Nella stagione 1939-1940 la Reggiana disputa il girone B del campionato di Serie C, in casa granata arrivano i veneti: Luigi Bernardi, Umberto Romanini, Antonio Maran, Bruno Biagini, col terzino Guido Duo dal Livorno, Giordano Colaussi, parente del nazionale, dal Modena. Due ragazzini reggiani si alternano in porta: Satiro Lusetti, detto "gatto magico", e Gino Vasirani.
Nella gara di Coppa Italia arriva il Genova 1893. È il giorno di Natale e al Mirabello convengono 8 000 tifosi. I grifoni passano nei tempi supplementari.
In campionato la Reggiana, guidata dal tecnico "danubiano" János Vanicsek, domina il girone con 46 punti davanti al Mantova, secondo con 42 punti, e si qualifica per le finali. Attacco super con quattro giocatori in doppia cifra, Antonio Maran con 12 reti, Pietro De Stefanis e Giordano Colaussi con 11, Umberto Romanini con 10 centri. Poi il girone di finale dove l'aspettano Spezia, Savona e Taranto. Si incrociano le dita visti i precedenti, ma stavolta, a pochi giorni di distanza dal discorso di Mussolini che porta l'Italia in guerra tra l'entusiasmo generale, la Reggiana batte il Savona al Mirabello ed è Serie B. Clamoroso l'(1-8) del 30 giugno in quel di Taranto. Salgono in Serie B Reggiana con 9 punti, Savona e Spezia con 7 punti, resta escluso il Taranto con 1 punto.
I tifosi invadono il campo e urlano "Stadio, stadio". Si comincia anche a costruirlo, recintando un prato di Ospizio, ma la guerra bloccherà tutto.[1]
Ezio Fanticini, Andrea Ligabue, La storia della Reggiana, Reggio Emilia, Il Resto del Carlino, edizione Reggio, 1993, p. 18.
Carlo Fontanelli, Alfredo Ferraraccio, 1919-2003 - La favola granata - La storia dell'A.C. Reggiana, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l. - stampa: Tipografia Palagini, San Miniato (PI), pp. 88-91.
Mauro Del Bue, Una storia Reggiana, le partite, i personaggi, le vicende dai pionieri alla liberazione, 1919-1945 (1º volume), Montecchio Emilia (RE), Aliberti Editore, 2006, pp. 287-303.