Bryan Robson
OBE Bryan Robson | |||||||||||||||||||
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Robson nel 2009, all'epoca allenatore della Thailandia | |||||||||||||||||||
Nazionalità | Inghilterra | ||||||||||||||||||
Altezza | 180 cm | ||||||||||||||||||
Calcio | |||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | ||||||||||||||||||
Termine carriera | 1º luglio 1997 - giocatore 8 giugno 2011 - allenatore | ||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||||||||
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Squadre di club1 | |||||||||||||||||||
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Nazionale | |||||||||||||||||||
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Carriera da allenatore | |||||||||||||||||||
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1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al 2015, successivamente alla conclusione della carriera di allenatore | |||||||||||||||||||
OBE Bryan Robson, noto anche con lo pseudonimo di Robbo o Captain Marvel (Chester-le-Street, 11 gennaio 1957), è un ex calciatore, allenatore di calcio e opinionista britannico, di ruolo centrocampista.
Ha iniziato la sua carriera con il West Bromwich Albion nel 1972, dove ha accumulato oltre 200 presenze ed è stato capitano del club prima di trasferirsi al Manchester United nel 1981, dove è diventato il capitano più longevo nella storia del club e ha vinto due medaglie dei vincitori della Premier League, tre FA Cup, una Football League Cup, due FA Community Shield e una Coppa delle Coppe UEFA. Nell'agosto 2011, Robson è stato votato come il più grande giocatore di sempre del Manchester United in un sondaggio sugli ex giocatori del club come parte di un libro, scritto per celebrare il 19º titolo da record del club.
Robson ha rappresentato l'Inghilterra in 90 occasioni tra il 1980 e il 1991, diventando all'epoca il quinto giocatore dell'Inghilterra con più presenze. Il suo conteggio di 26 gol lo collocava all'ottavo posto nella lista in quel momento. Robson ha capitanato il suo paese 65 volte; solo Bobby Moore e Billy Wright hanno capitanato l'Inghilterra in più occasioni. Robson è anche conosciuto con i soprannomi Robbo e Captain Marvel. Bobby Robson ha dichiarato che Robson era, insieme ad Alan Shearer e Kevin Beattie, il miglior giocatore britannico con cui abbia mai lavorato.
Robson ha iniziato la sua carriera manageriale come giocatore-allenatore con il Middlesbrough nel 1994, ritirandosi come giocatore nel 1997. In sette anni come allenatore del Middlesbrough, ha guidato il club in tre finali a Wembley, tutte perse, nelle quali gli è valsa la promozione in Premier League in due occasioni. Tra il 1994 e il 1996, è stato anche assistente allenatore dell'allenatore dell'Inghilterra Terry Venables, venendo incluso anche a Euro 96. In seguito è tornato al West Bromwich Albion per due anni come allenatore, aiutando il club a diventare la prima squadra della massima divisione in 14 anni evitandoli così la retrocessione dopo essere stato l'ultimo della classifica nel giorno di Natale. Meno successo ha avuto la sua breve permanenza come allenatore nel Bradford City e nello Sheffield United, la prima che durò appena sei mesi e finì con la retrocessione in quello che oggi è la Football League Championship, e la seconda che durò meno di un anno e vide la sua squadra non riuscire a conseguire la promozione in Premier League. Il 23 settembre 2009 Robson è stato nominato allenatore della nazionale thailandese . Si è dimesso l'8 giugno 2011. Il 1º luglio 2011 Robson è stato nominato "Global Ambassador" al Manchester United.
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]Centrocampista centrale, efficace nell'interdizione e altrettanto utile nella costruzione dell'azione, era un giocatore a tutto campo[1], dinamico, di buona tecnica e tiro poderoso.
Mancino naturale, ma capace anche col piede destro, ha sempre dimostrato coraggio e fisicità nel gioco, nonostante i non pochi infortuni. Si distingueva per i recuperi in scivolata, per le doti di leader e per il grande senso della posizione anche in area avversaria. In carriera ha dimostrato confidenza con il gol, qualche volta di testa e più sovente con inserimenti in proiezione.
L'agonismo nel gioco e la forte personalità nonché la fascia di capitano gli hanno fatto guadagnare il soprannome di Captain Marvel.[2]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Giocatore
[modifica | modifica wikitesto]Club
[modifica | modifica wikitesto]Cresciuto nelle giovanili del West Bromwich Albion, vi ha giocato per sette stagioni, con l'esordio nel 1974 in seconda serie e nel 1976 nella massima serie inglese. È stato compagno di squadra di Cyrille Regis, Laurie Cunningham e Brendon Batson, che formavano il trio noto come The Three Degrees, in onore dell'omonimo gruppo musicale.[3].
