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Sovrani di Milano - Teknopedia
Stemma della dinastia dei Visconti, i primi duchi della città. Lo stemma è ancora oggi uno dei simboli più storici di Milano.

Quello che segue è un elenco dei sovrani di Milano che hanno governato l'omonima entità statuale (signoria e poi ducato) dal Medioevo fino al finire del XVIII secolo.

Tale elenco esclude sia i governatori di Milano, che detennero il governo effettivo del ducato dalla dominazione spagnola nel 1500 fino alla dissoluzione del ducato nel 1796, sia i sovrani dello stato successore al ducato milanese, ovvero il Regno Lombardo-Veneto (in quanto coincidenti ai sovrani dell'Impero austriaco).

Note riguardo a titoli e numerazione

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  • La prima forma statuale, che può essere considerata precorritrice del futuro Ducato di Milano, fu la Marca Obertenga (o della Liguria), creata nel 951 da re Berengario II d'Ivrea e affidata al margravio Oberto I. La marca, corrispondente quindi agli attuali territori di Lombardia e Liguria, non aveva però una sede stabile e assumeva più le caratteristiche di una suddivisione amministrativa soggetta al Re d'Italia, e quindi al Sacro Romano Impero.[1] Alla morte di Albertazzo II nel 1097, la marca passò titolarmente al figlio Folco I, Signore d'Este (capostipite degli Estensi), venendo però ripartita tra le varie famiglie discendenti dagli Obertenghi (come i Malaspina e i Fieschi) e i vari liberi comuni che nel frattempo si erano resi autonomi da ogni entità esterna.[2]
  • Nel 1117, la città di Milano si diede definitivamente lo statuto di libero comune, affidando il governo cittadino ad un consolato biennale.[3] Nell'ambito dei crescenti conflitti fra la Santa Sede e il Sacro Romano Impero (Lotta per le investiture), nonché il desiderio di ques'ultimo attore di consolidare il proprio dominio sull'Italia settentrionale, Milano si schierò contro l'Impero, venendo quindi posto sotto assedio (vedi Assedio di Milano (1162)) dall'allora Imperatore Federico Barbarossa, che decise di distruggere la città come monito per le altre città lombarde.[4] La partecipazione di Milano alla Lega Lombarda che sconfisse definitivamente il Barbarossa nella battaglia di Legnano del 1176 consolidò nella popolazione milanese un sentimento anti-imperiale e, nel secolo successivo, pro-guelfo. Tale assetto si concretizzò con la nascita della prima signoria cittadina, ovvero quella dei Della Torre (o Torriani). Un loro esponente, Pagano, ospitando gli sconfitti guelfi della battaglia di Cortenuova del 1237, ottenne dal Consiglio degli Ottocento (l'assemblea comunale di Milano), il titolo di Anziano della Credenza di Sant'Ambrogio nel 1240, titolo che trasmise ai suoi discendenti prossimi che detennero di fatto, da allora fino al 1277, una signoria "occulta" sulla città.[5]
  • La prima signoria vera e propria fu, tuttavia, quella dei Visconti, già esponente del partito ghibellino milanese. Nel 1277, nell'ambito delle lotte interne fra guelfi e ghibellini, Ottone Visconti era riuscito a far valere i suoi diritti come arcivescovo di Milano dopo la sconfitta torriana nella battaglia di Desio.[6] Stranamente, in questo caso il Visconti era stato appoggiato da Papa Urbano IV, in virtù della sua supremazia sulle questioni ecclesiastiche, mentre il signore torriano Napoleone si era avvalso della nomina del re tedesco Rodolfo I d'Asburgo come vicario imperiale. Benché Ottone venne riconosciuto dal Consiglio degli Ottocento come nuovo signore di Milano, tale titolo venne formalizzato dal nipote Matteo I, succedutogli nel 1281 con la sua dimissione dagli affari pubblici, che ottenne nel 1311 dall'Imperatore Enrico VII il titolo di vicario imperiale, trasmesso a tutti i suoi successori.[7]
  • Nel 1395, il bisnipote di Matteo I, Gian Galeazzo, ottenne dal re tedesco Venceslao l'elevazione a Duca di Milano, trasmesso in perpetuo ai suoi discendenti diretti.[8] Questa data può essere considerata come l'inizio dello stato milanese vero e proprio, visto che da allora fino al 1796 (salvo il breve interregno della repubblica ambrosiana, durata dal 1447 al 1450) il ducato rimase, con qualche modifica territoriale, sostanzialmente integro e stabile.
  • Il 7 aprile 1815, l'allora duca titolare Francesco III (già Francesco II come Sacro Romano Imperatore), restaurò i suoi domini milanesi integrandoli con gli ex territori della Repubblica di Venezia, ottenuta con il Trattato di Campoformio del 1797, nel nuovo Regno lombardo-veneto, che perse poi la componente lombarda nel 1859 a favore del Regno di Sardegna, in seguito alla guerra austro-sarda, e infine anche la veneta nel 1866 a favore del Regno d'Italia, schieratosi con la Prussia nella guerra austro-prussiana (nota in Italia come "terza guerra d'indipendenza").[9]

