Per la stagione 1976-1977, nonostante il positivo finale del campionato precedente, il presidente Angelo Massimino non conferma Guido Mazzetti e richiama in panchina Carmelo Di Bella; un'epopea la sua che era iniziata quasi quarant'anni prima da calciatore nel Catania prebellico, culminata nei successi sulla panca etnea degli anni Sessanta.
Anche la rosa porta a molti cambiamenti: se ne vanno Guido Biondi e Claudio Ciceri, i difensori Guido Battilana, Roberto Benincasa e Antonio Ceccarini, mentre in entrata arrivano la mezzala Lorenzo Barlassina, il roccioso stopper Giovanni Bertini, le estrose ali Nicola Fusaro e Desiderio Marchesi, e in avanti il giovane attaccante Pierantonio Bortot coll trentaduenne Gaetano Troja, palermitano acquistato dal Bari e richiesto espressamente dal tecnico rossazzurro; dall'Inter arriva inoltre Bortolo Mutti che farà otto centri nel torneo cadetto.
Il Catania in campionato ottiene diciannove pareggi su trentotto partite, poi sei vittorie e tredici sconfitte, e come spesso accade tutto si decide nell'ultima di campionato. A novanta minuti dal termine la compagine etnea vanta un punto di vantaggio sulle terz'ultime, ma lo aspetta lo scontro diretto con il Brescia: finisce (4-1) per i lombardi che si salvano, il Catania scende in Serie C con Novara e SPAL.