Il 1º ottobre 1981 si trasferì al Manchester United per la cifra record dell'epoca di 1,5 milioni di sterline,[4] fortemente voluto dall'allenatore Ron Atkinson.[5]
Ha ereditato la maglia rossa numero 7[6][7] già appartenuta a George Best e in seguito resa ancor più celebre da Eric Cantona, David Beckham e Cristiano Ronaldo.[8][9] Robson l'ha indossata senza glamour,[10][11] interpretando il ruolo di leader con grinta e sicurezza.
Nel 1984 Robbo, com'era soprannominato, guadagnò la fascia di capitano dei Red Devils, succedendo nel 1984 a Ray Wilkins, in partenza nell'estate per accasarsi in Italia, al Milan. Militò nello United per tutti gli anni '80, periodo in cui la scena inglese ed europea fu dominata dai rivali storici del Liverpool.[12][13][14] Entusiasmante furono l'azione e il suo gol[15] proprio contro i Reds nella ripetizione[16][17] della semifinale[18][19] di FA Cup nel 1984-1985.[20]
In Inghilterra e in Italia[21] si vociferò di un suo possibile trasferimento in Serie A: Juventus[22], Milan[23] e Sampdoria[24] erano le presunte società aspiranti, ma al di là di copertine e articoli di stampa l'operazione non si concretizzò mai.
Robson fu decisivo per il Manchester United nella conquista di quattro Coppe d'Inghilterra (nelle stagioni 1982-1983, 1984-1985[15], 1989-1990, 1993-1994) e di una Coppa di Lega (nella stagione 1991-1992). In ambito internazionale la squadra patì il lungo periodo di squalifica delle squadre inglesi dalle coppe europee, ma resta memorabile,[25][26] nei quarti di finale di Coppa delle Coppe del 1984, la partita disputata all'Old Trafford con il Barcellona di César Luis Menotti (2-0 l'andata al Camp Nou in favore dei catalani). Il match di ritorno si concluse in rimonta (3-0 per i Red Devils) con una doppietta di Robson[27][28] e i tifosi esultanti che lo portarono in trionfo[29][30] sotto gli occhi di Diego Armando Maradona[31] e Schuster.
Nella stagione 1990-1991, primo anno di rientro dei club inglesi nelle competizioni UEFA, il Manchester United riportò in Inghilterra proprio la Coppa delle Coppe, vinta in una finale appassionante con il Barcellona del difensore Ronald Koeman e dell'allenatore Johan Cruijff.[32]
Nelle edizioni 1983, 1984 e 1985 del Pallone d'oro, tutte vinte consecutivamente da Michel Platini, Robson risultò decimo nella classifica e nono in quella del 1987, quando il trofeo fu assegnato a Ruud Gullit. Giocò con noti campioni del calcio britannico di quel periodo: il nordirlandese Norman Whiteside, gli scozzesi Gordon Strachan e Brian McClair, il gallese Mark Huges e, nelle ultime stagioni allo United, con i connazionali Paul Ince e Lee Sharpe, l'irlandese Roy Keane e il gallese Ryan Giggs. Militò nei Red Devils fino al 31 maggio 1994, diventandone un calciatore simbolo e contribuendo al ritorno alla vittoria in campionato[33] (nelle stagioni 1992-1993 e 1993-1994) dopo ventisei anni senza trofei vinti[34] e a dare avvio alla serie di successi della gestione di Alex Ferguson. Conta complessivamente 461 presenze e 99 gol con il Manchester United.[35]
Concluse la carriera di calciatore di club nel Middlesbrough con due stagioni (1994-1995 e 1995-1996) con poche ma significative presenze, che gli fecero guadagnare la stima dei compagni e quindi il ruolo di giocatore-allenatore.[36]
Nazionale
[modifica | modifica wikitesto]È stato titolare nell'nazionale inglese Under-21 e poi, per undici anni, della nazionale maggiore inglese. Giocò a centrocampo insieme, tra gli altri, al compagno di club Wilkins, con Glenn Hoddle e poi con Webb, in accoppiata anche nei Red Devils. Convocato e sceso in campo con campioni inglesi di diverse generazioni come Kevin Keegan, Steve Coppell, Tony Woodcock, Trevor Francis, Peter Beardsley, John Barnes, Stuart Pearce, Chris Waddle, Mark Hateley, Gary Lineker e Paul Gazza Gascoigne[37] trascinò spesso la squadra giocando un ruolo di protagonista in molte partite di qualificazione al campionato europeo e al campionato del mondo, ma nelle fasi finali fu poco fortunato.[38]
Al San Mamés di Bilbao, al campionato del mondo 1982, con la nazionale inglese guidata da Ron Greenwood, segnò contro la Francia un gol record, dopo soli 27 secondi dal calcio d'inizio,[39][40] per poi infortunarsi all'inguine nell'incontro seguente con la Cecoslovacchia.[41] Al campionato d'Europa 1984 l'Inghilterra fu eliminata nel girone di qualificazione, superata di un punto in classifica dalla Danimarca[42] del diciottenne Michael Laudrup e del veterano Allan Simonsen.
