Il Campionato europeo di calcio UEFA 1984 (in francese: 1984 Championnat d'Europe de football de l'UEFA), noto anche come Francia 1984, fu la settima edizione dell'omonimo torneo, organizzato ogni quattro anni dall'UEFA[1].
Si tenne in Francia dal 12 al 27 giugno 1984 e fu vinto dalla nazionale di casa che, nella finale al Parco dei Principi di Parigi, batté 2-0 la Spagna. Per la Francia si trattò della prima affermazione ufficiale di sempre in campo internazionale[2].
Capocannoniere del torneo fu il capitano della squadra campione Michel Platini con 9 gol.
Venne confermata la formula inaugurata in occasione del precedente torneo, con la partecipazione di otto squadre suddivise in due gironi all'italiana[3]: da segnalare l'introduzione di semifinali incrociate, con la prima classificata di un gruppo abbinata alla seconda dell'altro, e l'abolizione della finale per il terzo e quarto posto[4]. A tal proposito, l'UEFA riconobbe terze classificate ex aequo le due semifinaliste sconfitte con assegnazione della medaglia in bronzo ad entrambe[4].
Il percorso di qualificazione si articolò in sette gruppi, tre dei quali composti da quattro formazioni[3]; i restanti quattro accolsero invece cinque compagini ciascuno[3]. Degna di nota fu la mancata partecipazione dell'Italia campione mondiale[5], giunta penultima in un raggruppamento a cinque squadre vinto dalla Romania[6][7]. Controversie si addensarono, invece, sulla qualificazione della Spagna, prevalsa con il punteggio di 12-1 su Malta[8]: il largo successo consegnò il biglietto agli iberici, colmando una differenza reti nei confronti dei Paesi Bassi (esclusi in virtù del risultato) che ingenerò sospetti di combine[9].
Alle sette vincitrici dei gironi si aggiunse la Francia, ammessa d'ufficio in qualità di nazione ospitante[3]: il Paese transalpino superò le candidature di Inghilterra, Germania Ovest e Grecia[10].
Nota bene:nella sezione "partecipazioni precedenti al torneo" le date in grassetto indicano che la nazione ha vinto quella edizione del torneo, mentre le date in corsivo indicano l'edizione ospitata da una determinata squadra.
Michel Platini, mattatore assoluto della vittoria francese con 9 gol — un record tuttora imbattuto.
Principali favorite nei pronostici della vigilia risultarono essere i transalpini padroni di casa nonché le finaliste dell'edizione precedente, Germania Ovest e Belgio[12]. Ad annichilire le speranze dei Diavoli Rossi concorse tuttavia la pesante sconfitta rimediata dai Bleus nella seconda giornata, per 5-0[13][14]: la contestuale vittoria riportata dalla Danimarca contro la Jugoslavia — peraltro con medesimo punteggio — certificò l'anticipata eliminazione dei balcanici[15].
Nel girone B, ai campioni in carica teutonici non risultò sufficiente l'affermazione contro una outsider quale la Romania[16]: entrambe mancarono il passaggio del turno a favore di Spagna e Portogallo[17][18]. A livello di singoli interpreti, la sola prima fase assicurò al francese Platini il titolo di capocannoniere: Le Roi realizzò infatti sette reti in appena tre incontri[19].
Il tabellone delle semifinali oppose la compagine di casa ai lusitani, battuti per 3-2 nel corso dei supplementari[20]. A guadagnare l'accesso all'atto conclusivo fu inoltre la selezione iberica, prevalsa ai rigori contro gli scandinavi[21]; nella finalissima gli uomini di Michel Hidalgo si imposero 2-0, complice anche un errore del portiere spagnolo Arconada sulla punizione di Platini[22].
L'affermazione colta dai transalpini consegnò peraltro a questi ultimi un'opportunità di conquistare la Coppa Artemio Franchi, cui la rappresentativa partecipò nel 1985[23].