Il seguente elenco dei sovrani di Milano viene quindi fatto risalire all'ascesa di Ottone Visconti nel 1277. La numerazione viene inoltre considerata già valida dal periodo della signoria (analogamente con altre dinastie come i Gonzaga del Mantova e gli Estensi di Ferrara e Modena). Va detto però che, generalmente, le dinastie italiane basavano la loro numerazione su una successione familiare e non statale, portando il loro cognome proprio (es. Visconti, Sforza) anziché quello dello stato come sovrani o nobili esteri (es. Francesco I di Francia, Renato d'Angiò).

Visconti (1277–1447)

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Lo stesso argomento in dettaglio: Visconti di Milano.

I Visconti vantavano una lunga ascendenza comitale (da cui il cognome), ed un loro esponente Ottone era stato tra i primi ad arrendersi a Federico Barbarossa nel 1162, mantenendo da allora una costante fedeltà familiare al Sacro Romano Impero e, di conseguenza, al partito ghibellino.[10] Ciò li pose in contrasto con i signori occulti di Milano, ovvero i guelfi Della Torre, che furono ostracizzati dai Visconti quando, nell'ambito della lotta interfamiliare esplosa nel 1273 con la nomina di Ottone Visconti ad Arcivescovo di Milano, vennero sconfitti nella battaglia di Desio (1277), permettendo l'instaurarsi della signoria viscontea.[11]

I Visconti detennero, salvo una breve parentesi dal 1302 al 1311 durante la quale Guido della Torre riuscì a riappropriarsi della città,[12] ininterrottamente la signoria, associata al "titolo di vicario imperiale della Lombardia". Verso la fine del XIV secolo, le faide all'interno della famiglia si erano acuite, sfociando in morti sospette e cospirazioni e portando ad un progressivo declino della signoria frenato dal colpo di Stato di Gian Galeazzo Visconti contro lo zio Bernabò, che pianificava l'eliminazione del nipote di cui aveva usurpato l'eredità paterna.[13]

Con la presa di potere di Gian Galeazzo, la signoria subì un'evoluzione territoriale: dal 1387 al 1395, una serie di campagne militari aveva portato alla destituzione di molteplici signorie e liberi comuni e l'acquisizione di tutta la Lombardia (eccetto Mantova), Veneto (escluso Treviso, in mano alla Repubblica di Venezia), del Piemonte orientale e dell'Emilia (eccetto Modena e Ferrara, in mano agli Estensi), oltre che il soggiogamento della Repubblica di Genova, resa vassalla di Milano.[14] A ciò si aggiunse un duplice prestigio politico: nel 1389 il matrimonio tra la figlia Valentina e Luigi di Valois, Duca d'Orléans, fratello del re francese Carlo VI, e nel 1395 l'acquisizione del titolo di Duca di Milano dal re tedesco Venceslao di Lussemburgo.[15] La prematura morte di Gian Galeazzo nel 1402, poco dopo l'avvio dell'espansione verso la Toscana (nel 1399 era stata acquisita Pisa), sancì la fine dei disegni espansionistici viscontei.[16] Giovanni Maria Visconti, figlio e successore di Gian Galeazzo, cercò di arginare lo sfaldamento dello "stato visconteo" attraverso tattiche brutali, incluse razzie, espropri, omicidi e sacchi contro città e opponenti, aumentando per effetto contrario i disordini e le cospirazioni che portarono nel 1412 al suo assassinio.[17] Di conseguenza, la corona ducale passò a suo fratello Filippo Maria, che preferì ricorrere all'astuzia diplomatica e a militari esperti per ricostituire il ducato, che non riuscì però ad arginare la limitazione del ducato alla sola Lombardia (eccetto Brescia e Mantova). Le sconfitte e la pressione crescente di vicini ambiziosi portarono il Visconti ad un crollo psicologico, che afflisse anche il governo del ducato e la sua vita privata, non generando alcuna prole legittima dal matrimonio e di conseguenza assicurando l'estinzione della dinastia viscontea, così come una guerra di successione, alla sua morte nel 1447.[18]