Si infortunò nuovamente, questa volta alla spalla, contro il Marocco nella seconda partita degli inglesi al campionato del mondo 1986,[43] dove i bianchi furono eliminati dall'Argentina di Maradona.[44][45] Al campionato d'Europa 1988 l'Inghilterra fu eliminata dopo il girone eliminatorio[46] e contro i Paesi Bassi poi laureatisi campioni d'Europa, dopo due legni di Lineker e Hoddle sullo 0-0 e il vantaggio di Van Basten, Robson segnò il gol del provvisorio pareggio.[47]
Un altro infortunio[48][49][50] lo fermò anche al campionato del mondo 1990, dove fu sostituito da David Platt,[51] con i leoni che ben figurarono nel gioco[52][53] e raggiunsero il quarto posto,[54] dopo aver perso la finale di consolazione contro i padroni di casa dell'Italia.
Sempre molto stimato, in particolare dal commissario tecnico Bobby Robson,[55], Bryan Robson totalizzò in nazionale, dal 1980 al 1991, 90 presenze ufficiali, di cui 65 da capitano, con 26 gol realizzati.[56]
Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1994-1995 assunse il ruolo di giocatore-allenatore del Middlesbrough, che condusse alla promozione dalla serie cadetta alla massima serie,[57] dove esordì come tecnico il 20 agosto 1995 con un pareggio (1-1) contro l'Arsenal.[58] Rimase in carica sino alla stagione 2000-2001
In quegli anni il Middlesbrough ingaggiò Nick Barmby e Branco nel 1995, Juninho e Fabrizio Ravanelli nel 1996 e Paul Gascoigne nel 1998.[59][60]
Robson condusse la squadra a disputare tre finali di coppa a Wembley: in Coppa d'Inghilterra nel 1996-1997 e in Coppa di Lega nelle stagioni 1996-1997 e 1997-1998.
Nel 2003-2004 ha allenato, con risultati poco brillanti, il Bradford City e in seguito ha guidato il West Bromwich Albion. Arrivato nel 2004-2005, ha portato il club alla salvezza all'ultima giornata, ma è stato esonerato l'anno seguente[61].
Si è quindi seduto sulla panchina dello Sheffield United[62] nel 2007-2008 in Premier division.[63]
Il 23 settembre 2009 fu nominato commissario tecnico della nazionale thailandese, da cui si dimise l'8 giugno 2011 per motivi di salute[64][65].
Dopo il ritiro
[modifica | modifica wikitesto]Insignito dell'onorificenza di Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico[66], nel 2006 è stata pubblicata la sua autobiografia[67].
È entrato nella Hall of Fame del calcio inglese[68] e nel 2011 è stato nominato Best Manchester United Player of All Time[69].
Il 1º luglio 2011 i Red Devils gli hanno conferito il titolo di "ambasciatore globale"[70] e in questa veste ha patrocinato alcuni progetti della Manchester United Foundation[71][72].
Nel Regno Unito è una celebrata icona[73][74] e un riconosciuto opinionista[75][76] anche fuori dal mondo del calcio[77].
