Indene
Indene | |
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Nome IUPAC | |
1H-indene | |
Nomi alternativi | |
benzociclopentadiene biciclo[4.3.0]nona-1,3,5,7-tetraene | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C9H8 |
Massa molecolare (u) | 116,16 |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 202-393-6 |
PubChem | 7219 |
SMILES | C1C=CC2=CC=CC=C21 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 0,997 |
Indice di rifrazione | 1,595 (20 °C) |
Costante di dissociazione acida a 298 K | ~ 10-20,1 (in DMSO) |
Solubilità in acqua | insolubile |
Coefficiente di ripartizione 1-ottanolo/acqua | 3,02 |
Temperatura di fusione | -1,8 °C |
Temperatura di ebollizione | 181,6 °C |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
Frasi H | H226-H304 |
Consigli P | P301+P310-P331 |
L'indene o 1H-indene è un idrocarburo aromatico biciclico avente formula molecolare C9H8. Esso è composto da un anello benzenico fuso con l'anello pentaatomico del ciclopentadiene, da cui l'altro nome tradizionale benzociclopentadiene.[2] L'indene ha un isomero meno stabile, l'isoindene, con il metilene in posizione 2 (2H-indene).[3]
Presenza in natura
[modifica | modifica wikitesto]L'indene si trova in natura in frazioni di catrame di carbone bollente intorno a 175-185 °C. Esso può essere ottenuto riscaldando questa frazione con sodio per precipitare il solido "sodio-indene." Questo passaggio sfrutta l'acidità debole dell'indene dimostrata dalla sua deprotonazione da parte del sodio metallico per dare il derivato indenilico. Il sodio-indene viene riconvertito in indene per distillazione in corrente di vapore della miscela.[4]
Proprietà e reattività
[modifica | modifica wikitesto]L'indene è un composto endotermico, ΔHƒ° = +110,6 kJ/mol.[5] In condizioni ambiente si presenta come un liquido incolore se puro, di odore aromatico e infiammabile; praticamente insolubile in acqua ma solubile nei solventi organici. Il principale uso industriale dell'indene è nella produzione di resine termoplastiche indene/benzofurano.[6]
L'indene può polimerizzare (sebbene meno facilmente del ciclopentadiene o dello stirene).[7] Per reazione con sodio in etanolo viene idrogenato ai carboni 2 e 3, dando l'indano C9H10.[8]
La sua ossidazione con acido dicromico porta all'acido omoftalico (acido o-carbossilfenilacetico). Condensa con ossalato di etile in presenza di etossido di sodio per formare l'estere indene-ossalico, e con aldeidi o chetoni in presenza di alcali per formare benzofulveni. Questi ultimi sono molto colorati.
Struttura e aromaticità
[modifica | modifica wikitesto]Nella molecola dell'indene l'anello benzenico è ovviamente aromatico (6 elettroni π), mentre l'altro, come accade per il ciclopentadiene, è solo potenzialmente tale: il C metilenico è ibridato sp3 e in tal modo impedisce la continuità di coniugazione nell'anello pentaatomico;[9] può divenire aromatico per semplice deprotonazione in ambiente sufficientemente basico a dare il suo anione (C9H7−), anione che è esattamente isoelettronico all'indolo, composto eterociclico aromatico.[10]
Per lo stesso motivo, l'indene è un idrocarburo relativamente acido (pKa ≈ 20),[11] sebbene parecchio meno del ciclopentadiene (pKa = 16),[12] di cui rappresenta il benzoderivato. Nell'anione che in tal modo si forma sono presenti 10 elettroni π, come nel naftalene, quindi con delocalizzazione più estesa che nell'idrocarburo neutro e maggiore stabilità. In conseguenza della sua maggiore acidità, per trattamento con reattivi organolitio, l'indene fornisce i corrispondenti composti litio-indenilici (una reazione di transmetallazione):
C9H8 + R-Li → LiC9H7 + R-H
Per la relativa acidità dei suoui idrogeni metilenici, l'indene è anche il precursore dell'anione indenile o indenuro (C9H7−), un ligando anionico correlato al ciclopentadienuro (Cp) e, come questo, usato in chimica organometallica, dando luogo a vari complessi metallici.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bordwell FG,, Equilibrium acidities in dimethyl sulfoxide solution,, in Accounts of Chemical Research, vol. 21, 1988, pp. 456-463, DOI:10.1021/ar00156a004.