Monarca Nascita e ascendenza Regno Consorte
Discendenza
Diritto di successione
Inizio Fine
Ottone
Arcivescovo di Milano
Signore di Milano
Circa 1207
Figlio di Uberto Visconti
e Berta Pirovano
21 gennaio 1277 5 agosto 1278
(Deposto)
Morto celibe Eletto dal Consiglio degli Ottocento
(Principio elettivo)
Vincitore sui Torriani
(Insediatosi dopo la Battaglia di Desio)
27 dicembre 1281 27 dicembre 1287
(Abdicazione)
Cacciata di Guglielmo VII del Monferrato (Capitano del Popolo per Ottone, Restaurato dopo la Battaglia di Vaprio)
Matteo I
Signore di Milano
(1295–1302)
Vicario di Milano
(1311–1322)
15 agosto 1250
Figlio di Teobaldo Visconti
e Anastasia Pirovano
27 dicembre 1287 Giugno 1302
(Deposto)
Bonacossa Borri
6 figli, 2 figlie
Erede presuntivo di Ottone
(Capitano del popolo per Ottone)
6 gennaio 1311 24 giugno 1322 Restaurato per regio decreto
(Bolla dell'Imperatore Enrico IV)
Galeazzo I
Vicario e Signore di Milano
21 gennaio 1277
Figlio di Matteo I
e Bonacossa Borri
24 giugno 1322 6 agosto 1328 Beatrice di Ferrara
1 figlio, 1 figlia
Successione agnatica
(Primogenito di Matteo I)
Azzone
Vicario e Signore di Milano
7 dicembre 1302
Figlio di Galeazzo I
e Beatrice di Ferrara
6 agosto 1328 16 agosto 1339 Caterina di Savoia
Nessuna discendenza
Successione agnatica
(Unigenito di Galeazzo I)
Luchino
Vicario e Signore di Milano
Circa 1292
Figlio di Matteo I
e Bonacossa Borri
16 agosto 1339 24 gennaio 1349 (1) Violante di Saluzzo
1 figlia
(2) Caterina Spinola
Nessuna discendenza
(3) Isabella Fieschi
2 figli (morti giovani)
Successione agnatica
(Quintogenito di Matteo I)
Giovanni
Arcivescovo e Signore di Milano
Circa 1290
Figlio di Matteo I
e Bonacossa Borri
24 gennaio 1349 5 ottobre 1354 Da un'amante sconosciuta
1 figlio, 1 figlia
Successione agnatica
(Quartogenito di Matteo I)
Matteo II
Vicario e Signore di Milano
Circa 1319
Figlio di Stefano Visconti
e Valentina Doria
5 ottobre 1354 29 settembre 1355 Egidiola Gonzaga
2 figlie
Successione agnatica
(Bisnipote di Matteo I)
Galeazzo II
Vicario e Signore di Milano
14 marzo 1320
Figlio di Stefano Visconti
e Valentina Doria
29 settembre 1355 4 agosto 1378 Bianca di Savoia
1 figlio, 2 figlie
Successione agnatica
(Bisnipote di Matteo I)
Bernabò
Vicario e Signore di Milano
Circa 1323
Figlio di Stefano Visconti
e Valentina Doria
4 agosto 1378 6 maggio 1385
(Deposto)
Regina di Verona
5 figli, 10 figlie
Successione agnatica
(Bisnipote di Matteo I)
Usurpazione della Signoria
(Colpo di Stato di fatto)

Gian Galeazzo
Vicario di Milano
(1385–1395)
Duca di Milano
(1395–1402)

16 ottobre 1351
Figlio di Galeazzo II
e Bianca di Savoia
6 maggio 1385 5 settembre 1395 (1) Isabella di Francia
3 figli, 1 figlia
(2) Caterina Visconti
2 figli
Successione agnatica
(Unigenito di Galeazzo II)
Restaurato da un putsch
(Deposizione di Bernabò)
5 settembre 1395 3 settembre 1402 Elevato per regio decreto
(Bolla dell'Imperatore Venceslao)

Giovanni Maria
Duca di Milano

7 settembre 1388
Figlio di Gian Galeazzo
e Caterina Visconti
3 settembre 1402 16 maggio 1412
(Assassinato)
[19]
Antonia di Cesena
Senza discendenza
Successione salica
(Promogenito vivo di Gian Galeazzo)

Filippo Maria
Duca di Milano

3 settembre 1392
Figlio di Gian Galeazzo
e Caterina Visconti
16 maggio 1412 13 agosto 1447 (1) Beatrice di Tenda
Senza discendenza
(2) Maria di Savoia
Senza discendenza
Successione salica
(Secondogenito vivo di Gian Galeazzo)

Interregno (1447–1450)

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Lo stesso argomento in dettaglio: Aurea Repubblica Ambrosiana.

