Indice
Verghina
Verghina frazione | |
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Βεργίνα | |
Localizzazione | |
Stato | Grecia |
Periferia | Macedonia Centrale |
Unità periferica | Emazia |
Comune | Veria |
Territorio | |
Coordinate | 40°29′N 22°19′E |
Altitudine | 120 m s.l.m. |
Superficie | 33,4 km² |
Abitanti | 2 478[1] (2001) |
Densità | 74,19 ab./km² |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+2 |
Targa | HM |
Cartografia | |
Bene protetto dall'UNESCO | |
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Sito archeologico di Verghina | |
Patrimonio dell'umanità | |
Tipo | Culturali |
Criterio | (i) (iii) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 1996 |
Scheda UNESCO | (EN) Archaeological Site of Aigai (FR) Scheda |
Verghìna[2] (in greco moderno Βεργίνα, /ver'ʝina/) è una frazione del comune greco di Veria, nella regione della Macedonia.
Si trova a circa 12 km da Veria, capoluogo della prefettura e sede del comune; a 75 km da Salonicco, capoluogo della regione; e a 515 km dalla capitale Atene. È collocata sulle pendici dei Monti della Pieria (2.193 metri). Secondo i dati del censimento del 2001, la popolazione è di 2.478 abitanti.[1] Verghina era sede dell'omonimo comune, abolito con il Programma Callicrate nel 2011, quando fu accorpata a Veria.
Verghina è nota principalmente in quanto attigua a uno dei più importanti siti archeologici della Grecia, identificato con i resti dell'antica Ege (greco Αἰγαί, latino Aegae), prima capitale del Regno di Macedonia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Verghina, al giorno d'oggi, è uno dei più importanti luoghi archeologici della Grecia. Prende il nome da una leggendaria regina morta suicida nel fiume Aliacmone, dove si era gettata per non cadere nelle mani dei turchi.
Il paesino è diventato famoso nell'autunno del 1977 con la scoperta della tomba di Filippo II, cosa che ha dimostrato, senza ombra di dubbio, che la prima capitale della Macedonia antica, Aigài, è da identificare proprio in Verghina.
Nel 336 a.C. vennero ivi celebrate le nozze tra Cleopatra di Macedonia, figlia proprio del celebre re Filippo II e sorella di Alessandro Magno, e Alessandro I, detto il Molosso, sovrano dell'Epiro.
Dal I secolo d.C. la città venne abbandonata; da allora, il nome Aigài non apparve più e fu sostituito con Palatitsia, nome che compare la prima volta nel XIV secolo e probabilmente ha a che fare con le rovine dei palazzi adiacenti.
Mito
[modifica | modifica wikitesto]Secondo la mitologia, Archelao, figlio di Temeno, dopo essere stato cacciato da Argo, si recò in Macedonia per aiutare il re Cisseo ad affrontare i suoi nemici, ma, giunto a destinazione, il re cercò di assassinarlo. Archelao, a questo punto, uccise Cisseo e scappò seguendo, secondo l'oracolo, una capra (in greco: αἶξ, αἰγός). Ove la capra si fermò, egli fondò la città di Aigài; essa fu la prima capitale dei macedoni fino al 399 a. C., quando fu sostituita da Pella.
Tuttavia i re macedoni continuarono ad essere sepolti nella prima capitale, fatto su cui si è basata l'identificazione di Verghina con Aigài.
Archeologia
[modifica | modifica wikitesto]Necropoli
[modifica | modifica wikitesto]L'area della necropoli, situata tra i villaggi Palatitsia e Verghina, si estende per più di un chilometro quadrato e comprende più di trecento tumuli, tutti situati verso sud. Il loro diametro può variare da 15 a 20 metri, l'altezza da 0,50 a 1,00 metri, ma ve ne possono essere alcuni che superano queste misure in larghezza o in altezza. Le ricerche archeologiche hanno mostrato che il tumulo più antico risale all'Età del ferro (1000-700 a.C.) e quello più recente è del periodo ellenistico.
Le tombe macedoni sono in genere formate da camera a volta, facciata architettonica con porta monumentale, corridoio e tumulo. Questo tipo di impostazione strutturale è simile a quella dei tholoi micenei, come anche i corredi funerari che sono stati trovati a Sindos, alla foce del Vardar, ad est di Verghina, conservano in età arcaica il rituale della maschera d'oro. Questi dati, unitamente alle continue esaltazioni e ai riferimenti alle discendenze argive da parte della famiglia reale macedone, ci danno la certezza che la popolazione dorica, dopo aver sostanzialmente accettato gran parte delle strutture e usanze civili di Micene, le abbia mantenute in uso anche in Macedonia.
Palatitsia
[modifica | modifica wikitesto]In corrispondenza del luogo identificato come Palatìtsia, a due km dal villaggio di Verghina, nel 1855, l'archeologo francese Léon Heuzey, intraprese i primi scavi verso la parte orientale. Successivamente vennero condotti altri scavi, dando la possibilità di delineare in maniera precisa la pianta del complesso architettonico del palazzo imperiale. Manolis Andronikos, nel 1949, riuscì ad ottenere un incarico per Veria, che comprendeva anche l'area di Verghina. Egli esplorò nel 1952 il "Grande tumulo", un'altura che già dal secolo precedente attirò l'attenzione per il suo carattere artificiale. Si tenne conto dei frammenti di stele funerarie rinvenute in quel punto; queste, insieme all'abbondante cumulo di terra e pietrame, sarebbero state ammassate sulle tombe reali da Antigono Gonata con lo scopo di difenderle in seguito al saccheggio di Aigài da parte dei Galati al servizio di Pirro avvenuto intorno al 273 a.C. Gli scavi proseguirono nel resto dell'area cimiteriale fino al 1961.
Il Grande tumulo
[modifica | modifica wikitesto]Il 30 agosto del 1977 riprese l'esplorazione del tumulo direzione sud-ovest, dove venne rinvenuta la tomba di Filippo II (tomba II), vicino ad altre due tombe reali, la tomba attigua (tomba I) forse di Filippo III Arrideo, e quella, probabilmente, di Alessandro IV e forse Rossane (tumulo del principe o tomba III), oltre a quella detta "di Persefone" (a volte chiamata anch'essa tomba I); ma fu la prima a destare maggiore interesse, sia per l'alto valore storico che per la sua conformazione. La tomba IV è attribuita al sovrano posteriore Antigono II Gonata. Altre tombe, riconducibili ai genitori di Filippo II e ad altri antenati di Alessandro, furono in seguito identificate.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Censimento 2001 (XLS), su ypes.gr. URL consultato il 2 maggio 2011.
- ^ Verghina nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 5 maggio 2021.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Verghina
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Verghina, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Verghina, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Aigai (Vergina), su macedonian-heritage.gr.
- Le tombe reali ad Aigai: un museo sul sito del Ministero della cultura ellenico, su alexander.macedonia.culture.gr. URL consultato il 1º settembre 2005 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2005).
- Vergina-Aigai (Ministero della cultura ellenico), su culture.gr. URL consultato il 1º settembre 2005 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2005).
- Musei della Macedonia, Grecia - Le tombe Reali -, su macedonian-heritage.gr. URL consultato il 5 settembre 2005 (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2017).
- (EN) Pagina del sito dell'UNESCO relativa a Vergina, su whc.unesco.org.
- Claudia Guerrini, Le tombe dipinte dei re macedoni a Vergina, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 151329524 · LCCN (EN) n85041177 · GND (DE) 4208462-3 · J9U (EN, HE) 987007564744505171 |
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