- ^ GESTIS-Stoffdatenbank, su gestis.dguv.de. URL consultato il 12 settembre 2024.
- ^ Joseph J. Gajewski, 1 - Introduction, Academic Press, 1º gennaio 2004, pp. 1–9, DOI:10.1016/b978-012273351-2/50002-6, ISBN 978-0-12-273351-2. URL consultato il 12 settembre 2024.
- ^ Gerd Collin, Rolf Mildenberg, Mechthild Zander, Hartmut Höke, William McKillip, Werner Freitag, Wolfgang Imöhl “Resins, Synthetic” Ullmann's Encyclopedia of Industrial Chemistry Wiley-VCH, Weinheim, 2000.
- ^ Indene, su webbook.nist.gov.
- ^ (EN) A. Mizote, T. Tanaka e T. Higashimura, Cationic polymerization of cyclic olefins, in Journal of Polymer Science Part A-1: Polymer Chemistry, vol. 4, n. 4, 1966-04, pp. 869–879, DOI:10.1002/pol.1966.150040413. URL consultato il 13 settembre 2024.
- ^ (EN) Franco Cataldo, Ransel Barzaga e D. Aníbal García-Hernández, A study on poly(indene), in Journal of Macromolecular Science, Part A, vol. 61, n. 7, 2 luglio 2024, pp. 454–464, DOI:10.1080/10601325.2024.2354406. URL consultato il 13 settembre 2024.
- ^ I. L. Finar, ORGANIC CHEMISTRY The fundamental principles, Fourth Edition, Longmans, 1963, p. 724.
- ^ R. O. C. Norman e J. M. Coxon, Principles of organic synthesis, 3rd ed, Blackie Academic & Professional, 1993, p. 223, ISBN 978-0-7514-0126-4.
- ^ (EN) Haijun Jiao, Paul von Ragué Schleyer e Yirong Mo, Magnetic Evidence for the Aromaticity and Antiaromaticity of Charged Fluorenyl, Indenyl, and Cyclopentadienyl Systems, in Journal of the American Chemical Society, vol. 119, n. 30, 1º luglio 1997, pp. 7075–7083, DOI:10.1021/ja970380x. URL consultato il 13 settembre 2024.
- ^ Michael Smith e Jerry March, March's advanced organic chemistry: reactions, mechanisms, and structure, Eighth edition, John Wiley, 2020, p. 64, ISBN 978-1-119-37179-3.
- ^ John McMurry, Organic chemistry, 8e, Brooks/Cole, Cengage Learning, 2012, p. 544, ISBN 978-0-8400-5444-9.
- ^ (EN) Joseph M. O'Connor e Charles P. Casey, Ring-slippage chemistry of transition metal cyclopentadienyl and indenyl complexes, in Chemical Reviews, vol. 87, n. 2, 1º aprile 1987, pp. 307–318, DOI:10.1021/cr00078a002. URL consultato il 12 settembre 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su indene
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- W. v. Miller, Rohde, "Zur Synthese von Indenderivaten", in Berichte der deutschen chemischen gesellschaft, vol. 23, 1890, p. 1881-1886, DOI:10.1002/cber.18900230227.
- W. v. Miller, Rohde, Zur Synthese von Indenderivaten, in Berichte der deutschen chemischen Gesellschaft, vol. 23, 1890, pp. 1887–1902, DOI:10.1002/cber.18900230228.
- I. L. Finar, Organic Chemistry, Longman Scientific & Technical, 1985, ISBN 0-582-44257-5.
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