Castello di Castione de' Baratti | |
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Ubicazione | |
Stato attuale | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Città | Castione de' Baratti, frazione di Traversetolo |
Coordinate | 44°36′24.5″N 10°21′27.1″E |
Informazioni generali | |
Tipo | castello medievale |
Inizio costruzione | XIII secolo |
Materiale | pietra |
Primo proprietario | famiglia Baratti |
Condizione attuale | scomparso |
Informazioni militari | |
Funzione strategica | presidio della val Termina di Castione |
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Il castello di Castione de' Baratti era un maniero medievale, che sorgeva nella località di Trinzola a Castione de' Baratti, frazione di Traversetolo, in provincia di Parma.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La fortificazione difensiva originaria fu edificata nel XIII secolo per volere del ramo Baratti dei conti di Canossa,[2] sul versante sinistro della vallata del torrente Termina di Castione, più stabile rispetto a quello opposto ove sorgeva il borgo medievale di Castillonio.[3]
Nel 1296 il Comune di Parma impose alla famiglia di demolire il maniero, ma i Baratti non adempirono alla richiesta e mantennero il possesso del castello,[1][4] a valle del quale si sviluppò soprattutto a partire dagli inizi del XV secolo il nuovo centro abitato di Castiono Baratorum.[3]
Nel 1417 Uguccione dei Contrari, dal 1409 signore di Guardasone e Montelugolo,[5] sospettando che Azzo Baratti stesse complottando col marchese di Ravarano Oberto Pallavicino, lo fece arrestare e si impossessò del maniero di Castione.[6]
Nel 1421, dopo la cessione di Parma in cambio di Reggio Emilia da parte del marchese di Ferrara Niccolò III d'Este a Filippo Maria Visconti, il feudo di Guardasone, comprendente da allora anche Traversetolo e Castione de' Baratti, fu incamerato dal Duca di Milano,[7] che nel 1431 lo assegnò al condottiero Niccolò de' Terzi, il Guerriero, per ricompensarlo degli aiuti ricevuti.[8] Nel 1449 il Guerriero, mal sopportando Francesco Sforza quale signore di Parma, tramò allo scopo di cacciarlo dalla città; non appena ne venne a conoscenza, il condottiero Alessandro Sforza, fratello di Francesco, attaccò il maniero di Guardasone prendendone possesso.[9]
Nel 1466 il duca Galeazzo Maria Sforza assegnò il feudo a Giovanni e Vitaliano II Borromeo,[10][4] dai quali discesero i conti Borromeo Arese.[11]
Nella seconda metà del XVII secolo il castello di Castione fu completamente demolito per volere dei duchi di Parma Farnese.[1][4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Castione, su geo.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 31 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2017).
- ^ Affò, 1792, p. 229.
- ^ a b SS. Silvestro e Donnino in Castione Baratti, su parrocchiaditraversetolo.it. URL consultato il 31 maggio 2017.
- ^ a b c Dall'Aglio, 1966, p. 359.
- ^ Pezzana, 1842, pp. 130-131.
- ^ Pezzana, 1842, p. 173.
- ^ Pezzana, 1842, pp. 193-194.
- ^ Pezzana, 1842, pp. 305-306.
- ^ Pezzana, 1847, pp. 7-10.
- ^ Pezzana, 1847, p. 342.
- ^ Cenni e curiosità storiche, su comune.traversetolo.pr.it. URL consultato il 31 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 16 agosto 2017).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ireneo Affò, Storia della città di Parma, Tomo primo, Parma, Stamperia Carmignani, 1793.
- Italo Dall'Aglio, La Diocesi di Parma, I Volume, Parma, Scuola Tipografica Benedettina, 1966.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo secondo, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
- Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, Tomo terzo, Parma, Ducale Tipografia, 1847.