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Torre di Cadonica
Torre di Cadonica | |
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La torre lato ingresso | |
Stato | Italia |
Stato attuale | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Città | Mezzano Scotti |
Coordinate | 44°48′50.48″N 9°26′09.72″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Torre medievale |
Materiale | pietra |
Condizione attuale | buona |
Proprietario attuale | Privato |
Visitabile | no |
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La Torre di Cadonica è una casa fortificata medievale sita nella piccola frazione di Cadonica, vicino a Mezzano Scotti, frazione del comune di Bobbio in provincia di Piacenza. Posta nel fondovalle non lontano dalle rive del fiume Trebbia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La torre fu elemento difensivo ausiliare del Monastero di San Paolo di Mezzano Scotti. Da alcuni documenti risalenti al 1453 si apprende che i monaci vi si rifugiavano in caso di pericolo, offrendo essa maggior difesa del monastero di Mezzano. Nel 1460 vi trasferirono la loro sede, realizzando un piccolo centro monastico.
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]La torre, a base quadrangolare, ha struttura massiccia, un ingresso a doppia scalinata e piccole finestre tra cui una elegante bifora sul lato rivolto al fiume, sul lato opposto vi è addossato un piccolo edificio triangolare e un tratto di muratura. Il monastero fu ricomposto con la costruzione, intorno alla torre, di un edificio adibito a uso abitativo, un mulino alimentato dalle acque del torrente Dorba, e un passaggio sotterraneo che collega il l'edificio residenziale del convento con la piccola chiesa. L'edificio residenziale possedeva un loggiato rivolto verso la torre, con colonne in cotto, alcune ancora visibili[2]. La chiesa, oggi sconsacrata, era dedicata dello Sposalizio della Vergine, costruita nel XVII secolo e pesantemente rimaneggiata nel XIX, fu danneggiata da un crollo e ripristinata non con la struttura originaria. Il tunnel sotterraneo che passa sotto la parte abitativa, la strada, e sbuca sotto la chiesetta, è in parte ingombro di macerie ma faticosamente percorribile dai proprietari.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Artocchini.
- ^ Copia archiviata, su altavaltrebbia.net. URL consultato il 2 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2021).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carmen Artocchini, Castelli Piacentini, Piacenza, Edizioni TEP, 1967.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Copia archiviata, su altavaltrebbia.net. URL consultato il 2 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2020).