Statistiche
[modifica | modifica wikitesto]Presenze e reti nei club
[modifica | modifica wikitesto]Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
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Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1974-1975 | West Bromwich | SD | 3 | 2 | FACup+CdL | 0+0 | 0 | - | - | - | - | - | 3 | 2 | |
1975-1976 | SD | 16 | 1 | FACup+CdL | 2+0 | 1 | AS | 3 | 0 | - | - | - | 21 | 3 | |
1976-1977 | FD | 23 | 8 | FACup+CdL | 1+2 | 0 | AS | 2 | 0 | - | - | - | 28 | 8 | |
1977-1978 | FD | 35 | 3 | FACup+CdL | 2+3 | 0 | - | - | - | - | - | - | 40 | 3 | |
1978-1979 | FD | 41 | 7 | FACup+CdL | 5+3 | 0 | CU | 8 | 2 | - | - | - | 57 | 9 | |
1979-1980 | FD | 35 | 9 | FACup+CdL | 0+5 | 2 | CU | 2 | 0 | - | - | - | 42 | 11 | |
1980-1981 | FD | 40 | 10 | FACup+CdL | 2+5 | 1+0 | - | - | - | - | - | - | 47 | 11 | |
lug.-ott. 1981 | FD | 5 | 0 | FACup+CdL | - | - | CU | 2 | 0 | - | - | - | 7 | 0 | |
Totale West Bromwich | 198 | 40 | 30 | 4 | 17 | 2 | - | - | 245 | 46 | |||||
ott. 1981-1982 | Manchester Utd | FD | 32 | 5 | FACup+CdL | 1+2 | 0 | - | - | - | - | - | - | 35 | 5 |
1982-1983 | FD | 33 | 10 | FACup+CdL | 6+8 | 3+1 | CU | 2 | 1 | - | - | - | 49 | 15 | |
1983-1984 | FD | 33 | 12 | FACup+CdL | 1+6 | 0 | CdC | 6 | 4 | CS | 1 | 2 | 47 | 18 | |
1984-1985 | FD | 33 | 9 | FACup+CdL | 4+2 | 2+1 | CU | 7 | 2 | - | - | - | 46 | 14 | |
1985-1986 | FD | 21 | 7 | FACup+CdL | 3+2 | 0 | - | - | - | CS+FlsC | 1+1 | 0+1 | 28 | 8 | |
1986-1987 | FD | 30 | 7 | FACup+CdL | 0+3 | 0 | - | - | - | - | - | - | 33 | 7 | |
1987-1988 | FD | 36 | 11 | FACup+CdL | 2+5 | 0 | - | - | - | - | - | - | 43 | 11 | |
1988-1989 | FD | 34 | 4 | FACup+CdL | 6+3 | 2+2 | - | - | - | CcT | 3 | 0 | 46 | 8 | |
1989-1990 | FD | 20 | 2 | FACup+CdL | 4+3 | 2+0 | - | - | - | - | - | - | 27 | 4 | |
1990-1991 | FD | 17 | 1 | FACup+CdL | 3+5 | 0 | CdC | 4 | 0 | CS | 0 | 0 | 29 | 1 | |
1991-1992 | FD | 27 | 4 | FACup+CdL | 2+6 | 0+1 | CdC | 3 | 0 | CS | 0 | 0 | 38 | 5 | |
1992-1993 | PL | 14 | 1 | FACup+CdL | 1+1 | 0 | CU | 1 | 0 | - | - | - | 17 | 1 | |
1993-1994 | PL | 15 | 1 | FACup+CdL | 2+5 | 1 | UCL | 4 | 1 | CS | 1 | 0 | 27 | 3 | |
Totale Manchester Utd | 345 | 74 | 86 | 15 | 27 | 8 | 7 | 3 | 465 | 100 | |||||
1994-1995 | Middlesbrough | PL | 22 | 1 | FACup+CdL | 0+0 | 0 | AI | 0 | 0 | - | - | - | 22 | 1 |
1995-1996 | PL | 2 | 0 | FACup+CdL | 1+1 | 0 | - | - | - | - | - | - | 4 | 0 | |
1996-1997 | PL | 1 | 0 | FACup+CdL | 0+0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 1 | 0 | |
Totale Middlesbrough | 25 | 1 | 2 | 0 | 0 | 0 | - | - | 27 | 1 | |||||
Totale carriera | 568 | 115 | 118 | 19 | 44 | 10 | 7 | 3 | 737 | 147 |
Cronologia presenze e reti in nazionale
[modifica | modifica wikitesto]Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Campionato inglese: 2
- Coppa d'Inghilterra: 4
- Coppa di Lega inglese: 1
- Manchester United: 1991-1992
- Charity Shield: 2
Competizioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Coppa delle Coppe: 1
- Manchester United: 1990-1991
- Supercoppa UEFA: 1
- Manchester United: 1991
Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]- Middlesbrough: 1994-1995
Individuale
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Jonathan Wilson, The Question: is the box-to-box midfielder dead?, in The Guardian, 22 aprile 2009. URL consultato il 19 giugno 2020.
