Indice
Harry Schell
Harry Schell | |||||||||||||||
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Nazionalità | Stati Uniti | ||||||||||||||
Automobilismo | |||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||
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Henry O'Reilly Schell, detto Harry (Parigi, 29 giugno 1921 – Silverstone, 13 maggio 1960), è stato un pilota automobilistico statunitense, morto durante le prove del BRDC International Trophy al volante di una Cooper.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Harry Schell nacque in una famiglia appassionata di automobilismo.[1] Il padre era infatti un pilota professionista, mentre la madre, Lucy O'Reilly, era una ricca ereditiera irlandese che prese parte a diverse corse, imponendosi anche nella Coupe des Dames al Rally di Montecarlo del 1929.[1] I due, che correvano per l'Écurie Bleue, rimasero però vittima di un grave incidente nel 1940: Laury Schell morì, mentre la moglie riportò gravi ferite e fu costretta ad interrompere la carriera. Dovendo partecipare ad una gara ad Indianapolis l'Écurie Bleue pensò di sostituirli con il figlio.[1] Harry Schell iniziò così la sua carriera.
Costretto ad interrompere la sua partecipazione alle competizioni automobilistiche per lo scoppio della seconda guerra mondiale, riprese a correre subito dopo il termine del conflitto. Nel 1950 fece il suo esordio in Formula 1 guidando la prima vettura a motore posteriore dell'epoca, pur senza giungere a punti nella sua prima stagione.[1] Negli anni seguenti disputò diverse gare anche in Formula 2 e nelle gare sport prototipo. Nella massima serie cominciò ad ottenere buoni risultati nella seconda metà degli anni cinquanta arrivando sul podio in diverse gare extra campionato e concludendo secondo al Gran Premio d'Olanda 1958 e terzo nel Gran Premio di Pescara 1957.
Nel 1960 rimase vittima di un grave incidente alla curva Abbey durante le prove del BRDC International Trophy che gli costò la vita. Schell stava guidando a circa 160 km/h quando la sua auto scivolò nel fango sul lato della pista e perse una ruota. La Cooper compì una capriola e dopo aver penetrato una barriera di sicurezza, fece crollare un muro di mattoni.
Prima della sua morte, Schell era stato estremamente esplicito nella promozione del roll-bar sulle auto da corsa europee, una caratteristica di sicurezza richiesta in America. Con la formula del motore da 1500 cm³ del 1961, divenne parte dello standard della Formula Uno.
Harry Schell è stato sepolto presso il cimitero di Brunoy, vicino a Parigi.
Risultati in Formula 1
[modifica | modifica wikitesto]1950 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||
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Horschell Racing Corporation[2] Ecurie Bleue |
Cooper T12 Talbot-Lago T26C |
Rit | 8 | 0 |
1951 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||
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Enrico Platé | Maserati 4CLT/48 | 12 | Rit | 0 |
1952 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||
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Enrico Platé | Maserati 4CLT/50 | Rit | Rit | 17 |
1953 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||
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Equipe Gordini | Gordini T16 | 7 | Rit | 7 | Rit | Rit | Rit | 9 |
1954 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||
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Vettura Privata[3] | Maserati A6GCM[4] | 6 | Rit | 12 | 7 | Rit | Rit | 0 |
1955 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||
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Officine Alfieri Maserati[5] Scuderia Ferrari[6] Vandervell Products |
Maserati 250F Ferrari 555 Vanwall 254 |
6 | Rit | NP | 9[7] | Rit | 0 |
1956 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||
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Vandervell Products[8] | Vanwall 254 | Rit | 4 | 10[9] | Rit | Rit | Rit | 3 | 17º |
1957 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||
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Officine Alfieri Maserati[10] | Maserati 250F | 4 | Rit | 5 | Rit | 7 | 3 | 5 | 10 | 7º |
1958 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||
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Owen Racing Organisation[11] | BRM P25 | 6 | 5 | 2 | 5 | Rit | 5 | Rit | 6 | Rit | 5 | 14 | 6º |
1959 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||
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Owen Racing Organisation[12] | BRM P25 | Rit | Rit | 7 | 4 | 7 | 5 | 7 | Rit | 5 | 13º |
1960 | Scuderia | Vettura | Punti | Pos. | |||||||||||
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Ecurie Bleue | Cooper T51 | Rit | 0 |
Legenda | 1º posto | 2º posto | 3º posto | A punti | Senza punti/Non class. | Grassetto – Pole position Corsivo – Giro più veloce |
Squalificato | Ritirato | Non partito | Non qualificato | Solo prove/Terzo pilota |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (EN) Drivers: Harry Schell, su grandprix.com. URL consultato il 5 maggio 2012.
- ^ Con questa Scuderia su Cooper T12 partecipò al solo Gran Premio di Monaco 1950
- ^ Ad esclusione del Gran Premio di Svizzera 1954 in cui gareggiò su Maserati 250F per le Officine Alfieri Maserati
- ^ Nel Gran Premio di Spagna 1954 gareggiò con una Maserati 250F
- ^ Solo per il Gran Premio d'Argentina 1955
- ^ Solo per il Gran Premio di Monaco 1955 e Gran Premio del Belgio 1955
- ^ Vettura condivisa con Ken Wharton
- ^ Ad eccezione del Gran Premio di Germania 1956 in cui gareggiò su Maserati 250F per la Scuderia Centro Sud
- ^ Vettura condivisa con Mike Hawthorn
- ^ Ad eccezione del Gran Premio d'Argentina 1957 in cui gareggiò su Maserati 250F per la Scuderia Centro Sud
- ^ Ad eccezione del Gran Premio d'Argentina 1958 in cui gareggiò su Maserati 250F per il team di Joakim Bonnier
- ^ Ad eccezione del Gran Premio degli Stati Uniti 1959 in cui gareggiò su Cooper T51 per la Scuderia Ecurie Bleue
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Harry Schell
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Harry Schell, su racing-reference.info, NASCAR Digital Media LLC.
- (EN) Harry Schell, su driverdb.com, DriverDB AB.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 3124154137637315370000 · LCCN (EN) no2018145846 |
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- Piloti della Cooper Car Company
- Piloti della Maserati Corse
- Piloti della Scuderia Ferrari
- Piloti della Vanwall
- Piloti della BRM
- Piloti automobilistici statunitensi
- Piloti automobilistici del XX secolo
- Statunitensi del XX secolo
- Nati nel 1921
- Morti nel 1960
- Nati il 29 giugno
- Morti il 13 maggio
- Nati a Parigi
- Piloti di Formula 1 statunitensi
- Piloti automobilistici morti durante l'attività
- Piloti automobilistici figli d'arte