Il 14 agosto 1447, ovvero il giorno seguente alla morte del duca Filippo Maria Visconti, un gruppo di giuristi dell'Università di Pavia, una consorteria di nobili e l'arcivescovado, rappresentati rispettivamente da Giorgio Lampugnano, Vitaliano I Borromeo e Antonio Trivulzio (?-1454), approfittò del vuoto di potere per restaurare uno stato repubblicano basato sulla limitrofa e ostile Repubblica di Venezia. Tale stato, chiamato poeticamente Aurea Repubblica Ambrosiana in onore del santo patrono di Milano, si trovò tuttavia stritolata dalle rinnovate lotte fra guelfi e ghibellini, nonché dagli attacchi degli stati vicini, in primis Venezia.[20] Durante questo periodo di vuoto di potere, si manifestarono diversi pretendenti al ducato, causando una vera guerra di successione:

  • Francesco Sforza, condottiero a capo di una compagnia di ventura e genero di Filippo Maria, sposo della sua figlia legittimata Bianca Maria, nonché comandante delle milizie milanesi e alleato di Firenze;[21]
  • Carlo d'Orléans, figlio di Valentina Visconti, figlia di Gian Galeazzo, che si avvaleva del testamento di questi come erede al ducato in caso di estinzione della dinastia viscontea. Essendo già conte di Asti (e sostenuto dal cugino, re Carlo VII di Francia), incaricò il governo cittadino di lanciare un'offensiva sulla debole repubblica, venendo tuttavia sconfitto dallo Sforza e privato di Asti;[22]
  • Ludovico di Savoia, fratello della defunta duchessa Maria, non vantava solide pretese e si trovava in conflitto con la nobiltà piemontese, mancando anche di ingegno militare e muovendosi solo verso la fine della guerra nel 1449;[23]
  • Alfonso V d'Aragona, già re di Napoli e Sicilia, che basava le sue pretese su un presunto testamento di Filippo Maria, desideroso di consolidare una sorta di egemonia sulla penisola e soprattutto soggiogare la Repubblica di Genova, rivale dell'Aragona nei commerci mediterranei.[24]

Grazie a risvolti sia militari che diplomatici, solo lo Sforza rimase pretendente al ducato e, approfittando di una rivolta popolare sobillata a Milano da Gaspare da Vimercate, riuscì nel 1450 a conquistare Milano e restaurare il ducato per elezione da parte del Consiglio dei Novecento ed acclamazione popolare.

Sforza (1450–1535)

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Lo stesso argomento in dettaglio: Sforza.

Gli Sforza non avevano origini illustri: il capostipite del ramo milanese, Francesco, era figlio di Giacomo Attendolo (detto "Sforza"), piccolo nobile romagnolo e condottiero, e della sua amante Lucia Terzani.[25] Le fortune della famiglia furono avviate già da Attendolo, che aveva ricevuto come compenso per i suoi servigi militari la contea di Cotignola dall'Antipapa Giovanni XXIII, diversi feudi in Puglia dalla regina Giovanna II di Napoli e, grazie al primo matrimonio di Francesco con Polissena Ruffo, ulteriori feudi in Calabria. Fu proprio Francesco a divenire, uscendo vittorioso nella guerra di successione seguente alla morte di Filippo Maria Visconti, nuovo Duca di Milano nel 1450, quando fece ingresso in città il giorno dell'Annunciazione al fianco della terza moglie Bianca Maria Visconti, figlia legittimata di Filippo.[26]

Gli Sforza milanesi furono attivi protagonisti delle vicende del Rinascimento italiano, facendosi patroni di artisti e impegnandosi con la Pace di Lodi (1454) ad una pace quasi quarantennale in Italia. L'assassinio di Galeazzo Maria Sforza nel 1476 aveva tuttavia incrinato la stabilità del ducato, permettendo al fratello Ludovico il Moro di usurpare progressivamente il potere ducale, appropriandosene definitivamente alla sospetta morte del nipote nel 1494.[27] La sua ambizione, accostata ad una sprovvedutezza diplomatica, contribuì alla guerra di Carlo VIII di Francia nel 1494, e istigò le contese che scatenarono le guerre d'Italia tra il Regno di Francia ed il Sacro Romano Impero e che si rivoltarono contro gli Sforza, privati più volte del ducato (rivendicato dai re francesi in virtù della discendenza da Valentina Visconti), che alla morte dell'ultimo discendente Francesco II venne incamerato ai domini dell'Imperatore Carlo V, in ottemperanza al Congresso di Bologna.[28]