- ^ (EN) Karan Tejwani, How Bryan Robson became Captain Marvel at Manchester United, su These Football Times, 29 luglio 2018. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ Laurie Cunningham: The Story Of Real Madrid’s First British Galactico, su The18. URL consultato il 29 giugno 2020.
- ^ (EN) Mark Chapman, The day I nearly shook Bryan Robson’s hand, in The Guardian, 30 ottobre 2016. URL consultato il 15 giugno 2020.
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- ^ Frank Worrall, The Magnificent Sevens: This is the story of the Finest Heroes from the Greatest Club in the World, John Blake Publishing Ltd, 2008 [1º agosto 2007].
- ^ Bryan Robson, uno dei grandi 7 da leggenda del Manchester United, su guerinsportivo.it. URL consultato il 28 maggio 2021.
- ^ Manchester United, la magia del 7 si è fermata a Ronaldo, su corrieredellosport.it. URL consultato il 13 giugno 2020.
- ^ La leggendaria maglia numero 7 del Manchester United, su footballstory.mondocalcionews.it, 15 febbraio 2021. URL consultato il 28 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2021).
- ^ Emanuele Simonetti, Bryan Robson, il 7 dimenticato, su Catenaccio e Contropiede, 25 novembre 2020. URL consultato il 7 marzo 2021.
- ^ Bryan Robson, il numero 7 senza charme del Manchester United, su footballstory.mondocalcionews.it, 19 febbraio 2021. URL consultato il 28 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2022).
- ^ (EN) Liverpool and Manchester United: A feud too far, su The Independent, 22 settembre 2012. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ (EN) Mark Jones, 20 Classic Manchester United vs. Liverpool Cup Clashes, su Bleacher Report. URL consultato il 16 giugno 2020.
- ^ (EN) Man Utd v Liverpool: A strange kind of sporting love affair?, in BBC Sport, 12 dicembre 2014. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ a b (EN) Everton v Manchester United: 30 years on from dramatic FA Cup final, su eurosport.co.uk, 16 ottobre 2015. URL consultato il 17 giugno 2020.
- ^ Il primo incontro di semifinale si giocò il 13 aprile 1985 a Goodison Park e terminò in parità (2-2). Il replay del 17 aprile, al Maine Road, fu vinto dallo United (2-1) con gol del pareggio di Robson e segnatura di Mark Hughes.
- ^ (EN) Manchester United's greatest FA Cup replays, su manutd.com. URL consultato il 16 giugno 2020.
- ^ (EN) Matchdetails from Liverpool - Manchester United played on Wednesday 17 April 1985, su lfchistory.net. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ (EN) Manchester United vs Liverpool, the 10 biggest matches ever: in pictures, su telegraph.co.uk, 9 settembre 2015. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ (EN) Steven Pye, Remembering the FA Cup semi-finals of the 1984-85 season, in The Guardian, 12 aprile 2013. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ Intrepido sport, 24 aprile 1984, n. 17.
- ^ Franco Rossi, Un dubbio: Boniek o Robson?, in La Repubblica, 10 maggio 1984, p. 33.
- ^ La scoperta di Ray Wilkins, su guerinsportivo.it. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ Robson: 'Quando Francis mi chiamò dal ritiro della Samp...', su calciomercato.com. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ (EN) Stephen Bradfield, My favourite game: Manchester United v Barcelona, Cup Winners' Cup 1984, in The Guardian, 12 maggio 2020. URL consultato il 15 maggio 2020.
- ^ (EN) The night Manchester United last overturned a 2-0 deficit – in 1984, su the Guardian, 18 marzo 2014. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ (EN) When Bryan Robson tamed Barca, in BBC Sport, 22 aprile 2008. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ Tyrone Marshall, Inside story of Old Trafford's greatest night - Man Utd v Barcelona, su men, 21 marzo 2020. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ Dopo il fischio finale dell'arbitro Casarin, tifosi entusiasti scesi in campo sollevarono in trionfo Robson, eroe della serata, mentre il telecronista di ITV Martin Tyler ne preannunciava la partenza verso il campionato italiano nella stagione successiva.
