oltre dieci milioni di copie vendute negli Stati Uniti.[10]
La rivista Rolling Stone l'ha inserito al 410º posto della sua lista dei 500 migliori album nel 2003 e al 27º posto tra i migliori album di debutto nel 2013.[14][15]
Antefatti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1976, i Van Halen cominciarono a registrare le prime demo per il loro album di debutto. Nonostante avessero lavorato per tutto l'anno con Gene Simmons, queste demo non arrivarono nelle mani di alcuna casa discografica fino all'anno successivo. Il chitarrista Eddie van Halen non era molto convinto della qualità del materiale, poiché non l'aveva potuto registrare con il suo equipaggiamento personale.[16] Simmons dovette partire in tour con i Kiss dopo aver registrato le demo, ma promise ai Van Halen che avrebbe trovato loro un contratto discografico non appena tornato dai suoi impegni.[17]
Dopo aver registrato le demo, i Van Halen vennero ingaggiati per alcuni concerti. Durante una serata tutto esaurito nella loro città natale, Pasadena, il gruppo venne notato dal futuro manager Marshall Berle. Lui e l'imprenditore musicale Kim Fowley abbinarono i Van Halen con la band punk rock Venus and the Razorblades per un concerto al famoso locale Whisky a Go Go.[18] Dopo essere stati ben accolti da Berle, la band attirò l'attenzione di Mo Ostin e Ted Templeman della Warner Bros. Records. I due rimasero impressionati da un concerto del gruppo al The Starwood e decisero di fargli firmare il loro primo contratto discografico.[19] Le registrazioni dell'album di debutto cominciarono nell'ottobre 1977 e durarono solo tre settimane.[16] Grazie al lavoro del produttore Ted Templeman, la band riuscì a catturare un suono molto vicino a quello "live".[19]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il debutto dei Van Halen è considerato una delle pietre miliari dell'hard rock statunitense. Ciò che colpisce maggiormente è l'abilità chitarristica di Eddie van Halen, che influenzerà gran parte dei musicisti rock degli anni a venire.[1] Il suo stile si basa sull'utilizzo di tecniche come il tapping e un sapiente uso degli armonici artificiali e delle distorsioni. Tuttavia non risulta mai un virtuosismo fine a se stesso, ma sempre al servizio della melodia e di ritornelli particolarmente orecchiabili.[12] Lo strumentale Eruption è considerato uno degli assoli più importanti di tutti i tempi.[20][21]
Nel 1994, Guitarist Magazine l'ha classificato come il 2º album dalle chitarre più influenti di tutti i tempi.[22]
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]Testi e musiche di Edward van Halen, Alex van Halen, Michael Anthony e David Lee Roth, eccetto dove indicato.
- Runnin' with the Devil – 3:36
- Eruption – 1:42
- You Really Got Me – 2:38 (Ray Davies) – originariamente interpretata dai The Kinks
- Ain't Talkin' 'bout Love – 3:50
- I'm the One – 3:47
- Jamie's Cryin' – 3:31
- Atomic Punk – 3:02
- Feel Your Love Tonight – 3:43
- Little Dreamer – 3:23
- Ice Cream Man – 3:20 (John Brim) – originariamente interpretata da John Brim
- On Fire – 3:01
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]- Gruppo
- David Roth – voce, chitarra acustica (traccia 10)
- Edward van Halen – chitarra, cori
- Alex van Halen – batteria, percussioni
- Michael Anthony – basso, cori
- Produzione
- Ted Templeman – produzione
- Donn Landee – ingegneria del suono
- Kent Nebergall – ingegneria del suono
- Peggy McCreary – ingegneria del suono
- Jo Motta – coordinazione della produzione
- Dave Bhang – direzione artistica, grafica
- Elliot Gilbert – fotografia
Classifiche
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (2021) | Posizione massima |
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Grecia[23] | 29 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (EN) Stephen Thomas Erlewine, Van Halen, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 14 marzo 2015.
- ^ Greg Renoff, Van Halen Rising, Toronto, ECW Press, 13 ottobre 2015, p. 279, ISBN 978-1-77041-263-7.
- ^ (EN) Sunset Sound (PDF), su sunsetsound.com, novembre 2012.
- ^ (FR) Les Certifications depuis 1973, su infodisc.fr. URL consultato il 25 giugno 2015.
- ^ (DE) Van Halen – Van Halen – Gold-/Platin-Datenbank, su musikindustrie.de, Bundesverband Musikindustrie. URL consultato il 21 gennaio 2023.
- ^ (EN) Oricon Album Chart Book: Complete Edition 1970-2005, Roppongi, Oricon Entertainment, 2006, ISBN 4-87131-077-9.
- ^ (EN) BRIT Certified, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry. URL consultato il 25 giugno 2015.
- ^ (EN) Gold/Platinum, su musiccanada.com, Music Canada. URL consultato il 25 giugno 2015.
- ^ (NL) NVPI - Overzicht Goud/Platina Audio, su NVPI. URL consultato il 25 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 12 febbraio 2012).
- ^ a b (EN) Van Halen - Van Halen – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 25 giugno 2015.
- ^ (EN) Gavin Edwards, Van Halen Review, su Rolling Stone, 25 novembre 2004. URL consultato il 14 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2008).
- ^ a b David Sechi, Van Halen - Van Halen, su Ondarock, 3 febbraio 2013. URL consultato il 17 luglio 2022.
- ^ (EN) Van Halen – Chart history, su Billboard, Penske Media Corporation. URL consultato il 10 novembre 2016. Cliccare sulla freccia all'interno della casella nera per visualizzare la classifica desiderata.
- ^ Joe Levy, Rolling Stone's 500 Greatest Albums of All Time, First Paperback, 2005, p. 203, ISBN 978-1-932958-61-4.
- ^ The 100 Best Debut Albums of All Time, su rollingstone.com. URL consultato il 25 gennaio 2016.
- ^ a b (DE) Volume: Van Halen - Biography and Discography at HardHarderHeavy, su hardharderheavy.de. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2017).
- ^ (EN) Kory Grow, Gene Simmons Talks Lost Seventies Van Halen Demos, su Rolling Stone, 22 marzo 2016. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2016).
- ^ (EN) Greg Renoff, How punk and new wave resurrected Hollywood's legendary Whisky a Go Go in the 1970s, su medium.com. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 1º ottobre 2016).
- ^ a b (EN) Brad Tolinski, Guitar World Presents Van Halen, Backbeat Books, 15 aprile 2010.
- ^ (EN) Poll Results: Eddie Van Halen's "Eruption" Tops Readers' List of the …, su guitarworld.com, 18 dicembre 2013. URL consultato il 30 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 dicembre 2013).
- ^ (EN) 50 greatest guitar solos of all time - NME, su nme.com, 6 ottobre 2017. URL consultato il 2 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2017).
- ^ The Top 50 Most Influential Guitar Albums Of All Time Ever!, su rocklistmusic.co.uk, dicembre 1994. URL consultato il 25 gennaio 2016.
- ^ (EN) Official IFPI Charts - Top-75 Albums Sales Chart (Combined) - Week: 51/2021, su ifpi.gr, IFPI Greece. URL consultato il 3 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 3 gennaio 2022).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mario Ruggeri e Claudio Sorge, Le guide pratiche di Rumore - Metal, Pavia, Apache Edizioni, 2000.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Van Halen, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Stephen Thomas Erlewine, Van Halen, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Van Halen, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Van Halen, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.