Monarca Nascita e ascendenza Regno Consorte
Discendenza
Diritto di successione
Inizio Fine

Francesco I
Duca di Milano
23 luglio 1401
Figlio di Giacomo Attendolo
e Lucia Terzani
25 marzo 1450 8 marzo 1466 (1) Polissena Ruffo
1 figlia (morta giovane)
(2) Maria Caldora
Nessuna discendenza
(3) Bianca Maria Visconti
6 figli, 2 figlie
Eletto dal Consiglio dei Novecento
(Principio elettivo)
Pretese jure uxoris
(Genero di Filippo Maria)
Riconosciuto dagli Stati italiani
(Pace di Lodi del 1454)

Galeazzo Maria
Duca di Milano
24 gennaio 1444
Figlio di Francesco I
e Bianca Maria Visconti
8 marzo 1466 26 dicembre 1476
(Assassinato)
Bona di Savoia
2 figli, 2 figlie
Successione agnatica
(Primogenito di Francesco I)

Gian Galeazzo Maria
Duca di Milano
20 giugno 1469
Figlio di Galeazzo Maria
e Bona di Savoia
26 dicembre 1476 21 ottobre 1494 Isabella di Napoli
1 figlio, 2 figlie
Successione agnatica
(Primogenito di Galeazzo Maria)

Ludovico Maria
Duca di Milano
27 luglio 1452
Figlio di Francesco I
e Bianca Maria Visconti
21 ottobre 1494 10 aprile 1500
(Deposto)
Beatrice di Ferrara
2 figli
Acclamazione popolare
(Quartogenito di Francesco I)
Usurpazione
(Stato di fatto)
Elevato per regio decreto
(Bolla dell'Imperatore Massimiliano I)
Occupazione francese (1500–1513): governatorato di Carlo II d'Amboise (1500–1511) e Gaston de Foix (1511–1512) in vece di Luigi XII di Francia.

Massimiliano
Duca di Milano
25 gennaio 1493
Figlio di Ludovico Maria
e Beatrice di Ferrara
16 giugno 1512 8 ottobre 1515
(Deposto)
Morto celibe Successione agnatica
(Primogenito di Ludovico Maria)
Restaurato dalla Lega Santa
(Battaglia di Novara)
Occupazione francese (1516–1522): governatorato di Carlo III di Montpensier (1516–1517) e Odet de Foix (1517–1522) in vece di Francesco I di Francia.

Francesco II
Duca di Milano
4 febbraio 1495
Figlio di Ludovico Maria
e Beatrice di Ferrara
19 novembre 1521 2 novembre 1535 Cristina di Danimarca
Nessuna discendenza
Successione agnatica
(Secondogenito di Ludovico Maria)
Restaurato dall'Esercito imperiale
(Convalidato dal Trattato di Madrid)

Asburgo di Spagna (1554–1700)

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Lo stesso argomento in dettaglio: Asburgo di Spagna.

La morte di Francesco II Sforza nel 1535 aveva permesso all'Imperatore Carlo V, in ottemperanza a quanto stabilito dal Congresso di Bologna, di assorbire il Ducato di Milano nei suoi possedimenti.[29] Tuttavia, l'11 ottobre 1540 questi aveva segretamente elevato suo figlio Filippo, Principe delle Asturie, a Duca di Milano, che era ancora rivendicato dai sovrani francesi. Filippo ebbe una seconda investitura, stavolta resa pubblica, nel 1554. Fu solo con la Pace di Cateau-Cambrésis (3 aprile 1559) che i francesi cessarono ogni pretesa al ducato, consolidando quindi il dominio del ramo spagnolo degli Asburgo su Milano, detenendo essi già i regni di Sardegna, Sicilia e Napoli.[30]

Monarca Nascita e ascendenza Regno Consorte
Discendenza
Diritto di successione
Inizio Fine

Filippo II
Duca di Milano
Filippo II di Spagna
Filippo I di Napoli
21 maggio 1527
Figlio dell'Imperatore Carlo V
e Isabella del Portogallo
11 ottobre 1540 13 settembre 1598 (1) Emanuela del Portogallo
1 figlio
(2) Maria I d'Inghilterra
Nessuna discendenza
(3) Elisabetta di Francia
2 figlie
(4) Anna d'Austria
4 figli, 1 figlia
Elevato per regio decreto
(Bolla dell'Imperatore Carlo V)