- ^ (EN) Manchester United: Martin Tyler shares his memories of Old Trafford, su Sky Sports. URL consultato il 14 giugno 2020.
- ^ (EN) When United famously saw off Diego and Barcelona, su Metro, 18 marzo 2014. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ Manchester United-Barcellona: a volte ritornano, su guerinsportivo.it. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ Nella stagione 1992-1993, primo anno di Premier League.
- ^ In precedenza l'ultimo successo è stato nella stagione 1966-1967, ancora con Matt Busby in panchina.
- ^ (EN) Bryan Robson | Man Utd Legends Profile, su manutd.com. URL consultato il 13 giugno 2020.
- ^ Storia dei player manager, su L'Ultimo Uomo, 4 dicembre 2018. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ (EN) Bryan Robson, BRYAN ROBSON: Gazza was mad, funny yet an unbelievable talent, su Mail Online, 25 aprile 2020. URL consultato il 21 giugno 2020.
- ^ (EN) Rob Bagchi, From Robson to Rio – the curse of the England World Cup captain, in The Guardian, 8 giugno 2010. URL consultato il 21 giugno 2020.
- ^ (EN) On This Day In 1982: Bryan Robson Scores After Just 27 Seconds Against France In The World Cup, su The Sportsman, 16 giugno 2018. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ (EN) Bryan Robson scores for England in 27 seconds, in BBC Sport, 12 novembre 2019. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ (EN) Brian Glanville, Broken dreams: how injury has wreaked havoc with England's World Cup ambitions, in The Times. URL consultato il 15 giugno 2020.
- ^ (EN) Steven Pye, How a defeat to Denmark cost Bobby Robson's England a place at Euro 84, in The Guardian, 5 marzo 2014. URL consultato il 19 giugno 2020.
- ^ (EN) Englandmemories, Bryan Robson’s pain of Mexico ’86, su England Memories, 23 maggio 2016. URL consultato il 13 giugno 2020.
- ^ Due reti di Maradona all'Inghilterra, Argentina in semifinale - Storia - Rai Cultura, su raicultura.it. URL consultato il 21 giugno 2020.
- ^ Maradona: 30 anni fa la 'Mano de Dios' e il gol del secolo contro l'Inghilterra, su rainews. URL consultato il 21 giugno 2020.
- ^ (EN) England’s European Championship low point – vs USSR (1988), su englandmemories.com, 7 giugno 2016. URL consultato il 19 giugno 2020.
- ^ EURO 1988: Van Basten e l'Olanda eliminano l'Inghilterra, su it.uefa.com, 8 giugno 2020. URL consultato il 19 giugno 2020.
- ^ Bryan Robson recounts Paul Gascoigne tale, su manutd.com. URL consultato il 21 giugno 2020.
- ^ (EN) Perma-crock Bryan Robson forced out of legends match through injury... as a manager, su fourfourtwo.com. URL consultato il 21 giugno 2020.
- ^ (EN) Off-pitch thrills and spills: ridiculous injuries away from the field, in The Telegraph, 21 maggio 2016. URL consultato il 21 giugno 2020.
- ^ (EN) Brian Dick, England World Cup: The story of Villa star, Italia 90 and that goal, in Birmingham Mail, 1º luglio 2018. URL consultato il 21 giugno 2020.
- ^ (EN) Englandmemories, Great England Goals – David Platt v Belgium (Italia ’90), su England Memories, 26 giugno 2015. URL consultato il 21 giugno 2020.
- ^ (EN) David Lacey, England find the courage to make history, in The Guardian, 2 luglio 1990. URL consultato il 21 giugno 2020.
- ^ Italia ’90, il Mondiale del riscatto, su inthebox.gazzetta.it. URL consultato il 21 giugno 2020.
- ^ (EN) Paul Weaver, Sir Bobby erected alongside Sir Alf, in The Guardian, 17 luglio 2002. URL consultato il 15 giugno 2020.
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- ^ (EN) Eric Paylor, Gazza's Boro stay recalled: Drama on & off the field, su gazettelive, 27 maggio 2020. URL consultato il 21 giugno 2020.
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Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Bryan Robson, su UEFA.com, UEFA.
- (EN) Bryan Robson, su national-football-teams.com, National Football Teams.
- (DE, EN, IT) Bryan Robson (calciatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- (DE, EN, IT) Bryan Robson (allenatore), su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
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- (EN) Bryan Robson, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Bryan Robson, su Neilbrown.newcastlefans.com.
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