Castello di Gossolengo | |
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Il castello | |
Ubicazione | |
Stato attuale | Italia |
Regione | Emilia-Romagna |
Città | Gossolengo |
Indirizzo | via Marconi 48 ‒ Gossolengo (PC) |
Coordinate | 45°00′12.35″N 9°36′48.75″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Castello medievale |
Materiale | Laterizio e ciottoli di fiume |
Condizione attuale | Buona |
Artocchini, p. 212 | |
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Il castello di Gossolengo è una fortificazione, situata a Gossolengo, in provincia di Piacenza. L'edificio si trova nel centro di Gossolengo, nella pianura Padana a pochi chilometri dal fiume Trebbia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Relativamente al castello, che venne costruito in epoca imprecisata[1], forse nel corso degli ultimi anni del XII secolo[2], sono presenti pochissime notizie storiche, a differenza della località di Gossolengo, la quale nel 1254 faceva parte delle proprietà del Capitolo della cattedrale di Piacenza[1].
Nel 1314, nelle campagne gossolenghesi ci fu uno scontro tra la fazione dei popolari, la quale era favorevole al signore guelfo Alberto Scotti, e la fazione favorevole ai Visconti, guidata dal condottiero di ventura Nello da Massa. Il combattimento si concluse con la sconfitta dei filoviscontei che subirono anche la morte di 16 persone e la cattura di diverse altre[1].
Nel 1636 il castello fu occupato da una guarnigione di truppe spagnole impegnate in azioni militari contro il duca di Parma e Piacenza Odoardo I Farnese, mentre nel 1647 tanto il borgo di Gossolengo quanto il forte risultavano appartenere al monastero di San Sisto di Piacenza[1].
A seguito dell'unità d'Italia il castello divenne parte delle proprietà del demanio militare che, fino al 1914, lo impiegò come sede per la locale scuola di tiro[1].
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]L'edificio, costruito in cotto e ciottoli provenienti dal fiume Trebbia, si caratterizza per una pianta rettangolare con cortile interno e due basse torri localizzate sulla facciata d'ingresso[1] ed è stato fortemente modificato rispetto alla sua struttura iniziale[3]. L'originario accesso al castello era dotato di ponte e ponticello levatoi a scavalco del fossato, poi interrato; pur essendo stati successivamente eliminati, rimangono visibili alcune tracce dei due ponti[1].
All'interno, in una stanza con soffitto a volta posta nei pressi del basamento di una delle torri, sono presenti degli affreschi rinvenuti nel 1936 in occasione dell'esecuzione di alcuni interventi manutentivi e il cui restauro venne in seguito curato da parte del pittore piacentino Luciano Ricchetti. Le opere sono state successivamente attribuite ad un anonimo e datate nel periodo compreso tra il XIV e il XV secolo. Esse sono poste in una delle pareti di fondo, tripartita dalle volte del soffitto, e vedono raffigurate una Natività con Santi a cui fanno da sfondo fortificazioni militari e pareti rocciose e un'Annunciazione con Beati[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h Artocchini, p. 212.
- ^ Cenni storici, su comune.gossolengo.pc.it. URL consultato il 23 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 gennaio 2021).
- ^ Castello di Gossolengo, su preboggion.it. URL consultato il 23 gennaio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carmen Artocchini, Castelli piacentini, Piacenza, Edizioni TEP, 1983 [1967].
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Marco Gallione, Castello di Gossolengo, su altavaltrebbia.net, 13 settembre 2012. URL consultato il 1º dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2020).