Filippo III
Duca di Milano
Filippo III di Spagna
Filippo II di Napoli
14 aprile 1578
Figlio di Filippo II
e Anna d'Austria
13 settembre 1598 31 marzo 1621 Margherita d'Austria-Stiria
3 figli, 4 figlie
Successione agnatica
(Quintogenito di Filippo II)

Filippo IV
Duca di Milano
Filippo IV di Spagna
Filippo III di Napoli
8 aprile 1608
Figlio di Filippo III
e Margherita d'Austria-Stiria
31 marzo 1621 17 settembre 1665 (1) Elisabetta di Francia
1 figlio, 1 figlia (superstiti)
(2) Maria Anna d'Austria
3 figli, 1 figlia (superstite)
Successione agnatica
(Primogenito di Filippo III)

Carlo I
Duca di Milano
Carlo II di Spagna
Carlo V di Napoli
6 novembre 1661
Figlio di Filippo IV
e Maria Anna d'Austria
17 settembre 1665 1º novembre 1700 (1) Maria Luisa d'Orléans
Nessuna discendenza
(2) Maria Anna di Neuburg
Nessuna discendenza
Successione agnatica
(Quartogenito di Filippo IV)

Borbone di Spagna (1700–1714)

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Lo stesso argomento in dettaglio: Borbone di Spagna.

Nel settembre 1700, il re spagnolo Carlo II (detentore del ducato) si ammalò gravemente e, dietro consiglio del primo ministro Luis Manuel de Portocarrero, indicò nel suo testamento il cugino Filippo, Duca d'Angiò (nipote abiatico del re francese Luigi XIV e bisnipote di Filippo IV di Spagna) suo erede al trono.[31] Alla morte di Carlo II, occorsa il 1º novembre dello stesso anno, a Filippo d'Angiò venne offerta la corona a patto che rinunciasse per sé ed i suoi discendenti ad ogni eventuale rivendicazione al trono di Francia, acconsentendo e divenendo re il 16 novembre 1700. Temendo un ulteriore accrescimento del potere francese, Gran Bretagna e Paesi Bassi si coalizzarono l'anno seguente con l'Arciduca Carlo, pretendente austriaco, innescando la guerra di successione spagnola, alla cui conclusione nel 1714 si stabilì il passaggio del ducato milanese a Carlo, nel frattempo divenuto Sacro Romano Imperatore come Carlo VI.[32]

Monarca Nascita e ascendenza Regno Consorte
Discendenza
Diritto di successione
Inizio Fine

Filippo V
Duca di Milano
Filippo V di Spagna
Filippo IV di Napoli
19 dicembre 1683
Figlio del Delfino Luigi di Francia
e Maria Anna di Baviera
16 novembre 1700 7 marzo 1714
(Pace di Rastatt)
(1) Maria Luisa di Savoia
4 figli (2 superstiti)
(2) Elisabetta di Parma
3 figli, 3 figlie
Successione agnatica
(Bisnipote di Filippo IV)
Successione testamentaria
(Erede dichiarato di Carlo I)

Asburgo d'Austria (1714–1780)

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Lo stesso argomento in dettaglio: Asburgo d'Austria.

La Pace di Rastatt del 1714 aveva sancito la conclusione della guerra di successione spagnola, principalmente a beneficio dell'Imperatore Carlo VI, che aveva ottenuto il Ducato di Milano (oltre ai regni di Sardegna e Napoli) al fine di assicurarsi i confini meridionali dell'Arciducato d'Austria.[33] La guerra di successione austriaca, esplosa alla morte di Carlo VI, confermò il dominio austriaco su Milano, che nel frattempo aveva annesso a sé anche il Ducato di Mantova (1707), ingrandendo i suoi confini.[34]

Monarca Nascita e ascendenza Regno Consorte
Discendenza
Diritto di successione
Inizio Fine

Carlo II
Duca di Milano
Imperatore Carlo VI
Arciduca Carlo III
1º ottobre 1685
Figlio dell'Imperatore Leopoldo I
e Eleonora di Neuburg
7 marzo 1714 20 ottobre 1740 Elisabetta di Brunswick
1 figlio (morto giovane), 3 figlie
Successione agnatica
(Bisnipote di Filippo III)
Successione legale
(Trattato di Rastatt)

Maria Teresa
Duchessa di Milano
Imperatrice Maria Teresa
Arciduchessa Maria Teresa
13 maggio 1717
Figlia di Carlo II
e Elisabetta di Brunswick
20 ottobre 1740 29 novembre 1780 Francesco III di Lorena
5 figli, 10 figlie
Successione agnatica
(Primogenita di Carlo II)

Asburgo-Lorena (1780–1815)

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Lo stesso argomento in dettaglio: Asburgo-Lorena.

