Indice
Dorio
Dorio comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lombardia |
Provincia | Lecco |
Amministrazione | |
Sindaco | Massimo Vergani (lista civica) |
Territorio | |
Coordinate | 46°06′N 9°19′E |
Altitudine | 210 m s.l.m. |
Superficie | 11,66 km² |
Abitanti | 322[2] (31-12-2022) |
Densità | 27,62 ab./km² |
Frazioni | Torchiedo
Località: Crottino, Mandonico, Panico, Vesgallo, Sparesee, Perdonasco, Vezzee, Falgareu, Garavina, Piazzo.[1] |
Comuni confinanti | Colico, Dervio, Pianello del Lario (CO), Sueglio, Valvarrone |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 23824 |
Prefisso | 0341 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 097032 |
Cod. catastale | D346 |
Targa | LC |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 232 GG[4] |
Nome abitanti | doriesi |
Cartografia | |
Posizione del comune di Dorio nella provincia di Lecco | |
Sito istituzionale | |
Dorio (Dor in dialetto comasco, pronuncia fonetica IPA: /ˈdoːr/) è un comune italiano di 322 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia, situato sulla sponda orientale dell'Alto Lago di Como.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]«In ea aequoris latitudine greca Doris iucundissime se ostendit, virentibus laeto silvarum discrimine generosis vinetis, ita ut ea Larii pars precipuam elegantis prospectus laudem ferat»
Il paese si estende dalle pendici del monte Legnoncino alle rive del Lario,[5] tra due piccole valli dette, rispettivamente, dei Mulini e degli Asini[6].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio di Dorio fu abitato in epoca protostorica da popolazioni celtiche. Testimonianze di quest'epoca sono:
- un paalstab rinvenuto nel corso dei lavori di scavo delle gallerie della ferrovia Lecco-Colico in località Garavina[7] e attualmente conservato presso il Museo archeologico Paolo Giovio di Como,
- incisioni cuppelliformi su massi in località Comballo (c/o il Residence Oasi dei Celti).
Dell'età romana si riporta la tradizione[8] per cui il trasferimento di coloni greci a Como voluto da Giulio Cesare nel 59 a.C. sia coinciso con la fondazione delle località di Dorio, Corenno, Dervio e Piona, che corrisponderebbero ai siti greci di Dorio (in Messenia), Corinto, Delfi e Peonia. Mancando dati archeologici specifici, non è dato sapere se vi fosse in quest'epoca alcun insediamento colonico effettivo. Da Dorio, in epoca romana, passava la via Spluga, strada romana che metteva in comunicazione Milano con Lindau passando dal passo dello Spluga.
Nel territorio doriese vennero inoltre rinvenute alcune monete, note come "scudellati", risalenti al tempo di Ottone I di Sassonia e recanti gli emblemi delle città di Milano e Pavia.[7]
In età medievale l'abitato principale coincideva con la località di Mandonìco (o anche Mondonico[9]), ove probabilmente verso il 1300 fu edificata una chiesetta dedicata a San Giorgio Martire[5]. Progressivamente, si verificò uno spostamento della popolazione residente verso la località Solmogno,[9] che diede poi luogo all'attuale centro abitato di Dorio, posto più a valle di Mandonico.
Le prime notizie storiche risalgono all'anno 1040 d.C., quando Corenno, Dervio e Dorio erano alle dipendenze di Bellano. Verso la fine della primavera di quest'anno le navi bene equipaggiate della Repubblica delle Tre Pievi (Gravedona, Domaso e Dongo) prendono di sorpresa Dorio, poi Corenno e dopo 4 mesi di assedio Dervio.
Questi tre paesi passano sotto il dominio della suddetta repubblica e poi sotto il dominio di Milano (fino al 1410 Dorio è amministrativamente dipendente da Dervio). Nel 1449 i comaschi occupano e saccheggiano Bellano, Dervio, Corenno e Dorio.
