Il traumatico ritorno in Serie B è un duro colpo da assorbire, così dopo due stagioni di buoni risultati, il presidente Giuseppe Rizzo si fa da parte, gli succede una triarchia composta da Michele Giuffrida, Marco Orlando e Agatino Pesce, uomini d'affari catanesi, una reggenza straordinaria con scadenza al giugno 1956. L'allenatore Andreoli non lascia la nave che vacilla in un mare in tempesta, con lui molti calciatori che nel torneo cadetto sono una certezza. La squadra pur con alti e bassi, disputa un onorevole campionato, chiudendo al quinto posto con 40 punti, in condominio con il Cagliari. Un epilogo su cui la pur valorosa armata ha ben poco da recriminare, avendo dimostrato spesso di essere una squadra troppo leziosa, per farsi largo nella giungla della "B", dove la sciabola è più utile del fioretto. Nella stagione 1955-1956 il Catania disputò il decimo campionato di Serie B della sua storia. Il torneo ha promosso in Serie A l'Udinese ed il Palermo.