Il matrimonio tra Maria Teresa d'Austria (ultima degli Asburgo) e Francesco III di Lorena (ultimo dei Lorena), celebrato nel 1736, aveva portato ad un cambio "virtuale" della dinastia asburgica, ribattezzata Asburgo-Lorena in virtù della duplice discendenza (e rivendicazioni). Di conseguenza, il controllo austriaco su Milano rimase sostanzialmente inalterato, se non per una rinascita culturale portata dall'Illuminismo italiano, incentivato dal dispotismo illuminato e dal giurisdizionalismo dei sovrani asburgici.[35][36] La Rivoluzione francese del 1789 portò, tuttavia, un'ondata di diffidenza verso le idee illuministiche, accostate ormai al repubblicanesimo e al giacobinismo, che all'ascesa nel 1792 di Francesco I (già "Francesco II" come Sacro Romano Imperatore) si concretizzò in una svolta autoritaria e conservatrice del regime, avvalorata da un polizia segreta e da un clima di sospetto anche dentro la corte viennese.[37]

Contemporaneamente, nell'ambito delle Guerre rivoluzionarie francesi, la Repubblica francese aveva lanciato un'offensiva sull'Italia settentrionale, i cui stati principali (Milano, Sardegna-Piemonte, Parma e Modena) si erano coalizzati nell'orbita austriaca contro l'espansione della rivoluzione francese. Nel 1796 l'esercito francese, guidato da Napoleone Bonaparte, sconfisse decisamente gli austriaci nella Battaglia di Lodi (10 maggio),[38] portando ad un'occupazione del Ducato di Milano e alla sua assimilazione nella repubblica sorella detta "Repubblica Transpadana" (15 novembre). Di conseguenza, da lì al Congresso di Vienna (11 aprile 1814), Francesco III rimase solo Duca "titolare" di Milano, che dopo la chiusura del Congresso venne assimilato assieme ai territori dell'ex-Repubblica di Venezia all'interno del Regno Lombardo-Veneto (7 aprile 1815), sotto la dominazione austriaca.[9]

Monarca Nascita e ascendenza Regno Consorte
Discendenza
Diritto di successione
Inizio Fine

Giuseppe
Duca di Milano
Imperatore Giuseppe II
Arciduca Giuseppe II
13 marzo 1741
Figlio di Francesco III di Lorena
e Maria Teresa d'Austria
29 novembre 1780 20 febbraio 1790 (1) Isabella di Parma
1 figlia
(2) Maria Giuseppa di Baviera
Nessuna discendenza
Successione agnatica
(Primogenito di Maria Teresa)

Leopoldo
Duca di Milano
Imperatore Leopoldo II
Arciduca Leopoldo VII
5 maggio 1747
Figlio di Francesco III di Lorena
e Maria Teresa d'Austria
20 febbraio 1790 1º marzo 1792 Maria Luisa di Spagna
12 figli, 4 figlie
Successione agnatica
(Terzogenito di Maria Teresa)

Francesco III
Duca di Milano
Imperatore Francesco II
Arciduca Francesco II
12 febbraio 1768
Figlio di Leopoldo
e Maria Luisa di Spagna
1º marzo 1792 15 novembre 1796 (1) Elisabetta di Württemberg
1 figlia (morta giovane)
(2) Maria Teresa di Napoli e Sicilia
3 figli (superstiti), 5 figlie (superstiti)
(3) Maria Ludovica d'Austria-Este
Nessuna discendenza
(4) Carolina Augusta di Baviera
Nessuna discendenza
Successione agnatica
(Primogenito di Leopoldo)