Nel 1480 il Contado della Riviera con Dorio e l'antico feudo di Monte Introzzo con i paesi della Valle e Dervio assieme a Mandello del Lario, Bellano, Varenna, Corenno.[10], viene dato in feudo a Pietro II Dal Verme, conte di Bobbio, Voghera, Castel San Giovanni e tutta la val Tidone, Pieve di Incino e Valsassina, che muore avvelenato dalla moglie nel 1485, e il feudo assieme agli altri della Riviera viene assegnato, non senza contrasti dei cittadini interessati, a Chiara Sforza, figlia di Galeazzo Maria Sforza, vedova Dal Verme. Nonostante le frequenti espropriazioni la Sforza seppe mantenere il controllo della situazione fino alla morte (1530), mentre i suoi eredi Fregoso preferirono cedere Dervio e gli altri feudi della Riviera agli Sfondrati nel 1533. Dal 1533 quindi al 1788 Dervio (e quindi anche Dorio) fu parte importante del feudo Sfondrati[11] della Riviera.
Il 26 maggio 1506,[12] per le miserevoli condizioni delle strade per Dervio e quindi l'impossibilità di portare i neonati al battesimo e di avere i conforti religiosi, su richiesta dei cittadini, Dorio ottenne dalla Curia Arcivescovile di Milano l'elevazione a sede di parrocchia[12].[13][14] La creazione della parrocchia doriese non eliminò il diritto di decima (in uva, grano e pecunia) da parte del clero della matrice di Dervio, diritto che rimase il vigore fino al Novecento.[12]
Tra XVI e XVII secolo, Paolo Giovio e Sigismondo Boldoni descrivono Dorio come una località ricca di vigneti.[15]
Nel 1542 Dorio si staccò dalla Pieve di Dervio, ma rimase compreso, come lo è tuttora, nella Arcidiocesi di Milano. Dopo varie vicissitudini, con ripetute fasi di attacchi e saccheggi da parte dei vari avventurieri o dei vari comuni dell'alto lago, si arriva nel 1627 al passaggio dei Lanzichenecchi ed alla diffusione della peste bubbonica, resa celebre dal Manzoni ne I Promessi Sposi, che ridusse il numero degli abitanti da circa 300 a 84, divisi in 36 famiglie. La popolazione andò successivamente aumentando, fino a raggiungere 347 abitanti nel 1856 e 531 nel 1897, suddivisi in 85 famiglie.
1629, 28 ottobre - " Dorico riviera di Lecco de fuochi 39 diviso in 4 squadre Torchio, Salamagna (o Salmagna), Mandonico & Pannico" descritto da Alessandro Tadino. Quattro terre o ville componevano la comunità di Dorio: oltre alle già citate Mondonico e Solmogno, vi sono anche Panico e Torchiedo, poste a sud in direzione di Corenno. Solmogno, essendosi sviluppata notevolmente, in quanto costruita sulla via principale di comunicazione fra Colico e Dervio, fra il 1640-70 assunse il nome di Dorio. Nel 1676 fu inaugurata la nuova chiesa dedicata alla Beata Vergine, ampliata nel 1712, poi demolita e rifatta nel 1859. Successivamente fu dedicata anch'essa a S.Giorgio Martire.
Negli anni 1677 e 1804 fu restaurata l'antica chiesa di S.Giorgio a Mandonico, dove si possono ammirare degli affreschi del 1492, recentemente restaurati; rappresentano in alto il Santo titolare e la Beata Vergine col Bambino, poi un S. Michele, due Vescovi ed ancora la Beata Vergine. Un'altra figura di Vergine, prima sul lato orientale della chiesetta è stata staccata e si trova ora nella chiesa parrocchiale.
La porzione di territorio comunale che ospita le località Sparesée, Perdonasco e Rainelda fu assegnata al comune di Dorio nel 1755, al termine di una disputa durata oltre due secoli[16] con il comune di Colico.[9]
Nel 1840[12]-1842 fu costruito un vasto filatoio, con filanda, tuttora esistente. Nel 1848 fu eretta, per voto dei cittadini, salvati dal morbo colera, la chiesetta di san Rocco (m. 443 s/m), sulla strada che porta ai monti di Dorio, chiamata sentiero del Viandante[5]. Nel 1809 e nel 1927 il Comune di Dorio fu aggregato a Dervio, per poi riprendere la sua autonomia nel 1816 e nel 1950.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire
- Chiesetta di San Giorgio Martire a Mandonico
- Chiesetta di San Rocco (sul sentiero del Viandante), costruita come ex-voto (o per la peste del 1630,[9] o nel 1848, o come riportato dall'Andreani,[13] nel 1856[9])
- Chiesetta della Madonna Immacolata (anni 1970) in località Sparesée,[5] costruita su impulso di don Dante Bestetti.[9]
Altro
[modifica | modifica wikitesto]- Nucleo originario di Mandonico
- Massi cuppelliformi in località Comballo
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]- 115 nel 1751
- 131 nel 1771
- 175 nel 1805
- annessione a Dervio nel 1809
- 369 nel 1853
- 401 nel 1859
- annessione a Dervio nel 1927
Abitanti censiti[17]
Corpo Musicale Doriese
[modifica | modifica wikitesto]L'istituzione culturale che unisce tutto il paese è il Corpo Musicale Doriese[18], fondato nel 1863 per volontà di Francesco Gilardoni e dell'allora parroco di Dorio don Giovanni Giussani. Sempre presente alle manifestazioni civili e religiose di Dorio e dei comuni vicini, mantiene attiva anche una scuola di musica per i giovani che intendono avvicinarsi al mondo della musica ed unirsi all'attività della Banda.