Note

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  1. ^ Roberto Ricci, La marca della Liguria orientale e gli Obertenghi, 945-1056: una storia complessa e una storiografia problematica, CISAM, 2007.
  2. ^ Silvio Pivano, Obertenghi, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1935.
  3. ^ comune di Milano, 1117-1329, su Lombardia Beni Culturali, 19 gennaio 2005.
  4. ^ Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza e Augusto Marinoni, Legnano e la battaglia, Landoni, 1976, p. 155.
  5. ^ Giulia L. Fantoni, Della Torre, Pagano, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 89, Treccani, 1989.
  6. ^ Luigi Simeoni, Visconti, Ottone, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1937.
  7. ^ Luigi Simeoni, Visconti, Matteo I, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1937.
  8. ^ Francesco Cognasso, Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1932.
  9. ^ a b Antonio Monti, Lombardo-Veneto, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1934.
  10. ^ Giuseppe Gallavresi, Giuseppe, La riscossa dei guelfi in Lombardia dopo il 1260 e la politica di Filippo della Torre, Archivio storico lombardo, 4ª sezione, 1906.
  11. ^ Michela Pugliese, All'ombra del castello, 2017, p. 76.
  12. ^ Anna Caso, Della Torre, Guido, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 37, Treccani, 1989.
  13. ^ Luigi Simeoni, Visconti, Bernabò, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1937.
  14. ^ Biagio Salvemini e Francesco Benigno, Progetto storia – Tempi e problemi. Politica, istituzioni, società, I (1350-1650), Laterza, 2015, p. A48.
  15. ^ František Bartos, Venceslao IV, re di Boemia e Germania, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1937.
  16. ^ Andrea Gamberini, Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 54, Treccani, 2000.
  17. ^ Andrea Gamberini, Giovanni Maria Visconti, duca di Milano, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 56, Treccani, 2001.
  18. ^ Gigliola Soldi Rondinini, Filippo Maria Visconti, duca di Milano, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 47, Treccani, 1997.
  19. ^ Come parte del colpo di Stato, il giorno successivo Estorre Visconti si fece proclamare Signore di Milano, ma venne sconfitto e messo in fuga dal duca Filippo Maria l'8 agosto successivo.
  20. ^ Ettore Verga, Ambrosiana, Repubblica, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1929.
  21. ^ Antonio Menniti Ippolito, FRANCESCO I Sforza, duca di Milano, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 50, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998.
  22. ^ Orléans, Charles duca d', su Treccani.it. URL consultato il 5 febbraio 2020.
  23. ^ François C. Uginet, Ludovico I di Savoia, duca di Savoia, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 66, Treccani, 2006.
  24. ^ Ruggero Moscati, Alfonso V d'Aragona, re di Sicilia, re di Napoli, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 2, Treccani, 1960.
  25. ^ Piero Pieri, Sforza, Muzio Attendolo detto lo, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1936.
  26. ^ Giovanni Battista Picotti, Sforza, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1936.
  27. ^ Gino Benzoni, Ludovico Sforza, detto il Moro, duca di Milano, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 66, Treccani, 2006.
  28. ^ (EN) Michael E. Mallett, Legacies of the Italian Wars, in The Italian Wars 1494-1559: War, State and Society in Early Modern Europe, Routledge, 2014.
  29. ^ Pietro Ravasio, Nozioni di storia antica: media e moderna ad uso delle scuole secondarie, G. B. Paravia, 1874, pp. 254-255.
  30. ^ Rosario Russo, Cateau-Cambrésis, Pace di, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1931.
  31. ^ (EN) Norman Hargreaves-Mawdsley, Eighteenth-Century Spain 1700-1788: A Political, Diplomatic and Institutional History, Macmillan, 1979, pp. 15–16.
  32. ^ (EN) James Falkner, The War of the Spanish Succession 1701-1714, Kindle, 2015, p. 96.
  33. ^ (EN) William Ward e Stanley Leathes, The Cambridge Modern History, 2010ª ed., Nabu, 1912, p. 384.
  34. ^ Paolo Quazza, Ferdinando Carlo Gonzaga, ultimo duca di Mantova e del Monferrato, in Enciclopedia Italiana, Treccani, 1932.
  35. ^ (EN) Derek Beales, In the Shadow of Maria Theresa, 1741-1780, in Joseph II: Volume 1, Cambridge University Press, 1987, p. 65.
  36. ^ (EN) Eberhard Weis, Enlightenment and Absolutism in the Holy Roman Empire: Thoughts on Enlightened Absolutism in Germany, in The Journal of Modern History, vol. 58, Supplement, 1986, pp. 181-197.
  37. ^ (EN) Andrew Wheatcroft, Andrew, The Habsburgs: Embodying Empire, Penguin, 1996, pp. 240-248.
  38. ^ (EN) Philip G. Dwyer, Napoleon Bonaparte as Hero and Saviour: Image, Rhetoric and Behaviour in the Construction of a Legend, in French History, vol. 28, 2004, p. p.382.

Voci correlate

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  • Consorti dei sovrani di Milano
  • Governatore di Milano

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Collegamenti esterni

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  • Cronologia di signori di Milano, su lombardiabeniculturali.it.
  • Della Torre nell'Enciclopedia Italiana (1931), su treccani.it.
  • Martino della Torre nel Dizionario Biografico degli Italiani, su treccani.it.
  • Guido della Torre nel Dizionario Biografico degli Italiani, su treccani.it.
  • Visconti nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it.
  • Ottone Visconti nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it.
  • Gli Sforza, su italiamedievale.org.
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