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Frazioni
[modifica | modifica wikitesto]Torchiedo
[modifica | modifica wikitesto]Frazione posta a sud del paese di Dorio; ubicata sul lato destro della S.P. 72, è il primo nucleo abitato che si incontra provenendo da Corenno Plinio.
Garavina
[modifica | modifica wikitesto]Estesa località in prevalenza costituita da un ripido pendio boscoso, che comprende a sua volta la località Crottino; da qui si dirama la strada per Olgiasca, frazione nel comune di Colico.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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23 aprile 1995 | 23 dicembre 1998 | Vincenzo Bettega | Centro | Sindaco | |
28 dicembre 1998 | 24 febbraio 1999 | Carmen Cosentino | Commissario prefettizio | ||
13 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Cristina Masanti | Lista civica | Sindaco | |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Cristina Masanti | Lista civica | Sindaco | |
8 giugno 2009 | 26 maggio 2014 | Gianpietro Tengattini | Per il bene comune (lista civica) | Sindaco | |
26 maggio 2014 | 26 maggio 2019 | Cristina Masanti | Primavera Doriese (lista civica) | Sindaco | |
26 maggio 2019 | in carica | Massimo Vergani | Dorio Viviamolo 2.0 (lista civica) | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Comune di Dorio - Statuto.
- ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b c d Borghese, p. 209.
- ^ Brivio, p. 83.
- ^ a b Brivio, p. 101.
- ^ Benedetto Giovio, Historia Patria ab initio urbis usque ad annum MDXXXII, opera postuma pubblicata a Venezia nel 1629 a cura di Sigismondo Boldoni
- ^ a b c d e f Brivio, p. 84.
- ^ Adami, p. 67.
- ^ Brivio, p. 87.
- ^ a b c d Brivio, p. 88.
- ^ a b Andreani, op. cit.
- ^ Brivio, pp. 89-98.
- ^ Brivio, p. 86.
- ^ Brivio, p. 77.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012..
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Homepage del Corpo Musicale Doriese, su bandadorio.it. URL consultato il 2 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2018).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Angelo Borghi, Il lago di Lecco e le valli, Lecco, Cattaneo Paolo Grafiche, 1999, pp. 185-196, ISBN 8886509375.
- Annalisa Borghese, Dorio, in Il territorio lariano e i suoi comuni, Milano, Editoriale del Drago, 1992, p. 209.
- Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
- Dino Brivio, Dorio, in Itinerari lecchesi sul lago della 36, Lecco, Stampa Grafiche Stefanoni, Edizione della Banca popolare di Lecco, 1984.
- Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna. Saggio di storia comunale, Milano, 1927.
- Enrico Casanova, Dizionario feudale delle provincie componenti l'antico stato di Milano all'epoca della cessazione del sistema feudale, Firenze, 1904, pp. 79-80.
- Carlo Andreani, La Pieve di Dervio, Tip. Editr. Frat. Grassi, 1898.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dorio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale del Comune di Dorio, su comune.dorio.lc.it. URL consultato il 17 maggio 2004 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2002).
- Dorio, su LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia.
- Dorio - LarioOrientale.eu, su larioorientale.eu. URL consultato il 15 marzo 2012 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2014).
- valsassinacultura.it, https://web.archive.org/web/20170914215641/http://www.valsassinacultura.it/scheda.php?idcontent=76&id=9 . URL consultato il 4 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2017).
- Sentiero del Viandante CORENNO PLINIO - DORIO – POSALLO (PDF), su prolocomandello.it. URL consultato il 4 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2010).